Lei era già stata assegnata alla Casa di Grifondoro. Lontana da lui.
Lui ancora non andava da nessuna parte. Attendeva che le labbra arcigne della professoressa McGranitt sillabassero il suo nome e lo richiamassero per il grande verdetto.
Sapeva già, o quantomeno desiderava vivamente che il Cappello Parlante lo ritenesse adatto ai Serpeverde e non perdesse tempo prezioso nell’indirizzarlo verso la ricca e superba tavolata dei potenti, che pullulava come sempre di studenti capaci e ambiziosi.
Lì sarebbe divenuto un mago eccellente. Ad Hogwarts sarebbe stato bene davvero, e Lily non si sarebbe allontanata da lui solo perché uno stupido Cappello appena spazzolato li stava per spedire in due mondi opposti.
Dal suo angolo anonimo in mezzo al ristretto gruppo di studenti ancora da smistare, Severus scrutava adesso con insolita curiosità quel ragazzetto pallido e intimorito che si avvicinava allo sgabello di fronte a tutti, trattenendo un pizzico di paura. E sedeva velocemente per indossare quell’oggetto magico che spiava le abilità dei giovani studenti e decretava una sorte speciale.
Il Cappello meditò a lungo, si divertiva a galleggiare sul capo del ragazzino, e intanto Severus pensava.
Quel tipo gli sembrava simpatico, si erano quasi scontrati al momento di scendere dal treno, e istintivamente pensò che anche per quel suo coetaneo così solitario e riservato Hogwarts avrebbe rappresentato una sicurezza totalmente diversa da quella vissuta nel periodo dell’infanzia. L’inizio di una vita nuova, più forte e probabilmente felice.
Forse sarebbero divenuti amici. Lo sperava.
Il Cappello oscillava a lungo sulla mente dei piccoli maghi solo per rivelare futuri allievi promettenti, che avrebbe inviato a Serpeverde. Sì, quel mago sarebbe capitato a Serpeverde. Come lui, ne era certo.
Forse il ragazzino e Severus avrebbero stretto amicizia entro la sera stessa. Forse anche Lily si sarebbe unita al loro gruppetto, anche se era ormai una Grifondoro.
-Grifondoro!-
Quest’unica parola risuonò per l’immensa sala, seguita da battiti di mani esultanti e fischi e urla insieme.
Nulla da fare. Anche quel ragazzetto dall’aria insicura e innocente era stato marchiato Grifondoro.
Remus Lupin rese il Cappello alla professoressa e saltellò verso l’irriverente tavolata dai colori fuoco e vivacità.
Ancora nessun amico per Severus.
 
 
 
 
Sono tornata, non scribacchiavo da mesi, oggi ho avuto una piccolissima ispirazione e… voilà.
La prima volta che Severus Piton ha incontrato Remus Lupin è accaduto questo, nella mia testolina. Sarebbero potuti andare molto d’accordo, secondo me, li vedo simili per certi aspetti. E poi il nostro Sev un amico o una persona che gli potesse ispirare simpatia deve averla conosciuta per forza, almeno a undici anni, no?
Non sto a scrivere un poemuccio di nda, quindi vi lascio in pace, sperando che la mia nuova flashfic sia stata almeno un pochino di vostro gradimento. Non mi aspetto proprio niente, un attimino di ispirazione e via… però la pubblico lo  stesso. Mi sento arrugginita visto che non pubblicavo da tanto, comprendetemi!
Kiss ;-)