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Autore: Ely_Dan_Potter    02/04/2012    2 recensioni
L'abbraccio a volte può trasmette emozioni che nemmeno si possono immaginare. Anche tu, come Harry, lasciati trasportare dalla magia di un'abbraccio e potrai così capire quello che davvero trasmetti.
Siamo nella quinta estate di Harry e solo ora Albus e Severus si accorgono di come viene trattato Harry dai Dursley.
Harry e Severus vivranno insieme e entrambi scopriranno qualcosa dell'altro. E' la mia prima FF dedicata a JKRowling e a tutti gli amanti di Harry Potter; i personaggi che sono stati utilizzati non intendono violare il Copyright della saga.
Buona Lettura!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Quella giornata a Privet Drive fu molto faticosa per Harry che, invaso dalla stessa voglia che lo torturava per cinque lunghe estati a quella parte, dovette pulire per ordine dello Zio Vernon l’intera camera di Dudley, l’auto, la cucina e la tela del divano del salotto, che era ormai diventata multicolore da tutte le macchie che aveva lasciato il cugino Dudley.
Il quindicenne, non si era mai preoccupato della sofferenza che gli affliggevano i Dursley né aveva intenzione di avere qualcuno che lo consolasse.
Doveva ammettere pure lui però, che la consapevolezza di avere delle persone che avevano conosciuto i suoi genitori e che ne parlavano alquanto bene, non era poi così male.
 
Zio Vernon, finita la cena, decise di mandarlo nello sgabuzzino del sottoscala trascinandolo per i capelli, perché quel giorno aveva lasciato una macchia sulla tela del divano.
“Zio..zio..ti prego..non riesco a toglierla..non posso fare altro..” erano sempre le stesse parole che costringevano Harry a supplicare lo zio e a umiliarlo davanti a tutta la sua famiglia.
 
Famiglia forse non era il termine adeguato. Almeno non per lui.
 
“Ora vai di sopra a lavarti! Ti voglio di sotto entro otto minuti e non un secondo in più! Altrimenti Marge si occuperà di te” rispose urlando zio Vernon.
 
Harry sapeva bene chi era Marge e sapeva bensì bene cosa era in grado di fare quella donna.
Harry corse di sopra, entrò in doccia, e si lavò con l’acqua fredda (i Dursley non volevano che venisse sprecata acqua calda per lui).
Si infilò i suoi nuovi vestiti e controllò di non aver schizzato l’acqua sulle piastrelle del bagno.
Tutto era in ordine, anche se avrebbe voluto con tutto sé stesso una goccia di acqua calda.
Si costrinse a non cedere e scese giù per le scale, fino ad arrivare al salotto.
 
Zio Vernon si stava rilassando con un po’ di sana televisione (questo aggettivo era usato dai Dursley per tutto quello che a Harry era ASSOLUTAMENTE vietato fare), Dudley stava provando la sua nuova Playstation e zia Petunia stava provando i suoi nuovissimi stivali rosa.
 
Rosa, come tutti i vestiti e le gonne della Umbridge.
 
Harry ebbe svariati flash. La mano scintillante della scritta “Non devo dire bugie”, Voldemort che lo guardava al binario, Piton che lo usava come cavia alla Legilimanzia, Nagini che attaccava Arthur, lo specchio del primo anno che rifletteva i suoi genitori, Black che svaniva fra le voci dell’arco..confusione, molta confusione. La sua testa stava per spaccarsi in due.
 
Aveva l’impulso di urlare, ma si trattenne. Fu costretto ad aggrapparsi alla mensola che aveva alla sua sinistra.
Brutta mossa. Davvero brutta mossa.
Forse era meglio urlare.
 
Tutti i vasi di cristallo, le statuette di vetro della zia, i souvenir che avevano collezionato di tutti i loro viaggi..tutto in frantumi.
 
Zia Petunia emanò uno strillo acuto.
Ma la cosa che impressionò di più Harry fu la reazione dello zio.
Alzò il suo grosso fondoschiena dal divano, si diresse verso Harry, lo prese per i capelli e lo schiaffeggiò per ben cento volte, affinché sul viso si vedessero dei tagli.
Harry non voleva mettersi a piangere di fronte a loro, odiava essere sottomesso.
 
Dovette adattarsi alla situazione.
 
“IO E PETUNIA TI ABBIAMO ALLEVATO PER QUINDICI ANNI E TU CI RIPAGHI COSI’?? OH NO RAGAZZO!” disse Vernon facendo quasi uscire dal suo viso tondo gli occhietti porcini.
Dopo aver finito il nobile trattamento degli schiaffi, proseguì sbattendolo a terra sui vetri dei vasi, facendo diventare le mani e il dorso di Harry pieno di schegge.
 
“E ora..nello sgabuzzino!” concluse lo Zio infuriato.
 
Harry fu scaraventato dentro allo sgabuzzino, con le mani insanguinate e il dorso scheggiato. Non parliamo della faccia che era ridotta quasi allo stato del dorso.
Harry pensò che le probabilità di uscire vivo da quello sgabuzzino erano una su cento.
Forse non ce n’erano.
 
Sperò che qualcuno lo venisse a prendere o lo liberasse.
Si sforzò di non pensare a Voldemort, anche se dopo pochi istanti diventò impossibile.
La cicatrice si fece di un dolore sfavillante.
Harry rimase sveglio fino alle tre e dieci della mattina seguente.
Sentì dei passi dirigersi verso di lui. Non erano passi dello zio..sembravano di qualcun altro..sembravano..strani..
 
Sentì l’aurea di un’ incantesimo invaderlo e di colpo la porta del suo sgabuzzino venne aperta..
Una figura alta, con il mantello avanzava verso di lui..
 
Cominciò a sudare..
Dei brividi gli percorrevano la schiena e sentì il gusto del sangue in bocca..
 
 
 
SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti! Premetto che questa è la mia prima fanfic e vi prego di segnalare se qualcosa non va, dal momento che (dopo aver letto tutti i Regolamenti) non ho molta esperienza.
Ma mi raccomando: vi voglio numerosi a recensire!
Comunque, come avrete già notato, vi ho lasciati sulle spine, anche se capirete che sarà molto frequente.
Questo è un capitolo leggero e breve, i prossimi saranno di sicuro più lunghi..va beh..vi saluto!
Al prossimo capitolo!
  
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