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Autore: Miss Kon    05/04/2012    0 recensioni
Piccola introspezione dedicata a Nemu ed anche al suo "ruolo" affianco a Mayuri.
Nemu era sola.
Da quando era nata infatti l'unico essere che si era preso cura di lei era stata sè stessa.
Nemu era solo un esperimento.
Effettivamente era nata da una provetta e la sua infanzia era stata quella di una cultura di cellule in vitro.
Nemu era utile ma non necessaria.
Non a caso la sua mente la spronava sempre a dare del proprio meglio per non perdere quella piccola conquista dell'aggettivo "utile".
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nemu è un personaggio a cui di sicuro Tite non ha dato particolarmente spazio, ma a me non importa!
E non credo mi importi neppure che quasi nessuno se la fili come personaggio.
Io adoro metterla sotto la lente, soprattutto assieme a Mayuri. Soprattutto in relazione al legame che ha con Mayuri.
Quindi beccatevi questa sua breve introspezione!
Spero la lettura vi aggraderà!





Nemu era


Nemu era sola.
Da quando era nata infatti l'unico essere che si era preso cura di lei era stata sè stessa.
Nemu era solo un esperimento.
Effettivamente era nata da una provetta e la sua infanzia era stata quella di una cultura di cellule in vitro.
Nemu era utile ma non necessaria.
Non a caso la sua mente la spronava sempre a dare del proprio meglio, per non perdere quella piccola conquista dell'aggettivo "utile".
E Nemu non era mai stanca.
Non soffriva di pesantezza degli arti, non era stata progettata con un simile umano difetto, e la sua pazienza rasentava la stupidità.

Eppure talvolta non riusciva ad ascoltare chi le diceva che doveva ribellarsi.
Ribellarsi a chi? A Mayuri?
Che cosa sciocca, perchè doveva ribellarsi?
Non era schiava. Non di lui, almeno.
Era schiava di sè stessa.
Quello forse sì.

Era così che Nemu era divenuta stanca.
Ma non sentiva pesantezza agli arti, non l'aveva mai sentita a dire il vero, semplicemente a volte il suo udito si rifiutava di far arrivare certe parole al suo cervello, quasi fosse difettoso.
E tutto ciò accadeva perchè Nemu sapeva di avere un ruolo ben preciso ed invalicabile, dato dalla sua particolare condizione.
Perchè Nemu era indispensabile e non propriamente utile.
In fondo chiunque avrebbe potuto fare quello che faceva lei. Ma non c'era chiunque ad aiutare Mayuri-sama.
Aveva piena coscienza di ciò, per questo dava sempre il meglio di sè: oltre che indispensabile voleva essere anche utile.
Nemu non era solo un esperimento.
Per questo era così risoluta nella sua decisione, per questo deteneva una propria volontà.
Nemu non era sola.
Perchè per quanto volte cadesse, per quanto volte si dimostrasse inutile e per quante volte fallisse Mayuri l'aveva sempre raccolta, come si fa con un vecchio straccio abbandonato per terra, e l'aveva sempre portata con sè.

Per questo Nemu era felice di essere ciò che era.
  
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