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Autore: Notteinfinita    03/04/2012    12 recensioni
« Per te sono solo un'insopportabile secchiona, vero Ron? » detto questo si alzò di scatto e […] corse su per le scale del dormitorio femminile.
« Sono una stupida, continuo […] a sperare […] anche se so benissimo che per lui al massimo sono un'amica...anzi, una da cui copiare i compiti! » ammise tristemente Hermione asciugandosi le guance dalle ultime lacrime.
« Usa la festa in maschera per fargli capire che dietro i libri c'è una ragazza bella e speciale da non lasciarsi scappare » suggerì [ Ginny ] con uno sguardo furbo «La maschera nasconderà la tua identità dandoti così l'occasione di mostrargli la parte più nascosta di te! »
« […] ho deciso che voglio vivere un sogno, anche se solo per una notte. Ho deciso di travestirmi da Dama velata.»
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Rieccomi a voi con la mia seconda Romione. È solo una piccola storia frutto di un'ispirazione improvvisa ma spero che, nella sua semplicità, possa piacervi.

Spero tanto di ricevere le vostre recensioni; per me è importante sapere cosa ne pensate.

Buona lettura!

PS: Naturalmente tutti i personaggi descritti appartengono alla mitica Rowling.

 

 

La Dama velata

 

L' anno scolastico era quasi giunto al termine. Solo una settimana separava gli studenti dalle agognate vacanze e anche il Trio Miracoli non vedeva l'ora che le ultime lezioni avessero termine ( sebbene ciò per Harry significasse il ritorno a casa degli zii).

Come tutte le mattine i tre ragazzi si avviarono verso la Sala Grande per fare colazione. Giunti in prossimità dell'ingresso si accorsero di un'immensa folla assiepata davanti alla bacheca degli avvisi.

« Grandi novità! » urlò loro Ginny staccandosi dalla folla per corrergli incontro. « Per festeggiare la fine dell'anno il Preside ha indetto per il prossimo sabato un ballo in maschera! »

« Sai che novità! » sbuffò Ron, ricordando quanta fatica gli era costato trovare una dama per il Ballo del Ceppo « Non è mica il primo che fanno ».

« Si, ma questo sarà speciale » rispose la rossa con uno strano brillio negli occhi « questa volta i costumi diventeranno reali ».

I tre amici la guardarono perplessi.

« Insomma, se ti travesti da mummia diventi una vera mummia » spiegò elettrizzata « e tranquillo Ron, stavolta non dovrai cercare una dama, in questo ballo il partner va cercato direttamente in sala...quando le maschere ci impediranno di riconoscerci ».

Ron sospirò sollevato mentre gli altri non riuscirono a reprimere un risolino divertito.

Continuando a prendere in giro Ron, i quattro ragazzi andarono a fare colazione.

Appena tutti si furono accomodati al loro tavolo il Preside si alzò e richiamò l'attenzione degli studenti.

« Cari ragazzi, suppongo abbiate letto l'avviso in bacheca riguardante il ballo. Alle 21 in punto si attiverà l'incantesimo che vi trasformerà nella maschera da voi scelta, dopodiché potrete scendere in Sala Grande. Per permettervi di acquistare i costumi vi saranno forniti dei cataloghi magici che vi consentiranno di ordinarli direttamente da scuola. Bé, vi auguro buona colazione e cercate di concentrarvi sulle lezioni! » detto questo Silente tornò a sedersi.

Finito di mangiare, in un vociare confuso, i ragazzi si alzarono per andare alle rispettive lezioni. Inutile dire che ben pochi prestarono ascolto a ciò che dicevano i professori, tutti presi com'erano dalla ricerca del costume perfetto.

Quando la sera il Trio Miracoli e Ginny si ritrovarono in sala comune. Sui tavoli erano stati posti diversi cataloghi di costumi.

Immediatamente la piccola di casa Weasley si fiondò a prenderne uno mentre gli altri tre trovavano un angolo in cui sedere indisturbati.

« Sai già da cosa ti travestirai? » chiese Harry con malcelata curiosità.

« Se-gre-to! » scandì la ragazza ridendo poi della faccia indispettita del moro.

Harry allora si volse verso Hermione che stava dando un'occhiata al catalogo.

« E tu hai già un'idea? »

La ragazza si limitò ad alzare le spalle con faccia dubbiosa.

« Lei ne approfitterà sicuramente per travestirsi da qualcuno di quei babbioni che ha scritto uno dei suoi amati libri! » rispose Ron, reso acido dal fatto che lei non gli avesse permesso di copiare il compito di Trasfigurazione.

A quelle parole la grifoncina alzò gli occhi dal catalogo e fissò Ron con sguardo ferito.

« Per te sono solo un'insopportabile secchiona, vero Ron? » detto questo si alzò di scatto e mollando il catalogo sul tavolo corse su per le scale del dormitorio femminile.

« Tu non sai neanche dove stia di casa la sensibilità!? » urlò Ginny prima di correre dietro all'amica.

Giunta nel dormitorio Ginny andò dritta in camera di Hermione trovandola distesa sul letto a piangere. Sedutasi accanto a lei cominciò ad accarezzarle i capelli per tranquillizzarla. Dopo qualche minuto, smesso di singhiozzare, la grifoncina si mise a sedere sul letto volgendo lo sguardo verso l'amica.

« Sono una stupida, continuo ad illudermi, a sperare e a sognare anche se so benissimo che per lui al massimo sono un'amica...anzi, una da cui copiare i compiti! » ammise tristemente Hermione asciugandosi le guance dalle ultime lacrime.

« Mio fratello è deficiente! » inveì la rossa « Quando eri stata pietrificata dal basilisco per poco non si buttava dalla torre di astronomia per la disperazione e ora non è capace neanche di dirti due parole gentili! »

« Forse era terrorizzato all'idea di non avere più nessuno a cui chiedere i compiti » suppose mesta l'altra.

« No, il suo problema è che preferirebbe affrontare Aragog e tutta la sua progenie piuttosto che dare uno sguardo a ciò che c'è davvero nel suo cuore. » ribatté l'altra con sicurezza.

La riccia, a queste parole, abbozzò un piccolo sorriso.

« Tu così ti rovinerai la vita e la salute! » esclamò Ginny seria « non riesco a capire cosa ci trovi in mio fratello ma voglio aiutarti. È giunto il momento di passare all'azione! »

« Che cosa intendi? » chiese Hermione tra il curioso e il preoccupato.

« Usa la festa in maschera per fargli capire che dietro i libri c'è una ragazza bella e speciale da non lasciarsi scappare » suggerì con uno sguardo furbo «La maschera nasconderà la tua identità dandoti così l'occasione di mostrargli la parte più nascosta di te! »

« Io non so se me la sento » piagnucolò Hermione.

« Dov'è finito il tuo coraggio? » domandò Ginny con aria accusatoria « Quando ti ricapita un'occasione del genere?...se poi ti fa arrabbiare puoi sempre tenere nascosto un costume da ragno per fargli prendere un bello spavento! »

A questo punto la riccia non poté trattenere una risata.

« Tu hai già deciso il tuo costume? Tranquilla, manterrò il segreto. »

Ginny si concesse una risatina sadica prima di rispondere.

« Io mi travestirò da Veela! »

« Cooosa!? » esclamò Hermione scioccata.

« Ci sarà da divertirsi!...vediamo se i ragazzi riusciranno a vedermi ancora solo come la piccola della famiglia Weasley! »

« Sei tutta matta! » esclamò Hermione invidiando un po' il coraggio dell'amica.

« Rifletti bene su che costume vuoi indossare e domani faremo l'ordine, ok? » detto questo la rossa streghetta depose un bacio sulla fronte dell'amica e le augurò la buonanotte lasciandola alle sue riflessioni.

 

***

 

L'indomani mattina i ragazzi si ritrovarono in Sala Grande, Hermione salutò i suoi due migliori amici come sempre ma a nessuno dei due sfuggirono le occhiaie che campeggiavano sul viso della ragazza.

Quella vista fece sentire Ron un verme. Con fare titubante le si avvicinò.

« Mi dispiace Herm » le sussurrò mortificato.

« È colpa mia, non si può cavare sangue da una rapa! » rispose lei sfinita dalla notte insonne.

Ron la guardò perplesso non comprendendo il detto babbano.

« Mi stai dicendo che sono una testa di rapa? » chiese offeso all'idea di venire insultato dopo essersi scusato.

« No tranquillo, è solo un modo di dire » lo rassicurò lei con voce apatica per poi proseguire verso il tavolo di Grifondoro.

I ragazzi seguirono le lezioni della giornata ma per tutto il tempo Hermione apparve triste e distratta.

Giunti alla sera il trio fece ritorno alla torre di Grifondoro. Appena attraversato il ritratto della signora grassa Hermione salutò i due ragazzi e si diresse in camera sua.

« Mi sento uno schifo! » esclamò Ron appena Hermione sparì su per le scale. « Non l'ho mai vista così! »

Harry lo guardò mesto non sapendo come consolare il suo amico. Proprio in quel momento entrò Ginny.

« Ciao Harry, sai dov'è Herm? »

« Su in dormitorio »

« Ginny » la chiamò Ron titubante « Hermione sta ancora male per quello che le ho detto ieri? »

« Indovina un po'? » rispose sarcastica. Ma un po' si dispiacque vedendo lo sguardo afflitto del fratello. « Vedrai che riuscirò a farla riprendere...tu però impara ad essere più gentile con lei. »

Ron sorrise un po' rinfrancato dalle parole della sorella.

Ginny salutò i due e corse da Hermione.

Giunta davanti la porta di camera sua bussò.

« Avanti! » rispose la riccia con voce mogia.

Dopo essersi chiusa la porta alle spalle Ginny sigillò e insonorizzò la stanza.

« Allora, veniamo a noi! » iniziò estraendo un catalogo dallo zaino e andandosi a sedere sul letto dell'amica.

« Veramente prima avrei un dubbio relativo al tuo costume. Come Veela attirerai l'attenzione di tutti i ragazzi...ma tra gli studenti ci sono quattro dei tuoi fratelli, come risolverai il problema? »

« Non hai nulla di cui preoccuparti, il nostro legame genetico gli impedirà di sentirsi attratti da me » la informò con tranquillità « più che altro invece dovrò stare attenta perché questo potrebbe far nascere dei sospetti sulla mia identità » aggiunse meditabonda.

Hermione ridacchiò divertita dalla furbizia della rossa.

« Adesso però bando alle ciance! » esclamò « Hai scelto il tuo costume? »

Hermione ridivenne seria, poi sospirò e fece un sorriso triste in direzione dell'amica.

« C' ho pensato a lungo ed ho deciso che voglio vivere un sogno, anche se solo per una notte. Ho deciso di travestirmi da Dama velata.»

« E cioè? » chiese l'altra perplessa.

« È la protagonista di una fiaba babbana »

« Ma come farai ad avere il costume? Non penso sia in catalogo! »

« In effetti no, ma ieri sera ho visto che è possibile richiedere un costume personalizzato inviandone un disegno...pensavo che tu mi potessi aiutare, vista la tua bravura nel campo artistico »

« Non c'è problema! » esclamò l'altra rimboccandosi le maniche in segno di buona volontà « prima però voglio che mi racconti la fiaba ».

« Ok, anche se non c'è molto da dire. Una cameriera è innamorata del principe per cui lavora. Lui non la nota nemmeno perciò la ragazza esprime il desiderio di riuscire ad attirare la sua attenzione anche solo per una sera. Purtroppo una strega cattiva l'ascolta e le dice che esaudirà il suo desiderio: al prossimo ballo in maschera si presenterà sotto le sembianze di un fantasma, la Dama velata, appunto, così da attirare la sua attenzione. Appena il principe l'avrà baciata, però, lei svanirà poiché la sua vita è il pagamento che la strega chiede in cambio della magia operata. La ragazza accetta e al successivo ballo in maschera riesce ad attirare l'attenzione del principe, lui la bacia ma come da accordo svanisce nel nulla lasciando il principe a chiedersi chi fosse la bella sconosciuta».

« Qualcosa di più divertente e magari con il lieto fine no, vero? » chiese Ginny un po' dubbiosa.

« Non capisci, è perfetto. Attirerò la sua attenzione ma essendo un fantasma potrò sfuggirgli se qualcosa non andasse...e poi essendo velata lui non capirà chi sono. »

« Contenta tu! » esclamò la rossa alzando le spalle rassegnata « Forza, descrivimi il costume. »

Le ragazze trascorsero diverse ore a tentare di disegnare il costume, finalmente, quando l'orologio aveva già da un po' battuto le tre, lo schizzo fu completato e l'ordine scritto sul modulo cosicché apparisse direttamente presso le sarte scelte per il confezionamento dei costumi.

La decisione presa sembrò rasserenare la grifoncina che la mattina seguente si presentò a colazione stanca ma sorridente.

 

***

 

La settimana trascorse in un battibaleno e in men che non si dica giunse il sabato. In previsione del ballo le lezioni del pomeriggio furono sospese; così, finito il pranzo, Ginny e Hermione salutarono Harry e Ron dandosi appuntamento al ballo “ammesso che fossero riusciti a riconoscerle”, come disse loro Ginny con voce sorniona. A nulla valsero le proteste di Ron e le suppliche di Harry, i loro costumi sarebbero rimasti top secret.

Lasciati i ragazzi a cuocere nel loro brodo le due amiche corsero a rinchiudersi in camera per prepararsi. Visto che Hermione disponeva di una camera singola decisero di utilizzare entrambe quella per cambiarsi.

Ginny aveva espressamente richiesto che il suo vestito fosse consegnato in camera dell'amica, furono perciò alquanto stupite di trovare una sola scatola sul letto.

Avvicinatesi si accorsero che c'era anche un biglietto.

Gentilissima signorina Granger,

è nostro dovere informarla che la particolarità del costume da lei richiesto ha comportato dei ritardi nella consegna dello stesso. Le assicuriamo che la consegna sarà effettuata in tempo per la sua partecipazione al ballo.

Ossequiosi saluti,

le sorelle Mascarade.

 

« Lo sapevo, questo è un segno del destino! » sbuffò Hermione « Forse è meglio che lasci perdere tutto ».

« Non fare la melodrammatica! » la spronò Ginny « è solo un ritardo, tra poco il tuo costume arriverà e stasera stenderai mio fratello. » continuò con convinzione. « Intanto iniziamo a prepararci, ok? »

« Ok! » rispose Hermione un po' rincuorata.

Facendole l'occhiolino la rossa si diresse verso il bagno per iniziare a prepararsi.

Alcune ore dopo le fasi preliminari della preparazione potevano dirsi concluse, mancava solo la vestizione, il problema era che il vestito di Hermione non era ancora arrivato.

« Ginny, dai, almeno tu vestiti, sono quasi le nove, tra poco verrà lanciato l'incantesimo Veridificante per rendere i costumi reali » la esortò la riccia.

Ginny la guardò sconsolata ma la sua amica aveva ragione, l'orologio segnava già un quarto alle nove. Un po' controvoglia iniziò ad infilare il lungo abito color carta da zucchero e la parrucca bionda.

« Come sto? » chiese poco dopo.

« Sembri già una vera Veela! »

« Si, una veela con la pelle lentigginosa » rispose critica Ginny osservandosi il viso allo specchio.

Hermione sorrise divertita.

Proprio in quel momento il grande orologio della Torre d'astronomia battè nove rintocchi, Ginny venne avvoltà da una sfavillante luce dorata e quando tornò visibile si era tramutata in una Veela perfetta con l'incarnato niveo e lunghi capelli lucenti.

« Sei splendida! » sussurrò Hermione incantata.

« E adesso cosa farai? » chiese Ginny preoccupata.

« Aspetterò ancora un po', se l'abito non arriva allora vuol dire che non era destino. Tu vai e goditi la festa, non ha senso che rimani qui anche tu! »

Ginny si avviò verso la porta continuando a guardare l'amica; era quasi uscita quando di colpo si bloccò e tornò indietro.

« In tutto questo trambusto stavo dimenticando una cosa importante! » disse avvicinandosi ad Hermione « Ho scoperto da cosa si vestirà Ron. Sai com'è, volevo essere sicura che lo riconoscessi. »

« Sei diabolica! Ma come hai fatto a scoprirlo? »

« Oh, è stato facile, è così stordito che l'altra sera ha lasciato la sua copia dell'ordine in bella vista sul tavolo in sala comune. » spiegò ridendo.

« Poverino, non hai un'alta opinione di lui! » rispose la riccia divertita.

« Non è colpa mia, è lui che è proprio un caso perso! Comunque stasera si vestirà da Flash...anche se in realtà non so bene chi sia. »

« È un supereroe babbano, tranquilla, so chi è. In effetti l'altro giorno ho visto Dean Thomas passargli un suo fumetto. Bè, quantomeno sarà facile da individuare. Ora però corri alla festa. Se potrò vi raggiungerò ».

Ginny andò via lasciando la Grifoncina seduta sul suo letto.

I minuti si susseguivano lenti ed Hermione, ormai preda dell'agitazione, non faceva altro che passeggiare avanti e indietro dalla porta alla finestra.

Quando l'orologio batté dieci rintocchi la ragazza era ormai alla disperazione; stava quasi per mettersi il pigiama quando, con un piccolo schiocco, un enorme pacco si materializzò sul suo letto. Hermione corse ad aprirlo e i suoi occhi si dilatarono per la meraviglia quando ne estrasse un lungo abito di seta grigio perla di una consistenza così impalpabile da sembrare fatto d'acqua abbinato ad un velo fatto di un materiale ancora più impalpabile.

Un biglietto scivolò fuori dalle pieghe dell'abito quando lo estrasse completamente dalla scatola.

Gentile signorina Granger,

ci scusiamo per il ritardo. Abbiamo già provveduto ad avvisare il preside Silente del problema. Appena avrà indossato l'abito si attiverà automaticamente l'incantesimo Veridificante così che possa partecipare al ballo senza ulteriori intoppi.

Nel porgerle ancora le nostre più sentite scuse, le auguriamo una splendida serata.

Cordialmente vostre,

le sorelle Mascarade.

Senza perdere tempo, Hermione indossò l'abito e appena ebbe abbassato il velo sul viso sentì il suo corpo dissolversi.

Approfittando della sua consistenza incorporea attraversò direttamente il pavimento ritrovandosi in pochi secondi di fronte all'ingresso della Sala Grande. Proprio in quel momento dalla sala stava uscendo Draco accompagnato dal solito codazzo di Serpeverde e la Grifoncina non poté resistere alla tentazione di approfittare di un'occasione così ghiotta. Resasi invisibile si avvicinò al biondo per sussurragli all'orecchio, con voce spettrale, “Malferrett” e godere nel vederlo sussultare e guardarsi intorno.

Mentre i Serpeverde si allontanavano ancora un po' scossi, Hermione sospirò pesantemente cercando di trovare il coraggio per attuare il suo piano.

Tornata nuovamente visibile si avvicinò alla porta della Sala Grande e subito notò Ron inguainato nel costume rosso fuoco di Flash. Lui dava le spalle all'ingresso ma Hermione concentrò il suo guardo su di lui finché non si girò e la notò, allora la ragazza svanì lasciandolo perplesso.

Più volte nel corso della serata Hermione attirò l'attenzione del rosso per poi svanire davanti ai suoi occhi.

Ron non poteva fare a meno di chiedersi chi fosse la dama velata che intravvedeva e perché sembrasse voler attirare la sua attenzione.

Continuando con questo alternarsi di apparizioni e scomparse, Hermione riuscì ad attirare Ron fuori dalla sala. Lì cominciò un vero inseguimento. Lei appariva ma quando lui stava per raggiungerla si dileguava per riapparire poco distante. L'inseguimento si protrasse per diverso tempo finché, ad un certo punto, Hermione non si fermò un attimo per riprendere fiato nascosta dietro un'armatura. Quell'attimo di sosta, in cui riprese consistenza corporea, le fu fatale perché subito Ron le fu addosso e le si parò davanti bloccandole ogni via di fuga.

Hermione valutò l'idea di attraversare la parete alle sue spalle ma Ron sembrò leggerle nel pensiero perché le afferrò un polso per impedirle di scappare.

« Adesso basta scappare! Dimmi chi sei! » disse Ron cercando di intravvedere i lineamenti della ragazza attraverso il velo.

« Ha importanza? » chiese Hermione cercando di mantenere ferma la voce anche se il suo cuore batteva all'impazzata sentendo la mano di Ron stretta attorno al suo polso.

« Perché hai cercato di attirare la mia attenzione? »

« Volevo solo poter stare un po' da sola con te » confessò lei, resa più audace dal fatto che lui non potesse vederla in viso.

« Perché? » chiese lui

« Non lo indovini? » rispose Hermione avvicinando il viso a quello di lui.

Ron non si scostò, si sentiva stranamente attratto dalla ragazza anche se non riusciva a capire chi fosse. Hermione, dal canto suo, temeva che il cuore le balzasse fuori dal petto per l'emozione anche se non riusciva a zittire una vocina dentro di se che continuava a ripeterle “Sei sicura di volerlo baciare così,sotto mentite spoglie?”

Dopo un' attimo d'esitazione Hermione si avvicinò un po' di più annullando quasi la distanza tra loro; a questo punto, però, Ron fece un passo indietro e le lasciò andare il polso.

« Non posso baciarti! » affermò deciso.

« Non ti piaccio? » chiese Hermione sentendo il cuore farsi pesante.

« Non è questo, anzi, devo confessarti che mi sento stranamente attratto da te. Solo che non trovo giusto baciarti perché il mio cuore appartiene già ad una ragazza »

A quelle parole Hermione sentì il cuore stringersi. Avrebbe voluto scappare ma disse a se stessa che era meglio sapere la verità piuttosto che continuare a vivere d' illusioni.

« Allora sei già fidanzato. E lei chi è? Posso saperlo? » domandò la ragazza con la voce ridotta ad un sussurro per la tristezza.

Ron la guardò per poi accennare un mezzo sorriso di autocommiserazione.

« No, non sono fidanzato perché la ragazza che amo è anche l'unica a cui non potrò mai confessare i miei sentimenti se non voglio distruggere una grande amicizia. »

A quelle parole il cuore di Hermione perse un battito e la speranza tornò a farsi strada dentro di lei...almeno finché la sua parte razionale non le ricordò che forse la ragazza in questione era qualcuno che piaceva anche ad Harry ed era quindi quella l'amicizia che Ron non voleva rovinare.

« Fammi capire, è lei che non ti corrisponde o il problema è che piace già ad un tuo amico? » chiese stringendosi una mano al petto per attutire il dolore al cuore.

Ron si allontanò di alcuni passi per poi girarsi e tornare a guardarla.

« La verità è che lei è perfetta mentre io sono un disastro e dovrei sentirmi già fortunato del fatto che lei mi consideri uno dei suoi due migliori amici. Non posso pretendere di più! » affermò Ron con rassegnazione tornando a darle le spalle.

« Ne sei proprio sicuro? » chiese Hermione con il cuore a mille, incapace di credere a ciò che aveva appena sentito.

In quel momento scoccò la mezzanotte e con essa la fine dell'incantesimo Veridificante. I costumi tornarono ad essere semplici travestimenti e il velo che copriva il volto di Hermione non riuscì più a schermare i raggi della luna rendendo così intuibili i suoi lineamenti.

Ron, sentite le parole della ragazza, tornò a girarsi e rimase pietrificato per lo stupore quando intuì chi vi fosse sotto quel costume.

La grifoncina, preso il coraggio a due mani, si avvicinò al ragazzo, sollevò il velo per scoprire il viso e, tirato un grosso sospiro, alzò lo sguardo e lo puntò dritto in quello di lui.

« A me tu piaci per come sei! » gli confessò in un soffio.

Ron rimase un attimo basito, incapace di credere che tutto ciò che era accaduto fosse vero poi un sorriso si fece strada sulle sue labbra e, senza dire una parola, prese il viso di Hermione tra le mani e la baciò delicatamente.

« Dimmi che non è un sogno! » le disse tornando a guardarla negli occhi.

Lei gli sorrise buttandogli le braccia al collo al ché lui la strinse forte e la baciò appassionatamente. Si staccarono solo quando il bisogno d'ossigeno divenne impellente e allora tornarono a guardarsi incapaci di far altro che sorridersi vicendevolmente. Non c'era bisogno di parole, i loro cuori parlavano attraverso i loro occhi.

 

Fine.

 

 

 

Spero che la storia vi sia piaciuta. A presto!


 

  
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