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Autore: DarkAeris    30/03/2012    0 recensioni
La storia fa parte di una Saga di Originali, scritte da me e da MedusaNoir.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Silvia aveva acconciato i capelli, legando due ciocche dietro la testa e lasciando che il resto dei boccoli – che aveva appositamente fatto per la serata – le ricadessero sulle spalle.
Si sentiva una sciocca a preoccuparsi sempre così tanto del proprio aspetto, quando gli altri, invece, si presentavano alle prove con il primo vestito trovato nell'armadio.
Però non poteva proprio farne a meno: sapeva di avere scarse possibilità di piacere davvero a Davide, ma volevo comunque sentirsi carina davanti ai suoi occhi.
Ai suoi meravigliosi occhi azzurro oceano.
Aurora stava guidando la macchina verso la sala prove e non diceva nulla da quando erano partite.
Lei e Marco si erano lasciati da qualche mese, ormai, ma Silvia la conosceva abbastanza bene da sapere che per l'amica la storia non era per niente finita. Si chiedeva solo quanto c'avrebbe messo la ragazza a rendersene conto.
Manuel aveva – dopo settimane di pianti e implorazioni nei confronti di Marco – acconsentito alla richiesta di Davide di poter suonare il basso in un nuovo gruppo, sebbene né lui, né Aurora fossero del tutto d'accordo.
Entrambi, infatti, si erano rifiutati di utilizzare le canzoni della vecchia formazione, perché ancora troppo legati nel fronte emotivo a quelle note scritte dal chitarrista ora mancante.
Inoltre, Aurora e Ettore si erano a malapena parlati dopo quanto era successo, quindi l'atmosfera non era delle più rosee.
A Silvia dispiaceva enormemente per l'amica e per il suo ex, al quale si era molto affezionata.
Non era molto convinta, invece, di Ettore, che le appariva troppo silenzioso e cupo per la spontaneità infantile di Aurora.
Ad ogni modo, era pronta a stringere un rapporto saldissimo con Ettore, se questo l'avrebbe avvicinata a Davide, visto che i due sembravano seriamente innamorati l'uno dell'altro.
Doveva ammettere che invidiava al batterista lo sguardo che il bassista gli rivolgeva quando parlavano, visto che a lei ne riservava uno che assomigliava di più ad una maschera e non al suo vero io.
Ripensò alle poche conversazioni che aveva avuto con Davide, dalla prima riunione dei Lilim: lui le aveva sorriso, l'aveva presa amichevolmente in giro, e aveva fatto qualche battuta circa il proprio fascino e a quanto le donne cadessero ai suoi piedi, perché era inevitabile che lo facessero.
La parte triste era che Silvia era pienamente d'accordo con lui.
Sospirò lievemente, scuotendo Aurora dai suoi pensieri.
Sei molto carina stasera, scusami per il silenzio! Sei tesa per Davide?”
Silvia abbozzò un sorriso triste e guardò fuori dal finestrino.
Perché, secondo te, sono attirata da una persona anche se so che non è giusta?” 1
Aurora si passò una mano tra i capelli, per poi posizionarla nuovamente sul volante, rifacendosi di nuovo seria.
Perché speri di sbagliarti e, quando lui ti fa una cosa brutta e dentro di te ti dici che non è l'uomo giusto, ti ignori. - fece una pausa, cambiando marcia e sospirando – quando, invece, ti fa una cosa bella, ti sorprende, ti conquista e tu perdi la scommessa con te stessa che lui non fa per te.”
Silvia guardò l'amica, vedendo se stessa in tutte le sue parole, capendo che anche se Davide probabilmente l'avrebbe sempre trattata come una ragazzina non degna del suo fisico da modello, lei avrebbe sempre trovato meravigliosi i momenti nei quali il suo sorriso sembrava rivolto solo a lei, e il modo dolce che aveva di accarezzarle la testa, per salutarla.
Le due ragazze arrivarono alla Sala prove e parcheggiarono, scendendo dall'auto.
Aurora aprì la porta e salutò Manuel, che stava sistemando le casse e le rivolse uno di quei suoi ghigni speciali.
Davide era seduto alla batteria e, al loro ingresso, si alzò velocemente e si avvicinò verso di loro, gridando:
Amore mio, eccoti!”
Silvia avvampò, sentendo anche la punta dei propri capelli farsi rossa, e rivolse uno sguardo intimidito a Davide, che la ignorò, raggiungendo un punto dietro di lei.
Ettore era appena entrato nella Sala e lo ricambiò, scompigliandogli i capelli.
A frocio, so arrivate du ragazze e tu saluti me pe primo?!”
Guardò Aurora e la salutò, un po' impacciato.
Davide si voltò verso di loro e sorrise:
Scusateeee! E' che quando vedo Ettorino mio non ci capisco più niente. Ciao, Aurorina, ciao, Peter mia!”
Peter mia...
 
Simona arrivò poco dopo e il gruppo cominciò a suonare una nuova canzone scritta da Manuel.
A Silvia piaceva molto lo stile dell'ex bassista, ma amava decisamente di più le canzoni che scriveva Marco, anche perché – e questo ad Aurora non l'aveva ancora detto – la cantante interpretava ogni nota con molta più passione.
Finirono le prove dopo un'oretta, perché Simona doveva alzarsi presto il giorno dopo, a causa dell'arrivo di alcune sue amiche all'aeroporto.
Manuel, davanti alla macchina, si rivolse agli altri, con la sua solita voce euforica:
Visto che è presto, venite tutti a casa mia, vi offro qualcosa da bere!”
Aurora non sembrava molto convinta, ma non rifiutò e così si ritrovarono pochi minuti dopo nella grande sala dove si svolgevano la maggior parte delle loro feste.
Casa di Manuel era il loro luogo di ritrovo, praticamente.
Parlarono del più e del meno, Aurora, bevendo, si sciolse un po', e lo stesso funzionò su Silvia, che cominciò a dialogare allegramente con Davide, che non aveva bisogno di alcol per stare tranquillo.
Sì, Manuel è bravo come chitarrista, ma io lo preferivo come bassista.”
Sì, ma vuoi mettere con il mio incredibile stile? Il nuovo gruppo sarà migliore del primo!”
Silvia finì il terzo bicchiere di fragolino e sgranò gli occhi.
Non dire stupidaggini! Il vecchio gruppo era perfetto, non si batte.”
Naaa, ti assicuro che il nuovo è migliore del vecchio.”
Lanciò uno sguardo verso Ettore e Silvia riuscì a capire a cosa si riferisse. Presa dall'alcol, diede un piccolo schiaffetto sul braccio del ragazzo e sussurrò:
Delle volte si prova il nuovo, ma si ritorna al vecchio!”2
Davide scoppiò a ridere e si voltò verso il proprio strumento, che giaceva accanto a lui, nella custodia.
Mi piacerebbe imparare a suonare il basso, dovrei comprarmene uno.”
Il ragazzo si voltò verso di lei e le rivolse quel solito sorriso che le annebbiava i sensi.
Te lo dovrei comprare io!”
Perché?”
Davide si sporse verso di lei, accarezzandole piano una guancia.
Il mio primo basso è stato un regalo del mio amore, quindi anche il tuo primo basso dovrebbe esserlo... sono io il tuo amore, no?”3
Silvia avvampò, sentendo il cuore esplodere, mentre lui scoppiò a ridere e si andò a sedere sulle gambe di Ettore.
 
§
 
Non sono molto a mio agio in questa situazione. Che cosa dovremmo fare, in pratica?”
Aurora sbuffò, ritoccandosi il trucco, prima di scendere dalla macchina.
Te l'ho già detto, non è niente per il quale preoccuparsi. Semplicemente al concerto pare che debba venire anche un amico di Ettore e che questo gli abbia accennato di trovarti carina. Nulla di più, non devi fare niente, stai tranquilla!”
Silvia si sentiva impacciata in quel tipo di occasioni: non era abituata a piacere a qualcuno che non conoscesse di persona ed era troppo insicura per capire che invece non c'era niente di strano in questo.
Le due ragazze entrarono nel locale e furono accolte da Ettore, che si avvicinò subito ad Aurora, baciandola teneramente, e rivolse un sorriso a Silvia.
Davide era seduto ad un tavolo e stava “scambiando saliva” con Daniela.
Al tavolo accanto c'era Manuel, intento ad accordare la sua chitarra, e a parlare con un ragazzo piuttosto carino, che gli sedeva accanto.
Quello è l'amico mio, Simone. Non ce devi parlà per forza, ma penso che je farebbe piacere!”
Silvia arrossì, sentendosi subito a disagio, e abbassò lo sguardo sul pavimento, quando Ettore li presentò.
Fortunatamente, Manuel riuscì a sciogliere il ghiaccio, ma Silvia non sembrava molto convinta di piacere davvero al ragazzo, visto che questi raramente guardava dalla sua parte e in generale – anche durante il concerto, quando rimasero al tavolo da soli – non le rivolse quasi la parola.
In realtà, lo ringraziò mentalmente per questa accortezza, perché tanto, per quanto carino e per quanto forse una distrazione le avrebbe fatto bene - visti i continui sorrisi che il bassista rivolgeva alla sua fidanzata – nella sua mente c'era impresso solo e unicamente lui.
Quando il gruppo ebbe terminato anche l'ultima canzone, gli amici si riunirono e presero a chiacchierare tranquillamente.
Ettore cercò di far socializzare Simone e Silvia e passò la serata accanto all'amico, per spingerlo a parlare di sé, ma con scarsi risultati.
Davide lanciava spesso, tra un bacio e un altro, sguardi verso di loro, e sembrava teso.
Quando Simone si alzò per andare in bagno, il biondo si rivolse al batterista.
Ma chi è quello?”
E n'amico mio, l'ho conosciuto a lavoro. Stavo a provà a farlo mette con Silvia.”
Silvia, normalmente, avrebbe maledetto con la mente Ettore, ma la luce strana che lesse negli occhi di Davide la animò all'istante.
Il bassista, infatti, storse la bocca, ma non aggiunse altro, limitandosi a sorseggiare un bicchiere di birra.
Quando Simone tornò, Silvia riuscì a carpire, dalle conversazioni che Ettore gli stava estorcendo, che anche lui era un musicista.
Davide, a quel punto, si alzò dal tavolo condiviso con Daniela, e si andò a sedere accanto ad Ettore.
Alla parola “basso”, scattò, come se non stesse aspettando altro.
L'avete forse preso per rimpiazzarmi?!”
Ettore sollevò un sopracciglio e si voltò verso l'amico, sbuffando.
Mo sentiamo la cazzata.”
Non trattarmi come un ragazzino. E' tutta la sera che mi ignorate e parlate solo con lui, e tu gli stai appiccicato come un cagnolino, e suona il basso, e lavora con te... vuole pure provarci con Silvia!”
Silvia quasi svenne a quelle parole.
La cosa lo infastidiva? Pensò che probabilmente la sua gelosia fosse in maggior modo legata al rapporto morboso con l'amico e al suo volere essere al centro dell'universo, ma comunque lui l'aveva inclusa nelle motivazioni che lo avevano infastidito!
Simone scoppiò a ridere, pensando ad uno scherzo, e si rivolse a Davide, tranquillamente.
Non preoccuparti, tanto sto andando via, che domani ho la sveglia prestissimo! Grazie, Ettore, per avermi invitato, è stato un ottimo concerto!”
Salutò tutti e andò via, senza troppe cerimonie.
Aurora si voltò verso l'amica e abbozzò un:
Beh, però era carino, no?”
Silvia, ora più tranquilla, le rispose semplicemente:
Sì, ma non sembrava molto interessato, che dici?”
In effetti, è sembrato anche a me. Ma magari è solo molto timido.”
Davide, che evidentemente le stava ascoltando, sghignazzò e si rivolse a Silvia:
Credimi, Peter, se un uomo ti tratta come se non gliene fregasse un cazzo, non gliene frega un cazzo.” 4
Silvia si sentì come colpita da milioni di lame.
Non era già abbastanza sapere che quella frase fosse vera? Doveva pure sentirsela pronunciare dalle sue stesse labbra?
Sentì le lacrime pungerle gli occhi e si affrettò a raggiungere il bagno, accasciandosi su un muro.
Restò in silenzio per pochi minuti, urlando mentalmente i peggiori insulti e piangendo interiormente, non lasciando cadere neanche una lacrima.
Stava per uscire dal bagno, quando Davide entrò e la urtò.
Ehi, Peter, anche tu apri le acque?”
Poi la guardò in volto. Ormai la conosceva da un po', avevano parlato tante volte e si poteva dire che si capissero molto bene. Lesse la sua tristezza nei suoi occhi.
Che hai fatto, hai perso l'ombra?”
Lei non rispose, si limitò a rivolgergli un sorriso triste.
Sei giù perché quel cretino non ti si è filato? Oh, andiamo! Dai, questa sera potrai usufruire del servizio “fatti-coccolare-dal-Rodari-di-fiducia-”, vedrai che poi potrai pensare solo a me.”
 
§
 
Eh, Silvietta, lo sapevi che era un narcisista bastardo, ti avevamo avvertita!”
Manuel versò del vino nel bicchiere della ragazza, che, senza sapere bene perché – ma di certo aiutata dall'alcol -, stava raccontando a lui, a Heather e a Marco di cosa fosse accaduto quella notte con Davide.
Marco stava accarezzando le corde della Gibson di Manuel, mentre ascoltava Silvia, e ogni tanto scuoteva la testa.
E' il migliore amico di Ettore, no?”
Lo sussurrò appena, ma sia Silvia che Manuel lo sentirono e si voltarono a guardarlo.
Lui, in tutta risposta, riprese a suonare, come se niente fosse.
Heather le toccò una spalla, tentando goffamente di consolarla.
Su, vedrai che ti troveremo un ragazzo migliore di lui.”
Lei non vuole un ragazzo migliore di lui, vuole lui.”
Marco lo sussurrò di nuovo, ma ancora una volta lo sentirono tutti.
Sussurro molto forte, è evidente! Scusate, continuate pure con le vostre vite, io sto dando un senso a questa Gibson: è la prima volta che a suonarla è un vero chitarrista!”
Manuel spinse il ragazzo, facendolo cadere rovinosamente a terra, mentre tentava di tenere in alto la chitarra.
Sapevo che avresti rischiato di farti male, pur di salvarla. Ecco, la mia bambina!”
Manuel prese la chitarra e cominciò a suonare, cercando di superare gli sbuffi e i piccoli commenti critici di Marco.
Heather si alzò, tirando il fidanzato per un orecchio.
Orsù, andiamo a preparare un po' di tramezzini con la Nutella per questa povera ragazza: se lo merita!”
Silvia sorrise, guardando la coppia uscire dalla stanza dove Manuel teneva gli strumenti e dirigersi in cucina.
Marco afferrò nuovamente la Gibson e chiuse gli occhi, suonandola.
Forse dovrei provare ad uscire con un ragazzo dell'Università che mi viene dietro da qualche settimana... potrebbe essere la soluzione, io... che dici?”
Marco non smise di suonare e le chiese, tenendo gli occhi serrati:
Lui ti fa ridere?”
Silvia sentì un colpo allo stomaco: no, certo che no. Era un ragazzo come tanti, non le dava quella continua sensazione di essere sempre al settimo cielo quando lui la toccava...
Non mi fa piangere.”9
“Non sarà mai la stessa cosa.”
Marco aprì d'improvviso gli occhi neri e li posò su Silvia. Sospirò e si avvicinò a lei.
Senti, so che è difficile credere alle persone che ti dicono "so cosa provi”, ma io so davvero che cosa provi. - I due ragazzi si guardarono un istante, in silenzio. “Sto cercando di dire che capisco com'è sentirsi piccoli e insignificanti, quanto è umanamente possibile e come può far male in punti che nemmeno sapevi di avere dentro di te.”
Aveva le mani strette in pugni e la voce aveva preso a tremargli.
E non importa quante volte cambi taglio di capelli o in quante palestre ti iscrivi o quanti bicchieri di chardonnay bevi con gli amici, vai lo stesso a dormire ogni sera riesaminando ogni dettaglio e chiedendoti dove hai sbagliato, come hai fatto a non capire. E come diavolo hai potuto pensare di essere tanto felice in quel momento.”10
A Silvia sembrò di vedere i suoi occhi diventare lucidi.
Ti capita anche di convincerti che lei capirà che cosa ha perso e busserà alla tua porta...”
Marco.”
Silvia sentì le lacrime rigarle il viso, mentre guardava il chitarrista fissare un punto fisso della stanza.
Marco, provi ancora qualcosa per lei?”
Silvia era una persona timida per natura, eppure con lui era sempre stato facile parlare, così come con Aurora.
Lui scosse la testa per qualche secondo e poi la guardò di nuovo.
Certo.”
Guarda che anche lei...”
“No, ti prego. No.”
Manuel rientrò nella stanza, brandendo un vassoio pieno di tartine alla nutella.
Oh, stai ancora piangendo, cucciola? Dai, afferra il cibo degli dei!”
Silvia e Marco mangiarono le tartine, riprendendo a ridere e a scherzare con Manuel e Heather, come se niente fosse successo.
 
§
 
Il rapporto tra Silvia e Davide sembrava procedere nel migliore dei modi.
Dopo mesi passati nella sofferenza, nel timore e nel rimorso di essere andato a letto con lei, per poi abbandonarla, Davide si era finalmente convinto che per lei provava di più di una semplice attrazione fisica.
Ettore lo aveva sgridato e gli aveva fatto aprire gli occhi circa i propri sentimenti e, dopo aver incontrato Silvia per caso, dopo mesi che non si vedevano, aveva capito che non voleva perderla e che valeva la pena tentare di essere felice con lei.
Adesso passavano ogni momento della giornata insieme e raramente trascorreva una notte senza che dormissero nell'appartamento di Davide, avvinghiati l'uno all'altro.
Quindi semplicemente un giorno lei si era presentata davanti alla sua porta, con due valigie colorate un dolce sorriso sulle labbra.
Cos'è tutta questa roba?”
Mi trasferisco qui.”
Dove?”
Qui.”
Lui scoppiò a ridere e prese una valigia.
Non è una di quelle cose di cui si discute prima?” 5
Oh, come sei fiscale!”
Davide non era abbastanza profondo per capire quanto lei fosse spaventata all'idea di perderlo.
Le era costato così tanto prenderselo: aveva sofferto per lui, aveva pianto, urlato, pensato che non ci fosse speranza... ed ora che era suo non riusciva ancora a crederci.
La verità era che temeva che, se l'avesse lasciato solo, lui l'avrebbe tradita immediatamente.
Davide si sarebbe offeso moltissimo per questi sospetti, ma, appunto, non era in grado di comprenderli, perché troppo superficiale.
Aurora ed Ettore erano contentissimi per loro; Ettore aveva abbracciato l'amico forte e l'aveva riempito di lodi, forse per la prima volta da quando si conoscevano.
Davide era così desideroso di avere l'approvazione di Ettore che, anche se avesse dovuto avere dei ripensamenti su Silvia, la paura di perdere la stima dell'amico l'avrebbe fatto riflettere più del necessario.
Biondino, hai notato che c'è un paio di manette nella tua borsa da viaggio?”
Davide entrò nella camera da letto, dove Silvia stava preparando i bagagli per il concerto dei Lilim, che si sarebbe tenuto quel week end, a Mantova.
Oooh, io volevo che fosse una sorpresa!”
Lei sorrise, scuotendo la testa.
Bene, per un attimo ho temuto che le avessi prese per usarle con Ettore!”
Oh, Ettore non si farebbe mai legare al letto, gliel'ho già chiesto in gita anni fa.”
E' bello avere continue conferme sulla mascolinità del proprio fidanzato.”
Scoppiarono a ridere e Silvia chiuse la propria valigia, posizionandola per terra, sotto il letto.
“Bene, è tutto pronto, possiamo andare a casa di Aurora ed Ettore e partire per questa vostra prima tappa in giro per l'Italia!”
Davide gonfiò il petto, assumendo l'aspetto di un galletto tronfio.
Tzè, siamo troppo forti. E tu che continuavi a sostenere che i MoonLight fossero meglio!”
I MoonLight sono mille volte meglio. Ho ancora il cd in macchina, continuerò a sostenerlo per sempre!”
Marco se ne è andato e non ritorna più!”
Cretino.”
 
 
L'albergo dove avrebbero alloggiato quel fine settimana era fantastico. Era enorme, lussuoso e la loro camera disponeva di un letto matrimoniale gigantesco.
Ah, riposati bene, nanetta, perché potresti perdere la memoria questa sera!”
Davide si voltò verso Silvia, continuando a camminare, per scendere nuovamente alla reception, dove avrebbe incontrato gli altri per il sound check, e andò a sbattere contro lo stipite di una porta aperta.
Oh, non sarebbe male perdere la memoria... potrei scordarmi di stare con uno come te!”
Lui si massaggiò la fronte, imbronciandosi, e le rivolse una linguaccia, poi le prese la mano e la attirò a sé, nascondendosi con lei in un corridoio del secondo piano.
Che fai, hai le prove!”
Oh, aspetteranno...”
Le infilò una mano sotto la maglietta, toccandole la pelle, ma lei lo scansò bruscamente e lo afferrò per un orecchio.
Fila a fare il sound check, brutto stupido!”
Sei cattiva!”
 
 
Il concerto era stato fantastico, ma molto stancante. A fine spettacolo numerose ragazze si erano avvicinate a lui, ammiccando, e doveva ammettere che alcune di loro erano davvero stupende.
Sentì le ombre del suo passato rifarsi strada dentro di lui, ma per la prima volta non aveva alcuna voglia di cedere loro.
Stava per rispondere ad una biondona che proprio doveva andare, quando arrivò Silvia, con spasso spedito e gli tirò in faccia lo spumante che aveva nel bicchiere.
Sei un porco! Io mi sono fidata di te, ti ho dato il mio cuore e tu lo hai preso soltanto per stritolarlo a morte e scagliarmelo sulla faccia. Sai che sono incinta, eh?!”6
Le ragazze che circondavano Davide si lanciarono un'occhiata e sparirono velocemente.
Allora, bello di casa, andiamo a provare le manette?”
Davide rimase boccheggiante per un po', poi sbatté le palpebre lentamente e infine scoppiò a ridere.
Ma tu sei fuori!”
L'idea è stata di Ettore.”
Davide guardò verso l'entrata dell'albergo e notò Ettore stava alzando il bicchiere, in cenno di saluto.
Siete due scemi!”
Oh, mi hai messa al suo livello, potrei commuovermi.”
Ah bella, abbassa la cresta.”
Silvia rise e prese la mano di Davide, accarezzando il suo braccio.
Ora, portami di sopra.”
 
Davide legò le esili braccia di Silvia alle sbarre del letto con le manette pelose che aveva comprato qualche anno prima.
Se avessi dovuto scommettere sul colore che avresti scelto per la pelliccia dei tuoi giocattoli sessuali, avrei puntato di sicuro sul rosa.”
E invece sono nere, hai visto? Ah!”
Silvia rise e lo guardò, trasformando il sorriso in uno sguardo di desiderio che svegliò tutte le parti che a Davide più piaceva tenere sveglie.
Si tolse la camicia e la adagiò sulla sedia accanto al letto, reprimendo una risata per il ricordo di Ettore che lo prendeva in giro per il suo modo di sistemare i vestiti anche quando faceva sesso.
Ma io sono un tipo ordinato.”
“Tu sei un frocio e basta.”
Ma perché, tu cosa fai?”
Li getto a terra, come ogni altra creatura del pianeta. E, se mi gira, li strappo pure.”
Ah, come vorrei vederti all'opera...”
LEVATI!”
Scosse la testa per non permettersi di ridere: non voleva rovinare il momento.
Guardò la luce degli occhi di Silvia accendersi nel vedere il suo petto nudo.
Beh, sì, sono un fico.
Si tolse anche i pantaloni e i boxer e passò a togliere la biancheria alla sua fidanzata, che già tremava dal desiderio.
Provò ad emulare Ettore e le strappò le mutandine, ma si ritrovò a pensare che fosse proprio un peccato: erano così carine!
Scosse di nuovo la testa, cercando di assumere un'aria da duro, e prese a leccare il suo interno coscia, godendo dei gemiti che la sua ragazza esternò.
Infilò due dita dentro di lei, mentre con l'altra mano le palpava il seno con voracità e con le labbra le mordeva il collo. Gli piaceva che fosse legata, si sentiva il padrone del momento!
Sentiva il proprio pene pulsare, avido e voglioso, e si sentì un vero maschione, pronto a divorare la sua preda.
Entrò dentro di lei, strappandole un grido forte di piacere, che gli invase la testa, facendogli perdere la cognizione del tempo e dei gesti che stava compiendo.
C'era solo il ritmo delle sue spinte e le grida di Silvia.
Spingeva, spingeva, spingeva... era sempre più bello, sempre più intenso, non capiva più niente...
Tremò, venendo, e si abbandonò sul corpo della ragazza, ansimando.
Dopo qualche secondo, alzò la testa, rivolgendole un sorriso storto.
Ora ho smaltito, ti va il servizio in camera?”
 
§
 
Indossava ancora il vestito che aveva comprato per sposare me...”
Ettore stava bevendo la terza bottiglia di liquore e Davide gli stava accanto, improvvisando qualsiasi battuta gli venisse in mente, cercando di distrarlo, di parlare del loro passato, di giocare a prendersi in giro.
Ma evidentemente l'amico doveva sfogarsi. Vide una lacrima rigargli il viso e il suo cuore si fermò.
Non era pronto a vederlo piangere, non era preparato. Si sentiva a disagio, in imbarazzo, come se non potesse essere in grado di reggere quel compito così importante.
Voleva cancellargli quella tristezza dal viso, voleva rivederlo sorridere. Ettore era la persona più fantastica che avesse mai conosciuto: non meritava nemmeno per un secondo di star male.
S-sai...è tutta colpa mia.”
Davide corrugò la fronte, posandogli una mano sulla spalla, accarezzandolo.
S-sì, lei lo ha sempre amato, io lo s-sapevo. Persino tu me lo ripetevi s-sempre... - provò a sorridere, ma non ci riuscì – Non l'ho resa felice come avrei dovuto.”
Davide sentì ancora più forte il senso di inadeguatezza nel far fronte a quell'incarico, ma, a quelle parole sconclusionate fu facile rispondere.
Ettore, tu renderesti felice qualsiasi donna. Hai tentato perché te ne sei innamorato, non hai nessuna colpa...”
Lui si asciugò le guance con una mano e il viso gli si indurì, per poi sbattere un pugno sul tavolo.
Non riesco a smettere di pensare che se lui è venuto a prendersela in Chiesa, vuol dire che qualcosa era successo tra di loro recentemente, per farlo sperare in una riuscita! Non faccio che immaginare le sue mani sul corpo di Aurora, sul corpo che poi dopo avrà dormito al mio fianco... io...” Diede un altro colpo, più forte, e poi abbandonò la testa tra le mani.
 
Davide guidò sotto la pioggia, avvertendo il rumore che questa faceva sul parabrezza e sentendosi spento dentro.
Parcheggiò l'auto e camminò lentamente, incurante dell'acqua che lo bagnava del tutto, ed entrò nel proprio palazzo.
Trovò, seduta sul primo scalino, Silvia, con i gomiti poggiati sulle ginocchia e un'espressione ansiosa.
Come è andata?”
Davide non rispose, si limitò a tendere un braccio e ad aspettare che lei si alzasse, per abbracciarlo.
Entrarono insieme nell'ascensore, in silenzio, stretti ancora l'uno all'altro.
Poi lui bloccò le porte, fermi ad un piano.
Silvia lo guardò, quasi preoccupata.
Sono innamorato di te.”
La ragazza sgranò gli occhi e rimase a fissarlo, senza riuscire a rispondere niente.
Perdona la brutale dichiarazione, ma... per quanto problematica questa storia possa essere, mi sono innamorato di te7. Non l'ho mai detto a nessuno. Sinceramente, trovo che non siano parole adatte a quello che sono, a quello che rappresento. Io sono il tipico uomo che se ne fotte delle persone che ha intorno. A me interessa solo di quello che faccio io, di quello che sento io. Ma Ettore oggi, invece di sputare veleno su di lei, si è dato la colpa di non aver fatto felice Aurora. E, per la prima volta, un volto che non fosse il mio mi è venuta in mente.”
Lei sembrava non credere, o semplicemente non capire, le sue parole e lo fissava, tremando appena.
“Ho sempre fatto quello che volevo: sapevo di essere vuoto, ma vedevo anche che a nessuna delle persone che mi circondavano questo interessasse – a parte Ettore - . Ma poi sei arrivata tu, chiedendomi di cambiare…e per la prima volta in vita mia ho sentito che a qualcuno la mia vita interessava davvero e che quella persona valeva qualunque tentativo!”8
Si sentiva la fronte scottare, era come delirante, ma doveva esternare ciò che provava. Non era un tipo profondo, non sapeva tenere più sentimenti dentro di sé e non poteva nemmeno chiuderli in un Pensatoio e sperare che scomparissero.
Sei felice, Silvia? Mi interessa, capisci? Mi interessa...”
Vide la ragazza singhiozzare sotto di lui e poi lo abbracciò con tutta la sua forza.
Piansero entrambi, uniti in quell'abbraccio.
 
 
La bambina strinse il suo dito con tutta la sua piccola mano.
Il cuore di Davide batteva più forte di quanto avesse mai creduto potesse accadere.
Lei era lì: così piccola, così bella, così perfetta.
Non si accorse nemmeno di aver cominciato a piangere, mentre continuava a contemplare sua figlia.
Silvia, stesa nel letto d'ospedale, lo guardava con occhi seri, intesi, pieni di un sentimento che sarebbe stato impossibile da spiegare.
Laura assomigliava tantissimo alla madre e Davide sentiva il proprio petto contorcersi, pensando a quanto vicino fosse arrivato a perderle entrambe.
Non avrebbe mai più permesso a nessuno di frapporsi tra lui e la sua donna. Tra lui e le sue donne, ora. Non l'avrebbe permesso a nessuno... soprattutto a se stesso.
Diede un piccolo bacio sulla testa della neonata, temendo quasi di poterle fare male, desiderando di tenerla saldamente a sé, di farle sentire quanto fosse amata.
Nella Sala entrarono Manuel, Heather ed Ettore, ma Davide non se ne rese conto, troppo preso a guardare la sua bambina e la sua bella mamma.
Quest'ultima, invece, si voltò verso gli ospiti e li salutò, dolcemente.
Davide, allora, si scosse e li notò, asciugandosi le lacrime che gli erano colate sul viso.
Manuel e Heather andarono ad abbracciare Silvia, mentre Ettore e Davide si scambiarono uno sguardo silenzioso, entrambi con un sorriso in volto che non lasciava spazio alle parole.
I visitatori quel giorno furono molti: vennero Marco e Aurora e, sul tardi, anche Simona e Michela, nonché tutta la famiglia di entrambi i genitori.
Davide fu taciturno con tutti e fu solo quando se ne furono tutti andati e rimase solo con Silvia, mentre la bambina dormiva nel lettino insieme agli altri neonati, che riuscì finalmente a dire qualcosa alla sua compagna. Lo disse in silenzio, senza aggiungere altro:
Grazie.”


1 Citazione: L'Amore non va in vacanza
2 Davide si riferisce al fatto che Ettore sia meglio di Marco
3 Ettore regala il basso in gita a Parigi, nella mia storia "E' quello che non passa mentre tutto va"
4 Citazione La verità è che non gli piaci abbastanza
5 Citazione Skins
6 Citazione Cime Tempestose
7 Citazione L'Amore non va in vacanza
8 Citazione Skins
9 Citazione Oceans'Eleven
10 Citazione L'amore non va in vacanza

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MEDUSANOIR:
 
 
 
 
C’è anche una storia su Manuel, Cercando il suo nome, e su Silvia e Davide, Cosa sarebbe il mondo senza Capitan Uncino?
 
DARKAERIS:
 
 
 
 
 
 
   
 
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