03/04/2012
2 recensioniDi cioccolato, inviti e piccole bugie.
Sono le due del pomeriggio, quel lato della scuola è quasi deserto.
Stringe forte la presa attorno al nastrino, sentendo la carta lucida gemere sotto i suoi tocchi.
Deglutisce, prende aria.
Sta sudando come mai ha fatto durante la sua vita, dannazione.
Lancia un’occhiata fugace, velocissima, al ragazzo che – solo e silenzioso – è poggiato al muro dell’edificio, seduto sull’erba, all’ombra.
Sion non ha la più pallida idea di quando abbia cominciato a provare qualcosa verso il possessore di quei magnifici occhi grigi. Probabilmente è successo quando, da semplici ragazzi che scambiano due chiacchiere distrattamente, hanno cominciato a passare molto più tempo assieme. Il fatto è che non capisce perché.
Ancora un altro respiro profondo: al suo fianco, Safu sbuffa.
«Sion, guarda che è perfettamente normale. Hai sedici anni, i tuoi ormoni sono ancora in agitazione ed il tuo corpo in pieno sviluppo, è naturale provare attrazione verso un essere della nostra specie a quest’età. Inoltre, il tuo corpo è fisiologicamente predisposto verso l’attività sessuale».
Con un gemito mal trattenuto – non può dire certe cose con quella calma, non può! –, nascondendo il volto tra la mano, il ragazzo respira forte, mordendosi le labbra.
«Mi prenderà a pugni» borbotta.
«Sarò io a prenderti a pugni se non ti darai una mossa, su!» l’incita la ragazza, dandogli una manata tra i capelli castani.
Respira, avanti.
Sion s’alza, ordinando al meglio sia i capelli che la mise della divisa scolastica. Stringe le dita sulla carta verde, fissando quasi con aria di sfida quei pochi metri che lo dividono da Nezumi. Può farcela, deve farcela, oppure Safu lo ucciderà.
Conta i passi che lo dividono dall’altro ragazzo e, una volta che nel suo campo visivo vede le scarpe nere e lucide, alza finalmente lo sguardo sul volto di Nezumi che – gli occhiali da vista al naso e la frangia che gli solletica gli occhi – ha tra le mani una delle tante opere di Shakespeare.
Si fissano, zitti, l’uno terrorizzato e l’altro palesemente curioso.
«Beh?».
Il ragazzo s’inginocchia di fronte a lui, deglutisce, il cuore che sta per esplodere, lì, nel petto, sotto la camicia un po’ sporca di succo di frutta al lampone.
«E-ecco. Mi chiedevo se, per caso, in questi giorni volessimo andare a vedere la fioritura dei ciliegi assieme e… e, ecco, forse ti sembra strano, ma ho scoperto che in altri posti, di questi periodi, si usa regalare uova di cioccolato, sai…» ammicca al pacco che ha tra le mani; prende ancora aria, come se fosse rimasto per un tempo interminabile in apnea, come se si stesse preparando per affrontarlo ancora. «… L-l’ho fatto io. Mamma ha una pasticceria, te l’ho detto, allora mi ha spiegato come fare e…».
«Ma quanto parli, Sion?» chiede retoricamente l’altro, alzando gli occhi al cielo prima di riportarli al libro.
Non per esagerare, ma si è sentito un po’ morire dentro. Un po’ tanto.
Abbassa lo sguardo all’uovo impacchettato che ha sulle ginocchia, fissando il fiocco giallo-arancio che ferma la carta, poi sorride tra sé e sé.
«Era un sì?».
Incrocia lo sguardo di luna di Nezumi, ed il sorriso si allarga; a quel punto, il ragazzo dai capelli blu sbuffa:
«Facciamo così: se la cioccolata è buona, ci andiamo assieme».
Chiude il libro, abbandonandolo al suo fianco e, sfiorandogli le mani, prende tra le sue l’uovo e lo scarta. Sion rimane fermo al suo posto, fissando attentamente il suo volto l’esatto istante in cui, dopo aver rotto il cioccolato, se ne porta un pezzo alla bocca.
«Allora?».
«…Beh, è davvero terribile» commenta il ragazzo, mettendo da parte il dolciume.
«C-cos__?!» il ragazzo impallidisce, sgranando gli occhi: vorrebbe tanto che Safu non l’avesse costretto a farlo, maledizione.
«Però» continua l’altro, alzandosi in piedi e raccogliendo sia il libro che quel che ne rimane dell’uovo. «Alla fioritura ci andiamo lo stesso assieme» dichiara e lui scatta in piedi, sorridendo soddisfatto.
Grazie Safu, grazie!
Si tortura le dita delle mani, intanto, infinitamente contento e sollevato. Vorrebbe urlarlo al cielo, che è riuscito ad avere un… appuntamento?
No, no! Quella è roba da femminucce! È una cosa tra amici, sì!
Eppure, quando Nezumi si china per baciargli una guancia, prima di andare via rivolgendogli il solito sorriso affilato ed ironico, sente tanto di quel caldo alle guance che gli viene da ricredersi.
Dopo che ha capito di aver perso almeno dieci anni di vita per quel leggero contatto, espira tutta l’aria che ha nei polmoni e si gira dall’altra parte: guarda Safu ed alza il pollice verso l’alto, sorridendo appena, soddisfatto.
Il momento dopo si ritrova spiaccicato per terra, perché la ragazza gli è saltata al collo, contenta solo un decimo di quanto in realtà sia lui.
Ride, Nezumi, mentre mangia il cioccolato e s’avvia in classe: è proprio bravo a far dolci, Sion.
Buonsalve gentaglia.
Allora, che dire?
Finalmente sono riuscita a scrivere un'AU su No.6 D;
Però insomma. Mica poteva esserci una
Beh, ovviamente questo è per augurarvi una Buona Pasqua :3 non vedo l'ora di mangiar l'uovo <3
Spero vi piaccia, fatemi sapere ;-;
See ya!
P.S.: sì, la continuo la long. Aspetto solo l'ispirazione T___T