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Autore: Dimarectioner    31/03/2012    2 recensioni
ero una comune ragazza del liceo quando la mia vita cambiò,con cinque incontri..
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una mattina afosa e soleggiata e camminavo per una via di Londra con uno Starbucks in mano e il mio barboncino al guinzaglio. Ricordo quel giorno come se fosse ieri. Aveva un collore rosa shock strassato e un guinzaglio in velluto. Il barboncino. Mi sedetti su una panchina,dopo aver buttato il bicchiere di caffee vuoto quando il mio Barb fu attirato da qualcosa e mi scappò. Corse verso un uomo incappucciato,mentre io correndo cercavo di stargli dietro. Prese un bastoncino al salmone che quell’uomo gli porgeva e poi tornò da me. Mi avvicinai per accusarlo di avermi avvelenato il cane quando il cuore mi si bloccò. Conoscevo quell’uomo. E a quanto pare lui conosceva me. Riconobbi all’istante quei capelli blondo platino e i denti scoscesi. Mi consegnò un mazzo di rose gialle,e sorridendo se ne andò incappucciato. Ero allibita. Nel frattempo il mio cane allergico al pesce mi aveva dato di stomaco sulle scarpe. Osservai bene quelle rose e vi scorsi all’interno un bigliettino. Solo due iniziali H.S. Stava accadendo qualcosa di strano. Lasciai il mio cane inerme tra i conati e inseguii quello che a quanto pare era Niall. Aveva un passo veloce e non riuscivo a stargli dietro. Arrivata all’angolo di una strada lo persi di vista. Stavo per tornare in dietro quando un barbone seduto a terra mi fece lo sgambetto. Rovinai a terra e dal basso,accecata dal sole,vidi a malapena quel volto che mi fissava. Zayn. Avevo sempre pensato che avesse dei tratti da senzatetto;a quanto pare anche lui. Non mi aiutò ad alzarmi,il cafone,ma quando mi rimisi in piedi mi diede una busta. La osservai un attimo,attirata dal colore argentato e dagli strass e quando lo cercai per chiedergli informazioni non c’era più. Un tombino in mezzo alla strada si era chiuso all’improvviso. A quanto pare la sua passione per le fogne non era solo una leggenda. All’interno c’erano dei sottili guanti di seta. Li indossai. Facevano puzza. Continuai a camminare,inoltrandomi in una stradina deserta. Sentivo dei passi alle mia spalle. Quando mi voltai vidi due ragazzi travestiti da gatti siamesi che trainavano un carretto. Non riuscivo a capire. Mi presero di forza e mi legarono sul carretto,trasportandomi in un luogo deserto con un grande spiazo. Io urlavo ma nessuno mi sentiva. Era un giorno davvero strano e lo divenne ancora di più quando mi resi conto che i due gatti erano Louis e Liam. Mi fecero scendere dal carretto e mi dissero miagolando di guardare in alto. Nel cielo un jet fucsia sparava gas e tra le nuvole si disegnò una scritta “Me and you”. Poi una scaletta bianca blu e rossa scese dal jet e io mi ci aggrappai. I guanti mi permisero di non farmi male. Adesso tutto quello aveva un senso,i miei sogni e la mia vita ce l’avevano. Harry mi amava. Ondeggiavo in aria con la scaletta,a ritmo di One Thing. A un tratto quello sciocchino che avevo visto attraverso il vetro glitterato aprì la porticina e io caddi di sotto. Cadevo e cadevo a ritmo di What makes you beautiful. A quanto pareva quella era la fine ma non potevo lamentarmi,avevo ottenuto tutto quello che potevo chiedere alla vita. La bellezza,un cagnolino morto per indigestione e l’amore di Harry Styles. Mi girai sentendo un profumo accanto a me e lo vidi,a distanza di un capello. Mi strinse forte a se,rompendomi un’unghia e poi si tolse la maglietta usandola come paracadute. Atterrammo direttamente su un grattacielo dove a quanto pare si stava svolgendo un matrimonio. Finii dentro un abito da sposa tappezzato di bandiere inglesi,e i capelli mi si sistemarono magicamente in uno chignon. Non capivo. Lui comparve al mio fianco,mi prese per mano,e camminammo insieme sul tappeto rosso. Ora tutto aveva un senso,era il mio matrimonio. La marcia nuziale fu sostituita da Gotta be you. Harry a un tratto mi mollò e corse verso l’altare,lasciando sbigottiti me e tutti gli invitati. Tra loro vidi Jared Leto,che mi fece l’occhiolino. Henry saltò sull’altare e gli altri Ones si materializzarono accanto a lui. Qualcuno mi prese da dietro e fece salire anche me sull’altare. L’orchestra iniziò a suonare I wish,era il nostro matrimonio,di tutti noi. L’Inghilterra aveva permesso la poligamia.
  
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