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Autore: Sherlock Holmes    05/04/2012    8 recensioni
Sim sta trattenendo in vita Holmes, appena stato torturato da Moriarty, con una cantilena gitana…
Ma un’altra voce sembra attirare l’investigatore, in quell’attimo tra la vita e la morte… Il richiamo di una certa Irene Adler.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Irene Adler, John Watson, Sherlock Holmes, Sim
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Odo la voce di Sim cantare un’antica nenia gitana.
Le sue dita, calde, si sono posate sul mio viso.
L’adrenalina, che fino a quel momento mi ha permesso di restare vigile, ha ormai smesso di scorrere nelle mie vene.
La mia mente è stranamente offuscata…
E mi sento così debole…
 
Il mio sguardo si fissa su Watson che, con una non indifferente concentrazione, si sta suturando una ferita al fianco.
Sono sfinito.
Tanto da chiudere gli occhi.
Cerco di concentrarmi sulla voce di Simza…
L’unico appiglio alla realtà.
Alla vita.
 
Poi,d’un tratto, un’altra voce riverbera nella mia testa…
La riconosco…
 
“Irene…”
“Sì, Sherlock…”
La vedo tendermi la mano.
“Basta lottare, amore mio…”
Mi sporgo verso di lei.
E’meravigliosa, con quel sorriso ammaliante e quei suoi occhi vigili e attenti…
 
- Non può morire, non glielo permetto… Non lascerò che se la cavi così…-
E’ Watson…
- Andiamo! Forza! Respiri! So che può sentirmi… Egoista bastardo!-
Il mio caro amico Watson…
 
Ma mi sta ballando sul petto?
 
- Respiri! So che può sentirmi… Bastardo…-
Oh, Watson…
 
Ritraggo la mano.
“Non posso venire, gioia…”
Lei sembra comprendere.
“Devo…”
“Lo so.” mi zittisce, sorridendo.
“Ti vendicherò…”
Scuote la testa, senza smettere di sorridere.
“Oh, il mio paladino…”
Ritorna seria.“Non pensare a me…”
“Perché non dovrei farlo?” le chiedo, scioccato.
“Perché impazziresti…”
La fisso.
“Io non sono morta per colpa tua, Sherlock… Ricordalo…”
Annuisco, sorridendole.
Mi sento carezzare la guancia.
“Ti amo, Sherlock Holmes…”
Un bacio evanescente…
“Anch’io… Perdonami se non te l’ho detto troppo spesso…”
Mi dedica una risata cristallina.
 
Avverto un pizzicore, all’altezza del cuore…
Perché mi ritrovo improvvisamente a cena con Watson, Mary e… Gladstone? E quel dannato pony, che vuole fare con quella forchetta? Vuole infilzarmi!
 
Respiro…
 
Apro gli occhi di scatto e, urlante, corro come un forsennato verso il fondo del vagone.
 
Sono vivo.
Vivo…
  
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