Francesco Bilotti tornava a casa, in una sera di giugno, in groppa al suo asino. Una volta a casa, mangiò un tozzo di pane e andò a sciaquarsi faccia e spalle con la tinozza d'acqua, appena riscaldata al fuoco appena acceso. Intanto l'asino già dormiva nella sua stalla, nell'aria calda di un giugno del Sud. Ciccio, stanco morto, andò direttamente a letto.. o meglio in un sacco ripieno di paglia. Come al solito, fece una preghiera nel suo dialetto, e ricordò la moglie, 'Ntonetta, che le medicine, le poche presenti, non erano riuscite a salvare(i nomi erano Antonella e Francesco, dialettalmente Ciccio e 'Ntonetta). Prima dell'alba Ciccio si alzò, com'era sua abitudine.. Ma nel farlo notò che il letto era TROPPO morbido, e il profumo.. da quando c'era un PROFUMO?!? Si alzò e corse alla finestra per aprirla e controllare alla poca luce del sole che si intravedeva a quell'ora. La finestra.. Ma che razza difinestra era quella???? Non era di legno ma di Ferro. E si intravedeva la persiana esterna.. Ciccio allungò una mano e si ammazzò un dito, spattendo contro il vetro. Lottò per mezz'ora con quell'arnese, finchè casualmente fece il movimento giusto e la finestra si aprì. Ripetè lo stesso movimento per la persiana esterna, e si aprì al secondo tentativo. Pensava di girarsi per controllare il letto, ma non appena vide il suo paese restò di stucco.