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Autore: Il circolo di Aro    02/04/2012    4 recensioni
[Attenzione, spoiler! Trattasi di spin-off comico di "Invictus" di jakefan. Lettore avvisato, mezzo salvato!]
Jacob e Bella si sono sposati, hanno quattro figli e vivono felici a La Push.
Edward, Alice e Jasper hanno stipulato un accordo con Aro e si sono trasferiti a Volterra per permettere a Bella di vivere in serenità.
Seth è innamorato di Bella.
A La Push arriva Lorna Williams, nuova insegnante della scuola della riserva. Tra lo sgomento generale, Jacob subisce l’imprinting con lei.
Quello che Bella, Jacob e il resto del branco non sanno è che qualcuno, nascosto tra le ombre, tiene la situazione costantemente sotto controllo per conto di Aro.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Volturi
Note: Lime, Missing Moments, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Attenzione!
Trattasi di spin-off comico di Invictus di Jakefan.
Grossi spoiler per chi non ha letto i primi sei capitoli pubblicati.
Lettore avvisato mezzo salvato.


Nelle puntate precedenti di Rising Sun e Invictus di Jakefan:
Jacob e Bella si sono sposati, hanno quattro figli e vivono felici a La Push.
Edward, Alice e Jasper hanno stipulato un accordo con Aro e si sono trasferiti a Volterra per permettere a Bella di vivere in serenità.
Seth è innamorato di Bella.
A La Push arriva Lorna Williams, nuova insegnante della scuola della riserva. Tra lo sgomento generale, Jacob subisce l’imprinting con lei.
Quello che Bella, Jacob e il resto del branco non sanno è che qualcuno, nascosto tra le ombre, tiene la situazione costantemente sotto controllo per conto di Aro.







E c’è una storia che non trova pace




Da qualche parte nei pressi di Forks.


Sdraiato su un fianco, Santiago fissa la sua bimba: ha lo sguardo perso nel vuoto, la fronte corrucciata e giochicchia distrattamente con una ciocca dei suoi lunghi capelli.
Santiago non può fare a meno di sorridere, e aspettare.
Anche se la pazienza è poca, anche se muore dalla voglia di stringere Corin fino a toglierle il fiato, anche se il modo non curante in cui quelle lunghe ciocche nerissime sono sparse su quei piccoli seni bianchissimi lo eccita da morire.
«Querida, perché quel musetto triste? Pensavo che dopo mesi di astinenza saresti stata un po’ più contenta di vedermi. Ferisci i miei sentimenti, così».
Lei sbuffa e rotea gli occhi esasperata, mentre si arrotola una ciocca intorno al dito.
«Zitto, non puoi capire! Non immagineresti mai cosa è capitato in questi giorni a La Push. Al solo pensiero mi sento male».
«Fammi indovinare, querida. Chi ha tradito chi, stavolta?».
Corin si volta a guardare Santiago, seria come la muerte. E lui lo sa che se potessero, gli occhi della sua bimba sarebbero già colmi di lacrime. E sa anche di essere un grandissimo hijo de puta, perché la trova eccitante perfino così, con quella scintilla lucida che le intristisce lo sguardo.
«Jacob ha avuto l’imprinting!».
«Que?».
La sua bimba gli si rannicchia contro il petto e nasconde il viso nell’incavo del suo collo. Lui le cinge la vita con un braccio e la bacia tra i capelli.
«Non è giusto, Santiago. Loro erano così perfetti insieme. Non è giusto. Dannato imprinting!».
Santiago vorrebbe tanto ridere, adesso. Be’, vorrebbe anche afferrarla per i capelli e baciarla come se non ci fosse un domani.
«Querida, non è che ti stai affezionando troppo? Guarda che non ti trovi mica in uno di quei romanzi d’amore che ti piacciono tanto».
«Non scherzare: è una vera tragedia! Perché la vita è così ingiusta?».
«Non lo so, querida». La verità è che Santiago se ne sbatte altamente delle tragedie di La Push. Soprattutto se le labbra della sua bimba gli sfiorano la pelle mentre parla e lui continua a immaginarsele impegnate in tutt’altra attività. «Ma conosco un modo muy eficaz per dimenticare l’ingiustizia della vita».
Le dita di Santiago disegnano cerchi concentrici sulla schiena di Corin - sì, è proprio un grandissimo hijo de puta! -, poi scendono giù, lentamente, su quel culetto d’oro che…
«Dici che devo ammazzare quella puttana, così Jacob è libero?».
La mano di Santiago si blocca a metà strada. La voglia di bestemmiare è tanta. Tantissima.
Calma, Santiago. Estàs. Calmo.
«Non credo sia una buona idea, bimba. Ricordi cosa ha detto Aro? Non dobbiamo, por ninguna razón, alterare il loro habitat. Per quanto sia triste, non possiamo impedire al leone di sbranare la gazzella: è la legge del più forte. La natura deve fare il suo corso senza alcuna interferenza da parte nostra».
«Oh, ma stanno soffrendo tantissimo. Bella è distrutta. E Seth! Si sente così impotente, quel povero ragazzo. Vorrebbe starle vicino, ma non può far altro che guardarla da lontano. Te l’ho detto, vero, che Seth è innamorato di Bella?».
Santiago inarca un sopracciglio.
«Seth? Quello delle seghe mentali? Circa un milione di volte, querida. Vuoi dire che è diventato anche uno stalker, ahora? El aire de este lugar tiene uno efecto extraño en los hombres. Bimba, se comincio a comportarmi in modo strano…».
«Uffa, la vuoi smettere?».
«Y tú? Cuándo quieres iniciar?».
«Iniziare a fare cos…».
Santiago la spinge ringhiando contro il materasso e la bacia con irruenza. Una mano stringe la natica, l’altra tira indietro la matassa di capelli spettinati.
«Possiamo rimandare il riassunto delle ultime cento puntate di Beautiful a dopo?». E così dicendo struscia l’inguine contro il ventre di Corin. «Non so te, querida, ma qui c’è qualcuno che ha sentito mucho la tua mancanza».
Corin geme e gli va subito incontro con il bacino. «Mucho mucho?».
Santiago sorride, la bocca schiacciata contro il seno della sua bimba. «Mucho mucho».



Alcuni giorni dopo, a Volterra


«No, aspetta. Fammi capire bene. Dopo tutto quello che è successo, dopo le corna e il divorzio, dopo le cazzate romantiche de Il Nostro Amore Vince Su Tutto, dopo il rapimento e la battaglia scampata per un soffio, dopo il patto di Edward con Aro, dopo il trasferimento forzato mio e di Alice perché “Povero Eddy! Non possiamo mica lasciarlo andare da solo!”, dopo una cucciolata di quattro marmocchi. Dopo tutto questo casino, insomma, vuoi davvero farmi credere che quello va con un’altra, adesso?».
Jasper fissa Santiago con gli occhi fuori dalle orbite.
Questi infila una mano nella tasca interna del giubbotto e con studiata lentezza ne estrae sigaretta e accendino. Mette la sigaretta in bocca, la accende, rimette l’accendino in tasca e tira qualche boccata. Solo allora lo sguardo serissimo di Santiago si posa su Jasper. Solo allora si decide a rispondere. «Sì, exacto. Es asì».
Le spalle si Jasper si afflosciano.
Demetri gli assesta una pacca solidale sulla schiena. «Queste donne saranno la nostra rovina, Jazz».
Proprio in quel momento Heidi passa loro davanti: un sorriso da Faccio I Migliori Pompini Del Mondo e uno spacco vertiginoso sulla coscia.
Demetri la segue con lo sguardo fin quando non scompare dietro una porta, e sospira. «Ci annienteranno, altroché!».
Santiago e Jasper annuiscono tetri.



Gianna bussa alla porta dello studio di Chelsea.
«Avanti!».
«Signora Chelsea, le ho portato i cartamodelli che mi aveva chiesto».
Chelsea e il Folletto Americano - Perdiana! Devo smetterla di usare i nomignoli che Felix va affibbiando a destra e a manca, finirò col fare qualche figuraccia! - la accolgono sorridenti.
«Grazie, cara. Lascia pure tutto sulla scrivania». Chelsea torna a rivolgersi al Follet-, ehm, Alice, mostrandole un campione. «Non trovi anche tu che questa stoffa sia perfetta per quello schizzo che mi hai fatto vedere ieri?».
«Oh, sì!». Alice saltella e batte le mani come una bambina davanti a un giocattolo nuovo. «Era proprio così che la volevo!».
Gianna scuote la testa, sta per chiudersi la porta alle spalle, quando nota Afton, seduto in un angolino, lo sguardo assente e un puntaspilli in mano. Gianna vorrebbe tanto sapere come Chelsea sia riuscita a coinvolgerlo, ma la voce della suddetta la distrae.
«Cosa stavi dicendo a proposito di Bella e Jacob?».
«Ah, sì. Me lo ha raccontato Jasper giusto un’ora fa». Alice sospira, affranta. Gianna si ferma ad ascoltare. «E dire che ce l’abbiamo messa tutta per rendere Bella felice. È proprio il colmo, guarda».
«Cosa è successo stavolta?», chiede Chelsea preoccupata.
Gianna trattiene il fiato e drizza le orecchie.
«Jacob ha avuto l’imprinting con un’altra donna».
«Oh my God!».
«Tanto io lo avevo già previsto».
Gianna e Chelsea si irrigidiscono quasi nello stesso momento.
Quando Alice si accorge dei loro sguardi sconvolti, sfodera un sorriso furbetto e ridacchia coprendosi la bocca con una mano.
«Cosa andate a pensare, brutte pettegole che non siete altro! Volevo dire che con Bella la legge di Murphy è sempre valida. Se una cosa può andare male, allora lo farà. Edward lo ha sempre sostenuto: quella ragazza è una calamita per le disgrazie».
«Parli come Afton», borbotta Chelsea, mentre ripone i campioni di stoffa nel cofanetto.
«Non ho mai detto nulla di simile!».
Gianna, Chelsea e Alice si voltano allibite verso Afton, il cui solito sguardo assente ha assunto un’insondabile sfumatura infastidita.
Chelsea inarca un sopracciglio e incrocia le braccia sotto il seno. «Ah, no?».
Afton aggrotta la fronte. «Mi meraviglio di te, Chelsea. Dovresti conoscermi. Io ho sempre e soltanto detto che prima o poi moriremo tutti, quindi a conti fatti chi se ne frega di imprinting o non imprinting? Tutte queste seghe mentali che vi fate sono pressoché inutili».
«Sei sempre il solito vecchio cinico».
«No, sono sempre il solito vecchio realista».



«Gianna, hai visto per caso… ma che cazzo succede qui?».
Edward e Gianna si separano alla svelta: lei con il fiatone e le guance che sembrano due pomodori, lui con la camicia fuori dai pantaloni e il perenne sguardo da vampiro bastonato.
«E prendetevi una stanza, no? Accidenti!».
Jane si lascia cadere sul divano dell’ufficio, sbuffando.
Non si possono fare più di due passi in questo dannato palazzo, senza incontrare gente che tromba dietro ogni angolo. Alla faccia del covo di supercattivi! Sembra più un bordello di lusso.
«Mi perdoni, Signorina Jane». Gianna china il capo, tremante dalla testa ai piedi. «Non si ripeterà più».
Jane sorride maligna. «Non sei troppo… vecchia per fare certe cose?».
Gianna sbianca in viso, ma incassa il colpo senza fiatare. Aro ha proprio ragione: è una brava segretaria. Peccato, aveva tanta voglia di sfogarsi su qualcuno.
«É colpa mia, Jane. Ero un po’ abbattuto».
Il cavaliere senza macchia e senza paura che si lancia in soccorso della fanciulla indifesa? Che palle!
«E Gianna cercava di tirarti su di morale? Non capirò mai la tua predilezione per le umane, Edward, e… NO!». Lo ferma prima che lui possa ribattere. «Non mi interessa capirlo. Ero soltanto venuta a cercarti: Aro ha delle notizie per te».
Edward infila la camicia nei pantaloni e si riabbottona i polsini. «Se riguardano Bella e Jacob, ne sono già al corrente».
Jane assottiglia gli occhi. «Davvero? Ma allora perché eri abbattuto? Fossi in te starei facendo i salti di.... no no no!». Lo ferma una seconda volta. «Non me lo dire. Sei proprio una lagna, Edward. Invece di essere contento! Ma se proprio ci tieni, te lo do io un motivo per piangere, cazzo!».
«Jane, non sono vendicativo. Amo Bella e l'amerò per sempre, e voglio che lei sia feliAARRGHHHHH».
Edward si accascia a terra e si contorce come un verme infilzato in un amo.
Gianna strilla e si inginocchia per aiutarlo.
Jane ridacchia. «Ti avevo chiesto di non dirmelo, no?».
Smette a malincuore di esercitare il suo potere, perché Aro potrebbe non gradire.
Edward si solleva sui gomiti, boccheggiante. «Scusa, non volevo». Prende tre respiri profondi. «Non avevo pensato che tu sei nella mia stessa situazione con AroAAARRRGHHHHHH».
Non impara mai, questo qui!
La porta si apre all’improvviso.
Jane sussulta, presa alla sprovvista, e le urla cessano di botto.
Gianna si fa piccola piccola.
«Tesorucci, vi sembra questo il modo di comportavi? Non siamo mica all’asilo!».
Aro li sta fissando con quel suo sorriso da maestro paziente tanto irritante.
Jane sospira. Dio, quanto è sexy!



Un po’ di tempo dopo, da qualche parte nei pressi di Forks


«Ci sono buone nuove per Aro,
querida?».
Con il telefono incastrato tra la guancia e la spalla, Corin si china ad aprire il rubinetto dell’acqua per riempire la vasca da bagno.
«Sì. Quella lì se n’è andata. Meno male, aggiungerei. Se non se ne andava, la facevo sparire io. E non sarebbe stata una sparizione indolore per lei, credimi».
Si siede sul bordo della vasca, mentre l’acqua continua a scorrere.
«Okay, sono contento per coso e cosa. Nient’altro?».
Corin si trattiene a stento dal ringhiare.
«Jacob. E. Bella. Ti è così difficile memorizzare due nomi? D’altronde, cosa ne sai tu della sofferenza di Jacob, del suo coraggio, della sua immensa forza di volontà? Cosa ne sai tu del grande amore che prova per Bella? È riuscito a vincere l’imprinting per lei, ti rendi conto? Merita rispetto!».
Silenzio. In sottofondo soltanto il gorgoglio dell’acqua.
«Santiago? Ci sei ancora?».
«Sì. E tu? Hai concluso l’arringa, bimba?».
«Cosa... oh, cielo». Corin si accorge di avere il respiro un po’ affannato. «Scusa, mi sono lasciata trascinare, la trama è troppo avvincente».
«Capisco, bimba. Dove sei?».
Corin si guarda intorno, presa in contropiede dalla domanda.
«Ehm, nel bagno della camera d’albergo. Voglio fare un bagno veloce e poi tornare al mio lavoro di spia supersegreta».
«Ah, la vasca… sei già svestita?».
«No, ho ancora l’accappatoio addosso». Storce la bocca in una smorfia. «Di una stoffa orribile e ruvida, se proprio lo vuoi sapere».
«Allora potresti toglierlo. Lo toglieresti per me, querida?».
La voce di Santiago si è abbassata di un’ottava. Istintivamente Corin si copre meglio con l’accappatoio.
«Pe-per te? Santiago, ma…».
«Chiedimi cosa indosso io, querida».
Oh, cielo.

«C-cosa indossi?».
«Niente. Sono sdraiato sul letto. Nudo. E… indovina dove si trova la mia mano».
Corin inghiotte un groppo di veleno.
«Oh, cielo. Io… di-dimmelo tu».
È normale che una vampiria senta caldo?
«Te lo dico, querida, se ti togli l’accappatoio, entri nella vasca e mi dici cosa dovrei fare con questa mano. Estamos de acuerdo?».
Oh, cielocielocielocielo.







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Note autore:
Questa shot è uno spin-off comico della bellissima serie di fanfiction (chiamata Rising Sun come l’omonima storia) scritta da Jakefan, che è stato pubblicato con il consenso dell’autrice (J, non finirò mai di ringraziarti abbastanza!). Più precisamente fa riferimento ai primi sei capitoli di Invictus, sequel di Rising Sun.
Vi consiglio di leggere tutte le storie di Jakefan, in particolare la serie sopraccitata, perché ne vale davvero la pena!
Questa fanfiction è stata scritta praticamente a quattro mani.
Dragana ed io avevamo appena finito di leggere il sesto capitolo di Invictus, e per scherzare ci siamo messe a immaginare come avrebbero reagito Corin e gli altri membri della guardia di Volterra di fronte alle novità di La Push. Le scenette si sono praticamente create da sole, e la voglia di metterle per iscritto era tanta. Così, detto fatto.
Per l’ultima scena mi sono ispirata al capitolo 45 di Lover Unbound, della saga de “La Confraternita del Pugnale Nero”. Ringrazio dunque il Confratello Vishous e la sua shellan Jane per avermi suggerito le battute.
Grazie a Dragana, perché la maggior parte della battute, Chelsea e Afton sono suoi; a Jakefan, senza la quale questa storia non sarebbe mai stata scritta; a OttoNoveTre, che è proprietaria di Corin e Santiago.
A proposito di OttoNoveTre, la signorina non è soltanto una bravissima autrice di storie, ma anche una talentuosa disegnatrice. Qualche giorno fa, dopo aver letto in anteprima questo spin-off, mi ha fatto un bellissimo regalo: il fumetto dell’ultima scena! Potete guardarlo e ammirarlo qui e qui con parole, qui senza parole (ce n’è per tutti i gusti, insomma! XD). Non è stupendo? Inutile dire che sono andata in brodo di giuggiole. Grazie Otto, non sai quanto sia contenta di questo regalo!
Credo di aver detto tutto. Come sempre ringrazio millemila volte tutti quelli che seguono “Il circolo di Aro”.
A presto, vannagio
   
 
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