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Autore: NeverSurrender    23/04/2004    0 recensioni
E' una storia che ho iniziato a scrivere vorrei sapere cosa ne pensate per questo Commentate & Commentate
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un pomeriggio di dolce primavera il sole brillava in cielo, i fiori si schiudevano come ridestati da un lungo sonno. Gli uccelli esprimevano la loro gioia primaverile con dolci melodie che tremavano e si riaccendevano nell'aria frizzantina. Villa Borghese viveva di nuovo dopo l'inverno e brulicava di persone di tutte le età. Dai ragazzi che giocavano a pallone tra le querce,alle coppiette che si abbracciavano sotto i raggi del sole filtrati dagli alberi. L'aria era pervasa da quella gioiosa vivacità primaverile. I prati erano di un verde lucente e con il sole donavano un riverbero brillante. E' qui che la mia storia ha avuto inizio in questo piccolo angolo di mondo e in periodo dell'anno in cui nessuno si aspetta che succeda qualcosa di straordinario, ma a me è successo, non so, ora come ora, se dire che sia stata fortuna o sfortuna , questo spetterà infine a voi. Comunque è stata una storia interessante nel bene o nel male e se la ascolterete alla fine capirete come la mia vita fino a quel momento piatta come la vita di tutti gli adolescenti si potuta diventare un'avventura; una meravigliosa avventura. Mi sono chiesto molte volte, come d'altronde spesso succede a molte perone, cosa sarebbe successo se quel giorno fossi rimasto a letto... mah ripensare non serve più a nulla voglio rendervi partecipi di quel che mi è accaduto. Quel giorno stavo andando a villa borghese per fare un po' di jogging. Corsi tranquillamente per una mezz'oretta divertendomi a osservare le persone che via via incontravo, alcune comuni altre bizzarre ma non prestavo molta attenzione: era più o meno come osservare una spiegazione a scuola. Il mio cuore e la mia mente erano però martellati da una domanda incessante: chi ero ... Eh già una domanda che tutti prima o poi si pongono. Per quanto riguarda il mio aspetto poteva essere rivelato dalla più banale delle pozzanghere: avevo capelli lunghi e mossi fino alle spalle, con occhi verdi e il fisico asciutto. Come avrete già capito non amo molto parlare di me, specialmente del mio aspetto fisico perché anche se lo tenevo sempre in ordine non era la mia maggiore preoccupazione. Ora tenterò dirvi com'ero , spero che sappiate che non è una cosa facile perché uno può scadere negli elogi e nelle lusinghe verso se stesso oppure disegnarsi in modo che si dimostri peggiore di quello che realmente è. Voglio iniziare elencandomi i miei difetti: ero disordinato, distratto , confusionario e abbastanza permaloso. I miei punti forti erano la gentilezza, la disponibilità e il coraggio nell'affrontare tutte le situazioni. Ero inoltre leggermente ambizioso e il mio più grande desiderio era quello di non restare solo un nome tra i miliardi di persone del mondo...ma questa, per ora, è un' altra storia. Nemmeno quel giorno riuscii a darmi una risposta. Continuai a correre e vidi un gruppo di ragazzi ventenni che avevano circondato un ragazzo della mia età ( avevo sedici anni ) lo stavano picchiando volavano calci e pugni e lui era steso a terra, rivoli di sangue scorrevano ovunque. Pregava quei ragazzi di smetterla, mi guardai intorno non c'era nessuno che poteva aiutarlo, le sue grida laceravano l'aria. Quei ragazzi continuavano a picchiarlo, non sapevo perché stava succedendo tutto ciò però il mio carattere mi impediva di restare immobile. Corsi il più velocemente possibile da loro e urlai : - Smettetela! Cosa diavolo vi ha fatto - quello che sembrava il capo disse: - Levati di torno se non ci vuoi andare di mezzo anche tu - - No! - dissi e mi chinai per vedere come stava il ragazzo. Era veramente messo male, coperto di lividi e delle lacrime perlacee si mescolavano al sangue che gli macchiava i vestiti. Nello stesso istante in cui mi rialzai mi arrivo un calcio lo evitai e decisi di finirla, anche se erano cinque e più grandi di me, ero sicuro di potercela fare. Dopo una decina di minuti di rissa decisero che non valeva la pena continuare. Presi il ragazzo sulle spalle e con il cellulare chiamai un'ambulanza. Salii con lui solo per vedere se c'erano problemi gravi. Aveva semplicemente una costola rotta e varie escoriazioni. Uscii dall'ospedale che si trovava sempre vicino al parco e mi accorsi che il sole del pomeriggio era già stato sostituito dalla luna. Decisi di chiamare a casa , mi rispose mia sorella :- Ciao Giulia , avvisa la mamma che faccio un po’ tardi- Come mai ?- mi rispose lei - Niente niente , un paio di imprevisti- -sicuro ?!? - Si si prendo il motorino qui a villa borghese e arrivo - - Ok ciao - Cosi feci arrivai all' ingresso dove c'era il mio motorino, ho rivisto molte volte nella mia mente questa scena e ogni volta mi sono chiesto perché non sono andato di filato a casa ???, purtroppo non andai a casa entrai nuovamente nel parco illuminato solo dalla fioca luce di qualche lampione. L'atmosfera era carica di magia, il parco era deserto , l'aria era mossa solo dal timido volo di qualche uccello , presi a camminare ma i miei passi erano come guidati,non potevo andare dove volevo, e in menù che non si dica mi ritrovai davanti a una immensa quercia. La osservai era davvero la più grande che avessi mai visto i rami pieni di foglie si stagliavano ad un altezza impressionante e appena mi avvicinai iniziò a disegnarsi un simbolo sulla corteccia dell'albero. Era una fiamma stilizzata e quando si spense il bagliore incandescente mi accorsi che era rossa. Ebbi appena il tempo di notarne il colore che la quercia prese vita spalancò quella che si rivelò una bocca all'altezza del nodo centrale e prima che potessi fare qualche cosa mi risucchiò. Caddi come per centinaia di metri vorticando, muovendomi come dentro un invisibile tifone. Alla fine svenni, al mio risveglio la sensazione che provai fu di incredibile tepore che in un certo senso mi rassicurò. Aprii gli occhi e mi ritrovai in una splendida spiaggia, degna dei migliori mari tropicali. Era ormai mattina e tentai di trovare il cellulare ma era sparito misteriosamente. Mi sedetti sconcertato per ciò che era accaduto, osservai la superficie del mare che era come tempestata di piccoli diamanti il sole era caldo e confortante la sabbia di un bianco straordinario, in quel momento non mi sarei mosso nulla al mondo ma voi capite che dovevo scoprire dove come e perché ero finito in quel luogo. Appena mi alzai notai una cosa che mi era sfuggita mentre ragionavo sul come e sul quando ero finito in quel luogo: al mio collo era appesa una catenina d'argento con un ciondolo dello stesso metallo. Disegnato con lamine d'oro c'era lo stesso simbolo che era apparso sulla quercia al parco lo sfiorai e si illuminò di un riverbero di luce rossa e nella mia testa come un flash-back apparve l'immagine di un paio di occhi di un gatto... Tutto si faceva sempre più misterioso e complesso...Continuai e attraversai tutta la spiaggia fino giungere in un bosco, qui aleggiavano esseri informi che mai avevo visto prima in nessun luogo, brillavano come stelle nel cielo ma non davano la sensazioni di sicurezza ma al contrario inquietavano la mia mente. Si riunirono tutti attorno ma me ognuno più si avvicinava a me più aumentava il suo bagliore. Come un sogno dal passato o dal futuro: sfuocato appare davanti a me una specie di "schermo" vedo una persona distesa a terra... non la conosco...una voce..."chi e? "...un 'altra voce"mah un'altro senza nome che è morto sulla strada" arriva la polizia .... ora del decesso... 23:15...nome...Enrico.... Era la mia immagine proiettata nel futuro non potevo credere che sarebbe andata a finire così non volevo morire per strada senza un nome ...il mio cuore mi diceva che era la verità... non ci potevo credere ..le mie sicurezze mi abbandonarono ... gli esseri brillavano più forte... non posso morire su una strada senza un amico persino senza un identità, il mo destino era terribile. Sentii la forza abbandonarmi mi inginocchiai di fronte a quella terribile verità. Ma in quel momento in cui la paura aveva invaso il mio corpo e non vedevo speranza o futuro una voce si risvegliò dentro me. La voce di una ragazza, una voce che quel momento giunse come una leggera brezza nel calore estivo, dolce soave che mi diceva - La forza è dentro di te ....- Lo ripeteva dentro di me... E allora capii : potevo cambiare il mio destino con il CORAGGIO di fare delle scelte di affrontare difficoltà e pericoli. Il coraggio era il mio tesoro l'arma con cui avrei potuto affrontare la vita per quanto brutta o difficile mi si fosse presentata . Dal mio ciondolo sprigionò una luce rosso carminio. Gli esseri che nel frattempo avevano stretto il cerchio attorno a me si ritrassero improvvisamente e volgendo verso di loro il ciondolo questi si dileguarono nel nulla. Col respiro affannato per lo spavento corsi via e mi fermai al limitare del bosco che scendeva a strapiombo. Da quel promontorio si vedeva tutto il territorio circostante. Era un isola, non sapevo se fosse sulla terra da lì a ovest e a nord vedevo il mare lo stesso splendido mare che avevo osservato dalla spiaggia su cui mi ero risvegliato. A destra si ergeva una montagna che terminava oltre le nubi. Avendo ancora negli occhi quegli esseri e ciò che mi era accaduto nel bosco scesi dal promontorio. Mi apparve un palazzo,era molto simili ai castelli dell'Arabia. Era costituito di marmo ebano e cristallo. Il corpo centrale era costituito da un'altissima guglia strozzata a bulbo di marmo contornato da punte di cristallo. Il resto del castello giocavo sullo stacco cromatico tra il bianco candido del marmo e il nero dell'ebano. Il grande portale d'ingresso era in ebano con inserti cristallini, tutto il palazzo portava con se una luce che aveva dell'ancestrale, non avevo mai visto costruzioni di quel genere sulla terra. Avanzai e arrivato sotto le mura mi accorsi dell'imponenza della struttura, il portale in ebano si apri scricchiolando sotto il suo stesso peso. La luce che si notava dall'esterno era solo il riverbero della luce interna, il marmo era lucente e il sole proveniente dalle aperture in cristallo creava strani giochi di luce. Il salone di ingresso era pieno di felci e palme che a contrasto con il candore delle pareti sembravano ancora più verdi. Vidi molte persone che sfrecciavano a destra e a sinistra apparentemente molto impegnate. Erano tutti vestiti di un azzurrino chiaro avevano tutti capelli biondi e degli occhi di un azzurro chiarissimo. Uno di loro mi urto e disse - Mi vogliate seguire e sappiate che se cercate risposte è il momento giusto per ottenerle - io dissi - Nessun problema - Camminammo per varie scalinate di marmo fino a raggiungere una porta simile al portone d'ingresso. Il mio accompagnatore aprì la porta. Si presentò ai miei occhi quella che era un inconfondibile sala del trono. La persona accanto a me disse : - Mio signore re del palazzo di Trader e re di tutta l'isola di Heartstreasure vi presento il prescelto - Feci un passo ma in quel momento ,amici fidatevi lo ricordo bene, la parola prescelto mi risuonò come un compito già troppo gravoso in partenza. Il signore di quel luogo era una persona dall'aria distinta con capelli biondi legati con una coda e un pizzetto anch'esso biondo, quel incontro mi parve il più breve della mia vita il re mi disse con un aria decisamente "regale" - Prescelto questa è mia figlia Evelyne,ti spiegherà la situazione e ciò che vogliamo da te - e dal buio dell'ombra del trono apparve una ragazza , anche questa immagine la tengo tra quelle più care che ho della mia avventura, Evelyne era splendida snella non troppo alta con un viso che sembrava preso in prestito da un angelo, con occhi del colore del cielo un blu che tendeva leggermente al grigio, fiumi di capelli biondi le scendevano dalle spalle fin oltre il fondoschiena. Due chicche bionde le circondavano il viso sostenute da un diadema con al centro una pietra stranissima che univa il verde dello smeraldo all'azzurro del topazio. Il suo fisico era fasciato da uno splendido vestito bianco intero. In quel momento il suo viso esprimeva un misto tra curiosità e vergogna. Non si fidava molto di me ma non discusse gli ordini del padre. Mi condusse in un giardino sul retro del castello e disse : - Prescelto voglio illustrarti il mondo in cui sei capitato o per meglio dire trasportato - -No no per prima cosa non sopporto questo nomignolo di prescelto per tutti sono solamente Enrico- - E' tuo per diritto ma farò come vuoi .... Enrico- Si distese e sorrise , era un sorriso caldo e gioioso - Allora Evelyne vorresti gentilmente spiegarmi cosa diavolo ci faccio qui?E poi questo posto dov'è ? - - Enrico sei capitato nel reame di Heartstreasure è una mondo-isola; ossia un mondo costituito da una sola isola e da mare. Mio padre il re è un uomo saggio e governa al meglio quest'isola. Sfortunatamente quest'isola è stata scelta come dimora da un entità malvagia... - - Ok ma non capisco come posso entrarci io e come sono stato catapultato in un altro mondo? - - Enrico ti ricordi per caso ieri sera quando hai salvato quel ragazzo, e hai sentito quella forza interiore...?- -Si continua ..- - Beh quella forza ha rotto il sigillo della nostra città palazzo di Trader , in effetti il sigillo è quello che porti al collo "la fiamma rossa di Trader" è stata lei stessa a condurti da noi - - Quindi il mio compito dovrebbe essere quello di eliminare quest'entità malvagia ?? Se è così la mia domanda è come?? - - Hai presente quegli esseri che ti hanno attaccato mentre venivi qui quelle erano parti della stessa entità malvagia e avrai capito che la sua capacità e quella di ricreare la peggiore paura di ogni uomo costringendolo alla pazzia tu ,come hai fatto con loro dovresti usare il tuo ideale : il coraggio per imprigionarlo per altri 30 anni- - E' strano quello che mi hai detto sono sconcertato forse è un impegno troppo grande per me - - Io credo in te ... tutto il mio popolo spera in te così mio padre ti chiede di andare e sconfiggere quest'entità se lo farai un desiderio sarà esaudito, Hai tempo fino a stasera per pensarci fino ad allora potrai andare nel castello e nel parco liberamente e pensarci su - - ok farò come dici ci penserò - Così feci pensai e ripensai trascorsi tutto il pomeriggio tra il parco e i corridoi del castello verso le sette mi diressi alla torre centrale il sole infuocato si andava spegnendo sul mare e le prime stelle brillavano nel cielo . Una mano rassicurante mi si posò sulla spalla e mi indisse dolcemente : cosa fai allora Enrico?? Quell'Enrico fu così eloquente che prima che mi girassi sapevo già che era Evelyne le dissi: - Tu che faresti?? - - Io per il mio popolo farei tutto il possibile - - La sai una cosa- le dissi ammirando e indicando le stelle- io vorrei vivere un'avventura che anche le stelle possano tramandare io credo negli ideali e questo mi pare uno di quelli per cui vale la pena lottare - -Sei uno strano ragazzo ... molto interessante- sorrise maliziosamente- -ok- dissi -andiamo da tuo padre prima che cambio idea - Corremmo insieme alla stanza del trono il re era imponente nel suo trono cristallino, mi sorrise ,e ora che ci ripenso mi parve strano, io non avrei mai sorriso sapendo che le sorti mio popolo erano affidate ad un sedicenne, ma forse era vero ciò che diceva Evelyne avevano fiducia in me. Presi la parola dicendo : - Sire ....- ma lui mi interruppe dicendo-se tu vuoi essere chiamato per nome dovrai fare lo stesso con me, sarò solamente Steven- io un po’ stupito dissi- ok signor Steven la mia risposta è questa : accetto il mio compito...ma voglio chiedervi una cosa ... c'è un modo per uccidere definitivamente l'entità che incombe sul vostro mondo ??- sul suo viso apparve un espressione indecifrabile tra lo stupito e l'ammirato mi disse - si in effetti un modo ci sarebbe dovresti rompere gli altri sei sigilli che si trovano nelle sei principali città del regno ma avrai bisogno di altre sei persone perché si può avere un sigillo per persona, così ora ti dico, trova sei amici e salva il mio mondo. Ti rispedirò a casa e avrai 2 ore per trovare le persone che cerchi. E ricordati che a parte loro nessuno sulla terra dovrà sapere dell’esistenza di Heartstreasure. A questo scopo devi sapere che il tempo qui scorre miliardi di volte più velocemente che sulla terra.- Cosi fece e l'ultima immagine che vidi fu il viso felice di Evelyne. Mi risvegliai alle otto di sera sul Pincio, poco distante da dove ero stato risucchiato, da li ammiravo Roma con un certo sentimento nostalgico nel cuore .I monumenti, le strade , le case, le piazze tutto sotto un cielo straordinariamente stellato. Non persi tempo a pensare, saltai sul motorino e tornai a casa. Arrivai, le luci della stanza che riconobbi come quella di mia sorella erano accese. La dovevo avvertire senza che nessuno sapesse nulla. Pensai di chiamarla con il cellulare ma mi ricordai di averlo perso durante il viaggio. Cercai a terra un sassolino, ma con la luce lunare appena sufficiente per riconoscere qualcuno, fu una ricerca difficoltosa. Infine lo trovai ,lo raccolsi e lo lanciai verso la finestra. Si affacciò mia sorella e io facendogli segno con il dito di far silenzio le dissi con un filo di voce: 1 Giulia scendi ma non farti vedere da mamma e papà- 2 Perché 3 Fidati, non c’è tempo 4 Ok fratellino Aspettai un paio di minuti, e mia sorella scese, aveva un aria tra il preoccupato ed il curioso. Mi disse: 4 Che c’è 5 Che mi diresti se ti dicessi di venire con me per un viaggio senza dire nulla hai nostri genitori??? Mi guardò stupita e disse 6 Perché?? Presi il medaglione,glielo mostrai , questo si accese di una strana luce e poi iniziò a sintonizzarsi come una tv con l’antenna e il simbolo scomparve e al suo posto comparve in tutto il suo splendore la sala del trono di Trader. Re Steven prese la parola dicendo. 7 Questo è l’unico collegamento che hai con il nostro palazzo,hai ancora 1h e 50 minuti. 8 Re questa è mia sorella non vorrei che facesse parte del gruppo di sei ma avrei bisogno di un affetto familiare vicino a me. Posso portarla con me ‘?? - Certo capisco le tue ragioni, ma non dovrà possedere un sigillo. Ci vediamo a palazzo Mia sorella si stava stropicciando gli occhi come chi si vuole risvegliare da un sogno nello stesso istante gli dissi : 9 Non ti preoccupare è tutto vero!Ora sta a te decidere se vuoi seguirmi oppure se vuoi restare qui Gli narrai tutta la storia e mi disse : 10 Ok ho capito, mi hai convinta, andiamo dai tuoi amici non c’è un minuto da perdere ! Saltammo sul motorino e via a tutto gas verso casa di Aurora,l’aria frizzantina della sera che ci tagliava il viso, mia sorella disse : - Allora da Aurora adesso?? 11 Come lo sai ?? 12 Beh è la tua migliore amica,a prima che mi ricordo così ho pensato che saresti andato da lei 13 Hai ragione - Pensi che accetterà ??? - Se la conosco bene come credo non ci saranno problemi- - Ok let’s go !!- Arrivammo a casa di Aurora abitava in un appartamento vicino da me in stile rococò , era di un bel colore mattone che con il sole al tramonto si accendeva di strani colori. Sul tetto c’era un giardino. Questo palazzo era di notevole altezza e dominava tutta la zona circostante. Mandai un messaggio con il cellulare di mia sorella ad Aurora dicendo di scendere di nascosto dai suoi genitori. Intanto mia sorella mi disse: 14 La dobbiamo assolutamente convincere!Quanto tempo ci è rimasto ?? 15 Manca un ora e trentotto minuti,non ti preoccupare la convinceremo ! - Convincere chi?? L’allegra voce di un’assonnata Aurora si diffuse nell’aria serale La conoscevo da quando ero piccolo, è sempre stata la mia migliore amica, Aveva capelli biondi con due ciocche di che gli cadevano sulle spalle tenute da due elastici. I suoi occhi di un verde chiaro erano spesso nascosti da un ampia frangia. Portava sempre un cappellino degli Yankees,gliel'avevo regalato io per un compleanno di un bel pò di anni fa ,ora che ci ripenso non so come facesse ancora a portarlo. Amava vestire sempre in modo un po’ stravagante, quel giorno portava un canottiera larga rossa che gli arrivava un po’ prima delle ginocchia, e sotto aveva un paio di jeans che gli arrivavano alla caviglia. Aveva inoltre un paio di scarpe slacciate, vestiva spesso così largo, era disordinata quanto me, ma aveva una fervida immaginazione un ottimismo contagioso,non si abbatteva mai , raramente l'avevo vista triste o giù di morale. Ogni persona che incontrava me compreso gli appariva sempre dal lato migliore, per lei non c'erano persone cattive o buone a livello assoluto,dipendeva tutto da come le si osservavano. Dissi 16 Ciao Aurora tutto ok ??? 17 Tutto ok-mi rispose lei 18 Ti ricordi quel posto dove andavamo da bambini,il nostro posto segreto??? 19 Certo come potrei scordarmelo- 20 Dai torniamoci Era un piccolo giardino proprio dietro casa di Aurora, si entrava da un piccolo strappo nella rete metallica, erano anni che non ci tornavo e quel buco mi sembrava sempre più piccolo,il cielo era quasi scomparso sotto la folta volta di piante che crescevano indisturbate da sempre. 21 Enrico mi stupisco di te cos’è tutta questa segretezza 22 ( mia sorella ebbe un accesso di risatine adorava quando i miei amici mi prendevano in giro)Sei disposta ad aiutarmi ,il rischio è grande ma per me è importante e inoltre potresti esprimere un desiderio – 23 Dimmi prima di cosa si tratta 24 No devo sapere prima se sei disposta a venire, o sì o no non c’è più tempo !? 25 Ok sono con te qualsiasi cosa è importante per te lo è anche per me !! Narrai anche a lei la storia e contattai infine re Steven che mi disse che avevo ancora un po’ più di un ora e venti minuti. Aurora disse : 26 Da chi dovevate andare ora ??? 27 Da Massimiliano, pensi che accetterà ?? 28 Massimiliano, essendo il mio ragazzo è fantastico quindi non ho dubbi accetterà sicuramente 29 Salta su !! Spero che il mio motorino regga almeno fino da Massimiliano poi ti porterà lui Avevo una strana sensazione mi sembrava strano che non fossi teso ben sapendo che bastava una piccola indecisione per poter far fallire tutto quello per cui stavo lottando,sapevo che potevo farcela e stranamente sentivo dentro di nuovo la voce di Evelyne che mi rassicurava. Arrivai con il motorino fin sotto casa di Massimiliano dissi a Aurora di avvertire Massimiliano raccomandandolo di uscire inosservato . Andai con mia sorella a parcheggiare e corsi sotto casa di Massimiliano . Appena arrivati vidi Aurora con Massimiliano evidentemente mi aveva risparmiato la fatica di raccontare nuovamente tutto. Massimiliano era un ragazzo della mia stessa età, aveva capelli castano mielato divisi e gonfi al centro che poi ricadevano lungo il viso, gli occhi erano azzurri alcune contornati da un paio di occhiali senza montatura. Quel giorno aveva una camicia bianca a mezze maniche e un paio di jeans. Massimiliano inoltre era un tipo allegro ma quando qualcosa non andavo come voleva lui diveniva estremamente serio, nei confronti di Aurora era protettivo ma non era ossessionato dal suo rapporto. Scherzando amava darsi arie da persona colta ma in effetti era sempre il primo a lasciare i compiti per fare un giro ,una passeggiata. Aveva però una particolarità che lo rendeva veramente unico: credeva che ci fosse sempre una speranza, riteneva che non ci fosse nessuno senza una speranza perché era dovuta a tutti, viveva e quando gli capitava di non avere forza lui sperava nel futuro aspettandosi qualcosa di migliore. Mi disse : - Aurora mi ha spiegato la situazione, mi manca solo un motivo, dimmi perché?- - Perché Massimiliano, perché sei tu il primo a dire che tutti dobbiamo avere una speranza perché visto che abbiamo la possibilità non gliela diamo noi questa speranza??Coraggio non è difficile un si o un no ma ricordati le speranze come dici tu ci sono sempre basta coglierle !- Ok amico mi hai convinto - Chi si va a trovare degli altri quattro ???- - Andiamo a fare un salto alla villetta di Cassandra- - Dai ok non abbiamo tempo da perdere. Quanti minuti mancano ?- -Un ora e sette minuti – Massimiliano prese sul suo motorino Aurora. Prima di partire mia sorella mi chiese - Scusa Fratellino ma devo sapere con chi sto per intraprendere questo viaggio, chi è Cassandra?- E' un'amica che appartiene ad una nobile famiglia qui a Roma è molto ricca e ti prego di sopportarla , all'inizio nessuno di noi la reggeva però mano mano l'abbiamo fatta entrare nel gruppo e ti giuro non conosco una persona più dolce e che crede di più nell'amore.- - Mah sarà come dici tu fratellino ma lo sai io sono abbastanza impulsiva....- Il silenzio di mia sorella mi preoccupava un pochino, non potevamo permetterci di non convincere qualcuno, oltretutto il tempo lavorava contro di noi. Diedi gas stranamente non avvertii quel peso al cuore che di solito una responsabilità tanto grande porta con se. Arrivammo in men che non si dica al cancello di casa di Cassandra, abitava in una piccola villa che si affacciava su una delle vie consolari di Roma, abbastanza in zona. Arrivammo a casa di Cassandra e usando il cellulare l’avvertimmo di raggiungerci senza farsi vedere nel posto che solo noi e lei potevamo conoscere . Massimiliano disse : - Sarà la centesima volta che vengo in questa casa e ancora non mi sono abituato alla sua maestosità, ve lo ricordate la prima volta che l’abbiamo conosciuta era perché noi ragazzi volevamo fare uno scherzo a chiunque abitasse in quella casa????- -Si è vero…. Mi ricordo che siete entrati scavalcando il muretto- disse Aurora, lei vi ha sorpresi attaccando una predica talmente lunga che alla fine ha costretto Riccardo a dirgli che era una ragazza asociale e che scommetteva qualsiasi cosa che non aveva nemmeno un amico- sì è vero continuai io – Poi ho costretto Riccardo e le siamo andati a chiedere scusa l’abbiamo trovata in lacrime, era vero non aveva un amico , e mi offrii di diventare suo amico, con Riccardo i primi tempi non faceva altro che litigare, e poi….- E poi cosa.????- disse Giulia – in coro le dicemmo-Si sono messi insieme- - Cosa?!?- disse Giulia –mi sembra impossibile- -Eccola- disse Aurora. E infatti Cassandra stava proprio dove ci aveva sorpreso per la prima volta . Aveva lunghi capelli neri abbastanza mossi, che le arrivavano appena sotto le spalle, erano evidentemente molto curati, lei in generale dava l’impressione di una persona curata. Il suo volto appariva sereno sempre questo era forse dovuto anche a un paio di splendidi occhi verdi. Quella sera portava un top rosa e una gonna azzurrina che sul suo fisico slanciato stavano particolarmente bene. Caratterialmente, come credo di avervi già spiegato era una ragazza particolare, a causa della ricchezza della sua famiglia era sempre leggermente distaccata,si sentiva superiore nei riguardi di chi non aveva un conto in banca pari a quello della sua famiglia,inoltre era molto pignola e orgogliosa e delle volte troppo seria. Ma così appariva solo a chi non conosceva con noi invece era molto dolce, ed era la persona che credeva di più nell’amore, in quell’amore senza confini che abbatte tutte le barriere. Credeva nell’amore come nella forza vitale delle persone, viveva per donare e ricevere amore. Ci abbracciò tutti con uno splendido sorriso, dicendoci - Che piacere vedervi ragazzi come mai sono dovuta uscire di nascosto???- con una rapida occhiata tra me Aurora,Giulia e Massimiliano decidemmo che dovevo essere io a spiegare tutto – dissi : - Cassandra vuoi aiutarci ??? Sei pronta rischiare tutto insieme ai tuoi amici, vivere un’avventura – Ok, non so perché ne come ma vi aiuterò- Le narrai la storia, fu alquanto sorpresa ma quando parlai con re stesene quando lui mi disse che mancavano solo cinquanta minuti Cassandra parve capire la gravita della situazione e disse di un sol fiato: - ora andiamo da Riccardo vero ???- tutti insieme dicemmo- Quando mai riusciremmo contraddirti - -Lei disse, mi potete portare voi ho la moto a riparare -poi facendosi improvvisamente seria mi disse- chi è lo sgorbietto vestito malissimo vicino a te, Enrico ?? –mia sorella Giulia - dissi ma prima di poter fare qualsiasi altra cosa già avevo intravisto i fulmini che mandavano gli occhi di mia sorella, ma poi accadde una cosa alquanto strana, il volto di Cassandra si aprì in un largo sorriso e strizzando l’occhio disse:- Scherzavo e quella che poteva diventare una lite si trasformò in una forte amicizia. Il viaggio fino a casa di Riccardo fu straordinariamente breve, mancavano quarantacinque minuti . Arrivammo, Cassandra sapeva che Riccardo non aveva il cellulare, cosi cercammo la stanza di Riccardo e fortunatamente le luci della sua stanza erano accese . Ma sfortunatamente l’unico modo per raggiungerla senza farsi vedere era una piccola quercia che saliva con un ramo fino alla portafinestra della stanza di Riccardo. Mi arrampicai e bussai,Riccardo aprii anche se non capiva bene cosa facesse un suo amico appeso ad un ramo fuori dalla sua stanza prima di poterlo fa parlare gli dissi- se ti fidi di me e se sei pronto a rischiare tutto con noi scendi con me,l ora o ami più non c’è tempo- lui disse solamente –ok- Scese e ci salutò tutti con un sorriso, tranne chiaramente Cassandra, decisi di far raccontare la vicenda a Cassandra, era la persona che lo conosceva meglio di tutti. Mentre parlavano osservavo Riccardo era un ragazzo alto e robusto, aveva capelli corti castani e un paio di occhi azzurri. Quel giorno portava una maglietta a maniche corte bianca e un paio di pantaloni di una tuta blu. Riccardo era un ragazzo che amava lo sport, era un amico molto fidato, sempre disponibile a sacrificarsi per gli amici. Non aveva paura di affrontare le sfide della vita purché ci fosse stato un amico con lui. Inoltre tramite l’amicizia scovava il lato positivo di ogni persona. Mi disse :- Ok ci sto, lo faccio per rispettare la tua amicizia che per me è stata fondamentale, non avrei fatto molto senza di te e quindi è giunta l’ora di ricambiare!- E quello fu il momento più Difficile quel giorno, Riccardo aveva una bella moto 125 ma se i suoi genitori avessero sentito il rumore d’accensione si sarebbero sicuramente insospettiti. Cosi ci allontanammo tutti a piedi spingendo i motorini, mancavano quaranta minuti,la sua moto quando dovevamo partire iniziò a tossire e sprecammo un quarto d’ora per farla partire e alla fine quando sentii il rombo del motore mi sentii sollevato ma mancavano venti minuti e non avremmo mai fatto in tempo a raggiungere sia Azzurra che Marco . non volevo che Giulia rischiasse per colpa mia ma d’altronde era l’ultima speranza per Heartstreasure. Intanto Giulia si volle informare come al solito e io gli dissi :- Ora dovremmo andare da Azzurra o dal suo ragazzo Marco Azzurra si è unita a noi solo da due anni, un giorno mentre stavamo passeggiando noi sei l’abbiamo incontrata in lacrime, ci affrettammo tutti a consolarla e piano piano si unì a noi. Dopo un paio di mesi scoprimmo che faceva parte di un’altra comitiva ma erano successi molti problemi a causa della sua eccessiva sincerità, questi avvenimenti l’avevano fatta soffrire molto e l’avevano fatta chiudere in se stessa.- - Poverina ma ora è tutto ok ???- Beh sì ora che la vedrai non lo ma preferisco ma era meglio che tu lo sapessi,- Arrivammo da Azzurra ,mancavano dieci minuti,ormai anche Giulia doveva prendere un sigillo. L’avvisai con il cellulare, e scese ma non era sola e ,quel momento non ci credei , con lei c’era anche Marco. Gli narrai tutta la storia al volo dicendogli di fare velocemente Azzurra disse - Enrico non ti nascondo che ho molta paura e te lo dico con molta sincerità non verrei se non ci fossimo tutti, la nostra forza è l’unione che c’è tra di noi, se venisse a mancare quella non so come potremmo fare… ma ok ci sto!Mentre parlavamo osservai con più attenzione Azzurra, era come sempre con il suo immenso carico di sincerità e semplicità, aveva una lunga coda di cavallo castana, gli occhi riflessi da strani occhiali dalla forma allungata quasi ovali. Quel giorno portava un vestito lungo molto colorato e una borsetta di rafia che si intonava con il vestito. Ora che ci ripenso Azzurra era davvero straordinaria parlava sempre con una sincerità disarmante, era sempre leale nei confronti del prossimo, fiduciosa ed allegra. Marco disse:- - Ok mi avete convinto, non mi sono mai tirato indietro da una sfida e questa certo non farà eccezione .Eravamo uno strano gruppetto,. Sul mio motorino che stava quasi per esalare l’ultimo respiro c’eravamo mia sorella io e Marco,sul motorino di Massimiliano , lui Aurora e Azzurra e sulla moto di Riccardo lui e Cassandra .Nel frattempo a due minuti dal fatidico momento mia sorella mi chiese : - Perché volevi lasciare Marco per ultimo,cos’ha che non va ??- E’ il fratello maggiore di una famiglia di cinque figli ed ha perso entrambi i genitori in un incidente d’auto, lavora studia e fa tutte le faccende di casa. Se non lo conoscessi penserei che non esista una persona del genere.- Quella sera, aveva una camicia a maniche corte nera e pantaloni uguali. Aveva capelli corti neri tirati su a mo’ di “porcospino” dal suo viso spiccavano un paio di occhi verde scuro quasi velato. Caratterialmente era puntiglioso, a volte molto silenzioso e riflessivo, si fidava poco delle persone ed era aperto solo con noi !Inoltre la cosa più importante era che non si arrendeva mai lottava con tenacia per raggiungere i suoi scopi. A volte lentamente a volte velocemente riusciva sempre ad ottenere ciò che voleva anche se gli costava molto impegno e sacrificio. La luna in cielo brillava, mancavano un minuto e mezzo, eravamo a circa un chilometro da villa borghese , tutti i motorini correvano il più possibile cercando di evitare il traffico. Lasciammo a quaranta secondi i motorini all’entrata del parco e io li guidai verso la quercia che aveva già preso le sembianze di un grande volto. A venti secondi ci prendemmo per mano io li osservai uno per uno e il sapere di avere amici disposti a fare questo per me,mi rendeva la persona più coraggiosa del mondo,il mio sigillo si illuminò nuovamente di rosso. Un raggio di luna ci illuminò i volti e sentii il risucchio e il vortice invisibile che ci portò con se. Prima di svenire li vidi tutti con me e mi rassicurò parzialmente. Fine Cap1
  
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