Titolo: Amore,
che parola spaventosa…
Rating: verde
Personaggi: Watanuki, Haruka, un po’ tutti
Disclamer: xxxHOLiC e i suoi personaggi sono
proprietà CLAMP
Parole: 1159
Spoiler: fine serie Rou
Riassunto: è di nuovo il primo aprile e
tutti gli amici di Watanuki sono al negozio per festeggiare. Lo
stregone si addormenta e nel sogno arriva anche l’ultimo
invitato a porgere i propri auguri e a regalare perle di saggezza
…
Note: questa fic doveva avere un prologo e un
seguito che ho tentato di scrivere ma non mi risultavano mai
soddisfacenti. Shu dopo aver letto la fic in anteprima ha decretato che
anche così era degna di essere postata e quindi quale
miglior giorno del primo d’aprile? Se poi piacerà
potrei anche riprovare a scriverci un prologo o un seguito
chissà ..per il momento enjoy e BUON PRIMO APRILE and HAPPY
CLAMP DAY
“Haruka-san”
“Buonasera Watanuki-kun. Trasportato a mo’ di sposa
dal cavaliere senza macchia e senza paura, noto”
“Cos… – Watanuki avvampò e
fosse per imbarazzo o ira non l’avrebbe saputo dire nemmeno
lui – Anche lei? Oooh ma è una
persecuzione” si lamentò quindi sedendosi sul
portico a fianco al monaco.
“ e pensare che ormai sembriamo quasi padre e figlio
più che amici di liceo”
“Amici?” – chiese stupito Haruka nel
sentire il Mago definire così colui che aveva sempre
ritenuto sua nemesi vivente – Sbaglio o hai sempre
sottolineato che Shizuka non fosse tua amico, ma anzi, il tuo
rivale”
Watanuki volse lo sguardo leggermente imbronciato verso
quell’uomo così simile al ragazzo con cui aveva
diviso i suoi giorni da liceale. Un leggero sorriso poi si dipinse sul
suo volto, un sorriso quasi di rassegnazione eppure al tempo stesso
sincero e naturale.
“Le cose cambiano” commentò solamente.
“Mi domando se siano le cose a cambiare o la percezione che
si ha delle stesse…”
Il Mago chiuse gli occhi ascoltando le parole concedendo loro di venir
trasportate via dal tempo ma di lasciare alle spalle un significato
infraintendibile.
“è una caratteristica di famiglia quella di aver
sempre ragione?” si arrese poi sospirando profondamente.
Haruka rise sonoramente a quella domanda allontanando la sigaretta
dalle labbra “Direi di si – rispose –
siamo dei bravi osservatori e piuttosto ostinati nelle nostre
convinzioni”
“Oh si decisamente – annuì convinto lo
stregone – spero che il nuovo nato possa prendere qualche
buona caratteristica anche da Kohane-chan…un altro clone di
Doumeki potrebbe essere deleterio per la mia sanità
mentale”
Il monaco riprese nuovamente a ridere.
“Mi fa piacere sentirti così di buon
umore”
Watanuki sorrise, sinceramente, con quel sorriso che era solito fare
sempre più raramente in quegli ultimi tempi “Ha
ragione, – rispose – sarà che oggi
è il mio compleanno e sono contento di aver rivisto
tutti”
“Oh è vero, quasi scordavo che questo è
proprio il motivo per cui sono venuto a trovarti – si
ricordò all’improvviso Haruka facendo un elegante
movimento con la mano – Ecco questo è per te. Buon
Compleanno”
Watanuki allungò la mano prendendo tra le dita il sottile
filo, comparso dal nulla, a cui era legato un palloncino giallo, del
tutto simile a quello che tanti anni fa aveva regalato a Kohane.
“Mi domando se questa volta lo terrai per te e se lo
regalerai di nuovo a qualcuno altro…”
Watanuki ricordando fin troppo bene quelle circostanze non rispose, si
limitò a guardare il palloncino che fluttuava leggero in
aria.
“Grazie – concedette poi, dopo alcuni secondi in
cui aveva ponderato l’idea di non accettare un dono tanto
prezioso – è un pensiero molto gentile da parte
sua Haruka-san”
“Di nulla Watanuki-kun. Mi spiace di non poterti dare nulla
di, diciamo, più tangibile”
“Non si preoccupi, anzi le assicuro che il mio stomaco
è già ormai pieno di regali
‘tangibili’ che mi sono arrivati”
sottolineò il Mago portandosi una mano alla pancia.
“Forse la cosa non ti ha fatto piacere?” chiese il
monaco dopo aver lasciato fuoriuscire una nuova nuvola di fumo.
“Certo che mi ha fatto piacere – ribatté
immediatamente l’altro mantenendo però la voce
bassa e monocorde – I bignè di Himawari-chan, la
torta di Kohane-chan e perfino quegli orridi biscotti di Doumeki, erano
tutti buonissimi……ad ogni boccone che mangiavo
riuscivo a sentire il loro affetto. È stato quasi..
– si fermò cercando la parola adatta –
commuovente – rivelò poi – solo
che…”
“Solo che?” lo incalzò Haruka voltandosi
verso di lui appoggiando la testa sulla mano libera dalla presa della
sigaretta.
“Solo che – riprese – ogni anno che passa
mi rendo conto di come ormai viviamo su mondi completamente diversi. Di
come mi stia allontanando la loro e loro da me. È
inevitabile, lo so bene, come lo sapevo quando ho preso la mia
decisione, però ora che sta
succedendo…è più doloroso di quel che
credevo”
Haruka non rispose subito, lasciò passare alcuni minuti
permettendo all’odore di tabacco proveniente dalla sua
sigaretta di perdersi nell’aria, prima di prendere
un’ulteriore boccata e rivolgersi nuovamente al suo
interlocutore.
“Sai Watanuki-kun…penso che dovresti mangiare
qualche altro boccone dei tuoi regali di compleanno”
“Eh? Che intende dire?”
“Hai parlato di affetto prima, forse mangiando un altro
po’ di quei dolci capiresti che si tratta di amore”
“Amore?” chiese Watanuki leggermente imbarazzato.
“Esatto – ripose il monaco senza togliere gli occhi
dal ragazzo al suo fianco – Himawari-chan, Kohane-chan,
Shizuka, io stesso e con me buona parte degli spiriti che abitano
nell’altro mondo e naturalmente anche quella donna che tu
attendi con tanta determinazione…tutti noi ti
amiamo.”
“Non mi prenda in giro Haruka-san…voglio dire, so
bene che loro mi vogliono bene. Ma arrivare a parlare di amore, potrei
capire Himawari-chan e Kohane-chan e di sicuro Zashiki Warashi, ma
tutti gli altri…d’accordo affetto, ma
amore…”
Haruka allungò il braccio portando la sua mano a toccare
delicatamente il mento di Watanuki per poter guidare il suo sguardo
verso i propri occhi dorati .
“Per quanto tu posso essere diventato potente e per quanto la
tua magia possa essersi evoluta per certe cose resti ancora il bambino
che sembri…
Quello che tu ora stai definendo Amore è solo una parte di
ciò che gli esseri umani tendono a incatenare nei vincoli
della parola. Non esiste solo l’amore romantico nato dalla
passione, come quello che può unire Himawari-chan a suo
marito o la piccola Kohane al mio Shizuka o ancora come
l’amore che legava i tuoi genitori o quello che ancora oggi
si rincorre tra i vari mondi nel tentativo di ricongiungere le due ali
di cui una tu ben conosci e senti vicina più di ogni altra.
L’Amore è un sentimento molto più ampio
e sicuramente più complicato per poterlo semplicemente
incatenare in una semplice parola.”
Watanuki non riuscì a rispondere, restò in
silenzio ad osservare i caldi occhi del monaco che sorrise ancora una
volta portandosi più vicino al volto del Mago per lasciare
la presa solo dopo aver baciato delicatamente la fronte del ragazzo
così come un nonno farebbe con il piccolo nipote.
“Rifletti su quanto ti ho detto Watanuki-kun, poi mi saprai
dire se scoprirai qualcosa…” e con queste parola
Haruka scomparve lasciando dietro di sé il suo pungente ma
caratteristico odore di tabacco.
Quando Watanuki si svegliò era sul suo enorme letto. Sulla
fronte sentiva ancora il leggero tocco delle labbra di Haruka e il
ricordo lo imbarazzò al punto da farlo diventare rosso come
era solito succedergli quando era più giovane. Per un attimo
si ritrovò a immaginare Yuuko baciarlo allo stesso modo,
delicatamente, sulla fronte, come una madre con il suo bimbo e si
riscoprì di esser certo che la sensazione appena provata con
Haruka sarebbe stata assai simile se al suo posto ci fosse stata Yuuko.
Come se entrambi fossero per Watanuki sullo stesso piano. Il Mago
alzò gli occhi a quel pensiero.
Tutti noi ti amiamo…aveva detto Haruka.
Watanuki sorrise portando il dito sulla fronte.
“Amore…è davvero una parola
spaventosa” disse poi chiudendo gli occhi per un momento.