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Autore: WilliamDuck    30/03/2012    7 recensioni
Pairing principale: NaruIno
Pairing secondari: AsumaxKurenai, KakashixShizune, ShikamaruxTemari e lieve accenno a SasukexSakura
Ho messo anche comico perché qualche parte potrebbe risultarlo
Spero vi piaccia e buona lettura ^^
RAGAZZI L'HO RIPOSTATA E QUI NON MANCA NESSUNA PARTE, SE SIETE COSì GENTILI DA RILEGGERLA PER FAVORE E MAGARI RECENSIRLA ^^
MI SCUSO PER IL DISGUIDO >///
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Sulla soglia del cancello del villaggio della Foglia potevano intravedersi sei figure in lontananza che si avvicinavano senza fretta.

Quelle figure non erano altri che il team Kakashi e il team 10.

C'era silenzio totale, ma ad un tratto un certo biondino cominciò a parlare; non era certo amante del silenzio lui.

- Che missione noiosa, siamo sei delle giovani promesse di Konoha e quella vecchiaccia ci affida sempre missioni così insulse.- sbottò seccato.

Così facendo si guadagnò un sonoro scappellotto sulla testa dalla sua compagna di squadra.
- Baka, pecchi un po' in modestia sai?- fece quella.- E poi come osi parlare così di Tsunade-sensei?- continuò con una vena pulsante sulla fronte. Brutto presagio.
- C-calmati, Sa-sakura-chan. Ho ragione, giusto Ino-chan?- cercò appoggio dall'amica bionda.
- Uh? Sì, è vero. Sakura questa volta ha ragione, è stata davvero noiosa come missione.- fece lei.
- Che fai?! Adesso lo difendi pure?- chiese sospettosa la rosa.
- Macché, dico solo che ha ragione.- disse freneticamente, agitando convulsamente le mani di fronte al viso.
- Uhm, va bene.- le diede fiducia, ancora sospettosa.
- Chissà come mai i sensei non c'erano...- espose Naruto.
A rispondere fu Shikamaru, mentre Choji, come suo solito, sgranocchiava un pacco di patatine e Sai se ne stava in silenzio.
- Asuma doveva assistere Kurenai-sensei, ormai manca poco alla nascita del bambino, per quanto riguarda Kakashi-sensei non so che dirti.-
- Sicuramente starà leggendo uno di quei libracci.- disse il biondo e tutti convennero con lui.
- Ultimamente, ho sentito dire che si sta avvicinando a Shizune-san.- disse Sakura.
La pettegola che c'è in Ino prese il sopravvento, affamata di nuove notizie.
- Dici sul serio? Kakashi-sensei e Shizune-san... Ce li vedo bene insieme.- espresse la sua opinione.
- Già, formerebbero una bella coppia e magari Shizune-san riesce a far levare a Kakashi-sensei il vizio di leggere quelle zozzate.- rispose la rosa.
Naruto indietreggiò un po' e si portò a camminare in mezzo a Shikamaru e Choji, Sai stava leggermente più avanti.
- Quelle due sono proprio delle pettegole...- commentò il biondino, vicino l'orecchio di Shikamaru per non farsi sentire dalle interessate.
- Ti assicuro che Ino è peggio.- replicò il ragazzo col codino, annoiato.
Il biondo squadrò per un po' Ino e la vide ridacchiare insieme alla sua compagna di team.
- Mmm... Tu dici? Secondo me, Sakura-chan è molto più pettegola e manesca.- disse quell'ultima parola massaggiandosi il bernoccolo lasciatogli come ricordino dall'amica rosa.
- Ahahahah, sul più manesca non c'è dubbio, ma Ino non è che sia così docile come credi.- gli disse, sorridendo, Choji.
- Vabbé, lasciamo perdere. Siamo quasi arrivati.- li ammonì Shikamaru.
Infatti si trovavano proprio sulla soglia del cancello del villaggio.
Sakura si avvicinò ai due jonin che controllavano le entrate e le uscite del villaggio.
- Izumo, Kotetsu. Buon pomeriggio.- li salutò con un sorriso.
- Sakura! Bentornati.- le fecero i due in coro.- Com'è andata la missione?- chiesero poi.
- Svolta con successo.- rispose lei.
- Tsk, era talmente banale.- replicò il biondo dietro di lei.
E con questo si guadagnò un altro pugno in testa.
- Ahio! Ma che ho fatto ora?- si lagnò il malcapitato.
- Sei un idiota. Ecco cosa!- fece lei infervorata.
- Dai andiamo Sakura. Così rischi di scatenare la Quarta Grande Guerra Ninja.- la buttò sul ridere la bionda del gruppo.
- Tu non me la racconti giusta.- sussurrò più a se stessa che alla bionda.
- Hai detto qualcosa, Sakura?- chiese la ragazza non avendo udito quanto detto dall'amica.
- No, no. Stavo pensando, perché questa sera non andiamo tutti a mangiare fuori?- propose la rosa.
- Uhm, tutti chi?- chiese la bionda.
- Noi sei.- rispose prontamente.
- Sai che mi piace un sacco come idea?!- esclamò Ino.
- Bene, voi?- si girò verso i ragazzi.
- Il mio libro dice che stare tutti insieme per un'uscita aiuta molto a creare rapporti con gli altri.- rispose Sai.
- Mangiare?! Dove?- fece Choji con la bava alla bocca.
- So già che sarà una seccatura, ma so anche che Ino mi costringerà per cui vengo.- disse il solito, annoiato, Shika.
- Tu Naruto?- chiese la bionda voltandosi verso l'Uzumaki.
- Veramente preferirei starmene un po' da solo a riordinare casa.- rispose il biondo.
- Dai, potrai riordinare domani.- insistette Sakura.
- Nah, non mi va.- rispose ancora.
- Per favore.- fecero le due in coro, con gli occhi da cucciolo.
- Uff, ok. Verrò.- si arrese lui.
- Evviva!- esplosero le due, abbracciandolo.
Lui divenne rosso come un peperone e, poco dopo essersi accorte del loro gesto, anche le due, allontanandosi.
- Scu-scusaci.- squittirono rosse.
- Non preoccupatevi.- disse lui con un sorriso, ancora leggermente turbato.
- Allora noi andiamo a prepararci.- disse Shika sparendo insieme a Choji.
- Ok, vado anch'io.- disse la rosa e sparì anche lei.
I due biondi si guardarono e arrossirono.
- B-beh, allora, io vado.- balbettò il biondino.
- S-sì, anch'io.- rispose la Yamanaka.
Nonostante avessero detto entrambi di dover andare, nessuno dei due si mosse dalla propria posizione.
Dopo essersi accorti di aver fatto la figura degli idioti, si allontanarono di scatto.





Casa Nara
- Shikamaru! Hai preso tutto da tuo padre! Alzati pelandrone!- urlò Yoshino Nara contro il figlio.
- Mamma sei una seccatura al pari della Mendokuse senior.- ribatté lui.
Yoshino smise di lanciare improperi contro lo svogliato figlio e drizzò le orecchie.
- E chi sarebbe questa Mendokuse senior?- chiese con un sorrisino malizioso.
Shikamaru si morse la lingua, ha un Q.I di 200 e si è fatto fregare così da sua madre. Mentalmente si diede dell'idiota.
Convenne che era inutile mentire, quindi glielo disse.
- Sabaku no Temari, l'ambasciatrice di Suna.-
- Ah sì? E in che rapporti siete?- chiese l'impicciona.
- Siamo amici, mamma.- rispose lui, non molto convinto.
Questo particolare non sfuggì alla donna che riprese.
- E come mai c'è così tanta confidenza tra due amici? Addirittura il nomignolo!- fece lei, convinta di averlo incastrato.
Il giovane Nara sbuffò e, rosso come un pomodoro maturo, confessò.
- E va bene. E' la mia ragazza, contenta?!-
- Molto!- urlò la donna.
Se ne andò via saltellando e urlando “Il mio bambino sta crescendo! Ha trovato una ragazza che lo sopporti!”
Al che il capoclan dei Nara si presentò davanti al figlio.
- Figlio mio, ti sei scavato la fossa da solo.-
- Non sei incoraggiante, papà.- replicò il giovane.
- Io ti sto solo mettendo in guardia.- si difese l'uomo.- Comunque spero che non assomigli a tua madre.- continuò guardandolo negli occhi.
- E' anche peggio.- disse sconsolato Shika.
- Ahi, ahi, ahi! Di male in peggio. Non so se uscirai vivo da questa storia.- continuò a fissarlo negli occhi.
- Lo temo anch'io.- disse lui e si alzò in piedi, interrompendo il contatto visivo. Lo sguardo di suo padre lo ha sempre messo in soggezione.
Si incamminò nella sua stanza, dove c'era Choji ad aspettarlo, sgranocchiando qualcosa trovato sul posto.
La voce di suo padre lo bloccò.
- Hai intenzione di sposartela?- chiese serio.
Il viso del giovane avvampò di nuovo.
- Non pensi sia troppo presto? Siamo ancora troppo giovani.- rispose.
- Hai ragione. Ma dovresti comunque cominciare a pensarci. Da quello che ho potuto capire da questa razza, le donne adorano quando gli si viene fatta una proposta del genere.- commentò il capoclan.
Shika si incamminò di nuovo, salvo essere fermato ancora dal padre, ma stavolta non si bloccò e continuò a camminare.
- Quando vai con lei ad un appuntamento, portale sempre dei fiori, le faranno piacere e potresti entrare nelle sue grazie per un tuo eventuale ritardo.- lo raccomandò.
Il ragazzo dalla testa ad ananas arrivò finalmente di fronte alla porta della sua camera, abbassò la maniglia dorata e vi entrò, trovando un Choji disteso sul suo letto, a guardare la tv e con una scorta di dolcumi da fare invidia ad un re goloso.
Sbuffò annoiato e cominciò a rovistare nel suo armadio.
- Hey, Cho! Che ne dici di questo?- chiese al compagno mostrandogli un pantalone azzurro e una maglietta bianca.
- Per caso hai scelto quelli perché ti ricordano il cielo con le nuvole?- lo schernì il ragazzone.
- Ehm, veramente è per quello.- rispose sbadigliando. Pensare alle sue adorate nuvole gli faceva venire voglia di assopirsi in mezzo ad un bel prato a guardare quest'ultime e contemplarle nelle loro più svariate forme.
Dietro la testa di Choji comparve un'enorme gocciolone.
- Lasciamo perdere va. Tu piuttosto cosa ti metti?- chiese il moro.
- Ciò che indosso ora tranne la rivestitura di ferro.- rispose continuando a mangiare.
- Ma scusa, non è un po' sudata?- chiese l'altro.
- Ovviamente. A casa ne ho un altro completo pulito.- rispose quello.
- Capisco...- fece il moro col codino.






Casa Haruno, stanza di Sakura
La giovane ragazza dai capelli rosa era con la testa immersa nell'armadio, ma non riusciva proprio a decidere quale vestito mettersi.
- Uhm, vediamo. Meglio questo o quest'altro?- chiese a se stessa, mettendo a confronto due vestiti: uno era completamente rosa con ai bordi delle rifiniture rosse, l'altro era rosso con uno spacco al lato che mostrava la gamba della ragazza. Non scelse nessuno dei due. Il primo era troppo immacolato, il secondo troppo provocante.
Dopo varie sfilate davanti allo specchio, decise di metterne uno bianco contornato da rose rosse e fiori di vario genere con una scollatura a V non molto accentuata. Perfetto, era proprio quello che cercava.
Poggiò l'abito scelto sul letto assieme alla biancheria.
Il suo sguardo cadde su una foto sul comodino affianco al letto.
Si notava subito la superficie del vetro coperta da uno lieve strato di polvere.
Si avvicinò, la prese in mano e ve la passo sopra per scoprirla.
Era la foto del vecchio team 7: vi era lei al centro che sorrideva, Naruto che guardava in cagnesco il suo amico/rivale Sasuke, quest'ultimo che fissava l'obiettivo infastidito e dietro di loro Kakashi-sensei con le mani sulle teste dei suoi allievi maschi come per placarne gli animi che guardava l'obiettivo con un'espressione a metà tra il rassegnato e il divertito, con un mezzo sorriso che s'intravedeva da sotto la maschera.
Indugiò sulla figura dell'Uchiha e, inevitabilmente, una lacrima solitaria vi cadde sopra, subito asciugata dalla mano lesta della ragazza.
Pensò ai vecchi tempi, a quando loro cercarono di scoprire il volto del maestro per sapere cosa vi nascondeva dietro, alle ipotesi assurde fatte da Naruto, ai mille piani ideati per riuscirvi e tutti andati in fallimento. E lì rise amaramente.
Poi pensò a quella notte, la notte in cui il suo Sasuke-kun scappò dal villaggio, ai suoi tentativi dal distrarlo dalla vendetta, alle parole da lei pronunciate, al “grazie” sussurrato da Sasuke nel suo orecchio e poi il buio, ricorda solo un dolore non molto forte da farle male, ma abbastanza da farle perdere i sensi alla base del collo.
Lacrime amare sgorgarono dai suoi occhi smeraldini. Vani i tentativi di fermare la loro corsa, ne sgorgavano sempre altre.
Alla fine, stanca di piangersi addosso, si alzò determinata.
- Un giorno ti riporterò... ti riporteremo qui a Konoha con noi e insieme rifonderemo il team 7!- alzò un pugno al cielo del tutto determinata a riportare a casa il suo amato.
Si diede una calmata e si avviò verso la stanza da bagno.
Tutto ciò di cui aveva bisogno era un bel bagno ristoratore che lava via tutti i problemi per quei minuti di relax assoluto.

 

 

 

 

 

 

 

Casa di Sai
Il giovane membro della Radice stava al buio nella sua stanza a fissare, senza particolare interesse, la copertina del suo diario.
Lo aprì lentamente e dentro vi erano disegni che mostravano la sua infanzia, lo sfogliò per un po' fino ad arrivare al disegno di un bambino molto somigliante a lui, quasi da sembrare un autoritratto. Si trattava di suo fratello.
Una lacrima percorse il volto del guerriero incapace di provare emozioni e cadde sul foglietto, deformando il volto del bambino.
Curioso del fenomeno appena svoltosi, avvicinò la mano al pezzo di carta bagnato. La prima sensazione: ruvido. La carta a contatto con la sua lacrima è diventata ruvida. La seconda, invece, è stata la sensazione della carta fragile. Basta passarci sopra un dito con un po' di pressione che questa si strappa. Sensazioni che il suo cuore non aveva mai provato, freddo e rigido com'era sempre stato.
Grazie a Naruto, a Sakura e a tutti gli altri stava imparando cos'era l'amicizia, il gioco di squadra e il valore della vita.
Alla Radice c'era un detto: la buona riuscita della missione prima della salvezza dei compagni.
Insieme a loro due invece capisce che il motto della Radice non aveva fondamenta.
Naruto una volta gli aveva detto: “Un sogno che sacrifica i propri compagni è spazzatura” (guarda nelle note dell'Autrice).
Il suo primo sensei è stato Danzo, il quale lo ha modellato a suo piacimento facendolo diventare un essere senza emozioni.
Molte volte ha paragonato Naruto a suo fratello, non per la somiglianza nell'aspetto, per quello sono totalmente opposti, bensì per il carattere gioioso e allegro. Ma questo l'ha sempre tenuto per sé.
Chiuse il diario e smise di pensare al passato.
Non si cambiò i vestiti e non si lavò, semplicemente di sarebbe presentato ai suoi compagni come il Sai che hanno sempre visto e che ancora non hanno imparato a conoscere.







Casa Yamanaka

Inoichi tornò a casa stanco dalla missione di una settimana appena conclusa.

Casa dolce casa. Non vedo l'ora di rilassarmi un po'. Chissà se Ino è tornata dalla missione che mi ha detto Shikaku, a quanto pare vi ha preso parte anche suo figlio, ma non c'è da stupirsi dopotutto sono nello stesso team” pensò il capoclan degli Yamanaka con una mano poggiata sulla maniglia del portone d'ingresso.

Aprì la porta. Non l'avesse mai fatto.
Trovò la sua “piccola” e la sua dolce consorte impegnate a rendere la casa un disastro.
Sembrava fosse appena passato un tornado. E questo tornado aveva anche un colore: biondo. Biondo come la chioma della sua piccola Ino.
- Ma si può sapere cos'è successo in questa casa?!- quasi urlò l'uomo.
- Oh, ciao, papà.- fece Ino, innocentemente.
- Ciao piccola, ma cos'avete combinato?- chiese lui.
- Ma niente, sto solo cercando un vestito adatto per uscire stasera.- rispose la bionda.
- Uscire?! E con chi?- non c'è da meravigliarsi si comporta come ogni padre rompiscatole.
- Con degli amici, papà.- “Anche se ci sarebbe Naruto che per me è più di un amico, ma questo non glielo dico, altrimenti chi lo sente” pensò la ragazza.
- Uhm... Va bene.- le disse Inoichi.
- Grazie papi.- disse e gli diede un bacio sulla guancia.
Lui le sorrise.
- E ora ripartiamo alla ricerca dell'abito adatto.- disse determinata a trovare il vestito giusto.





Casa Uzumaki
Beh, casa è un po' troppo per il piccolo monolocale in cui abita Naruto.
Il biondo pensò a poco prima quando si era imbambolato di fronte ad Ino.
“Che effetto che mi fai, Ino-chan.” pensò con un sorrisino.
“Saranno questi gli effetti collaterali dell'amore?” pensò ancora.
Si avviò nella sua stanza non facendo caso al caos intorno a lui.
Aprì le ante dell'armadio e cercò qualcosa di vagamente elegante, se voleva fare colpo su Ino non poteva presentarsi con la solita tuta, no?
Cercò per molto, ma non trovò niente di adatto per l'occasione quando ad un tratto sentì il campanello suonare alla porta.
- CHI E'?- urlò dalla sua camera.
Non udì risposta e fu costretto ad arrivare fino alla porta.
L'aprì e non vide nessuno, fece per richiuderla, ma un piede in mezzo alla porta glielo impedì.
- Naruto-niisan.- lo riprese una voce dal basso.
Il biondo abbassò la testa e vide tre ragazzini di all'incirca tredici anni sull'uscio di casa sua.
- Ciao Konomaru, Moegi, Udon.- fece una volta che li ebbe riconosciuti.
- Così si trattano gli ospiti?- fece Konohamaru.
- Scusa, è che sei ancora troppo basso.- lo schernì il biondino.
Adorava farlo irritare e infatti la sua reazione non tardò ad arrivare.
- Io non sono basso! Sei tu che sei troppo alto.- precisò mettendo il broncio.
- Ahahah, certo certo. E' un altro modo per dire che sei troppo basso per me?- lo schernì ancora.
Konohamaru aveva già la risposta pronta, ma Moegi fu più veloce di lui.
- Scusalo Naruto-niisan. E' un idiota. Ci fai entrare per favore?- chiese lei.
- Certo, entrate.- e si spostò per far entrare i suoi giovani ospiti.
Una volta entrati li invitò a sedersi.
- Che facevi di bello?- gli chiese Konohamaru.
- Cercavo un vestito da mettere stasera con scarsi successi.- abbassò il capo sconsolato.
- Se vuoi ti posso aiutare io, Naruto-niisan.- si propose Moegi.
- Davvero lo faresti?- chiese con occhi adoranti.
- Certo.- sorrise la ragazza.
- Grazie sei la mia salvatrice.- la ringraziò lui con un ampio sorriso.
Naruto le fece strada fino alla camera, entrarono e si richiusero la porta alle spalle.
Moegi infilò la testa all'interno dell'armadio del suo “nii-san” e buttò all'aria diversi vestiti.
Naruto guardò con orrore tutti i suoi vestiti sparsi per la stanza.
“Oh Kami, dopo mi toccherà rimettere tutto a posto” pensò demoralizzato.
- Trovato!- urlò trionfante la ragazzina.
Sbandierò una camicia bianca con tre bottoni mancanti, un pantalone bianco/grigio chiaro strappato in più punti e una giacca nera elegante.
- E quelli dove li hai trovati?- fece, incredulo, il biondino.
- Sul fondo dell'armadio.- rispose la rossa.
“Neanche sapevo di averli” pensò il biondo, perplesso.
- Su mettili, noi intanto aspettiamo fuori e non abbottonare la giaccia, ti fa più figo.- sorrise e uscì dalla stanza.
Naruto fissò ancora per un po' i vestiti, come se stesse comunicando con loro telepaticamente, e finalmente si decise ad indossarli.
Si guardò allo specchio e dovette ammettere che non stava davvero niente male.
L'unica pecca era che lui non era solito indossare vestiti così eleganti, o almeno lo sono per lui, e si sentiva un po' a disagio.
Superò quell'impressione e aprì la porta.
I tre lo squadrarono con gli occhi fuori dalle orbite.
“Accidenti se non è carino!” pensò Moegi con sguardo sognante.
“Ma siamo sicuri che quello sia Naruto-niisan?” pensò Konohamaru.
Udon si limitò ad assumere un'espressione ebete con tanto di gocciolina al naso.
- Chi sei tu?! E cosa hai fatto a Naruto-niisan??- gli puntò contro un dito accusatore Konohamaru.
Naruto lo guardò con sufficienza.
- Idiota.- mormorò Moegi scuotendo il capo.
- Senti piccoletto. Sono Naruto e vedi di non rompere.- gli fece freddo.
- Eh? Cosa ti è preso?- tutti e tre lo guardarono stralunati.
Naruto proruppe con una sonora risata.
- Ahahahah, dovreste vedere le vostre facce!! Ahahah, che ridere!- continuò a ridere.
Finalmente si calmò e i tre giovani genin se ne andarono, lasciandolo solo.
“Aspetta, ma qual è il luogo dell'incontro?” pensò.
- Sarà meglio andare a casa di Sakura-chan, forse lei lo sa.- disse e uscì di filato dal monolocale.








Arrivò presto per il viale di casa Haruno, ma solo in quel momento gli sorse un problema.
“Aspetta, non posso entrare dalla porta d'ingresso, chissà cosa crederebbero i genitori di Sakura.” pensò.
Aggirò l'edificio e vide un albero di ciliegio che toccava con un ramo una finestra.
“Spero tanto che quella sia la stanza di Sakura, non mi va di essere preso per un poco di buono” pensò mentre si arrampicava.
Arrivò sul ramo e rischiò non poche volte di cadere, ma alla fine riuscì a bussare al vetro della finestra.







Sakura aveva appena finito di fare il suo bagno rilassante e vestiva solo di un accappatoio rosa.
Slacciò la cintura che lo teneva stretto e stava quasi per lasciarlo scivolare a terra, quando sentì un ticchettio provenire dalla finestra della sua stanza.
Si riavvolse velocemente nell'accappatoio.
“Chi diavolo sarà? Deve per forza essere un malintenzionato altrimenti sarebbe entrato come tutte le persone normali, ovvero dalla porta” pensò la rosa.
Quello che Sakura non sapeva era che il suo amico biondo non era una persona normale.
Si avvicinò cautamente al vetro, preparò un pugno ed aprì la finestra.
Quello, o meglio chi, si trovò di fronte la lasciò di stucco, peccato che il pugno fosse già partito ed ora era impossibile bloccarne la corsa.
Fu così che Naruto si ritrovò con un occhio nero e sbattutto sul tronco di un albero.
- Che diavolo ti è preso?!- urlò il biondino.
Sakura lo guardò ancora incredula.
Il ragazzo le si avvicinò e le sventolò una mano davanti al viso.
- Hey, Sakuraaa! Sei ancora tra noi?- fece il ragazzo biondo.
Un altro pugno partì da un'incavolata Sakura.
- Hey!!! Ci stai prendendo gusto?- le sbraitò contro Naruto.
- Baka, baka, baka! Secondo te è un comportamento normale il tuo?- tuonò la rosa.
- Perché?- chiese ingenuamente il ragazzo, inclinando di lato la testa.
- Ma come perché??? E' normale per te entrare dalla finestra e non dalla porta?- fece sempre più incavolata lei.
Fortuna che Naruto si teneva a debita distanza da lei, altrimenti avrebbe preso un terzo pugno dalla ragazza.
- Non volevo che i tuoi credessero chissà cosa.- disse lui, arrossendo lievemente.
- Oh...- fece Sakura, zittendosi.
- Co-comunque perché sei qui?- fece lei un po' scossa.
- Ah, giusto. Per caso sai dov'è che troviamo gli altri?- chiese ricordandosi il motivo del suo “attentato”.
- Il palazzo dell'Hokage, me l'ha detto Ino poco fa.- rispose lei.
- Capisco... Ci andiamo insieme?- propose lui.
- Uhm... Sì, perché no?!- sorrise la rosa.
- Ok, allora io ti aspetto qua sotto.- disse il biondo, saltando dal davanzale al ramo per poi scendere.






Sakura si vestì in fretta e furia e, dopo aver salutato i genitori, raggiunse Naruto.
Lo vide appoggiato al muro di casa sua con gli occhi chiusi.
Solo in quel momento notò il suo abbigliamento e non poté fare a meno di pensare che stesse proprio bene.
Arrossì a quei complimenti fatti verso quello che considera un fratello, ma subito si riprese e gli si avvicinò.
- Come mai tutta questa eleganza?- gli chiese.
Lui aprì un occhio e poi l'altro.
- Elegante dici? A me non sembra chissà che.- rispose lui.
- Non è comunque il tuo solito modo di vestire.- ribatté la ragazza.
- Questo è vero, ma volevo cambiare un po'.- rispose senza interesse.
- Uhm... Ok. Andiamo!- disse cominciando ad incamminarsi.
Naruto le fu subito affianco e si diressero al palazzo dell'Hokage.






Arrivarono dopo circa cinque minuti al palazzo, la casa di Sakura gli era abbastanza vicina.
Non parlarono durante il tragitto e questo fece preoccupare Sakura.
“Come mai Naruto se ne sta zitto? Odia il silenzio!” pensò preoccupata.
Non ci fece più caso e fa lontano scorse quattro figure, tra cui una si sbracciava per farsi notare.
- Ino è sempre la solita.- sussurrò sorridendo.
- Hey, ragazzi! Finalmente! Sono cinque minuti che vi aspettiamo.- disse la bionda una volta che Naruto e Sakura si furono avvicinati.
Diede un'occhiata a Naruto e arrossì vistosamente.
“Caspita, quei vestiti lo fanno ancora più figo” pensò sognante con gli occhi a cuoricino.
- Ino, qualcosa non va?- le chiese l'amica.
- No, no niente.- e fece una risatina nervosa.
La rosa parve beversela.
Anche Naruto scrutò Ino. Vestitino celeste che le arrivava alla coscia e un fermaglio a forma di farfalla tra i capelli. Naturalmente con un velo di trucco.
“E' ancora più carina del solito questa sera.” pensò guardandola.
- Allora ragazzi... Dove andiamo?- chiese Choji.
- Uhm... non saprei voi che dite?- fece Sakura.
- Per me è lo stesso.- rispose Naruto.
“Ok, qui c'è da preoccuparsi. Insomma, quell'ingordo di ramen di Naruto che non propone di andare da Teuchi?” pensò seriamente preoccupata Sakura.
- Io propongo di andare all'Ichiraku.- disse sempre Choji.
Tutti assentirono e insieme si avviarono.
Vi arrivarono di fronte e il primo ad entrare fu Naruto, seguito poi dal resto del gruppo.
- Naruto, da quanto tempo! E' da un po' che non ci si vede! Impegnato con le missioni?- chiese il vecchio Teuchi.
- Teuchi-san, buonasera. Sì, sono stato parecchio impegnato questi giorni.- rispose il ragazzo con un sorriso.
- Accomodatevi ragazzi. Tra poco arriverà Ayame a prendere le vostre ordinazioni.- sorrise l'uomo.
I sei si accomodarono al tavolo più appartato e, come detto poc'anzi dall'uomo, arrivò Ayame.
- Buonasera ragazzi. Cosa vi porto?- chiese gentilmente la figlia del proprietario.
Naruto le sorrise e rispose.
- Buonasera Ayame-san. Per me tre porzioni di ramen con miso, maiale e uova sode.
“Sarà anche vero che stasera si comporta in modo strano, ma il ramen è sacro per lui.” sorrise sollevata Sakura.
Ma una cosa le sfuggiva: come mai Naruto e Ino sedevano vicino?
E dire che Ino si era premurata di far sembrare la scelta casuale, sedendosi tra Shikamaru e Naruto.
Erano così disposti: Choji, capotavola, alla sua destra Sai con affianco Sakura, alla sua sinistra Shikamaru, seguito da Ino e Naruto.
Ci passo ancora una volta sopra e prese ad ordinare.
- Per me degli onigiri.-
- Io prendo quello che ha preso Naruto.- disse Choji.
- Io invece prendo del sushi.- ordinò Ino.
- Voi?- chiese Ayame rivolgendosi a Shikamaru e Sai.
- Io niente, troppo faticoso mangiare.- rispose Shikamaru poggiando le braccia sul tavolo ed immergendovi la testa.
Tutti lo guardarono rassegnati.
- Io credo che prenderò quello che ha preso Sakura, non li ho mai assaggiati.- rispose Sai.
- Bene. Ricapitolando: sei porzioni di ramen con miso, maiale e uova sode, due onigiri e sushi. Nient'altro?- chiese professionalmente.
- Nient'altro grazie.- rispose Naruto gentilmente.





Mentre aspettavano le ordinazioni presero a parlare del più e del meno e saltò fuori l'argomento Temari che fece risvegliare il ragazzo col codino.
- E' da un po' che ormai non viene al villaggio.- disse Sakura.
- Già, chissà come se la passa.- disse a sua volta la bionda.
- Come va tra voi Shika?- fece pettegola la rosa.
- Bene, come vuoi che vada?!- fece il ragazzo sbadigliando.
- Non vuoi dirci niente, eh?- ecco che la Ino maliziosa salta fuori.
Il Nara avvampò di botto.
- Fatti gli affaracci tuoi. Piuttosto tu che mi dici della tua situazione sentimentale?- rispose a tono il ragazzo.
Fu il turno di Ino dell'imporporarsi delle guance.
- Mi piace un ragazzo, ecco tutto.- disse distogliendo lo sguardo, imbarazzata.
Naruto fu deluso dalla scoperta, ma non lo diede a vedere.
- Tu Sakura?- chiese Ino per tirarsi fuori.
Vide la rosa incupirsi e capì di aver toccato un tasto dolente.
- Scusami, non l'ho fatto apposta.- si scusò la bionda a capo chino.
Sakura di riaccese.
- Non preoccuparti.- rispose sorridendo forzatamente e di questo Naruto se ne accorse.
“Ti manca, vero Sakura? Quel teme manca anche a me.” pensò il biondo.
Inevitabilmente, Naruto si ritrovò a pensare anche del suo sensei.
“Chissà come sarebbe se ora qui ci fosse Ero-sennin. Sicuramente sparerebbe una delle sue battutine pervertite.” pensò triste.
Si alzò dalla sedia ed andò fuori a prendere una boccata d'aria, anche perché non ama mostrare agli altri ciò che si porta dentro.
- Ma che gli è preso?- chiese guardando l'amico scomparire Sai.
- Ah, non chiederlo a me. Quel ragazzo è mistero irrisolto.- replicò Sakura.
- Mi è parso di vederlo triste.- constatò la bionda, angosciata.
Sakura non era stupida, si era accorta degli sguardi che i suoi migliori amici si scambiavano e di come arrossivano nel rendersi conto di essere stato preso in fallo dall'altro mentre lo fissava.
- Ino, vai tu a vedere come sta?- chiese infatti la rosa.
- Perché io?- replicò la bionda agitata.
L'altra le lanciò uno sguardo eloquente.
- Ok ok, ho capito.- disse alzandosi per raggiungere il biondo.
Si avvicinò all'uscita del locale e fece capolino solo con la testa.
Lo vide in un angolo a guardare la luna con gli occhi lucidi, ma non piangeva, non sarebbe stato da lui.
Da quando era morto Ero-sennin fece un giuramento a se stesso: non avrebbe più pianto, neanche nel ricordare i vecchi tempi il suo sensei.
Ino gli si avvicinò quatta quatta e gli appoggiò una mano sulla spalla in segno di conforto, come per dire “Io ci sono sempre”.
Il biondo si girò a guardarla e l'abbracciò di scatto, senza che né lei né lui se ne rendessero conto, per sopprimere le lacrime sul nascere.
Ino non si spostò, non arrossì, non chiese nulla. L'unica cosa che fece fu ricambiare l'abbraccio accarezzandogli la zazzera bionda per calmarlo.
Una volta che si fu calmato, si staccò da lei imbarazzato, guardandola in viso.
- Grazie Ino. E scusa per la mia reazione.- le disse sorridendo sornione.
- Non preoccuparti, l'importante è che adesso tu stia bene.- sorrse di rimando e Naruto rimase incantato a guardare il suo sorrido luminoso. Ma poi Ino riprese.- A proposito, perché eri triste?- chiese curiosa.
Naruto si incupì leggermente e lei subito chiarì.
- Se ti fa star male, non sei obbligato a rispondere.-
- No, non preoccuparti. Il fatto è che pensavo a Jiraiya-sensei.- spiegò.
Quella frase fu sufficiente ad Ino per capire lo stato d'animo di Naruto. (ricordo che qui Asuma è ancora vivo xD ndA)
Lo strinse di nuovo a sé e dopo un po' gli porse una domanda.
- Passato?-
Naruto si staccò definitivamente da Ino.
- Grazie a te, sì.- e fece il più bel sorriso che abbia mai fatto.
- Ne sono felice.- sorrise anche Ino.- Torniamo dagli altri?- gli chiese poi.
- Certo.- e insieme tornarono dentro.







- Naruto! Perché sei scappato fuori?- gli chiesero non appena fu entrato.
Il biondino si sentì schiacciato da tutte quelle attenzioni, non che non gli facessero piacere, ma non gli andava di far preoccupare i suoi amici e poi, parlando sinceramente, dovette ammettere a se stesso che solo quelle di Ino erano davvero accettate. Gli faceva piacere sapere che la bionda si preoccupava per lui perché vuol dire che almeno un po' ci teneva a lui.
Fortuna che Ino capì il suo disagio e ci pensò lei ad inventare una balla.
- Aveva solo bisogno di un po' aria fresca, sapete non è il massimo l'odore asfissiante della cucina per i polmoni.- e pare che quella scusa inventata sul momento, abbia avuto l'effetto desiderato perché nessuno chiese più niente.



Finalmente finirono la cena che si era prolungata un po' troppo a lungo e uscirono tutti insieme dal locale, salutando rispettosamente il proprietario e sua figlia.
Shikamaru si stiracchiò per bene.
- Il tavolo non era il massimo, ma di certo ho fatto un bel pisolino.- disse soddisfatto.
- Non cambierai mai.- dissero simultaneamente Ino e Choji.
Risero tutti di gusto e, caso eccezionale, anche Sai si unì a loro.
- Che ne dite di una passeggiatina?- propose la bionda.
- Camminare?! Ma dico, scherzi?!- fece la testa d'ananas con gli occhi fuori dalle orbite.- Io voglio dormire per cui... Ci si vede ragazzi.- e si incamminò verso casa Nara alzando un braccio in segno di saluto.
- Vado anch'io, è da un po' che non vedo tou-chan.- disse Choji, andandosene.
- Io domani ho una missione con Yamato-taichou, quindi ho bisogno di dormire.- e Sai sparì in una nuvola di fumo.
- Uhm... Vado anch'io, ho sonno.- non è vero, non aveva per niente sonno, ma si era accorta che Naruto e Ino erano attratti l'uno dall'altra e decise di lasciargli un po' di intimità.
Passò qualche secondo prima che i due biondi si rendessero conto si essere rimasti soli e solo a quel punto si guardarono.
A parlare fu Naruto.
- Ehm... Andiamo insieme a fare una passeggiata?- non che fosse l'ora per una passeggiata, ma come si dice? Ogni scusa è buona.
- Ok.- rispose la ragazza.
Dopo un po' di cammino, Ino, stanca dalla situazione, spinse Naruto in un vicolo deserto.
- I-ino-chan, cosa...?- fece Naruto, spaesato.
- Naruto io non ce la faccio più a fare finta di niente. Io ti amo. Ti amo con tutto il cuore e so che tu non mi ricambierai, ma...- confessò Ino d'uno fiato, venendo interrotta da Naruto.
- E chi ti dice che non ricambio? Ti amo, Ino.- a quel punto non ci fu più bisogno di parole.
Si baciarono, baci focosi dettati dal desiderio represso fino a quel momento, per nulla casti.
Naruto la prese in braccio ribaltando le posizioni e poggiò al muro delicatamente, Ino gli cinse il busto con le gambe e il collo con le braccia.





Da lontano, su un tetto di una casa, un jonin guardava la scena.
“Sta crescendo, sta diventando un uomo. Ma non mi aspettavo che s'innamorasse proprio di Ino Yamanaka” pensò l'uomo dai capelli argentei e la bocca, come il naso, coperti da una maschera scura.
Si mise una mano nella saccoccia posteriore e ne estrasse un libro “Il paradiso della pomiciata”, la quale serie è stata interrotta per il decesso dell'autore.
“Chissà forse avrà letto questo gioiellino e ne avrà preso spunto” pensò il ninja-copia. “Quasi quasi vado a metterlo in pratica con Shizune” e con un sorriso sulle labbra, sparì.







Dopo che i due ebbero interrotto i loro baci, Ino scoppiò a ridere.
- Perché ridi?- le chiese innocentemente Naruto.
- Perché sono felice Naruto. Come non lo sono mai stata.- e gli regalò un bacio casto sulle labbra.
- Ti vorrei far conoscere ai miei, vuoi?- chiese lei con gli occhi da cucciolo.
- Se ti fa felice, questo ed altro.- sorrise lui.
Lo prese per mano e lo condusse cerso casa Yamanaka.





Durante il tragitto si fermarono non poche volte: sentivano il bisogno delle labbra dell'amato sulle proprie.
Alla fine riuscirono ad arrivare e Naruto cercò di assumere un atteggiamento composto, senza molto successo.
- Che combini?- gli chiese Ino sorridendo.
- Cerco di rendermi presentabile ai tuoi.- rispose lui come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Ino lo bloccò e gli sussurrò sulle labbra.
- Se devono accertarti, devono farlo per quello che sei non per quello che vuoi sembrare.-
Si staccò e continuò.
- E poi a me piaci così. Un po' tonto, ma gentile.- rise la bionda.
- Devo prenderlo come un complimento?- disse lui cercando di sembrare arrabbiato.
- Fai un po' tu.- rispose lei facendogli la linguaccia.
E finalmente entrarono in casa.
- Mamma, papà sono a casa!!- urlò la ragazza per farsi sentire.
- Cara sei tornata. Ma chi c'è dietro di te?- chiese curiosa la mamma.
- Dov'è papà? Devo presentarvi una persona.- chiese la biondina.
- Eccomi piccola. Dicci tutto.- fece il padre sorridente.
Ino diede un'occhiata a Naruto, che le sorrise, e, dopo un respiro profondo, lo disse.
- Mamma, papà. Lui è Naruto, il mio ragazzo.-
Inoichi Yamanaka si fece subito attento e, avvicinandosi al viso di Naruto, cominciò a scrutarlo, mettendolo sotto pressione.
- Uhm...- fece il capoclan, facendo preoccupare la figlia e lo pseudo-genero.
I due sudavano freddo in attesa del verdetto dell'uomo.
- Sembri un bravo ragazzo, puoi frequentare mia figlia.- emise infine, facendo rilassare non poco i ragazzi.
- Tu sei Naruto Uzumaki?- chiese la donna.
- Sì, signora.- rispose.
- Sai che ti sei fatto più belloccio rispetto a quattro anni fa?- fece lei civettuola.
- Mamma! Per caso ci stai provando col mio ragazzo?- fece infervorata Ino.
- Nonono, non sia mai.- si difese la donna, andandosene dalla stanza.
- Naruto!- lo chiamò la donna.
- Mi dica signora.- rispose prontamente.
- Domani tu sei qui a pranzo con noi e non voglio sentire scuse.- disse con tono autoritario.
- Non chiedevo di meglio signora.- e Naruto sorrise verso Ino, che stava letteralmente scoppiando di gioia.
- E pensare che è iniziato tutto per una noiosa missione.- fece Ino ridendo. Alla sua risata si unì anche Naruto.
Tempi felici si prospettavano per Konoha.








Note dell'Autrice:
“Un sogno che sacrifica i propri compagni è spazzatura!”: è la frase detta da Naruto rivolta a Temujin nel film: 'Le rovine immaginarie al centro della Terra' o qualcosa del genere xD
E ritorno alla carica con una nuova shot NaruIno xD
Siamo a 8 gente xD
Secondo me, le parti venute meglio sono quelle a casa Haruno e a casa di Sai, molto introspettive quelle, ma questa è solo una mia opinione, fatemi sapere voi ^^
Grazie mille a chiunque leggerà, ma un grazie speciale va a chi recensirà.
Baci <3


NaruHina4ever ^^

  
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