Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: guns_and_butter    04/04/2012    0 recensioni
Una meravigliosa raccolta di storie (per lo più non correlate) ispirate dagli aforismi di Oscar Wilde.
[Sirius Black. La sua Casata, i suoi amici, i suoi professori, il suo amore più grande.]
[One: I figli si affacciano alla vita amando i genitori. Dopo, li giudicano. Raramente, se poi davvero succede, li perdonano. Orion, Sirius.]
[Two: Uno dovrebbe assorbire i colori della vita, senza mai ricordarne i dettagli. I dettagli sono sempre volgari. James, Sirius, Lily.]
[Three: I veri amici ti pugnalano al petto. Sirius, James.]
[Four: Quando gli dei desiderano punirci, essi esaudiscono le nostre preghiere. Sirius, James.]
[Five: Il pubblico è meravigliosamente tollerante. Ti perdona tutto, tranne la genialità. Minerva, Sirius.]
[Six: Troppo spesso la vita vera è quella che non viviamo. James, Sirius.]
[Seven: La poca sincerità è pericolosa, ma molta sincerità è fatale. James, Sirius.]
[Eight: Se non ci metti troppo, ti aspetterò per tutta la vita. James, Sirius.]
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Famiglia Black, I Malandrini, James Potter, Sirius Black | Coppie: James Potter/Sirius Black
Note: Missing Moments, Raccolta, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo: Anything But Temptation, parte quinta.
Autore: [info]guns_and_butter ♥
Traduttore: [info]ary_true 
Fandom: Harry Potter
Personaggi/Pairing: Minerva McGrannit, Sirius Black, James Potter, Remus Lupin. Accenni a James/Sirius, onesided!Remus/Sirius.
Rating: PG13
Link alla storia originale/Permesso per la traduzione: Versione originale qui, permesso dell'autrice qua. ♥ 
Disclaimer: Tutte bugie.
Introduzione: Il pubblico è meravigliosamente tollerante. Ti perdona tutto, tranne la genialità.





"Mi aspetto che ormai tutti siate a conoscenza della notizia."
 
Albus sembra vecchio, stasera. La sua faccia è contratta, l'espressione appesantita dalla tensione e dalla fatica. Mentre si rivolge al suo corpo docenti, il suo tono è più solenne di quanto Minerva non l'abbia mai sentito— perfino più solenne di quella desolante notte di dodici anni fa. Non può certo biasimarlo. È una cosa pesante, quella di cui sta parlando, un argomento che riporta in superficie ricordi di paura e sospetto e lutto seppelliti ormai da tempo.
 
Albus si ferma, rivolgendo ai professori stretti intorno a lui uno sguardo penetrante. Lei sa che si sta chiedendo se sia o meno il caso di dire a voce alta quelle parole.
Prendendo un respiro profondo, alla fine annuncia, "Sirius Black è scappato da Azkaban."
 
Qualcosa si attorciglia nello stomaco di Minerva, debole e pulsante, e lei distoglie lo sguardo.
 
Si prende un momento per osservare i suoi colleghi. Severus pare accigliato, e non è insolito, ma sembra che questa sera ci sia un certo rancore nella sua espressione.
Le fa accapponare la pelle. Il suo solito malumore è legato a Qualcosa. Qualcosa di oscuro e brutale. Qualcosa che ha il sapore dell'animosità
 
("Trenta punti in meno per Grifondoro! Snape, vada in Infermeria, subito— lo aiuti, Avery—")
 
e della bile
 
("Ve ne pentirete, bastardi— fottuti traditori del sangue, la pagherete—")
 
e di una rivalità ancora viva con un morto e un traditore.
 
Severus, riuscirai mai a perdonare?
 
Minerva distoglie velocemente lo sguardo, disturbata dai suoi stessi pensieri. I suoi occhi si fermano su Remus, che se ne sta seduto di fronte a lei, in silenzio, lo sguardo basso piantato sul proprio grembo.
 
Oh, Remus. Chissà cosa starà pensando, in un momento simile? Dove sarà la sua mente?
 
Con i suoi amici morti, forse, o magari con l'uomo che li ha uccisi. Immersa nel suo passato problematico, o nel suo futuro incerto. Con la luna
 
(ora delicata, ma prossima ad acquistare più forza)
 
e le cicatrici di cui i suoi studenti gli domanderanno. Con l'uomo che amava e che ancora ama, anche se non l'ha mai ammesso.
 
No, questa verità non ha mai superato le sue labbra. Forse lo nega, in un qualche recesso oscuro della sua mente e del suo cuore. Forse spera ancora di dimenticare. Forse ha semplicemente accettato che il suo amore impossibile è destinato all'oblio.
 
Minerva lo sa. È una professoressa sola, una vecchia donna senza famiglia— ma un tempo è stata una giovane innamorata. Sa quale sia il dolore di un cuore spezzato, il sapore amaro del rimpianto, e soffre per il suo vecchio studente.
 
Anche lei sa quanto fosse facile amare Sirius Black.
 
Il suo cuore fa una capriola, e il pensiero dell'uomo così a lungo rinchiuso ad Azkaban
 
(capelli lisci e sporchi, occhi folli, e un lamento acuto mentre i Dissennatori si avvicinano)
 
la fa rabbrividire fin nelle ossa.
 
Ma.
 
Qualunque sia il suo stato attuale
 
(folle, distrutto, ombra in pezzi di un mostro spietato)
 
l'uomo che ha tradito i Potter una volta era Sirius Black, il più grande rubacuori che Hogwarts avesse mai visto.
 
L'assassino senza cuore una volta era un ragazzo brillante, accattivante, bellissimo— stupefacente, nella sua fiducia in se stesso e nel suo fascino per niente costruito.
 
Era Sirius Black, uno dei Golden Boys di Grifondoro— graziato da una mente veloce, un talento naturale per il Quidditch e un sorriso meraviglioso. Era qualcuno da imitare e adorare. Era incantevole, impossibile da odiare. Il suo fascino era costruito sul desiderio, l'infatuazione, l'ossessione. Le ragazze litigavano per lui, i ragazzi lo seguivano come cagnolini.
 
Tutti lo amavano, perché c'era qualcosa in lui che richiedeva niente meno che l'assoluta devozione. Fidati di me, diceva questo qualcosa. Fidati di me, amami— dammi il tuo cuore e promettimi la tua anima. Sono tutto quello che hai sempre desiderato. Sono tutto quello di cui avrai mai bisogno. Amami. Fidati.
 
Ma alla fine, nessuna di queste cose aveva importanza. Tutti volevano Sirius Black, e nessuno poteva averlo. Le sue relazioni erano frequenti, chiacchierate, e brevi. Le ragazze si facevano in quattro per guadagnare una briciola del suo amore, ma nessuna riusciva mai a ottenerlo. Il cuore di Sirius non apparteneva a nessuno.
 
Eccetto, forse—
 
(mani che si sfiorano per un momento di troppo, incurvarsi segreto di labbra dolci, fuggevole brillio misterioso di occhi castani)
 
— ma no. Minerva è decisamente troppo vecchia per dar retta ai pettegolezzi.
 
E se anche fosse... Se anche fosse. Che importanza avrebbe, adesso? Adesso, dopo tutto quello che è successo?
 
(C'è una parte di lei che insiste a dire che invece ha tutta l'importanza del mondo, che forse questo potrebbe rivelare il Perché che lei desidera così disperatamente - fino a star male - capire, il Perché di cui ha bisogno per dare un senso al tutto. Ma alla fine, si rende conto di aver paura della verità.)
 
Sirius Black. Il folle, adorabile, irresistibile Sirius Black.
 
Considerato tutto, non le sarebbe dovuto piacere, e così anche Potter. Entrambi erano simili a tanti altri prima di loro: ricchi, viziati, brillanti senza particolare sforzo e dannatamente arroganti. Sarebbe dovuta essere particolarmente dura con loro, così com'è sempre stata con quel tipo di studenti— determinata a insegnargli il valore di qualcosa di diverso dai soldi e il potere. Non ha mai insegnato a Sirius e James quella lezione.
 
Ma comunque
 
("Era il momento di andarsene, per lui, Professoressa. E quindi se n'è andato. Non è mai stato il suo posto, quello."
 
"E tu credi di sapere qual è il suo posto?"
 
"Sì, io lo so.")
 
è convinta che probabilmente l'abbiano imparata ugualmente.
 
Sì, non le sarebbero dovuti piacere— e invece li ha adorati, dal giorno in cui è diventata il loro Capocasa
 
(spalle dritte mentre lei solleva il cappello, occhi grigi come l'acciaio che non lasciano trasparire niente, dita fredde che sfiorano le sue)
 
fino a quando hanno lasciato Hogwarts, e poi oltre. Fino
 
("I Potter— James e Lily— sono—")
 
fino
 
("È stato lui, Minerva— non lo capisci? È stato lui. È stato Sirius.")
 
fino.
 
Cosa ti è successo, Sirius? Davvero era tutta una bugia, per tutto quel tempo?
 
Si ripete che non erano poi così speciali, alla fine. I Serpeverde sono altrettanto ambiziosi, e i Corvonero ugualmente intelligenti. I Tassorosso sicuramente leali allo stesso modo, e tutti i Grifondoro sfoggiano la stessa insensata spacconeria. James Potter e Sirius Black erano semplicemente due brillanti, talentuosi purosangue, come tanti altri.
 
Non erano niente più di due ragazzi avventurosi, mitizzati al limite del leggendario
 
("Sono sicuro che voglia conservare quella firma, Professoressa— sa, per quando sarò famoso.")
 
e ora uno è morto, e l'altro è impazzito, e la loro leggenda è defunta.

È finita. È finita.
 
Ma quando cammina per i corridoi della scuola, si sorprende ancora a ricercare la familiare andatura dei suoi studenti preferiti.
 
(A volte, sogna che sia innocente. Che sia stato tutto un malinteso. Che non sia stato Sirius— mai, mai stato lui. Ha sempre saputo che non avrebbe potuto tradire James in quel modo. Nel suo sogno, è disperato e afflitto, col cuore spezzato, un fantasma del ragazzo a cui ha voluto bene. Sembra quasi un bambino smarrito, e lei lo prende tra le braccia e lo stringe dolcemente, in un modo in cui sua madre non l'ha mai stretto. Lui è fragile e sottilissimo sotto le sue mani, e trema come se dovesse cadere in pezzi da un momento all'altro, e piange e piange nella sua gonna di tartan.)
 
Si passa le mani sulle cosce per farle smettere di tremare, e si maledice per aver mai avuto fiducia in Sirius Black.
 


Note della traduttrice: Di corsissima perché devo uscire e sono in ritardo, posto solo perché non aggiornavo da troppo e ho pensato che a qualche lettore avrebbe fatto piacere trovarla :) Questa volta a parlare è la McGrannit, che ripercorre con un tono sorprendentemente materno quella che è stata la vita dei Malandrini fino al giorno in cui Sirius scappa da Azkaban. Ho adorato questa storia, il suo sapore dolce amaro, perché ha un gusto e una prospettiva squisitamente femminile e matura, un qualcosa che non è per niente tipico di questo genere di storie (e per "questo genere di storie" intendo sì le slash in generale, ma anche e soprattutto le storie su Sirius in particolare: voglio dire, chi nella sua vita potrebbe parlare di lui in quel modo?) :) Spero gradirete il ritorno ;) 
Un grazie speciale a malandrina4ever, per la sua bellissima recensione allo scorso capitolo, cui risponderò il prima possibile <3
Un bacio a tutti, 
Ary.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: guns_and_butter