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Autore: Josfy    01/04/2012    1 recensioni
-Ma di chi cazzo è sta musica alle 9 di mattina cazzo!- urlò una voce maschile facendo sobbalzare e alzare la testa alla ragazza persa in qualche fiore del giardino.
Ops, aveva appena rotto le palle a qualcuno.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Freddie Mclair, James Cook, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 1
Welcome new life! oh..
FUCK!


Chiedersi come va la vita è stata sempre una cosa difficile, non puoi mai scommettere perchè il destino è imprevedibile.
Un giorno sei in una città, spensierata e con progetti e desideri sicuri e il giorno dopo ti svegli in un letto sconosciuto, in una camera troppo  bianca e  spenta chiedendoti perchè cazzo sei lì.  Cosa hai mai fatto di male per trasferirti in un giorno solo in una nuova città.
La ragazza non lo sapeva, si chiedeva solamente perchè quel dannato sole doveva battere proprio sulla sua finestra e farle ritornare tutti quei maledetti pensieri.
Bristol. Ne aveva sentito parlare solo durante geografia, mentre guardava la cartina dell'Inghilterra segnandola magari come tappa per il suo viaggio attorno all'Inghilterra. Una città di passaggio, certo. Ma non come destinazione permanente.

-Mooorgue! Andiamo tesoro! Alzati e risplendi! Oggi è un nuovo inizio per noi!- urlò una voce oltre la porta bianca, facendo rigirare la ragazza nelle calde coperte.
-Fottiti, è solo un buon inizio per te- borbottò cercando di girarsi ancora riprendere sonno.
Nothing, nada, nisba.
Avrebbe dovuto iniziare forzatamente quella merda di giornata.
La porta si aprì sbattendo, facendo entrare una donna nascosta da almeno tre scatoloni con la scritta MORGUE in bella vista. La ragazza trasalì, tutta la sua vita buttata in scatole enormi di carta e, ora doveva ricominciare da quelli.
-Non voglio, io ritorno a casa, non mi puoi fare questo Keira, avevi promesso.- sbottò, seduta a letto con sguardo triste e spaventato.
-E questa è l'ultima promessa, Bristol ti piacera piccola, io avrò un lavoro e tu potrai riiniziare- disse la giovane donna, sedendosi accanto a lei per poi darle una piccola carezza sui capelli rossi della ragazza.
-Ma io avevo riiniziato.. ce la stavo facendo..-
-Come? Uscendo con quei cretini dei tuoi amici per poi fumare, drogarvi e fumare? qui mi hanno assicurato che la scuola è ottima e quando io non ci sarò sarai in compagnia di bravi ragazzi, me l'hanno assicurato cazzo.-
-Zia, non me ne sbatte un dannato cazzo. Io non tirerò fuori un fottuto niente da questi scatoloni e starò ferma, immobile su questo fottuto letto a marcire, non sei mia madre!- urlò interrompendo il battibecco, sdraiandosi e non muovendosi neanche di un millimetro, Keira la guardò sbuffando, cercando nei capelli selvaggi della ragazza un minimo movimento, nelle labbra un minimo sussulto, ma si limitò a prendere uno scatolone e tirare fuori una scatolina di medio-piccole dimensioni, sventolandogliela davanti incazzata nera.
-Sono la tua tutrice e vedi queste? Sono le tue fottute canne Morgue.. se non ti alzi e non inizi a muovere il fondoschiena sodo che ti ritrovi te le butto. Ora, in cucina mentre io mi preparo per il lavoro, subito.- ordinò scomparendo con la scatolina  facendola alzare  immediatamente. "Maledetta di una.. l'unico piacere che ho" pensò la  correndo giù per le scale quasi inciampando,  ma si riuscì a salvare e a saltare grazie al corrimano, per  poi dirigersi in cucina e notare che questa era già apposto.
A che fottuta ora si era alzata Keira per mettere apposto tutto?
Passò in sala e nel bagno, perfino nella stanza della zia con il suo caffè in mano e tutto era già stato messo in ordine, anzi.. sembrava già un pò in disordine quella casa.
"Maledetta.."
-Visto Mo? tieni la scatoletta.. io vado e oggi non vai a scuola, inizi domani. Ti prego.. metti almeno i vestiti nell'armadio e non sparsi ovunque come il tuo solito.. se ti serve qualcosa  fai una lista e te le comprerò tutte al più presto, lo giuro..- chiese la donna, solo in quel momento la nipote notò le borse pesanti che tentavano di essere coperte dal fondotinta. La donna che le somigliava enormemente, una copia di lei con venticinque anni in più , solo con tanta stanchezza negli occhi e una immensa voglia di ricominciare. In quel momento Morgue si sentì una merda.
-Va bene.. vai.. lo farò..-  espresse scappando in cucina prendendo una tazza di caffè, sedendosi in quella cucina leggermente piccola e non più di mattoni come nel suo appartamento a Londra. Bianca o panna, era di quel colore dannatamente brillante e fottuto che iniziava a odiare. La sua camera sarebbe diventata di un bel blu elettrico e le foto della sua macchina fotografica e qualche suo disegno avrebbero ricoperto alla perfezione le mura di camera sua.
La porta di casa sbattè seguito da qualche frase della serie "il frigo è pieno" o "A  dopo" della zia che nemmeno capì o non volle capire.
Casa vuota, solo Morgue c'era. Scattò come una gazzela, aveva visto dove era lo stereo e velocemente prese il suo I-Pod nel giubbotto di pelle e ce lo attaccò facendo partire una canzone a caso. Partì talmente forte che tutto quel rumore la fece ridere. un modo per disturbare di prima mattina i suoi nuovi vicini. E non sapeva nemmeno il titolo, era di sicuro elettronica, di quelle che a Londra in quel tempo facevano rimbombare le discoteche. Maggie, la sua migliore amica gliele scaricava di botto e gliele metteva nel suo I-Pod senza nemmeno avvisarla..
"Maggie" avevano pianto un sacco il pomeriggio prima.
Era la sua anima gemella, la sua amica d'infanzia che aveva condiviso con lei i chupa-chupa, le Barbie e le canne.
-Vaffanculo a tutti!- sbottò uscendo di fuori accendendosi una delle sue amate canne e osservare Bristol.
Appariva troppo tranquilla e calma, Maledettamente calma e tranquilla. Fortuna che c'era lei e la sua musica a portare casino, come sempre.
Oh.. lei portava sempre casino.
Non era una ragazza fottutamente problematica, ma a lei piaceva divertirsi e davanti ai grandi aveva un comportamento rispettabile.. certo, non quand'era fatta.
-Ma di chi cazzo è sta musica alle 9 di mattina cazzo!- urlò una voce maschile facendo sobbalzare e alzare la testa alla ragazza persa in qualche fiore del giardino.
Ops, aveva appena rotto le palle a qualcuno.


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Saalve! 
Beh.. si, in questo capitolo non c'è nessuno di Skins, ma una nuova ragazza. Non iniziate a odiarmi, l'idea mi è balzata così, all'istante.
Provate ad indovinare di chi è la voce maschile?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo!
Non vi uccido se non recensite, ma se volete consigliarmi qualcosa o dirmi che fa schifo.. insomma, se volete commentare fatelo, se no mi va bene che leggiate.
Bye Bristoliani,
Josfy
  
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