Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: aniasolary    31/03/2012    5 recensioni
Missing moment di "Destiny Heart"
Liz e Jake.
Faccio un respiro profondo, sto per dirgli qualcosa, non so da dove cominciare perché è troppo importante. 
Le cose importanti sono così grandi e pesanti che è difficilissimo trovare un punto da cui iniziare. E questa volta non bastano due parole. Ti amo, non andare, resta qui...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn, Successivo alla saga
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
missing liz 2

 

Curved Line

Oh, please don't go 

I want you so 

I can't let go 

For I lose control

Please don't go - Barcelona





Verifiche di fine semestre.

Ma perché?

Continuare a masticare la cannuccia del frappé non avrebbe portato a niente. Sospirai e aprii il libro di biologia. 

Che cosa triste studiare durante le ore di buca. E poi fuori fa così freddo che non si vede nemmeno il sole.

«Che cosa ti metti venerdì?»

«Mancano due giorni, non ci ho pensato.»

«Dovresti pensarci.»

«E perché? »

«Perché sei nella fase “Lui mi piace ma non lo ammetto”.»

«No, non sono in nessuna fase.»

«Era così con qualcun altro, non con Jacob.» Fece un segno ridicolo muovendo la mano e facendola tornare indietro a mo’ di spirale. Era una cosa che doveva creare un cuore, in effetti.

Che cosa avevo fatto di male?

«Dove sono finiti i tuoi modi di fare Dark? Chi sei? Chi sei, tu? Cosa hai fatto alla mia amica? »

«E tu dovresti compiere diciassette anni fra una settimana?»

«Sto invecchiando in fretta.»

«Non eri in nessuna fase con qualcun altro, non con Jacob Black. » 

La guardai, accigliata. Sembrava più interessante il libro di biologia.

«Fisico da giocatore di basket… capelli neri, carnagione perennemente abbronzata, strafigo… hai presente? » continuò.

«Ehm…»

«Lizzy, sei in quella fase.»

«Non voglio avere problemi, okay?»

Sospirai.

«Che cosa c’è che ti fa paura?» Dina aprì la borsa e ci infilò il cellulare.

«Ma non lo vedi? Lui… lui… non potrebbe mai stare con me.»

«Ma perché, scusa?»

«Non sono stupida. Lui è qui di passaggio… perché ha dei problemi a casa sua. Quando finiranno lascerà Seattle e tanti saluti. »

«Ma questa è proprio l’ultima delle ipotesi.»

«E poi io come rimarrei? Lui lì ha la sua vita… e sicuramente non è stato a girarsi i pollici, fino a qualche mese fa. Ci sarà una ragazza…»

«Allora ci tieni. Ci tieni sul serio. »

«Devo studiare.»

«Bene, hai paura di stare male.»

Mia madre, Ronnie… alla fine sono andate via.

Alla fine se ne vanno tutti.

Mi morsi il labbro, sfogliando le pagine. Appoggiai gomiti al tavolo della mensa, senza rispondere. Magari se mi avesse visto studiare avrebbe finito di tormentarmi. Certo, come se pensare a Jake mi aiutasse a concentrarmi, al posto di sottolineare le parole ero finita per disegnare delle linee curve su tutta la pagina. Strinsi l’elastico della mia treccia e fissai lo sguardo sulla riproduzione delle cellule.

«Vi vedete quasi tutti i pomeriggi. Ti cerca nei corridoi. Scherzate, ti chiama quando ha bisogno di qualcosa. Sei la prima che saluta quando usciamo tutti insieme e ti guarda da lontano quando parli con qualche ragazzo che non conosce…»

«Che cosa hai detto che fa?»

Jacob mi manda i messaggi con scritto “buongiorno”. 
A volte sembra che con la testa sia da un'altra parte. 
Mi guarda e indugia, e io devo girare per sospirare perché mi dà l’impressione di non capire più niente 
Quando c'è lo sento, e mi mette una mano sulla spalla anche solo per dire "ciao", è un saluto soltanto, io non posso perdermi così. 
Lui non può farmi sentire in questo modo...


«Usa la logica, intelligentona.»

Presi in mano la bottiglietta, per bere. Dovevo calmarmi. Scemascemascema.

«Dina, quando tornerai ad ascoltare i Metallica e a truccarti sempre di nero?»

«Buh! »

Sussultai.

Jacob prese una sedia e si sistemò dietro di me, seduto dalla parte della spalliera.

E quel sorriso da strafottente?

«Ma sei scemo? »

«Ti ho spaventata? »

«Sì! »

«Che forza, proprio quello che volevo.» ammiccò.

Cioè, lui era il ragazzo per cui mi ero presa una cotta.

Ehm… cosa?

«Sei un cretino, ecco cosa sei, e se mi avessi fatto venire un infarto? »

Afferrai il libro e feci segno di darglielo in testa.

«Ti faccio diventare debole di cuore, piccola?»

«Chi… tu?» Cominciai a ridere, la testa all’indietro. Ma doveva farlo per forza?

«Perché? »

Gli sbattei il libro sul braccio. Era a maniche corte nonostante fosse dicembre. Si mise a braccia conserte, i suoi occhi – acqua scura, trasparente – a fissarmi.

«Ehi, attenta. Non farti male.» Mi voltai verso Dina, che se ne stava lì a fissarmi con le gambe accavallate.

«Ah, ciao, Di. Scusa se non ti ho salutata subito. Come va?»

«Bene, Jacob. Tutto alla grande.» Dina prese la sua borsa e si alzò dalla sedia, «Vi lascio.»

«Ma che stavi facendo? STUDIAVI!» Jacob mi prese il libro da sotto il naso, sfiorandomi. Sentii caldo, anche se fuori nevicava.

«Ecco, Jacob, sistemala tu.» fece lei, «Riproduzione. Riproduzione, Jacob. Ri-pro-du-zio-ne… delle cellule.» specificò. Mi tirai su la cerniera della felpa, quasi a nascondermici dentro. Mi sentivo le guance accaldate, come se stessero per incendiarsi. Dina si allontanò. Jacob continuava a guardarmi, un’espressione che poteva farmi finire fuori dal mondo. Si alzò dalla sedia e si appoggiò al tavolo, di fronte a me. I capelli neri che gli facevano ombra sul viso.

«Sei proprio una favola, oggi.»

 

***

 E avrebbe avuto il vero Jacob, quello che ama fino a farsi male, quello che bacia fino a smettere di respirare, quello che muore per continuare ricostruire una vita.

La spallina era già scivolata sul suo braccio. E poi ancora, e ancora più giù. Non passò molto per avvicinare ogni tipo di contatto. Le lenzuola stropicciate accarezzavano i nostri corpi. La sensazione della sua pelle con la mia era la cosa più viva che potessi sentire in tutta la vita.

Destinyheart – Capitolo 35

 

Sto tremando e Jacob mi accarezza la guancia, quasi avesse paura. È buio, non devo avere paura. Avvicina il suo viso al mio e la sua bocca scivola sul mio collo. Le luci del ballo sono un ricordo vago, sento il battito del mio cuore nelle orecchie. Siamo arrivati qui dopo più di un anno. Siamo arrivati qui dopo che ho rischiato di non svegliarmi più.

Siamo qui, ora. E non voglio nient’altro, il motivo è uno solo.

Jacob fa scorrere le sue mani su di me e io chiudo gli occhi. Mi sto dimenticando di tutto.

«Liz, ascolta.» Si ferma proprio in quel momento, in quel momento. E cercherei di capire cosa sta succedendo, se solo ne fossi capace. Lo guardo e scorgo i suoi occhi, i giorni che abbiamo passato.

«Sei… sicura…»

Mi dimentico di tutto.

Penso solo a posare la mia bocca sulla sua. Il resto appartiene a lui. Mi chiede se mi fa male ma io gli dico di no, perché l’ho già dimenticato. Non voglio che smetta. Sente che non è abbastanza e lo sento anch’io. So bene chi sei, Jacob. So chi sei. E allora penso all’ombra del sorriso che mi ha lasciato nel parco, la prima volta che abbiamo parlato. Era un’ombra, perché ora so come Jake sa ridere e sorridere e dare luce. Mi ricordo di come mi ha risposto, e so che ci vuole molto di più per fargli perdere la testa. Lo chiamo di nuovo e non mi vergogno. Gli accarezzo la schiena e mi sento respirare, sento il rumore del mio respiro. Stringimi forte, ancora. Stringimi, Jake. Sento il rumore delle parole che non diciamo.  Delle notti che abbiamo passato sempre lontani in una città come tante. Lui mi tiene stretta, lui mi bacia ancora. Non c’è nessun equilibrio, sono solo silenzi e noi che ci incontriamo di nuovo, per la prima volta, ancora. Vorrei che non avesse paura, perché io ne ho già abbastanza. Non voglio pensare a cosa sarà domani. Siamo ad un altro punto di partenza, lo so, camminiamo su questa strada da tempo, su una linea. Ma so che se cado lui mi aiuta ad alzarmi.

«Jake, va bene così.»

Mi guarda. 

Si è fermata anche l’aria, non scorre più. È solo lui che si muove, ed è dolce. È di una dolcezza che potrei anche non riconoscere, perché lui mi sta amando così, sta sospirando, si muove piano, ogni movimento crea un disegno nel buio. Ma capisco che mi sta implorando di rispondere a tutto quello che mi sta chiedendo con il corpo. So solo che questo momento vale mille giorni di sole. Mille giorni, anche di pioggia, basta che lui ci sia. Socchiudo gli occhi, vorrei vedere, riesco solo a sentire il fiato caldo sul mio viso, la sua lingua che mi accarezza le labbra. Adesso è più veloce, adesso è lui, adesso mi ferisce, adesso è davvero qualcosa che può avere solo lui, quello che è dipinto nel simbolo sul suo braccio.

Tutto ciò che ho perso e passato valeva la pena di essere perso e buttato per avere questo, adesso. Mi rivedo, più di un anno fa, la canotta bianca e i capelli più corti a rivolgere la parola al ragazzo che amo. Una voce mi diceva di lasciarlo andare, di rinunciare subito, al primo saluto a cui non ha risposto. Era una voce che faceva paura. Un’altra ancora mi diceva di non provarci nemmeno, di correre a casa e basta.

Jacob Black mi sta amando e lo conosco e so che cosa vuole da me, so tutto quello che non ha mai avuto il coraggio di dirmi e che mi sta dicendo ora. È tutto senza linee, senza contorni, è tutto pioggia, sogni. Lui mi bacia la guancia e va a finire sulla mie labbra, ci vibrano tutti i battiti del mio cuore. Li può prendere attraverso la bocca. 

Mi abbraccia e non esistono ombre.

Non esistono più.

***

«Jacob, per favore...»

«Jacob, scusa. Posso parlarti un attimo? » Alice mi guardò, con aria di aspettativa.

Feci un respiro profondo, senza trattenermi.

«Liz... aspettami fuori, faccio presto.» cercai di dire. Lei sembrava così... così... piccola e...

«Due secondi.» continuai.

«Sì.» La sua voce non riuscì a reprimere il fastidio, il tremore. Si avvicinò a Embry, che stava uscendo proprio in quel momento. Dio, non volevo fare altro che abbracciarla.

DestinyHeart – Capitolo 57

 

Il giardino di casa Cullen è enorme, e non c’è nemmeno un angolo in cui mi possa sentire al sicuro. 

Non voglio pensare a cosa si stanno dicendo Jacob e Alice, forse lui mi dirà qualcosa, forse si terrà tutto per sé. E' qualche giorno che si comporta così, posso solo immaginare che sia troppo cocciuto per dirmi che ha veramente paura.

Come me.

C’è unaltalena, in fondo. L’anno scorso non c’era... Dondola piano, come se l’avesse lasciata così un bambino appena corso via. 

Cigola, e il rumore mi fa pensare alla risata di una bambina piccola. Ma la risata si contorce in un attimo, rimane solo il freddo che mi segue da quando ho saputo. C’è anche una sedia di plastica, ma non mi ci voglio avvicinare nemmeno con il pensiero. Ci si sarà seduta Bella, chissà quante volte.

Lei è splendida. Sembrava brillare, anche se il sole non era alto, anche se nel salotto la luce la illuminava solo di traverso.

Ha guardato Jake come se gli appartenesse davvero. Anche se lui mi ha stretto la mano e ha guardato me e mi ha stretta più vicina a lui, il calore del suo corpo contro di me. 

E tutto si annulla quando mi ricordo la notte passata al capanno, con cadaveri sanguinanti buttati qua e là come giocattoli rotti e… 

I Volturi.

Tremo e non voglio, mi appoggiò al muro della casa con una mano, come se avessi perso il respiro. Ho le gambe molli, sto per scivolare. Non devo, non posso. Perché saranno anche tutti morti ma non smetteranno mai di cercarmi. Scopriranno la verità, ne sono sicura. E nel momento in cui arriveranno, nonostante tutto quello che dice Jacob, io dovrò pagare qualcosa. 

Non è colpa tua, andrà tutto bene.

Ci sono io con te.

Sto tremando, sento che dovrò perdere qualcosa di caro.

Jacob sbatte la porta alle sue spalle, veloce; quasi non si accorge di me.  Non so come fa o cosa gli dice la testa o se anche questa è una percezione da lupo, ma si volta proprio quel poco che lo fa guardare verso la mia direzione.

«Ehi.» Sarà stanco, nervoso, spaventato… ma ha un sorriso che mi fa venire i brividi lungo la schiena.

Non voglio che muoia.

E i Volturi uccidono le persone.

Faccio un respiro profondo, sto per dirgli qualcosa, non so da dove cominciare perché è troppo importante. 

Le cose importanti sono così grandi e pesanti che è difficilissimo trovare un punto da cui iniziare. E questa volta non bastano due parole. Ti amo, non andare, resta qui...

È di fronte a me, e vedo nei suoi occhi qualcosa che brilla, è una specie di fiamma.

Non voglio che muoia.

Lo amo, non voglio che muoia.

La sua bocca è sulla mia prima che io possa esalare qualche sillaba o qualche parola con la mia voce più alta. Non riesco a parlare e se sussurro non si capisce davvero niente e lui deve capire. La linea su cui camminiamo si sta incurvando sempre di più, se lui cade sono finita. Qualunque cosa, ma la morte no. Posso accettare tutto, ma non questo. Non ora. Non può succedere così…

Mi assaggia la bocca e le sue mani mi premono contro di lui, sulla schiena, non voglio che smetta. Il motivo è solo uno, adesso, e lo posso sentire e toccare come se fosse un rilievo, lo stesso tatuaggio che sto sfiorando con le dita, sulla sua pelle. Non è un disegno nel buio, è vero.

Ho bisogno di lui.

*

*

*

*

Eccomi qui :)

Prima di tutto un ringraziamento speciale a Jakefan che nonostante tutte le cose che ha da fare, il lavoro e tutto il resto, è stata disponibile a betare la storia. E' un'autrice bravissima, ve l'ho già detto? Non ve l'ho detto? CORRETE nel suo profilo. Troverete delle storie stupende.

A me piace tanto scrivere di questa ragazza qui e arriverà come minimo un altro missing moment.

Allora, questa storia è per una fanciulla che in questo momento sarà in viaggio per tornare nella bella cittadella di Siena dopo una gita di sei giorni, spero tanto che le faccia piacere questo regalo <3 *Ania dà a Virginia la storia tutta impacchettata*

Però, se anche voi amate questi due insieme nonostante non siano canon la dedica è anche per voi <3 <3 <3 Un grazie speciale a Noemi, che è sempre disponibile per tutte le mie sclerate serali e non, ultimamente anche sugli attori che ci piacciono di più :P <3

Grazie mille per aver letto, se volete lasciarmi il vostro parere ne sarei tanto felice.

Ania <3

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: aniasolary