Fuoco.
Intenso.
Caldo. Eterno.
Brucia
come fiamme, lingue scarlatte che colpiscono, feriscono fino a far sanguinare,
che distruggono con il loro calore tutto ciò che toccano.
Troppo
calore.
Talmente
intenso da non permettermi di toccarti, stringerti, baciarti…scotta fino
all’osso, distrugge, corrode, corrompe.
Ti
allontani da me con quel tuo sorriso beffardo, con quello
sguardo altezzoso e fiero da piccola principessa, con quell’espressione
perennemente piegata in una posa arrogante e altera, con quegli occhi che
paiono mandar fiamme in continuazione.
Distante.
Bella. Mortale.
Così
pericolosa da risultare inavvicinabile per tutto e
tutti, così sfuggente da dare appena l’illusione di averti presa prima di
vederti sfuggire tra le dita.
Terribilmente
affascinante.
Come il
tepore di un falò in una notte d’inverno attiri, chiami a te come una sirena
che incanta con il suo dolce canto.
Ed io a
correrti incontro, pazzo, affascinato dal muoversi sensuale della fiamma che mi
chiama, mi intima di avvicinarsi ansiosa di ardermi
anche l’anima, voglioso di buttarmi tra le spire infuocate che inesorabili si
protendono verso di me.
Per nulla
intenzionato ad allentarmi anche se ben conscio del pericolo.
Pura.
Di malvagità, ma pur sempre avvolta in un manto di purezza
dal candore quasi ineguagliabile, prego del sangue e delle sofferenze dei tuoi
nemici.
Seta.
Elegante.
Perfetta. Fragile.
Così
maledettamente fragile in apparenza, da sembrar sempre sul punto di spezzarsi,
da parer quasi una fanciulla dal cuore infranto.
Eppure, io lo so, più forte delle fondamenta della
terra.
Perfetta
come quelle bamboline di vetro con le quali giocavi da
bambina, dal volto scolpito in perfezione nella porcellana, l’ombra di un
sorriso appena accennato che tutto ha di inquietante.
Troppo preziosa e unica per permettere a qualcuno di
avvicinarsi, di toccarti, anche solo di parlarti e guardarti.
Splendida Regina di questo mondo di Tenebre, nera Signora
di seta ammantata accarezzata da sinuose lingue di fuoco.
Sadica.
Crudele. Spietata.
Volto beffardo che ride in faccia alla morte,
sfidandola quasi in quel sadico e perverso gioco che ormai è diventata la
nostra vita.
Piccole e
bianche mani che come strumenti di tortura sanno causare il male peggiore, che
uccidono, spezzano, distruggono, ma che allo stesso tempo sanno essere così
dolci e delicate quando mi sfiorano.
Sangue.
E’ il
colore delle tue labbra, che troppo spesso ho visto
piegate in quell’odioso ghigno che riservi alle vittime delle tue carneficine,
e che troppo poco ho visto rivolte a me in un dolce sorriso.
Il colore
che perennemente macchia le tue bianche ali da angelo decaduto.
Ebano.
I tuoi
occhi neri come il peccato, a volte inespressivi, a volte carichi di rabbia e
odio, a volte semplicemente incapaci di esprimere quello che davvero
vorrebbero, sempre fissi su qualcosa che va al di là della
mia umana comprensione.
Tu stessa
vai al di là della mia comprensione.
Mi
avvicino.
Già so
che mi brucerai, che mi ferirai, ma non importa.
Il tuo
calore, anche se mi distrugge, mi appartiene.
Solo io
ho il coraggio, solo io ho il diritto, di arrivare così vicino a te mia
Regina…solo a me l’hai concesso.
Forte e
potente è il tuo Fuoco, ma altrettanto è il mio, quello che arde dentro di me e
solamente per te, per te sola.
Può una
fiamma danneggiare un’altra?
Guardami.
Dimmi che mi ami.
Poi
abbracciami.
E bruciami.
Carne.
Sangue. Anima.
Lasciami ardere tra le tue braccia lasciami morire della morte più
dolce, stretto a te.
Mio
dannato amore, splendente e maledetto.
Dolcemente
il tuo fuoco accarezza il mio, lo avvolge, lo circonda, lo prende in se,
totalmente il sua proprietà, per questa vita e per la
prossima.
Bellatrix.
Un nome
dolce come il miele a amaro come il sangue.
Un nome
che nella mia vita ha significato tutto, fin dal primo incrocio tra i nostri
sguardi, che ha segnato la mia vita al punto di
dannarla, di perderla per poter anche solo passare un’ora con te.
Perché mi ami.
A modo
tuo ma mi ami.
E di questo ne sono sempre stato sicuro.
Ebbro di
dannate sensazioni, di subdole parole false e poco credibili ma delle quali mi disseto in ogni attimo rubato per stare al tuo fianco…attimi
rubati mentre uccidiamo nel nome di quel Signore nel quale hai riposto tutta la
tua Fede, attimi rubati mentre adempiano a quei compiti sporchi e lordi di
sangue che ci vengono affidati.
Attimi
rubati ma pur sempre nostri.
Attimi
che nessuno può comprendere, che nessuno riesce a capire.
Non ho
che la dannazione che tu mi hai donato, che la consapevolezza di aver perso la
mia anima in nome di quello che provo per te, che ho sempre provato
per te e che mai smetterò di provare.
Dannazione
e amore.
Forse è
solo in questo che posso sperare, ma mi basterà.
Mi
basterà perché ho te Bellatrix Black.
Ho
Più di
quanto ogni uomo possa sperare.
Rodolphus Lestrange
***FINE***
Ed
eccomi a una nuova ficcina sull’unica coppia etero che
mi piace di harry Potter *__* scritta tutta d’un botto oggi pomeriggio mentre
guardavo Beautiful (emh <.< l’ispirazione mi colpisce sempre in momenti
strani).
Li trovo
semplicemente fantastici…molti dei miei amici trovano
che Bella in realtà non possa provare molti sentimenti, ma non so, nonostante
cmq io la veda pazza e tutto il resto, il rapporto con Rod
lo sento molto bello, strano certamente, ma comunque sincero.
Un
bacione^^