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Autore: myellin    30/03/2012    2 recensioni
Dalla storia:"Si sistemò la borsa in spalla e strinse di più la sciarpa al collo. La neve scendeva soffice intorno a lei, piccoli coriandoli bianchi su un mondo di illusioni.
"Andiamo, Kazuha! Non è la prima volta che succede, lo sai bene! E poi non era mica un appuntamento, no?"
Le labbra si contrassero in una smorfia, in risposta ai suoi stessi pensieri. Era vero, non era successo niente di più di quello che accadeva sempre, eppure non aveva mai sperato così tanto che Heiji si presentasse."
Una shot di San Valentino/White Day sulla bella coppia di Osaka, buona lettura
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!
Avevo scritto questa fic per il contest di "San Valentino" del Detective Conan Forum, forse avrei dovuto pubblicarla in un periodo più inerente, ma spero sia lo stesso di vostro gradimento.
Buona lettura,

myellin

 "DI HONMEI CHOCO, NASTRI ROSSI E AMICHE IMPICCIONE "



13 Febbraio - Osaka, Parco Sakuranomya, ore 18.31

-Mi dispiace, proprio non riesco a venire, c'è bisogno di un grande detective! Ci sentiamo domani!-
Kazuha chiuse la chiamata e guardò sconsolata il cellulare che teneva stretto nelle mani calzate dai guanti, come se potesse cambiare qualcosa.
L'aria fredda le pungeva fastidiosamente le gote e una gelida folata di vento le scompigliò i capelli, eccezionalmente sciolti sotto il capello di lana, facendoli volare assieme ai primi fiocchi di neve che scendevano nella scura serata di Osaka.
Sospirò: davvero si era illusa che Heiji non avrebbe trovato un contrattempo lungo la strada? Davvero non aveva messo in conto la possibilità che un omicidio sarebbe stato il contrattempo in questione?
Scosse la testa e si alzò dalla fredda panchina del parco.
Possibile che un ragazzo di 17 anni potesse attirare la morte come una calamita? Forse l'amuleto che gli aveva fatto proteggeva lui ma causava sfortuna agli altri...

Si sistemò la borsa in spalla e strinse di più la sciarpa al collo. La neve scendeva soffice intorno a lei, piccoli coriandoli bianchi su un mondo di illusioni.
"Andiamo, Kazuha! Non è la prima volta che succede, lo sai bene! E poi non era mica un appuntamento, no?"
Le labbra si contrassero in una smorfia, in risposta ai suoi stessi pensieri. Era vero, non era successo niente di più di quello che accadeva sempre, eppure non aveva mai sperato così tanto che Heiji si presentasse.


13 Febbraio - Osaka, Casa Toyama, ore 21.45

Nel caldo della sua stanza, Kazuha continuava a fissare il piccolo pacchetto rosso che aveva riposto sulla pila di libri di scuola, la testa appoggiata al braccio sulla scrivania. Forse non era stata una buona idea, forse doveva fare le cose come le aveva sempre fatte.
Accidenti, maledetta Sonoko! Come aveva fatto a lasciarsi convincere da quella pazza ragazza di Tokyo a comprare gli Honmei choco* per Heiji? Tutta colpa sua e dei suoi sdolcinati racconti sulla storia d'amore con Makoto!
"Ci vuole una mossa decisa, mia cara!" le aveva detto la settimana passata, poco prima che le porte del Tokaido-Shinkansen si chiudessero tra di loro "Adesso o mai più!", e Kazuha, come una sciocca, ci aveva riflettuto per tutto il viaggio di ritorno verso Osaka, arrivando alla -insensata- conclusione di darle retta.
E così eccola là, a guardare di traverso una confezione di cioccolatini che, da quando li aveva comprati un paio di ore prima, prendevano sempre di più la forma di una pessima idea.
Sbuffò, la scatola che girava frenetica tra le sue dita. Ormai non poteva fare più di tanto, il danno era fatto.
L'assordante suoneria del cellulare la fece alzare di scatto. Con una grande falcata raggiunse la borsa e si affrettò a cercare la fonte di quel fastidioso rumore.
-Sì?- rispose annoiata, sedendosi sul letto.
-Indovina un po'? Caso risolto! - La squillante voce di Heiji risuonò nelle sue orecchie. - Sto tornando a casa e...-
-Aspetta!- lo interruppe Kazuha, un'idea segnata a fuoco nella mente - Dove sei di preciso? -
-Eh? Nei pressi del parco dove giocavamo da piccoli, ma perché me lo chiedi? -
Kazuha non badò alla sua domanda, concentrata a quantificare la distanza da casa sua a quel parco: se non si sbagliava, dovevano essere meno di dieci minuti a piedi.
-Fermati lì, vicino all'entrata, chiaro? - gli disse categorica mentre si infilava un maglione sopra il pigiama e calzava un paio di scarpe da ginnastica - Ti sto raggiungendo e guai a te se non ti trovo!-
-Ma che..?!-
Chiuse la chiamata prima che Heiji potesse replicare qualcosa e indossò il cappotto. Prese la scatola di cioccolatini e si precipitò giù dalle scale.
-Torno subito!- gridò ai genitori prima di uscire dalla porta.
Avvolse con poca cura la sciarpa attorno al collo e iniziò a correre in direzione del parco. Certo, non era il miglior modo per consegnare quei cioccolatini, ma almeno il tormento sarebbe finito e sarebbero stati i primi cioccolatini che Heiji avrebbe ricevuto a San Valentino, non un numero anonimo tra quelli che le sue ammiratrici gli avrebbero consegnato l'indomani. E poi, con un po' di fortuna, non si sarebbe neanche accorto che si trattava di Homnei Choco...



13 Febbraio - Osaka, Parco, ore 21.52

Non aveva mai fatto in così poco tempo quella strada, sarebbe stato il suo nuovo record. Il respiro affannoso agitava la morbida lana della sciarpa e il cuore le batteva nel petto come un martello pneumatico, ma non era solo per la corsa: aveva appena notato Heiji, la schiena poggiata al muretto, le braccia incrociate e l'inseparabile cappellino in testa.
Kazuha si mise di fronte a lui, le guance arrossate e il pacchetto stretto nella mano.
Heiji la guardò accigliato -Ti rendi conto che mi hai fatto aspettare al freddo e...-
Un dito di Kazuha si pose delicato sulle labbra del detective. Il silenzio arrivò subito e la confusione con esso.
La ragazza sorrise e ripose la confezione di cioccolatini nelle mani guantate dell'amico.
-Questi sono i primi che hai ricevuto, chiaro? -
Detto questo, Kazuha tornò sui suoi passi; se era possibile, stava correndo verso casa ancora più velocemente di quanto avesse fatto prima, il cuore che sembrava volerle uscire dal petto da un momento all'altro.



14 Febbraio - Osaka, Cellulare di Kazuha, ore 00.02

Mai i primi cioccolatini sono stati così buoni! A domani, -H



Un mese dopo
14 Marzo - Osaka, Parco Sakuranomya, ore 18.13


Kazuha camminava in silenzio accanto ad Heiji, le sopracciglia aggrottate e la bocca imbronciata.
-Si può sapere cosa ti prende, oggi?-
Mai la voce di quell'idiota dell'amico gli era sembrata tanto seccante come quel giorno. Se n'era dimenticato, sicuramente! Altrimenti non le avrebbe fatto quella domanda! Non che si aspettasse qualcosa di spettacolare per il White Day**, ma almeno una piccola sciocchezza, come aveva fatto gli altri anni, poteva fargliela! Aveva sempre apprezzato tutto, dal disegno improvvisato che le faceva da piccolo, al pranzo che, "stranamente", le offriva solo in quella ricorrenza, e, invece, oggi niente, zero assoluto.
Si voltò verso di lui, lo sguardo truce che si mutò in rassegnazione.
- Non mi hai fatto proprio niente? - gli chiese, abbattuta, seguendo il filo dei suoi pensieri.
Heiji sospirò - Ero sicuro c'entrasse questo stupido White Day! Sai che le cose non si regalano per averne in cambio altre?-
-Non l'ho fatto per un tornaconto!- rispose Kazuha arrabbiata, i pugni stretti - Io ci tenevo davvero a darti quei cioccolatini, idiota!-
E senza che se lo aspettasse, Heiji scoppiò a ridere. Lei sbarrò gli occhi, una vena cominciò a pulsare pericolosamente sulla sua fronte. E adesso che aveva quello stupido? Se non la smetteva gliel'avrebbe fatto ricordare, "questo stupido White Day!"
-Mi chiedevo quando saresti scoppiata!- affermò Heiji tra una risata e l'altra - Ho aspettato tutto il giorno!-
-Cosa?- Serrò le palpebre, cercando di trovare un po' di calma. Tra poco non avrebbe più resistito, l'avrebbe picchiato. Sicuramente l'avrebbe picchiato.
Quandò aprì gli occhi, un lungo nastro rosso dondolava a pochi centimentri dal suo viso, tenuto da Heiji che sorrideva sornione.
Kazuha lo prese in mano, basita.
-E' per me?- chiese, commossa. Allora non se ne era dimenticato, quell'idiota. Strano come lo stesso epiteto che gli aveva affibbiato poco prima suonasse in maniera così diversa, in quel momento.
-No, scema, è per tua nonna!- rispose il ragazzo, mentre continuava a camminare lungo la strada.
Ok, si era sbagliata. Rimaneva sempre un vero idiota! Con veloci passi, Kazuha si portò di nuovo al suo fianco, questa volta raggiante.
-Come mai un nastro rosso?-
Heiji la fissò un secondo, poi distolse lo sguardo, posandolo sui grossi alberi di ciliegio. Era forse imbarazzo quello che Kazuha leggeva nei suoi occhi e nel lieve rossore sul suo viso?
-Be', i tuoi cioccolatini significavano qualcosa, no? Anche questo.-
La ragazza divenne paonazza, aveva capito bene? Allora sapeva che quelli che gli aveva regalato erano Honmei Choco! Sarebbe voluta sprofondare lì, in quello stesso punto, se non fosse che il suo cervello le evidenziò le ultime parole del ragazzo. Anche il nastro significava qualcosa. Si stava forse riferendo a...
-La leggenda del filo rosso?***- disse in un fiato.
Heiji scrollò le spalle e si abbassò la visiera del cappellino da baseball.
-Può darsi di sì, può darsi di no. Non puoi semplicemente accontentarti?- sbottò il ragazzo senza degnarla di uno sguardo.
Kazuha sorrise, un sorriso a trentadue denti. Si aggrappò al suo braccio e poggiò la testa alla sua spalla.
-Grazie, stupido detective!-
Heiji non rispose, ma era sicura che stesse sorridendo anche lui.
Appena arrivava a casa, doveva assolutamente chiamare Sonoko per ringraziarla.

NOTE

*In Giappone, per la festa di San Valentino, le ragazze possono regalare ai ragazzi due tipi di cioccolatini, a seconda del sentimento che li lega. Gli "Honmei choco" sono legati al sentimento d'amore e vengono regalati dalle ragazze ai ragazzi di cui sono innamorate.
Esistono poi i "Giri choco": questo tipo di cioccolatini sono legati a sentimenti meno intensi e vengono regalati ai colleghi, agli amici o al capo ufficio perché è considerato piacevole per gli uomini ricevere anche questo tipo di cioccolato.

**Sia che si tratti di "Honmei choco" che di "Giri choco" è tradizione che il White Day (il 14 marzo) gli uomini ricambino, offrendo un regalo alle donne da cui hanno ricevuto la cioccolato.
Fonte: www.sulgiappone.it/feste-giapponesi/san-valentino-giappone

*** In Giappone si dice che ogni persona, quando nasce, porta un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Seguendo questo filo, si potrà trovare la persona che ne porta l'altra estremità legata al proprio mignolo: essa è la persona cui siamo destinati, il nostro unico e vero amore, la nostra anima gemella.
Le due persone così unite, prima o poi, nel corso della loro vita, saranno destinate ad incontrarsi, e non importa il tempo che dovrà trascorrere prima che ciò avvenga o la distanza che le separa, perché quel filo che le unisce non si spezzerà mai e nessun evento o azione potrà impedire loro di ritrovarsi, conoscersi, innamorarsi.

  
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