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Autore: BlueCinnamon15    02/04/2012    6 recensioni
“Non parlare male di lei.” sibilò Chris stringendo convulsamente le mani sulla sua lattina “Non la offendere.”
Il moro, per niente toccato dalla scena, sfoggiò uno dei più malefici ghigni di sempre e prese fiato come se stesse per immergersi in acqua per il resto della sua vita.
“Non osare” cercò di fermarlo Chris sbiancando, sapendo perfettamente cosa stava per fare l’amico “Darren,
non_”
Troppo tardi. Il ricciolo aveva già aperto bocca.
“Ammassodizucchericammuffati”
“No”
“Liquidodellostessocolorecheavràiltuostomacosecontinueraiabernecosìtanta”
“Non farlo!”
“Causadellosfruttamentominoriledeibambinidelterzomondo”
“Darren-“
“Unadellemaggiornicausedell’inquinamentomodiale”
“Ti prego-“
“Quel liquido porterà solo morte!”
“Oh santo ciel-“
“Distruzione”
“Bast-“
“Carestia”
“Dio mio smett-“
“Rovina!” Il moro alzò le mani al cielo per enfatizzare quell’ultima parola, segno che stava ormai per giungere alla fine di quella sua arringa e sferrare il colpo finale.
“E sai che succede se il mondo va in rovina Chris?” chiese quindi con fare filosofico.
Non aspettò la sua risposta.
“La gente va in rovina, le industrie vanno in rovina, la Diet Coke va in rovina!” si fermò un attimo per osservare compiaciuto la reazione dei suoi colleghi a quel discorso
“Chris, salva te stesso” lo guardò con espressione fintamente affranta “non bere più Diet Coke se vuoi-“
“A Very Potter Musical fa schifo”
Chris lo interruppe improvvisamente.
Voleva la guerra, e guerra sarebbe stata.
[CrissColfer]
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 dc
Delirio. E' l'unica cosa che mi viene in mente rileggendo questa storia.
Giuro, non so perchè la stia scrivendo.
Mi sento ufficialmente da ricovero.
Spero che vi strappi qualche sorriso, è una storia poco impegnata, credo, che ho intenzione di far diventare una long-fic.
E' la mia prima CrissColfer quindi siate clementi!
Ah, ed un ultima cosa: immaginate che io sia Chris, e che le recensioni siano Darren.
Io sono innamorata di Darren, e da fiere sostienitrici della nostra coppia, non dovreste appoggiare l' unione?
Vi preeego! Mi fareste infinitamente felice e più vogliosa di continuare.
Un abbraccio
Buona lettura
BluCannella

Capitolo 1

Se c’era un posto che Chris Colfer amava era sicuramente il suo camerino.

Era un po’ come una seconda casa, per lui.

Lì nascondeva il suo rifornimento di Diet Coke che sarebbe bastato per dissetare un esercito nel bel mezzo di una guerra nel Sahara con 40 gradi la notte.

Lì teneva le sue amate copie di Vogue collezionate con tanta cura per tutta la sua vita.

Lì, dopo un’ estenuante sessione ininterrotta di prove, si rifugiava cercando pace a tranquillità, che ovviamente non poteva trovare se un anche un solo membro del cast di Glee era nei paraggi.

Ancora si chiedeva perché avesse accettato di recitare in quel telefilm visto che il prezzo da pagare era stato dividere il resto dei suoi giorni con quel branco di sfaticati come bradipi e casinisti come i lemuri di Madagascar. E, ogni volta, dopo essersi accorto che i suoi pensieri gravitavano ormai attorno a bradipi e lemuri, sbatteva la testa contro il muro imprecando contro i suoi colleghi che avevano notevolmente ridotto la sua capacità di formulare un pensiero coerente che non implicasse qualche cretinata tipica di quei mammut.

Oh no. Di nuovo. Perché cavolo doveva paragonare la gente ad animali di cartoni animati?!

Comunque, come detto in precedenza, Chris Colfer amava il suo camerino.

O per meglio dire, l’aveva amato.

Di sicuro ora che era invaso da quei buzzurri dei suoi colleghi più che un camerino sembrava la sala torture di un manicomo.

Povero, piccolo, dolce innocente camerino,  si ritrovava a pensare spesso, questi ippopot-

Dannazione Chris basta con gli animali!

“Dannazione Chris, basta con la Diet Coke!”

Una voce lo distolse dai suoi pensieri e Chris, per lo spavento, quasi non cadde dalla sedia facendo rovesciare la sua amata Diet Coke per terra e facendogli fare una figura pessima davanti a tutti i suoi amici lì riuniti per una riunione straordinaria del Cast.

Riavutosi dal trauma di essere andato così vicino a sprecare quel delizioso liquido che era divenuto la sua droga, alzò gli occhi verso il ragazzo che gli aveva appena parlato, guardandolo con un occhiata che avrebbe potuto incenerire chiunque.

Ma Darren Criss, decisamente, non era chiunque, ed era ormai abituato a quella strana dipendenza che aveva il suo migliore amico.

Non parlare male di lei.” sibilò Chris stringendo convulsamente le mani sulla sua lattina “Non la offendere.”

Il moro, per niente toccato dalla scena, sfoggiò uno dei più malefici ghigni di sempre e prese fiato come se stesse per immergersi in acqua per il resto della sua vita.

“Non osare” cercò di fermarlo Chris sbiancando, sapendo perfettamente cosa stava per fare l’amico “Darren,

non-”

Troppo tardi. Il ricciolo aveva già aperto bocca.

“Ammassodizucchericammuffati”

“No”

“Liquidodellostessocolorecheavràiltuostomacosecontinueraiabernecosìtanta”

“Non farlo!”

“Causadellosfruttamentominoriledeibambinidelterzomondo”

“Darren-“

“Unadellemaggiornicausedell’inquinamentomodiale”

“Ti prego-“

“Quel liquido porterà solo morte!”

“Oh santo ciel-“

“Distruzione”

“Bast-“

“Carestia”

“Dio mio smett-“

Rovina!” Il moro alzò le mani al cielo per enfatizzare quell’ultima parola, segno che stava ormai per giungere alla fine di quella sua arringa e sferrare il colpo finale.

“E sai che succede se il mondo va in rovina Chris?” chiese quindi con fare filosofico.

Non aspettò la sua risposta.

“La gente va in rovina, le industrie vanno in rovina, la Diet Coke va in rovina!” si fermò un attimo per osservare compiaciuto la reazione dei suoi colleghi a quel discorso.

“Chris, salva te stesso” lo guardò con espressione fintamente affranta “non bere più Diet Coke se vuoi-“

“A Very Potter Musical fa schifo”

Chris lo interruppe improvvisamente.

Voleva la guerra, e guerra sarebbe stata.

Certo, era anche vero che, se Chris aveva un animo di ferro che sapeva tener duro ad ogni grave offesa (differentemente dai suoi nervi) Darren Criss, appena sentiva qualcosa di cattivo, si demoralizzava subito ed i suoi occhioni da cucciolo si facevano più larghi tanto che avrebbero commosso il gatto degli stivali stesso.

No. No Chris. Non un’ altra similitudine animalesca.

Stava per cercare un’ altra volta uno spigolo dove sbattere la sua perfetta testa quando si ricordò che aveva cose più importanti da pensare.

Si veda la voce Darren Criss con la faccia triste e le lacrime che gli incorniciavano gli occhi.

“Ma-Ma-ma-“ iniziò Darren incerto con la voce flebile “tu mi avevi detto che ti piaceva. Io credevo che ti piacesse!”

“Darren-“ provò Chris non resistendo alla vista di quei meravigliosi occhi dolci “Su- stavo scherzand-“
Ma l’altro lo interruppe urlando disperato “Perché?! Perché sono così solo? Nessuno mi ama!”

Questo sciolse definitivamente il cuore di Chris che posò le mani sulle spalle di Darren massaggiandogliele, come tanto gli piaceva, cercando di consolarlo.

“Shh, calma, non è vero, Darr, non è-“

“E’ FATTA!” Un boato si levò attorno a lui.

Si girò appena in tempo per vedere il suoi colleghi acchiappare la Diet Coke che aveva momentaneamente lasciato sul tavolo e gettarla nel cestino, e Darren sorridere sornione ai suoi compagni mimando loro un “siete grandi” con le labbra e mostrando i pollici all’insù.

Solo allora Chris capiì di essere stato fregato.

“Che c’è?” Chiese quindi il ricciolo compiaciuto nel vedere l’amico boccheggiare “Ancora ti stupisci delle mie capacità di attore professionista?”

“No” rispose stringendo i denti Chris “Mi stupisco solo di aver stupidamente permesso a me stesso di aver preferito consolare te, piuttosto che bere la mia amata lattina di Diet Coke.”

Darren fece una faccia fintamente offesa, che si tramutò in spaventata a morte quando vide il viso dell’amico tingersi di rosso e urlare “Darren Everett Criss, ma io ti ammazzo!”

 

 

Darren e Chris erano diventati amici sin dalla prima volta che si erano visti.

Quando Ryan Murphy aveva chiamato Chris nel suo ufficio per presentargli il futuro fidanzato di Kurt, non si sarebbe di certo aspettato l’amicizia che si sarebbe instaurata fra i due. Anzi, aveva quasi paura che si rifiutassero di lavorare insieme.

Insomma, era impossibile negarlo, erano l’uno il contrario dell’ altro.

Se Chris era cresciuto troppo in fretta, più maturo dei suoi coetanei, tranquillo, riflessivo e fanatico del tenersi in forma, Darren era l’esatto opposto: lui adorava ingozzarsi di tutto ciò di più grasso che trovasse a portata di mano, saltellava sempre al posto che camminare, aveva sempre il sorriso sul viso, era più paragonabile ad un bambino che ad un adulto, per la sua ingenuità e per la sua spensieratezza.

E invece, a dispetto delle peggiori previsioni, potevano vantare di essere la coppia di attori più affiatata di tutto il cast.

Non passava week end che non si ritrovassero a casa di uno o dell’ altro per passare una delle loro serata a guardare i cartoni della Disney (Chris continuava a chiedersi come cavolo Darren potesse sostenere di essere etero se, non appena vedeva Cenerentola, iniziava a fare commenti sul mancato abbinamento vestito-scarpe e se, alla fine, scoppiava a piangere come un bambino perché, testuali parole, “è così bello che vivranno per sempre felici e contenti con tanti figli e animali e fiori e felicità e amore e unicorni e arcobaleni!”).

Non passava giorno che non si vedessero o non si sentissero anche solo per telefono per comunicarsi la giornata o per raccontarsi i più improbabili aneddoti.

Ma non passava neanche giorno che non venissero fermati per strada o intervistati da qualche giornalista troppo curioso sentendosi chiedere se stessero effettivamente insieme o se fosse tutto finto.

Ovviamente, a parte qualche battuta velata ed esclusivamente ironica da parte di entrambi, tra loro due non c’era niente che li potesse coinvolgere su quel piano.

Certo, Chris era consapevole che Darren fosse un bel ragazzo. E non poteva dire di non aver mai pensato a lui in quei termini. Dannazione, lui era gay,  e come era normale per un ragazzo provare attrazione per una bella ragazza, così lo era per lui provare attrazione per Darren. Solo a livello fisico, ovviamente.

Ma, dato che, nonostante tutto dicessero il contrario, Darren continuava a sostenere la sua eterosessualità a bandiere spiegate, Chris aveva accantonato qualsiasi pensiero avesse fatto su di lui e si era deciso a vivere a loro amicizia normalmente, cercando di reprimere quelle strane fitte al bacino che continuava a provare sempre più spesso quando aveva anche il più piccolo contatto con il suo migliore amico.

 

“Allora, stasera tutti a casa Darren per il più grande pigiama party di sempre!” Urlò Lea quando entrò in sala prove, provocando a tutti, ancora mezzi addormentati, un mal di testa incredibile.

Mark sogghignò. “Tutta questa finta innocenza mi fa venire i brividi.” Disse rivolgendosi a Lea “Non capisco come tu faccia a chiamarlo ancora pigiama party dopo l’orgia in cui si è trasformato l’ultima volta. A casa tua, per giunta. Era talmente ubriaca che stavi cercando di sedurre il cane dei vicini, e quando ti sei accorta che non era disponibile, hai ripiegato su Cory dicendo che non era come Toby ma che poteva andare.”

Lea diventò improvvisamente rossa e balbettò qualcosa sul fatto che il cane non si chiamasse Toby e poi si voltò a cercare l’appoggio dei suoi colleghi, che nel frattempo stavano ridacchiando per il ricordo della scena.

“Allora?” chiese speranzosa, sapendo comunque che avrebbero detto sì, perché il mega pigiama party il Venerdì sera era una tradizione portata avanti sin dall’ inizio delle riprese di Glee.

I suoi colleghi annuirono mugugnando, ancora troppo insonnoliti per poter comporre una frase di senso compiuto, e Darren, il quale aveva il turno di ospitare la festa, fece un cenno affermativo con la mano che stava reggendo la sua testa facendo così cadere quest’ ultima sul divano provocandogli un gemito di dolore.

 

La musica assordante rimbombava tra le pareti di casa Criss, Mark aveva montato luci colorate su tutti i lampadari, che non smettevano di muoversi aumentando la confusione ormai sovrana.

Naya era un cucina ad insegnare a tre paurosamente concentrate Lea Heather ed Amber come si creasse il drink più alcolico che conoscesse, Mark e Chord stavano suonando come dei pazzi la chitarra elettrica in mezzo al salotto seguiti a ruota da Cory che aveva improvvisato una batteria con dei vasi di porcellana cinese ed una confezione di spaghetti.

Ovviamente non ci era ancora arrivato che gli spaghetti non potevano essere usati a tale scopo, perché sennò avrebbe smesso di provare a batterne uno, romperlo, e poi tentare con un altro che, puntualmente, si rompeva in mille pezzi.

Darren girava per la casa rincorrendo il porcellino d’india che Heather aveva portato dicendo che se ne doveva curare finchè sua nonna (non era dato sapere se del porcellino o della ragazza) non si fosse rimessa in forma e Chris era placidamente seduto sul divano con una lattina di Diet Coke in mano ad osservare divertito Cory che imprecava contro gli spaghetti inutili che Darren aveva in casa.

Quella sera, sarà stato forse per il fatto che gli amici di Chris avevano aggiunto alla sua amata Diet Coke una leggera, secondo gli standard di Mark, correzione alcolica, sarà stato per il fatto che Darren indossava un maglioncino leggero blu che gli cadeva così bene sulle spalle, sarà stato per quel pantaloni neri che gli fasciavano il fondoschiena senza ritegno,  Chris non riusciva a togliergli gli occhi di dosso.

Ogni volta che gli passava accanto non poteva fare a meno di immaginare come sarebbe stato immergere le sue mani in quei ricci morbidissimi, avvolgergli le braccia intorno al torace, rifugiarsi al caldo del suo abbraccia-

“Ehi” Darren si sedette accanto a lui con in una mano, schiacciato contro il petto, il porcellino d’india, e nell’ altra una lattina di Diet Coke con arrangiato attorno ad essa un fiocco rosso sbilenco. Chris sussultò, preso alla sprovvista.

“Ti vedo un po’ pensieroso” disse Darren porgendogli la lattina “ti va di uscire all’ aria aperta?”

Chris non se lo fece ripetere due volte e, afferrando la lattina che Darren gli stava porgendo come se fosse la sua unica speranza di vita, si alzò un po’ barcollante e si diresse fuori, sedendosi sull’erba sempre curata del giardino dell’ amico, la schiena contro un albero.

Darren lo raggiunse, dopo aver sistemato il porcellino in un posto non definito della casa (Lo si sta ancora cercando).

“Allora, me lo dici cosa c’è che non va?”  chiese dunque gentilmente sedendosi accanto a Chris e posando distrattamente la testa sulla sua spalla.

“Niente” mugugnò quest’ultimo. L’ultima cosa che voleva era che Darren scoprisse quello a cui stava pensando.

“Certo, e tu ti aspetti che io ci creda. Tu, Chris Colfer, famoso per la serenità che il suo viso esprime anche quando è sull’orlo della morte, con un broncio che sembra che Versace ti abbia appena annunciato che si ritirerà dal mercato della moda.”

Chris, a quell’ insinuazione, fece un’ espressione a dir poco scioccata.

“Sappi” sibilò “Che se mai io ricevessi una notizia del genere dovresti rassegnarti al mio suicidio, Darren.”

Il ricciolo sorrise teneramente e si avvicinò ancora di più all’amico, che rabbrividì per l’effetto che la vicinanza del ragazzo gli provocava.

“Se non vuoi dirmi cosa succede” disse quindi Darren “allora promettimi che domani, considerato che è Sabato e che dobbiamo vederci, come tradizione, mi farai vedere Cenerentola e non mi prenderai in giro se mi commuovo.”

Il più piccolo strabuzzò gli occhi con espressione spaventata, no, forse è meglio dire, terrorizzata.

“Non cenerentola un’altra volta, ti prego!” Implorò.

“O mi dici che succede o Cenrentola” rispose deciso il moro.

“Cenerentola” asserì sicuro l’altro, cercando di nascondere la disperazione.

Era almeno la duecentesima volta che guardavano quel maledetto film, la duecentesima.

“Va bene” disse quindi Darren “Ma sappi che non la passerai liscia, sai che prima o poi scoprirò cosa ti succede”

E gli sorrise furbescamente.

“Conosco tutti i metodi possibili per far confessare Chris Colfer, e sappi che non esiterò ad usarli.”

Chris capì cosa stava per fare prima ancora che finisse la frase.

“Oh no” implorò flebilmente.

“Oh sì!” esultò l’altro.

“Oh no!”

“Oh, sì sì sì!”

E, dopo essersi avvicinato al suo migliore amico e dopo averlo guardato negli occhi, puntò velocemente con le mani alle sue ascelle e iniziò a fargli il solletico.

D’istinto Chris scartò di lato ma Darren non si fece sorprendere e si gettò sopra di lui solleticandolo a tradimento.

“Ahah- no- aha- bast- ahah- ti preegoo!” urlava Chris contorcendosi a terra.

“Non mi fermo, Chris” disse seriò il ricciolo “finché non mi avrai raccontato tutto.”

“Non lo farò ma- ahah- ahah- aha- MAI!”

Il moro non desisteva ed ormai era completamente steso sopra il più piccolo dei due, i bacini pericolosamente vicini ed i respiri affaticati che accarezzavano la pelle di entrambi.

Si fermarono un attimo, consapevoli dell’ intimità di quel momento, della tensione presente nell’aria.

I visi che si facevano via via più vicini, i fiati che si mescolavano.

“Hai vinto. Te lo dico. Ho visto un bradipo in vasca da bagno che se la spassava con il porcellino d’india di Brittany.”
Maledizione Chris, ancora similitudini sugli animali?

   
 
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