Nome sul forum: Mrs Killjoy
Nome su Efp: The Black Dahlia
Titolo: Un bagaglio di solitudine e speranze infrante
Pacchetto: Pozione Pepata
Rating: Verde
Genere: introspettivo
Avvertimenti: Flashfic
Introduzione: Dopo gli avvenimenti della Stamberga Strillante, Remus Lupin lascia la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, e sul treno diretto a Londra ripensa alla sua amicizia con Peter Minus.
Nda: Nessuna.

La storia si è classificata quinta e ha vinto il premio “Tears and Desperation” come storia più commuovente al concorso “Smile! You have a friend near you” di Ela_Chan.




Ancora una volta sono su questo treno che mi porta lontano da Hogwarts, con il mio bagaglio di solitudine e speranze infrante. Non riesco ancora a capacitarmi di come si siano evoluti i fatti, e sento la mia anima contorcersi dal dolore causato dall’infrangersi dei sogni che avevo quasi visto realizzarsi. Forse, col passare dei giorni questo si acquieterà, o forse tornerà più forte e prepotente che mai.
In poche ore, ho ritrovato un amico, per poi perderlo di nuovo. E non parlo di te, Codaliscia, anche se per assurdo quello che ho scoperto fa più male del sapere Sirius in fuga.
Ho visto il tuo corpo farsi piccolo e riprendere le sembianze di un topo: per un istante ho scordato dove mi trovavo e ciò che stava accadendo mentre le immagini della nostra amicizia scorrevano davanti ai miei occhi come un film in bianco e nero.
Quando è successo, Peter? Quando hai deciso di tradire i tuoi amici, la famiglia che tu stesso hai scelto?
Eppure c’è stato un tempo in cui le cose erano diverse, ed io non avrei esitato un istante a dare la vita per salvare un amico come te: se qualcuno avesse anche solo provato a mettere in dubbio la tua lealtà
avrei scommesso tutto ciò che era in mio possesso per difendere il tuo onore e quel sentimento di appartenenza che ci legava.
Come hai fatto a dimenticarlo? Noi eravamo i Malandrini, e non hai avuto scrupoli nel tradire Sirius e me, ma soprattutto James. Ho pianto la sua morte, la tua morte, e ho maledetto Sirius incolpandolo di una qualcosa che in realtà non aveva mai commesso, mentre tu trascorrevi il resto dei tuoi giorni in libertà, ma allo stesso tempo condannato ad una prigionia per certi versi ben peggiore della morte o delle mura di Azkaban.
Anche se forse non dovrei stupirmene più di tanto. Non è forse vero che non è il mago a scegliere in quale animale trasformarsi nel momento in cui diventa Animagus, ma è bensì la sua anima? E cosa mai avremmo dovuto aspettarci da un misero topo di campagna?
Solo che eravamo troppo giovani, troppo incoscienti e troppo spensierati per porci un simile quesito …
Da qualche parte, in qualche vecchio libro, ho letto una frase che pressappoco recita “Col passare degli anni capirai chi son gli amici, e cosa solo guai”. A volte è buffo come certe cose ritornino in mente nei momenti più assurdi e mi domando se tu l’abbia capito, Peter.
Mentre fuggivi dalla Stamberga Strillante hai capito chi erano realmente i tuoi amici o ancora una volta stai correndo verso i guai?