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Autore: corinne1712    03/04/2012    0 recensioni
Eva è una ragazza di diciassette anni costretta a vivere in un mondo ubriaco, un mondo fatto di risse, delusioni, pianti e violenze. I suoi genitori sono sempre via per lavoro e lei è costretta a vivere con Tyson il fratello di diciannove anni che passa la maggior parte del suo tempo a fare danni con la sua crew.
Anche Eva però comincia a scoprire questo aspetto della vita dove può abbandonare i problemi e le frustrazioni e quando arriverà al limite sarà proprio lì che conoscerà il suo amore.
Genere: Erotico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una melodia dolce e infantile mi costrinse ad abbandonare il mondo di Morfeo, sentivo un gran dolore alla testa e ogni volta che la musica saliva di una nota sentivo il cervello che chiedeva perdono. Tastai il piano del mobile alla ricerca di quello spacca-timpani e la scaraventai a terra, emise un suono acuto e poi si spense.

La vita di quella sveglia era finita, era stata fortunata la mia era già finita da un pezzo.

Presi il cellulare e controllai l'ora, erano solo le sette dannazione! Ed era domenica, avrei potuto dormire fino a tardi!

Mi rigirai nel letto e tentai di tornare da Morfeo, ma il mal di testa era sempre più acuto e poi da di sotto venivano delle voci di ragazzi che giocavano alla play, sicuramente era Tyson con quel gruppo ebete dei suoi amici.

Mi alzai dal letto riluttante e andai in bagno, per terra c'erano ancora i vestiti che avevo indossato la sera prima e una bottiglia di birra vuota. Osservai il mio riflesso allo specchio e non mi riconoscevo affatto, per me quella ragazza era un estranea.

I capelli neri e lunghi erano legati in una sorta di treccia, gli occhi neri circondati da una matita verde ormai sciupata. Mi infilai nella vasca, chiudendo prima la porta a chiave..non mi fidavo di quel branco di imbecilli, chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dal profumo del bagnoschiuma al cocco, mi ricordava tanto la nonna quell'odore e mi sentii a casa.

Poi un botto, spensi la musica che avevo messo in sottofondo e mi misi in ascolto..

 

" Hei Ty, ma quella figa di tua sorella dov'è..mi dovevi un favore tu "  Rey, il ragazzo più viscido e schifoso della città, non oso pensare a tutti i racconti di quelle poverette inciampate nella sua trappola.

 

" Ah fratello, lo sai Eva come è diventata ora.. " 

 

" Vedrai basterebbe farla bere un pò...e poi... " la voce di Rey era eccitata, chissà quali viscidi pensieri gli giravano per quella mente bacata

 

" Ohoh Rey buono, non vorremmo che ci scambi per Eva e ci fotti " tutti riserò, compreso mio fratello e poi tornarono a parlare di sesso, fumo e alcool.

 

Già tre anni fa, quel ricordo mi perseguita.. ero tornata a casa da scuola, Tyson era in cucina con Rey che mangiavano. Andai in cucina e mi preparai un tost poi mi sedetti sul divano e accesi la tv, sentii dei passi venire verso il salotto, era Rey. 

Si mise vicino a me e cominciò a farmi strane domande, poi mi accarezzò i capelli e cominciò a disegnarmi il profilo delle labbra con le dita, io mi allontanavo ma lui si avvicinava sempre di più, mi prese con forza la testa e me l'avvicino al suo sesso. Si sfilò i pantaloni e i boxer, io mi tiravo indietro e tentavo di dimenarmi ma lui mi teneva la testa sempre con più forza fino a quando ebbe la meglio, chiusi gli occhi e cominciai a piangere. Poi mi lasciò andare e tirò un sospiro di sollievo, si rimise i boxer e i jeans e rise beffardo. Mio fratello venne in salotto, era ubriaco fradicio e rideva mentre io piangevo. Rey cominciò a ridere insieme a lui e esclamò 

" La ragazzina ci sa fare.. dovresti provare anche tu, deve essere eccitanti tra fratelli " 

non volevo sentire una parola di più, mi alzai e andai in camera mia. Da quel giorno in ogni stanza in cui andavo mi chiudevo dentro,  non bevevo o fumavo se dovevo rimanere in casa e cosa più importante evitavo a tutti i costi gli amici di mio fratello e sopratutto lui, Tyson che sapeva tutto e non aveva fatto niente per impedirlo.

Chiusi gli occhi al pensiero di quel ricordo doloroso che mi aveva segnata. Mi lasciai scivolare ancora più a fondo nella vasca con la convinzione che l'odio che provavo verso di loro sarebbe stata la mia forza.

  
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