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Autore: CateDiaries    31/03/2012    2 recensioni
Ilaria è una ragazza di 26 anni che studia giurisprudenza e nel periodo estivo lavora all'hotel di suo padre. Il suo migliore amico? Niente di meno che il seducente Joseph Morgan. Inoltre rincontrerà, dopo tanti anni, Rachael Leigh Cook che sta per sposarsi con il bellissimo Daniel Gillies. Ilaria e Daniel avranno una settimana per conoscersi per bene, prima del matrimonio. Cosa succederà? Leggete per scoprirlo!
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daniel Gillies, Joseph Morgan, Joseph Morgan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1- New arrives in town

 
Il sole di luglio splendeva alto nel cielo di Firenze. Il caldo era insopportabile, soprattutto se dovevi lavorare da mattina a sera mentre la gente davanti a te se la spassava allegramente nella piscina dell’hotel. Era snervante, decisamente snervante.
Così si sentiva Ilaria mentre metteva in ordine i moduli delle prenotazioni alla reception. Come tutte le estati lavorava nell’hotel di suo padre, l’aveva sempre fatto da quando aveva compiuto quindici anni.
- Ehi bellezza!- la salutò amichevolmente Marco dandole un buffetto.
Era un suo grande amico, diciamo dalla culla. Erano stati compagni di scuola media e liceo e ormai sapevano tutto l’una dell’altro.
- Marco! Finalmente sei arrivato! Non ce la faccio già più: tra telefono, prenotazioni e cose varie rischio di scoppiare!- disse abbracciandolo.
Lui le sorrise. –Non preoccuparti ora prendo io il tuo posto, ma ho visto tua madre e…- lasciò la frase in sospeso guardandola incerto.
Ilaria sbarrò gli occhi. –No, ti prego, le pulizie no!-
Marco annuì scoppiando a ridere e lei dopo avergli tirato una pacca sul collo si avviò sconsolata verso le camere da pulire.
Iniziò dal primo piano. Posizionò il carrello delle pulizie davanti alla prima stanza. Legò il grembiule davanti alla divisa, Dio quanto la odiava! Era una camicia rossa fatta di un materiale parecchio pesante, che d’estate era impossibile da sopportare. Per fortuna come pantaloni le era concesso di indossare i suoi amati jeans. Si legò i suoi lunghi capelli corvini e, dopo aver sospirato pensando “Ma chi me lo fa fare”, entrò nella camera.
Dopo un paio di ore riuscì a raggiungere il quarto piano. Era sfinita e le mancavano ancora una decina di camere. Quando uscì dall’ascensore e si voltò verso il corridoio, sbatté involontariamente in una persona.
- Mi scusi.- disse subito guardando la sua interlocutrice.
Restò un attimo in silenzio osservandola per bene. –Rach?-
Quella la guardò a sua volta e dopo qualche istante la riconobbe. –Ila!- le ragazze si abbracciarono con le lacrime agli occhi. Erano circa dieci anni che non si vedevano.
- Mio Dio, sei bellissima Rach! Che hai combinato in tutti questi anni?- le chiese Ila.
Lei le sorrise. –Non sai quante cose ho da raccontarti! Dai, andiamo a parlare davanti a una bella granita alla fragola come quando eravamo piccole.- propose allegra.
-Vorrei, ma ho altre dieci camere da pulire e…-
Rachael la interruppe. –Oh, può farle qualcun altro. Andiamo, sono dieci anni che non ci vediamo. Fai uno strappo alla regola.- la pregò facendo il musino da cucciolo.
Ila sospirò. –E va bene. Solo perché sei tu!-
Si avviarono insieme alla reception e Ila andò incontro a Marco abbracciandolo. –Marco, tu mi vuoi bene, vero?-
Lui la guardò stranito. –Certo, che razza di domanda è questa?-
Sorrise malefica. –Allora prendi queste chiavi e vai a pulire le ultime dieci camere al quarto piano.- gli disse mettendogli in mano il mazzo di chiavi.
- Ma così non vale!- protestò guardandola uscire con la sua amica dalla porta principale dell’hotel.
Poco dopo erano sedute in piazza duomo con una buonissima granita alla fragola in mano. Sembrava proprio che fossero tornate a tanti anni prima, mentre sulla spiaggia gustavano le loro granite e giocavano con la sabbia.
- Allora? Dove sei stata in questi anni? In giro per il mondo?- le chiese Ila.
- Più o meno. Sono riuscita a fare carriera abbastanza facilmente e grazie al cinema ho anche trovato l’amore.- le disse tutta contenta.
- E…- la incoraggiò a continuare Ila.
- Si vede che mi conosci bene. E…insomma…mi sto per sposare!- disse.
Ila gridò per la felicità e abbracciò la sua amica. – Che bello! Sono così felice per te! Parlami di lui.-
Rachael assunse un’aria sognante. –Be’, Daniel è un ragazzo fantastico. È dolce e spiritoso al tempo stesso. Sono felice con lui e vorrei che durasse per sempre.-
- Anche io.- disse una voce alle loro spalle.
Ila rimase scioccata da ciò che vide. Mica stupida Rachael: fisico scolpito, occhi scuri e profondi, capelli castani. C’era solo una parola per descriverlo: WOW.
Rachael lo abbracciò e lo baciò dolcemente sulle labbra.
- Amore questa è Ilaria, una mia grandissima amica. Ci conosciamo ormai da un sacco di tempo. E Ila, be’ questo è Daniel.- disse presentandoli.
Ilaria lo guardò attentamente. –Hai una faccia familiare.-
- Forse l’hai già visto in qualche film. È un attore.- le suggerì Rach.
La mora ebbe un lampo di genio e, per tutta risposta, il suo cellulare squillò.
- Allora, come sta la mia bella italiana?- disse la voce del suo migliore amico dall’altro capo del telefono.
- Ehi, inglesino da strapazzo. Stavo pensando giusto a te.- gli rispose.
- Tu pensi sempre a me. Come vanno le cose da quelle parti?-
Ila sospirò. –Vanno. Non sai quanto sia dura lavorare d’estate.-
- Lo so, bella mia, non credere!- si difese lui.
- Sì, certo. In quale punto dei Caraibi sei esattamente in questo momento?- lo prese in giro ridacchiando.
- Ah, ah, ah, spiritosa. Tra pochi giorni ti raggiungo.-
- Quale onore! Come mai vieni da queste parti?-
Lui sbuffò. –Ora non si può più nemmeno fare una visita alla propria migliore amica? Comunque se proprio vuoi saperlo, sono stato invitato ad un matrimonio.-
- Ah, vedi che c’era una vera ragione!-
- Senti, simpaticona, ora devo scappare. Altrimenti con il piffero che vengo da te tra qualche giorno.-
Lei si intristì. –Va bene.- disse mentre stava per riattaccare. –Ah, Jos?-
- Sì?- le chiese lui.
Ila sorrise furbetta. –Salutami The Rippah!-
Quella parola provocò delle risate anche da parte di Daniel e Rachael che erano rimasti ad osservare la ragazza che parlava al telefono. Quando ricollegarono Jos a The Rippah, Daniel lo salutò con un “ciao fratello”.
- Aspetta quello era Daniel?- chiese Jos interdetto.
- Sì, in carne ed ossa.- rispose Ila.
- Sappi solo che quando arriverò in Italia te la farò pagare. Hai scatenato l’ira di Klaus.- la minacciò.
- Mh, non vedo l’ora.- disse maliziosa e riattaccò.
Lei e Jos erano soliti provocarsi con quel genere di battutine. Erano come fratelli, perciò era normale per loro.
Aveva capito dove aveva già visto Daniel: Joseph le aveva mostrato una marea di foto insieme a lui sul set di The Vampire Diaries. Ila non l’aveva mai guardata, ma aveva sentito dire che era una serie spettacolare. E certo, con tutti questi attori super sexy!pensò, ma poi la parte più razionale di lei la riprese. Ma che stai pensando Ila! Ti ricordo che quello che hai davanti è il futuro marito della tua amica!
- Come conosci Jos?- le chiese Daniel riportandola con i piedi per terra.
- Ci conosciamo da una vita! I nostri genitori si conoscevano da tempo e sono sempre stati grandi amici: di conseguenza io e Jos abbiamo legato fin da subito.- spiegò la ragazza.
I tre iniziarono ad incamminarsi verso l’hotel. – Allora, a quando il grande giorno?- chiese Ila a Rachael.
Lei guardò Daniel e sorrisero. –Sabato prossimo.-
Ilaria rimase un attimo interdetta. Si ricordò di aver visto, tra i vari moduli di prenotazione, una richiesta per un buffet di matrimonio. Una cosa davvero in grande.
- Aspettate un secondo…siete voi che avete prenotato il buffet all’hotel di mio padre?- chiese aggrottando le sopracciglia.
Annuirono sempre sorridendo. Anche lei si aprì in un sorriso. –Questa sì che è una sorpresa!-
- Aspetta a dirlo. Ti devo chiedere un paio di favori: numero uno, vorresti essere la mia testimone?- le chiese Rachael.
Ila strabuzzò gli occhi. –La tua cosa???-
Rachael le fece il musino da cucciolo e lei non poté rifiutare. –Certo che voglio!!-
- Oh, che bello!!!- gioì. –E poi, devo andare via fino a sabato. Ho un importante servizio fotografico per una rivista a New York. Perciò volevo chiederti se potevi passare un po’ di tempo con Dan, per conoscervi meglio. Così lo aiuti anche con la scelta del completo per il matrimonio.-
Ila annuì. –Nessun problema. Così gli faccio vedere la sistemazione per il rinfresco.-
L’amica la abbracciò. – Grazie Ila! Sei un tesoro!- poi si rivolse a Daniel. –Amore, noi è meglio che andiamo in camera, così preparo per bene le cose.-
- D’accordo. Ci vediamo Ila.- disse Daniel sorridendo alla ragazza.
La coppietta se ne andò nella loro stanza. Ila rimase bloccata per un po’ davanti al bancone della reception, pensando a lei, ragazza decisamente timida, che doveva passare una settimana con un ragazzo che aveva appena conosciuto e che era pure un attore famoso, amico del suo migliore amico, e alla fine di quella settimana avrebbe dovuto fare la damigella d’onore al matrimonio di Rachael.
Il campanello della reception fu suonato a due centimetri dal suo orecchio.
- AH!- gridò lei spaventata. Si voltò verso il bancone e vide un Marco sghignazzante con il campanello in mano. –Marco! Sei un idiota! Hai ucciso il mio timpano! Ora te la faccio pagare.- disse e, dopo aver preso lo spruzzino per superfici di vetro, iniziò a riempirlo di spruzzi.
- Ragazzi! Un po’ di maturità! Siete sempre in orario di lavoro!- li riprese una voce furente.
I due si misero subito sull’attenti con tanto di mano alla testa. –Subito, signor Brizzi!- dissero all’unisono.
- Ilaria per favore, posso parlarti un momento?- le chiese con un sorriso bonario.
Lei si allontanò dalla reception e si sedettero sui divanetti della hall.
- Dimmi, papà.-
- Tesoro, dovrei chiederti di occuparti di una faccenda importante, questa settimana. Sai c’è quel matrimonio…- iniziò lui, ma la figlia lo interruppe.
- Sì, il matrimonio. Lo so. È già tutto apposto, ne ho parlato prima con Rachael.- disse la ragazza.
Suo padre aggrottò le sopracciglia. –Rachael? La tua amica d’infanzia?-
- Sì, è lei che si sposa. Le ho già detto che mi sarei occupata io di tutto. E mi ha anche chiesto di farle da testimone.- rispose orgogliosa.
- Bene, sono contento per te, tesoro. Ora torna a lavoro e vedi di essere matura. Insomma, hai ventisei anni, Ilaria, non sei più una ragazzina. E, se tutto va bene, il prossimo anno ti laurei. Per essere un buon avvocato bisogna avere delle responsabilità!- disse facendole una specie di ramanzina.
Lei sospirò. –Quante volte me l’hai fatto questo discorso, papà? Ho capito, ci stavamo solo divertendo un po’.-
- Va bene, ora vai.- lei gli dette un bacio sulla guancia e tornò a lavorare.
Passò tutta la giornata dietro a telefonate e a dare informazioni ai vari ospiti, che le chiedevano gli orari per le varie attività all’interno dell’hotel oppure le indicazioni stradali per i numerosi musei della città. Infondo lavorava all’interno di un enorme albergo a cinque stelle, in una delle più belle città d’Italia!
In pomeriggio sua sorella arrivò all’hotel con un paio di amiche. Sperava che fossero lì per darle una mano, ma erano solo venute per un bagno in piscina.
- Ehi, tu!- disse Ila richiamando la sorella. –Lo sai che alla tua età lavoravo già io?-
Lei sbuffò. –Ma io non sono te, dovresti saperlo. Mi ci vedresti davvero a lavorare?-
Martina, quattordici anni, era la figlia maggiore che suo padre aveva avuto con la sua seconda moglie, con la quale è ancora sposato. Era completamente diversa da Ilaria: era bionda, con gli occhi azzurri, e aveva un carattere acido ed era anche parecchio smorfiosa.
Ilaria, al contrario, era dolce, sensibile e sempre pronta ad aiutare il prossimo. L’unica cosa che avevano in comune era il colore degli occhi, per il resto erano due universi paralleli.
E le due amiche di Martina non erano da meno. Dopo aver riservato ad Ilaria un sorrisino forzato, se ne andarono tutte e tre verso la piscina.
- Ila!- si sentì chiamare poco dopo da una dolcissima vocina.
Sorrise e andò verso l’entrata. –Sofy!- disse abbracciando lo scricciolo di sette anni che si era buttato fra le sue braccia.
Sofia era l’altra figlia che suo padre aveva avuto da Amelia, sua moglie. Sofia, anche lei bionda come Martina e con gli stessi occhi, era caratterialmente molto più simile a Ilaria. Si volevano un bene dell’anima.
- Allora, piccola, che vuoi fare di bello? Dove la mamma?- le chiese accarezzandole la testa.
- La mamma è andata a lavoro, ci ha solo accompagnate qui. Posso stare con te?- le chiese sbattendo le ciglia.
Ila le sorrise dolcemente e la prese in braccio. –Certo! Sai dobbiamo andare nell’ufficio di papà. Dobbiamo fare dei disegni e avrò bisogno del tuo aiuto.-
- Sì! E cosa devo disegnare?- chiese curiosa alla sorella.
- Devi aiutarmi a decidere come sistemare i tavoli della sala da pranzo per un matrimonio.- le spiegò mentre entravano nell’ufficio del padre.
La bimba sorrise. –Che bello, un matrimonio!-
Ilaria si fece spazio sulla scrivania del padre e vi appoggiò un enorme foglio da disegno.
- Tesoro, mi stacchi dei pezzetti di scotch di carta da mettere agli angoli? Così non si muove il foglio.- le chiese.
La piccola fece come la sorella le aveva chiesto. Ilaria si mise a fare un disegno precisissimo della sala da pranzo, mettendo tutti i tavoli nella giusta posizione. Sistemò otto invitati per tavolo, nei gruppi che Rachael aveva scelto.
Qualcuno bussò alla porta. –Avanti.- disse alzando la testa dal disegno.
Daniel fece capolino dall’entrata della stanza. – Ciao.- gli disse sorridendogli.
Lui ricambiò il sorriso. –Ciao. Stavo cercando tuo padre.-
- È uscito poco fa. Aveva degli affari da sbrigare. Puoi chiedere a me, se vuoi.-
- Volevo sapere se domani mattina presto c’era un modo per chiamare un taxi per portare Rachael all’aeroporto.- disse.
- Certo, basta che chiediate a qualcuno alla reception.- rispose.
Lui si avvicinò alla scrivania. - È la sala per il pranzo del matrimonio?-
Ila annuì tornando a concentrarsi sul disegno, scrivendo i nomi delle persone.
- Non credevo che ti fossi già messa al lavoro!- disse lui sorridendole sorpreso.
Lei alzò le spalle. –Mi piace avvantaggiarmi.-
Lo sguardo dell’attore si spostò sulla bambina che si era dolcemente addormentata sul divano.
- È tua sorella?- le chiese.
Ilaria guardò Sofia con sguardo dolce. –Sì, è la più piccola di casa.-
Daniel si diresse verso la porta. –Be’, ci vediamo.- disse uscendo dalla stanza.
- Daniel!- lo richiamò Ila.
Lui tornò indietro. –Sì?-
- Preparati a camminare domani mattina.- gli disse con un sorriso da furbetta.
La guardò preoccupato. –Dove mi vuoi portare?-
- Visto che domani è domenica e molti posti sono chiusi, ti porto in un luogo all’aperto e per arrivarci ci sarà da camminare un po’.-
- Non ci sono degli autobus?- le chiese speranzoso.
Lei alzò un sopracciglio. –Scherzi, vero? Non vorrai mica passare per la scorciatoia? Abbiamo tutta la giornata e una bella camminata di prima mattina fa proprio bene!-
Daniel sospirò e si arrese. –Agli ordini, capo!- disse facendole l’occhiolino e sparendo dietro la porta.
Ilaria lanciò un’ultima occhiata alla porta da cui era appena uscito Daniel e pensò: Sarà una settimana davvero interessante. Ci sarà da divertirsi, ne sono certa!

 
Ciao a tutte! Ecco il primo capitolo di questa fan fiction. Be’, avete conosciuto Ilaria e parte della sua famiglia e, ovviamente, il mio amato Daniel. Insomma, per ora non c’è molto da dire. Se volete avere un’idea di Ilaria, io me la immagino molto come Kristen Stewart. Lo so, sarò banale, ma ce la vedo bene.
Concludo il mio monologo dicendo che spero che l’inizio di questa storia vi piaccia e che sarei felice di ricevere qualche commento da parte vostra, critica o apprezzamento che sia.
Alla prossima, un bacione!
Cate
  
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