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Autore: milly92    01/04/2012    3 recensioni
Breve raccolta di 'Missing Moments' della storia 'La famiglia Dolohov a Hogwarts'.
E' incentrata durante il primo anno di Rebecca Dolohov al Corso di Giornalismo e il suo rapporto con James Potter, il quale è deciso a scoprire la verità sulla fine della loro relazione avvenuta da ormai due anni... (Il rating potrebbe diventare Arancione)
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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La Vita di Una Dolohov Dopo Hogwarts

Capitolo 1
Thank God it's Friday!



Last friday night [...]
Yeah I think we broke the law
Always say we’re gonna stop-op...


Erano più di due anni che James ci pensava e, finalmente, sembrava essere giunto alla soluzione che aveva tanto desiderato.
Avrebbe fatto di tutto per togliersi quel maledetto peso dallo stomaco, ne era certo, anche perchè era sicuro di avere ragione.
Se lo sentiva, e non era giusto che a causa di una squallida bugia detta da qualcun altro aveva perso una simile occasione.
Si chiese perchè mai si era ridotto a questo punto quando, forse, la soluzione non era mai stata così difficile da raggiungere in un ambiente come Hogwarts.
In realtà, era sempre stato bloccato dal fatto che essa fosse illegale e che sarebbe stato espulso, ma ora che frequentava il secondo anno di Arti Bancarie si disse che poteva rischiare.
Dopotutto, era per una buona causa.
Un'ottima causa, una causa che vedeva tutti i giorni dall'inizio del nuovo anno accademico e che gli faceva ancora battere il cuore.
Fu con questa decisione che, dopo aver preso un lungo sospiro, bussò alla porta del dormitorio di Alice Paciock.

*°*°*°*°*°*

Regine fissava spazientita quel poco del volto di Rebecca che riusciva ad intravedere attraverso la pila di libri accatastati sul tavolo su cui stavano facendo colazione.
Cioè, lei stava facendo colazione: la sua amica se ne stava da una ventina di minuti abbondanti con la faccia sepolta in un gigantesco tomo, con un'espressione di pura preoccupazione stampata in volto.
"Vorresti degnarti di mangiare qualcosa e scambiare due parole con me?" chiese infine, battendo un pugno sul tavolo e facendola sobbalzare.
Becky la guardò male, ma si decise, finalmente, a chiudere il libro con aria rassegnata.
"Sii comprensiva! Solo perchè tu capisci tutto durante le tue lezioni non vuol dire che ci riescano tutti!" sbottò, decisamente afflitta.
"Fammi capire, la colazione ti sembra il momento adatto per capirci qualcosa?".
Bec annuì, per poi decidersi a spalmare della marmellata di fragole su un toast. "Sì, dal momento che quando torno in camera tu e Charlie fate un chiasso assurdo insieme alle vostre compagne di Corso!".
Da quando avevano iniziato i rispettivi Corsi post Hogwarts, Bec non aveva ancora trovato un giusto equilibrio riguardo il modo in cui passare le sue giornate: le lezioni spesso terminavano tardi, giusto in tempo per la cena, e quando tornava in camera sua era decisamente stanca, molto più di quanto fosse ai tempi di Hogwarts alla fine delle lezioni.
Poi, verso le sette, sua cugina Charlie e Regine si riunivano con altre amiche e non le davano modo di studiare.
Inoltre, c'era un piccolo particolare che mandava all'aria tutti i suoi tentativi di studio: agli studenti dei vari Corsi era concessa un'uscita serale tutti i giorni nel villaggio vicino, dalle otto alle undici di sera, quindi era ovvio che poi seguisse le altre quando decidevano di uscire.
Dopo un'occhiata profonda, Regine si decise ad annuire.
"Ok, ti dò ragione, ma... Scusa, hai sabato e domenica per studiare!".
L'occhiata eloquente di Bec bastò per farle aggiungere: "Giuro che non ti darò fastidio, anche perchè devo darmi da fare anche io con Magipsicologia Infantile! Oggi pensa solo a rilassarti, è venerdì!".
Il loro discorso fu interrotto dall'arrivo di una ragazza sui vent'anni decisamente alta e dalla pelle mulatta che sorrise loro in maniera alquanto incoraggiante prima di distribuire ad ognuna un cartoncino arancio.
"Ma buongiorno, Rox!" la salutò Bec, decisamente perplessa da quell'interruzione. Squadrò il cartoncino e storse il naso. "I tuoi cartoncini non portano mai buone notizie...".
Roxanne Weasley la guardò incredula, come se avesse detto un'eresia. "Mi prendi in giro? E' la tua occasione per conoscere qualcuno di nuovo oltre a Regine e le tue cugine!".
Dal canto suo, Regine si affrettò a leggere il contenuto del cartoncino, e poi annuì. "Mi dispiace dover dare ragione alla tizia qui presente" - lei e Roxanne fingevano sempre di non sopportarsi dal momento in cui spesso sembravano contendersi l'affetto di Bec - "Ma ha ragione. Voglio dire, sei troppo giù! Una festa ti farà bene, anche se è di Rose e Dominique".
Bec quasi le sputò in faccia dei pezzettini di toast: iniziò a tossire e Roxanne iniziò a darle dei colpetti sulla schiena.
Quando sembrò essersi ripresa, diede un'occhiata al cartoncino-invito e lo lesse con incredulità, per poi buttarsi una mano contro la fronte.
"E' il quindici ottobre!" sbottò.
"Davvero?" disse sarcasticamente Roxanne, prima di ridere insieme a Regine.
"Piantatela! Rox, mi dispiace, ma lo sai che tra le mie priorità, al vertice c'è scritto: "Non andare mai più ad una festa-Weasley". Mi dispiace" ripetè con decisione.
"E perchè mai? Perchè c'è James?" domandò Roxanne con aria di sfida, levando un sopracciglio.
"Sono affari miei!".
"Rox, tranquilla, ci verrà" sentenziò invece Regine con aria sbrigativa.
"Regine, diamine, sono maggiorenne e...".
"Perfetto, vi aspetto stasera, ragazze! Ovviamente non sapete nulla, è una festa a sorpresa! Baci!".
La ragazza se ne andò senza aggiungere altro, con un'aria furba e menefreghista che diede ai nervi a Bec.
"Regine, è inutile che...".
"Tesoro, ho lezione tra dieci minuti, devo andare...".
"Sappi che ne riparliamo dopo le lezioni!" fu l'avviso perentorio di una Bec alquanto contrariata.
"Certo, per vedere cosa indossare! Ciao!".
Come un fulmine, Regine si dileguò dalla mensa, sapendo che se si fosse trattenuta qualche micro secondo in più sarebbe arrivata all'alba del giorno dopo molto difficilmente.


Erano successe tante cose da quando sua madre aveva sposato Gerard Dolohov, pensò Regine durante la pausa di Magipsicologia del Lavoro.
Lei viveva con la sua migliore amica, sua madre era felice, specialmente dalla nascita di Hector, e lei si sentiva decisamente cresciuta e maturata.
Non sapeva nemmeno lei come aveva avuto la forza di lasciare Vladimir Nott quattro mesi prima, nel momento in cui lui era stato preso in una squadra tedesca di Quidditch di cui non sapeva nemmeno pronunciare il nome.
Riflettendoci, c'era stata male all'inizio - le mancava terribilmente, anche perchè stavano insieme da più di due anni - poi, però, una strana consapevolezza l'aveva aiutata a stare meglio: la consapevolezza di aver capito che, alla fine, era affezionata a Vladimir ma non ne era innamorata da un pò, ormai.
Ora, con l'esperienza del Corso appena iniziata, si sentiva stranamente libera, euforica, piena di vita e di voglia di fare nuove esperienze, al contrario di Bec che ogni giorno sembrava sempre più triste.
Sospirò, mentre accarezzava con la punta delle dita la superficie liscia del tomo che aveva appoggiato sul banco, e pensò che era suo dovere darle una mano.
Sapeva che stava male a causa della lontananza di Scorpius, il ragazzo di cui era innamorata da ormai un anno, e che cercava di celare questo aspetto della sua vita fingendosi impegnata in qualsiasi cosa eccetto i sentimenti, ma non poteva continuare così.
Doveva cercare di vivere la sua vita, divertirsi, magari uscire con qualcun altro senza impegno...
E, in cuor suo, sentiva che aveva fatto bene a dire a Roxanne che sarebbe andata a quella festa, perchè aveva un buon presentimento.


Alla fine delle lezioni, Bec tornò nella sua stanza e si beò della quiete che vi regnava, visto che, evidentemente, era la prima ad aver concluso le lezioni.
Cercando di non pensare alla discussione che l'aspettava con Regine, si sdraiò sul letto e chiuse gli occhi, dicendosi che mancava ancora una mezz'ora abbondante all'ora di cena.
Si riscosse dopo un pò a causa un picchiettio contro la finestra del dormitorio.
Si voltò, e vede che un gufo mai visto prima reggeva in mano una lettera.
Aprì un'anta, fece accomodare il volatile sul davanzale e, quando slegò la lettera, vedendo la grafia del mittente, si sentì mancare il respiro.
"E' di Scorpius" disse, deglutendo.
Le mani le iniziarono a tremare, e ciò si amplificò quando notò che la lettera era destinata a Regine.
"Ovviamente" pensò tra sè. Dopotutto, lei e Scorpius non avevano nulla da dirsi.
Cioè, qualcosa da dirgli ce l'aveva, ma si vergognava terribilmente perchè aveva passato l'ultimo anno a guardarlo pomiciare con quella Josephine in ogni angolo di Hogwarts e non aveva fatto nulla per fargli capire che lui, alla fine, aveva avuto ragione perchè anche lei aveva capito di amarlo, un anno dopo la sua confessione.
Decisamente destabilizzata da quella lettera, decise di infischiarsene della privacy, dell'educazione, del buonsenso, e aprì la lettera, sotto lo sguardo curioso del gufo che di certo voleva essere ricompensato con un pò d'acqua e qualche biscottino gufico dopo il lungo viaggio che aveva fatto.

Cara Regine, come stai?
Io al momento mi trovo in Polonia.
Sto studiando una rara sottospecie di Asticelli - sono noiosi, lo so, ma non posso pretendere altro, al momento - e le giornate volano come se nulla fosse.
Il mio capo, il signor Hindeburgh, dice che entro dicembre andremo in Germania e ci fermeremo lì fino alla primavera.
Comunque, cosa mi racconti di nuovo? Come va lo studio?
Mi spiace chiedertelo, ma, sai, ci godo un pò nel farlo: mi conosci, e per me al momento non c'è cosa migliore del non dover studiare ed essere oggetto di esami e rotture di scatole varie.
Penso sia inutile dirti quanto stia soffrendo la lontananza da te e, beh, sì, da Bec.
Come sta? Esce con qualcuno?
Sai, ormai io e lei non ci parliamo seriamente da più di un anno, ma è come se continuassi a conoscerla.
E' buffo, lo so.
A tal proposito, volevo dirti che ho deciso di chiedere di uscire ad una ragazza che lavora con me, si chiama Jenny ed è decisamente carina e dolce.
Devo andare avanti no? Voglio dire, spero sempre che Bec cambi idea ma... Siamo realisti, per i prossimi due anni non ci vedremo e voglio soffrire il meno possibile.


La lettera continuava, ma Bec decise che aveva letto abbastanza.
La richiuse in fretta - ebbe la decenza di piegarla per bene semplicemente perchè non voleva farsi scoprire da Regine - e la posò sulla scrivania, sentendo gli occhi bruciare per il risentimento.
Cosa si aspettava? Che Scorpius avrebbe rinunciato al suo lavoro per lei? Che l'avrebbe aspettata finchè non si sarebbe decisa a confessargli quello che provava?
Forse, egoisticamente, sì.
Ogni notte riviveva il momento in cui lui le aveva confessato il suo amore, e ogni notte immaginava di avergli risposto in modo positivo.
Ricordava ancora il momento in cui, alla fine del sesto anno, un caldo giorno di giugno, aveva visto Scorpius che baciava Josephine presso la riva del Lago Nero.
Si era sentita morire, era stata divorata da quel mostro che è la gelosia, e da lì aveva capito di amarlo, proprio nello stesso posto in cui aveva avuto luogo l'incidente che aveva fatto capire a Scorpius che era innamorato di lei.
Ed ora?
Ora se ne stava così, in bilico, fingendo che questo non fosse un suo problema, che lei fosse felice e serena e che la sua unica preoccupazione fosse studiare per gli esami.
Si sentiva decisamente stupida.
Lui stava cercando di andare avanti, sarebbe uscito con una certa Jenny!
Già la immaginava, pur non conoscendola; nella sua mente li vedeva entrambi felici, mentre cenavano in un ristorante e ridevano, magari disdegnando il cibo polacco e... E lei se ne stava chiusa in camera, da sola, a piangersi addosso.
No.
Doveva andare avanti anche lei, no?
Avrebbe visto il protagonista dei suoi sogni di sicuro dopo la fine del Corso, e fino ad allora voleva cercare di soffrire il meno possibile.
Mentre cercava di calmarsi, sentì la porta della stanza spalancarsi per poi ritrovarsi davanti Regine, che fraintese la sua espressione stranita.
"Ok, so che sei arrabbiata con me, parliamone" dichiarò con aria stanca, mentre posava la borsa.
Bec fece un cenno di dinego, afflitta.
"Mi sa che tra poco sarai tu quella arrabbiata" mormorò, "Perchè mi sono permessa di leggere una lettera indirizzata a te".
Indicò la pergamena sulla scrivania, e Regine subito si affrettò a vedere che cosa riguardasse. Le bastò leggere il mittente per lasciarsi andare ad un'espressione intenerita.
"Non sono arrabbiata, Bec, ti capisco. E poi, non ho segreti con te! Sei mia sorella, ricordi?" sussurrò dolcemente, per poi sedersi al suo fianco.
L'altra annuì. "Ho perso il controllo quando ho visto la sua grafia..." spiegò a mezza voce.
"Non devi giustificarti, sul serio! Cosa dice, comunque?".
Il silenzio di Bec bastò a farle capire che non c'erano buone notizie, così si affrettò a leggere da sè il contenuto con aria critica.
"Ah. Capisco" sentenziò infine, dispiaciuta.
Bec scrollò le spalle, cercando di non iniziare a piangere, perchè il solo gesto le faceva ricordare tutte le notti insonni passate a pensare al fatto che Scorpius stesse con un'altra.
"Me lo sono meritato e... Ha fatto bene. Voglio dire, ci sto di merda, ma almeno ho capito che devo cercare di godermi i miei diciotto anni, perchè tanto lui ora è in Polonia, poi sarà in Germania e...".
Le si spezzò la voce, perchè il solo dire quella verità le faceva comprendere quanto fosse assurdamente vera e crudele.
Regine l'abbracciò con slancio, sentendosi impotente perchè sapeva di non poter fare nulla di concreto per aiutarla.
In quel caso, tutte quelle cose che i suoi professori spiegavano riguardo la Magipsicolgia sembravano totalmente inutili.
"Tesoro, mi dispiace, davvero. Non ce la faccio a vederti così e non so come darti una mano..." mormorò.
Quando si separarono, vide che la sua migliore amica stava facendo di tutto per regalarle un sorriso forzato.
"Tu non devi fare nulla, Gin, sul serio".
"Ma come! E poi mi dispiace di aver dato la conferma a Roxanne riguardo la festa, ho sottovalutato la situazione... Ora le vado a dire che non ci andremo...".
Si stupì quando vide Bec che faceva un cenno di dinego.
"No, andiamoci. La prima cosa di cui ho bisogno è distrarmi e non  pensare a lui...".
"Sei sicura?".
"Sì, certo. Magari lo sarò un pò di meno quando andremo lì, ma...".
"Ok, allora penso che dovremmo iniziare a vedere cosa indossare!".
Bec annuì, dicendosi che, ora come ora, avrebbe voluto assomigliare a Regine e condividere il suo stesso entusiasmo quando si parlava di vestiti e feste.


Circa tre ore e mezzo dopo, Bec, Regine, Charlie e Beatrix camminavano per le stradine del villaggio di Heatcap, alla volta de "Le due bacchette", il locale in cui si sarebbe tenuta la festa.
Beatrix era particolarmente silenziosa, anzi, sembrava decisamente assente.
"Ehi, Bea, tutto ok?" chiese Bec.
Sua cugina non era mai stata una chiacchierona, ma nell'ultima settimana era diventata decisamente taciturna ed aveva la testa tra le nuvole, cosa che non le era mai successa.
"Eh? Sì, tutto bene" mormorò, riscuotendosi da chissà quali fantasie.
"Sei sicura?".
"Ho detto di sì!".
Sapendo che da una come Beatrix non sarebbe riuscita a sapere nulla in più, Bec si arrese, annuì e cercò di inserirsi nella conversazione che Charlie stava avendo con Regine.
Quando giunsero al locale, furono accolte da Roxanne e Molly, entrambe graziose nei loro abiti colorati.
"Rose e Domi stanno arrivando, Frank e Charles ci hanno appena avvisate!" disse quest'ultima, riferendosi ai ragazzi delle festeggiate.
"Oh, bene!" esclamò entusiasta Charlie.
Ebbero appena il tempo di entrare e sistemare i loro soprabiti che le due festeggiate arrivarono.
"Dico io, sono anni che fanno feste su feste ad ogni compleanno e fingono ancora di stupirsi per una festa a sorpresa?" mormorò Bec, mentre vedeva Rose e Dominique che sorridevano e si affrettavano a ringraziare in primis i loro ragazzi con abbracci e baci.
"Non me lo chiedere" rispose Regine, neutra.
Quando venne il momento in cui le due festeggiate iniziarono a salutare e ringraziare i presenti, entrambe si sentirono a disagio: conoscevano Rose, certo, e non avevano una discussione con  lei da anni, ma dopo il quinto anno avevano scambiato giusto qualche parola amichevole, nulla di più.
"Oh, ci siete anche voi" esclamò Rose, sorpresa, quando le vide.
"Sì, Rox ci ha invitate... Auguri!" disse Bec, seguita da Regine.
La festeggiata sorrise, e la prima non potè notare quanto fosse diversa dalla Rose che conosceva: era decisamente più solare, felice...
"Questo deve essere l'effetto post-Scorpius. Voglio dire, ora Rose ha trovato Frank, la sua anima gemella... Forse anche io riuscirò a liberarmi di lui" pensò.
Mai come in quei mesi, capiva come si era sentita Rose, e quasi quasi iniziava a giustificare quella che, all'epoca, aveva chiamato 'pazzia'.
Persa nei suoi pensieri, a stento sentì Regine dirle che andava a salutare un amico del suo stesso Corso e Charlie che diceva di andare a cercare Beatrix, che sembrava essersi dissolta nel nulla.
Prese posto su uno dei divanetti stranamente liberi e iniziò a guardarsi attorno, finchè non vide James Potter andare verso di lei.
Trattenne il respiro, a disagio, visto che tutte le volte che lo aveva incrociato dal mese precedente aveva fatto finta di non vederlo.
Dopotutto, non si erano visti per un intero anno da quando lui si era diplomato ad Hogwarts, e ora non sapeva come comportarsi.
"Ciao, Rebecca, penso che ora non puoi fingere di non vedermi, no?" disse James senza preamboli, prendendo posto accanto a lei.
Bec lo guardò tra l'incredulo e il torvo, e strinse forte il bicchiere che aveva tra le mani.
"Sei furbo. Sapevi che mi avresti indotto a risponderti solo se avessi detto qualcosa di idiota come tuo solito" sbottò.
"Esattamente. E ci ho azzeccato!".
"Spero tu sia soddisfatto. Ciao" esclamò Bec, per poi alzarsi.
Maledì James quando avvertì la sua mano stringere il suo polso per bloccarla, e lo strattonò con violenza.
"Lasciami stare, non ho più nulla a che vedere con te!" esclamò, sentendosi decisamente fuori di sè per l'arroganza di quel ragazzo.
"Invece sì! Abbiamo una questione in sospeso!" la corresse, accalorato.
Guardandolo negli occhi, la ragazza vide il suo sguardo acceso di uno strano fervore, come se stesse parlando di qualcosa decisamente importante.
"E cioé? Tutte le Cruciatus che ti saresti meritato per quello che mi hai fatto? Ti accontento subito se vuoi...".
"Ti prego, Rebecca, ascoltami. Hai ragione. C'entra quello... Che ti ho fatto. Il punto è che, come sai, non sono mai stato sicuro di averlo fatto davvero e quindi...".
"Che cosa?!".
James sospirò, passandosi una mano tra i capelli ribelli come sempre, e annuì.
"Oggi sono tre anni dal momento in cui ci siamo... Urlati contro per la prima volta, e non voglio continuare con questa tradizione. Ho un piano per sapere con certezza se due anni fa ti ho tradita o no. Ti prego, ci vorrà pochissimo, dammi retta" la supplicò, con una serietà mai vista.
"Non mi freghi, Potter. Come mai solo ora t'importa di questa cosa?".
"Me ne è sempre fregato! E' solo che... Non avevo i mezzi adatti e...".
"Ma per favore!".
Bec si allontanò, seppure a fatica a causa di tutta la gente presente, e sbuffò quando, circa dieci passi dopo, si ritrovò di nuovo James alle calcagna, con l'aria più decisa del mondo.
"Rebecca, per favore! Se non vuoi che ti dia più fastidio, per favore, dammi retta e seguimi, ci vorrà poco...." continuò a supplicarla.
Sbuffando, Bec gli riservò un'occhiata decisa. "Va bene. Ma giuro che se è qualche scherzo o cose simili...".
"Non si tratta di nulla di tutto questo, fidati. Grazie" aggiunse con sincerità, con un sorriso che fece ricordare alla ragazza quante volte fosse stata lei il motivo per cui lui aveva sorriso, due anni prima.
Cercando di non pensarci, lo seguì in una stanza che aveva tutta l'aria di essere un privè, e si bloccò quando vide che le altre due persone presenti al suo interno fossero Alice Paciock e... Quell'odiosa oca di Eveline Sparks.


*°*°*°*°*°*
Ed anche il primo capitolo di questi 'Missing Moments' è andato!
Se avete seguito 'La famiglia Dolohov a Hogwarts', penso che capirete il periodo in cui breve storia si svolgerà.
Avevo scritto il primo capitolo in prima persona, poi quell'idiota di mio fratello ha incasapevolmente cancellato tutto e mi è toccato riscriverlo...
Penso non ci saranno più di 3 capitoli.
Spero vi sia piaciuto e vi abbia incuriosito almeno un pò, anche se, tecnicamente, se avete letto l'epilogo della storia 'madre' sapete già tutto xD

Non so quando pubblicherò il secondo capitolo, spero di darmi da fare durante le vacanze di Pasqua!

A presto,

milly92.














  
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