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Autore: LexiPopUp    04/04/2012    2 recensioni
Celebre frase della bellissima Audrey Hepburn :)
L'incontro tra Kurt e Blaine dopo tanti mesi di separazione... ENJOY!!
Il viso del giovane riccioluto si illuminò come una lampadina accesa una volta visto il volto di colui al quale aveva lasciato ciò che l'avrebbe ricostruito: il suo cuore.
Quel povero cuore rattoppato che, una volta finito tra le mani del ragazzo dalla pelle di porcellana, aveva magicamente riacquistato tutto il vigore precedentemente distrutto da pugni, epiteti e insopportabili occhiate di disprezzo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oh, I love New York!





Blaine scese da quell'aereo tirando un sospiro di sollievo.
Nonostante non fosse mai stato a New York appena mise piede sulla terraferma si sentì a casa; perchè casa è dove ti senti completo.
Il viso del giovane riccioluto si illuminò come una lampadina accesa una volta visto il volto di colui al quale aveva lasciato ciò che l'avrebbe ricostruito: il suo cuore.
Quel povero cuore rattoppato che, una volta finito tra le mani del ragazzo dalla pelle di porcellana, aveva magicamente riacquistato tutto il vigore precedentemente distrutto da pugni, epiteti e insopportabili occhiate di disprezzo.
Salutò Kurt dal suo lato della vetrata ondeggiando entrambe le mani al di sopra del cespuglio di riccioli (evitando il gel quel giorno li aveva risparmiati), e curandosi molto poco della gente che lo fissava di sottecchi scuotendo lievemente la testa.
Kurt rise all'entusiasmo cuccioloso del fidanzato e ricambiò il saluto scuotendo delicatamente le dita della mano destra.
Blaine però, una volta finito l'ondeggiamento, cominciò a sgomitare in mezzo al lungo fiume di gente, cercando di oltrepassare la porta che lo separava dal suo bel NewYorkese il prima possibile, e non vide il suo saluto.
Riuscì nella sua impresa e finalmente potè sentire il suono cristallino della risata che adorava. Lo sentì nonostante tutto il fracasso.
Avrebbe riconosciuto la manifestazione fisica della felicità di Kurt anche a distanza di anni, ed era sicuro che avrebbe risvegliato le stesse farfalle, anche se impolverate ed un pò arruginite, che adesso gli ribaltavano le budella.

Si guardarono.

C'era così tanta tensione tra i loro sguardi che sarebbe bastata una goccia d'acqua per far esplodere tutto il gate.
Blaine lasciò per terra la borsa e corse per la breve distanza che lo separava de quel ragazzo alto, pallido e bellissimo.
Una volta davanti a lui inchiodò inciampando sui suoi stessi piedi e praticamente finì tra le braccia di Kurt.
-Mi era mancata questa imbranataggine...
-Ti amo. Ti amo Kurt! Oh dio quanto ti amo.
Blaine fece uscire quel piccolo torrente di parole con il fiatone e le lacrime agli occhi.
L'emozione era troppa e tenendola dentro sarebbe scoppiato.
Kurt per tutta risposta lo rimise in piedi – Blaine si chiese da dove spuntassero quei muscoli – e lo strinse tra le braccia quasi soffocandolo.
Si staccarono quanto bastava per congiungere le fronti e far sfiorare i nasi.
-Mi sei mancato amore mio.- sussurrò il più grande sfiorando le labbra del moro con le sue.
Blaine però non vedeva Kurt da troppo tempo e, benchè ne apprezzasse il romanticismo Broadwayano, quel bacio a fior di labbra non era abbastanza per compensare l'attesa; non ne poteva più di aspettare.
Gli buttò le braccia al collo e approfondì il contatto guadagnando qualche colpo di tosse dai passanti o da chi aspettava sulle sedie della sala.
Ma quella era l'ultima delle preoccupazioni che affligevano i due innamorati.
Si stavano baciando per la prima volta dopo quasi sette mesi di attesa straziante.
Ora erano finalmente insieme, avrebbero vissuto nello stesso appartamento e non importava a nessuno quanto questo fosse piccolo, se il riscaldamento difettoso li avrebbe fatti tremare d'inverno, o se nel bar sotto casa ci sarebbe stato caos di notte; a loro sarebbe bastato quel poco spazio perchè avrebbero condiviso tutto, stando vicini si sarebbero riscaldati a videnda ed ognuno avrebbe tranquillizzato l'altro ogni qual volta un urlo ubriaco e arrabbiato avesse squarciato il silenzio della loro tranquillità notturna.
Udirono il rumore del nastro trasportatore accendersi e andarono a prendere le valigie mano nella mano.
Recuperarono anche la borsa che Blaine aveva delicatamente lanciato a terra ed uscirono finalmente dall'aereoporto.
-Ahhh, aria di città!
-È bellissimo vero?
-Bhè, di parcheggi non sono un'esperto, avendo visto solo quelli di Westerville e di Lima, ma sì. È davvero un parcheggio niente male!
-Blaine, non intendevo il parcheggio! – disse Kurt ridendo 
-Ti riferivi forse al fatto che da ora in poi vedremo tutti i parcheggi, belli o brutti che siano, insieme? O forse ti riferivi alla mia persona?
-Ahahahah, può darsi- rispose il più grande con un sorrisetto furbo.
Blaine aveva un'espressione un po' imbambolata che preoccupò per un attimo Kurt, ma poi si rese conto del brillìo negli occhi del ragazzo riccioluto e sorrise, anche se un po' amareggiato; aveva disimparato così velocemente a riconoscere quello sguardo di adorazione che solitamente gli mandava le ginocchia in pappa?

*******

-Vederti urlare dietro ai taxi è uno spettacolo che spero davvero di vedere molto spesso!- 
Esclamò Blaine ridendo mentre uscivano dalla macchina gialla conquistata con tanta fatica.
-Finchè uno non inizia a prenderli a parolaccie...- borbottò Kurt, scuro in volto.
All'improvviso le mani forti e callose di Blaine gli strinsero i fianchi e il suo fiato caldo sul collo gli fece il solletico mentre venivano sussurrate queste parole:
-Penso che mi piacerebbe ancora di più.
La frase in sè per sè non era così sporca, ma il tono usato, la rochezza della voce baritonale del moro e I suoi occhi d'ambra resi così scuri dalla lussuria bastarono a mandare Kurt su di giri come una ruota panoramica impostata a velocità massima.
Sette mesi non erano passati solo per la sfera emotiva in fondo... 
Kurt scaraventò i soldi in grembo all'autista e senza nemmeno aspettare il resto si fiondò a svuotare il portabagagli.
Riuscirono, in un modo o nell'altro, ad arrivare incolumi all'ascensore e Blaine premette tutti i tasti svariate volte e in modo quasi frenetico.
-Così l'ascensore non scende più veloce, tesoro.
Kurt si stupì di quanto la sua voce cristallina potesse abbassarsi in quelle circostanze e in presenza di Blaine, il quale gli lanciò un'occhiata così rovente da polverizzare tutto il sarcasmo pungente del ragazzo dagli occhi cerulei.
L'ascensore arrivò, ed un volta dentro dovettero mettersi ai lati opposti dell'angusto mezzo meccanico perchè accoppiarsi lì pareva poco saggio ad entrambi.
Una volta sul pianerottolo corsero sballottando le valigie verso la porta dell'appartamento di Kurt.
Entratrono e, dopo che il propietario ne ebbe chiuso la porta con un calcio, Blaine si avventò su di lui facendolo aderire completamente con la schiena al muro.
Così appiccicato, Kurt potè mantenere l'equilibrio accerchiando la vita del moro con le gambe.
Il ragazzo che per una volta aveva lasciato i capelli liberi dal gel si congratulò con se stesso per la scelta perchè, mentre gli baciava avidamente ogni parte di pelle lasciata scoperta dalla camicia leggera, il fidanzato aveva artigliato i suoi riccioli come se ne andasse della vita di entrambi, e a Blaine la sensazione delle mani sottili e morbide di Kurt tra I capelli era mancata in modo indescrivibile.
Tutto di lui gli era mancato: la piccola voglia sulla nuca, i gemiti silenziosi che emetteva quando veniva sfiorato un punto particolarmente sensibile del suo collo che diventavano più forti e accentuati quando ci insisteva su con la lingua, quelle gambe lunghe e magre ma allo stesso tempo forti e toniche, gli occhi cangianti resi scuri dal desiderio... Blaine non riusciva davvero a spiegarsi come avesse fatto a sopravvivere senza tutto ciò per sette interminabili mesi.
Dopo poco, sia la camicia di Kurt che la polo rossa di Blaine erano finte per terra, seguite poi dai legittimi proprietari che, nel giro di qualche minuto, poterono nuovamente scoprire ognuno il corpo dell'altro privo di qualunque pezzo di cotone, poliestere o lino.

Quella notte si amarono per terra, sul divano, sul tavolo della cucina, nella doccia e sul lettino di Kurt. 
Mai avrebbero voluto smettere se non che Morfeo, impadronitosi del volere di entrambi, li fece addormentare abbracciati, sudati e con un sorriso sul volto. 
Li fece addormentare come avrebbero fatto per il resto delle loro vite.

*Note di Lexi*

Piccola Klaine un po' introspettiva... spero vi piaccia!

love,
Lexi
  
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