Appoggiai la mano sul vetro appannato. Fuori pioveva forte, e quel diluvio rispecchiava i miei sentimenti.
Rimasi a guardare incantata tutte le figure sfumarsi a causa della pioggia. Mi era sempre piaciuto il brutto tempo, mi faceva sentire tranquilla. Spesso rimanevo per ore intere a guardare il temporale, per poi vedere alla fine nascere un arcobaleno.
Tornai a stendermi sul mio letto. Ripresi il certificato del dottore. Ormai era sicuro, non avevo più scampo, avevo il cancro. Le possibilità di salvarsi erano due su cento. Un anno e poco più di vita, aveva detto. Mia madre era scoppiata a piangere, mentre io ero rimasta impassibile. Non mi piaceva esternare le mie emozioni, non mi piaceva piangere, mi rendeva vulnerabile agli occhi degli altri.
Avevo deciso di non dirlo ai miei amici. Non sarebbe servito a niente. Si sarebbero solo preoccupati, mi avrebbero continuato a dire che ce l’avrei fatta, pur sapendo che solo poche persone su migliaia erano riuscite a sopravvivere a questo intervento. L’ultima mia speranza era proprio questa, un intervento che veniva effettuato negli ultimi giorni di vita. Era molto rischioso, infatti quasi nessuno ce l’aveva fatta. Sapevo già che non avrebbe funzionato.
Tante volte avevo pensato di morire, ma per cose stupide come litigate; e ora che mi ritrovo con la certezza che sarebbe successo, ero spaventata, terribilmente spaventata. Non volevo andarmene, volevo vivere la mia vita, i miei sogni. Avevo soli 15 anni, e il mio più grande sogno era quello di conoscere loro, i miei idoli, gli One Direction. La cosa peggiore di tutto questo era che non l’avrei potuto realizzare.


Siate sinceri...che ne pensate?
Continuo solo se ho qualche risposta. Baci, Filo. x