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Autore: Wide awake    01/04/2012    0 recensioni
"Perchè Andrea era sempre nei miei pensieri,purtroppo. Non riuscivo a levarmelo dalla testa. Ogni cosa mi riportava ai suoi adorabili ricci castani,ai suoi fantastici occhi marroni-verdi. "
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Questa storia è nata da un mio sogno! Beh,che dire..spero vi piaccia!
 
Erano passati tredici anni. Tredici anni da quando io e Noemi eravamo amiche,ormai. Tredici anni stupendi della mia vita,perchè eravamo diventate migliori amiche,grazie alla passione viscerale per la musica che ci univa. In questi tredici  anni avevamo suonato e cantato tanto, e la maggior parte delle volte per provare ci incontravamo. 
Uno di quegli incontri è stata la rovina della mia vita,o forse uno dei suoi giorni più belli. L'ho visto. L'ho incontrato. Lui. Lui che mi ha stupito per la sua bellezza,lui che mi ha incuriosito sin dal primo istante in cui l'ho visto. Lui,il fratello di Noemi,Andrea. 
Credo che da parte mia sia stato colpo di fulmine all'istante,dato che credo di essere rimasta a fissarlo imbambolata come un pesce la prima volta che l'ho visto.Io,però,all'epoca, ero solo una bambina. Già,avevo solamente quattordici anni mentre lui ne aveva diciotto.Un abisso tra noi,insomma. Forse per lui ero solo l'amichetta rompi palle di sua sorella che insisteva nel vederlo suonare la chitarra. Già,perchè Andrea suonava la chitarra elettrica. Ed era un qualcosa di troppo affascinante vederlo suonare. 
Sembrava fosse contento all'idea che mi piacessero,ma credo proprio che dopo un po' non mi abbia più sopportato. Il problema però non era quello. Il problema era  un altro.
Andrea era fidanzato. Già. Da due anni,con un'oca assurdamente antipatica. La odiavo,si può dire?Ma a parte,la odiavo a prescindere. Aveva dei modi di fare così antipatici,e si credeva chissà chi,sul serio. 
E io? Io non potevo fare nulla. Chi ero io per far lasciare due fidanzati che si amavano? La stupida che adorava il fratello della sua amica,ecco chi ero. Quante notti avevo inzuppato il mio cuscino di lacrime,sapendo che non mi avrebbe mai guardata? Quante notti avevo passato a chiedermi come sarebbe stato poter sfiorare le sue labbra anche solo per un secondo? Troppe,direi. 
Io cercavo di farmi notare da lui,ma evidentemente era troppo preso dalla sua ragazza o da altro per potermi anche solo dare un'informazione su come suonare. Eh già. Per farmi notare ho anche iniziato a suonare la chitarra elettrica. Per carità,strumento da me amatissimo,ma mai avrei creduto di poterla suonare a quindici anni. Troppo presto,forse? Chissà perchè. 
La cosa che faceva più male,però,era il fatto di non averlo detto a nessuno. Non l'avevo detto nè alla mia super migliore amica  barra quasi sorella Laura,nè a Rossana e nè ad Alessia,altre amiche carissime. 
Quando,qualche settimana dopo,lo dissi a Laura lei saltò dalla gioia per tutta la stanza,manco avessimo vinto la lotteria. Diceva che si vedeva abbastanza..Ecco,era quella una delle cose che mi preoccupava di più. Mentre quando lo dissi a Rossana e Alessia loro mi abbracciarono calorosamente.
Rossana,però,mi suggerì che dovevo dimenticarlo. Sì,fantastico! Come dimenticarlo? Come? Semplice! Avrei dovuto fidanzarmi con un altro ragazzo. Sì,anche secondo me aveva bevuto un po'.
Nel corso di due anni le mie tre amiche pazze mi organizzarono appuntamenti al buio che,ovviamente,andarono tutti male. L'unica "Love Story" durata quasi due mesi,il record,proprio,è stata quella con Alessandro. Un ragazzo fantastico,caratterialmente simile a me,con i miei stessi gusti musicali,dolcissimo,simpatico e anche carino. All'inizio,stranamente,mi lasciai trasportare dalle emozioni ma dopo questi due mesi capii che l'unico vero amore della mia vita era Andrea,e nessun'altro.
Ad Alessandro ero affezionata,certo,gli volevo bene,era un ragazzo stupendo,ma non potevo andare oltre il semplice volergli bene. 
Perchè Andrea era sempre nei miei pensieri,purtroppo. Non riuscivo a levarmelo dalla testa. Ogni cosa mi riportava ai suoi adorabili ricci castani,ai suoi fantastici occhi marroni-verdi. 
Quando,alla festa dei miei tanti agognati diciott'anni,ebbi la felice idea di ubriacarmi,urlai a Noemi che amavo suo fratello. Cosa che da sobria non avrei mai detto. Non avevo mai provato a bere cocktail,ma avevo scoperto che un Martini mi aveva messo fuori gioco. E così anche lei ora ne era a conoscenza.
Il pomeriggio seguente mi svegliai,e il primo suono che sentii fu la suoneria del telefono. Noemi. Chiedeva spiegazioni. Eravamo state al telefono per quasi due ore,le avevo raccontato tutto. Lei disse che si vedeva troppo che mi piaceva, e che mi avrebbe avuto molto volentieri come cognata.Sì,eh.Benissimo! E ora che avrei fatto? Non lo sapevo nemmeno io. 
L'anno successivo,mentre gironzolavo tranquilla per le strade del mio paese con la  Mini Cooper nera,lo vidi. Allora lui scese e mi fece segno di parcheggiare. Oh mamma mia. Mi chiese se mi andava un caffè. Ovvio! Accettai. Chissà che gli era preso. Iniziò a parlare,mentre io,che mi divertivo a fare a pezzi un tovagliolo di carta dall'ansia,pendevo dalle sue labbra. 
Ad un certo punto si mise a parlare di noi. Noi. Quant'era bello quel pronome? Tantissimo. Mi disse che ormai erano cinque anni che io e sua sorella ci frequentavamo,e che era arrivata anche l'ora di iniziare a conoscermi meglio. Wow,voleva conoscermi meglio! Mentre prendevo il colore di una pesca e inceppavo le parole,però,squillò il suo cellulare. Dio mio. Chi era? Quell'oca,ovviamente. Certo,chi poteva essere,sennò?! Quando chiuse la chiamata mi guardo con un'espressione che sembrava sinceramente dispiaciuta,e mi disse che la sua fidanzata l'aveva chiamato per uscire,ma che ci saremmo rivisti presto. Wow,ci saremmo rivisti presto..Non sapevo più quali erano le emozioni. Avevo ancora le farfalle nello stomaco,però ero un po' delusa per la chiamata e,ovviamente,felicissima per il fatto che mi avesse offerto un caffè, e che ci saremmo rivisti presto. 
Mi sfiorò il braccio per salutarmi,e a quel semplice,leggero tocco,il mio cuore perse un battito. Voleva seriamente farmi del male.
Un anno dopo dovetti iniziare l'Università. Peccato che nel giro della mia zona non ci fosse la facoltà che volevo frequentare. L'unica in tutta Italia era Firenze. Che bello. Vivere a Firenze per un tot di tempo,il sogno di ogni persona che ama questa città. Quando partii,le mie amiche erano delle fontane. Povere,anch'io mi sarei messa a piangere,fossi stata in loro. Infatti piangevo. E anche tanto. Ma non molto per il fatto delle amiche,più per Andrea. Non l'avrei rivisto per tanto tempo. Che stronza,però,che ero. Le mie amiche piangevano per me,e io pensavo al ragazzo che amavo.
Salutai tutti con un abbraccio caloroso,ma quando mi ritrovai Andrea di fronte,mi bloccai. Fu lui a prendere l'iniziativa,e mi abbracciò di slancio. Ora ero molto più felice. Promisi a tutti di farmi sentire,soprattutto a mia madre,non doveva essere tanto contenta di lasciarmi sola in una città praticamente sconosciuta. 
Ma com'è quel detto? "Se ami,lascia andare". Già. Proprio così.
L'Università non era per niente facile,molto più difficile e impegnativa di quanto mi aspettassi. Non riuscii a dimenticare Andrea,anzi,la voglia di rivederlo mi portò a laurearmi nel giro di due anni. Massimo dei voti,fortunatamente. Allora avevo studiato decentemente! Quando tornai a casa,decisi che volevo una vacanza. Io lo amavo,ok,però ora stava diventando un'ossessione! Cioè,già lo era,ma avevo voglia di vivere la vita di una normale ventiduenne! 
Allora sempre con il mio gruppo di amiche,nessuna esclusa,perchè,fortunatamente,dopo tutti questi anni siamo rimaste in buoni rapporti tutte quante,andammo in Sardegna. Molto,molto lontana dal piccolo paesino in cui abitiamo. Ma il mio idolo,Tiziano Ferro,dice che la distanza non migliora le cose,forse le peggiora,perchè non fai altro che portarti i problemi che avevi in un posto in un altro. Ora lo capisco perfettamente! 
Tutto sommato,però,fu una settimana fantastica: sole,mare,caldo e anche qualche bel ragazzo conosciuto in spiaggia! Niente di serio,però..Avevo in testa solo lui!
Quando ritornammo a casa,niente fu più come prima. Almeno,i miei rapporti con Andrea peggioravano. Dalla padella alla brace,alè! Mi rispondeva male se gli chiedevo qualcosa,non mi guardava più,non chiedeva più nulla,non voleva più "conoscermi meglio"...
Venni a sapere da Noemi che lui e la sua adorabile fidanzata si erano lasciati!
Sì,cavolo,sì! Che bella notizia!Un giorno da segnare sul calendario! Sìì cacchio!
Una settimana dopo andai a casa di Noemi,e decisi di parlare con Andrea. Avrei dovuto dirgli qualcosa. 
Dopo essermi seduta sul suo letto,però,scoppiai a piangere. Mi chiese il perchè,e io risposi che mi faceva stare male vederlo soffrire.
Allora lui sorrise come un ebete e mi baciò. Fu uno di quei baci da film,quei baci lenti e pieni d'amore.
Fermi tutti! Perchè Andrea mi stava baciando?!
"Ma che cavolo fai?" chiesi,stupita. Insomma,mi sarei aspettata di tutto tranne questo!
"Ma non ti sei mai resa conto che sono pazzo di te?" Scusatemi? Credo di aver capito male.
"Forse non ho capito bene".
"Credo che questo te lo faccia capire" 
E mi baciò di nuovo. Ma era tutto vero,o solo uno di quei miei stupidi sogni adolescenziali?! 
"Forse ti starai chiedendo se è tutto vero. beh,tesoro,lo è! Insomma..non te n'eri resa conto?!"
"CHE COSA?! Mi stai dicendo che ho passato otto anni della mia vita a pensare sempre a te,a piangere per te,a soffrire per te, mentre ti piacevo?!"
"Mmm..forse non tutti e otto,ma credo che due o tre sì."
"Per quale motivo non mi hai detto niente?!"
"Sapessi.." Un altro bacio. Credo che sarei andata avanti così se non mi fosse squillato il cellulare.
Uff,che palle! Cellulari di merda che devono sempre rovinare momenti magici! 
Noemi. Cosa cavolo mi chiamava Noemi,se era in casa lì con noi,scusa?!
"Pronto?"
"Ehii mi sto preoccupando. Che state facendo voi due,lì,soli soletti?"
"Rimbambita!"
E chiusi la chiamata. 
Per il resto..Quelli furono i cinque anni più belli della mia vita. Stavo con Andrea,io l'amavo,lui mi amava,ed ora finalmente la mia vita aveva un senso. Certo,c'erano i litigi,le tanto odiate scenate di gelosia da parte di tutti e due e le discussioni,ma come sempre tutto si risolveva.
"Tesoro,dobbiamo scendere". La voce di mio padre mi riportò alla realtà.
Diedi un'ultima occhiata al mio riflesso allo specchio,ero fasciata da un abito bianco da sposa che era una meraviglia. Beh,sì,mi sposavo. Con l'uomo della mia vita.
Ed ora finalmente era tutto perfetto.
 
 
Allora,che ve ne pare? Mi lasciate giusto una recensione? Anche solo per sapere se vi ha fatto schifo! Grazie!
#Sere.
  
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