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Autore: babykit87l    05/04/2012    3 recensioni
E se Bulma avesse deciso di far allenare il piccolo Trunks ma Vegeta non fosse d'accordo?? Se invece però lo riuscisse a convincere??
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Trunks, Vegeta
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Il piccolo trunks alla scoperta della vita'
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Note dell'autrice: allora volevo solo avvertire che Trunks qui parla piuttosto male avendo solo 2 anni e mezzo e non sapevo bene come rendere la cosa. Per cui ho pensato di eliminare le r e rendere le s come se fossero tutte sh (pronuncia come shine) come se non riuscisse a pronunciare bene la lettere. Spero sia comunque godibile e che vi piaccia. A presto
Babykit

E’ TROPPO PICCOLO

Capitolo 1

Era passato un anno dallo scontro contro Cell e le vite di tutti erano tornate più o meno alla normalità. Dopo un primo momento di sconforto e depressione per la scomparsa di Goku, Chichi e Gohan avevano ripreso le loro vite tra faccende domestiche, studio e un nuovo bimbo in arrivo, l’ultimo regalo del saiyan alla sua famiglia. Crilin aveva trovato il coraggio di affrontare C18 e era riuscito alla fine a conquistarla. E infine Bulma e Vegeta… bhe per loro era stato un po’ diverso. Vegeta aveva deciso di non combattere mai più, salvo poi ripensarci dopo una chiacchierata profonda e doverosa con Mirai no Trunks, la sera prima del suo ritorno nel futuro, e Bulma era tutta concentrata sul piccolo Trunks, che incredibilmente imparava tutto molto in fretta. In quell’anno appena trascorso aveva imparato a camminare e parlare, nonostante molte parole venissero più farfugliate che dette in maniera giusta, mangiava da solo e iniziava a smanettare con tutta la tecnologia che c’era in casa. Inoltre, inutile negarlo, era più che mai affascinato dal padre e dai suoi allenamenti che osservava di nascosto, o almeno così credeva lui, da fuori la Camera Gravitazionale. E anche quella mattina quella pratica si stava svolgendo come un rituale. Trunks prese una sedia, decisamente più grande di lui, dalla cucina e andò davanti alla stanza dove Vegeta era entrato ore prima; si mise ad osservare l’interno, riuscendo a malapena ad arrivare all’oblò, e vide il padre tirare calci e pugni in aria come ci fosse un nemico davanti a sé. Per lui quel luogo era proibito, anche se non ne sapeva bene il motivo “mi raccomando Trunks non entrare mai in questa stanza” “pecché?” “quella è la stanza proibita… solo io e tuo padre siamo autorizzati ad entrarci capito?” “ba bene” e lo era davvero proibita dacché Bulma, dopo la disubbidienza del figlio che incurante degli avvertimenti era comunque entrato lì, aveva messo dei codici di protezione a lui sconosciuti. Era così assorto nei suoi pensieri che non si accorse che Vegeta aveva finito di allenarsi e stava uscendo dalla stanza, e appena la porta si aprì si ritrovò il petto del padre davanti la faccia, alzò lo sguardo e vide la faccia del padre infastidito e corrucciato che lo fissava aspettando che si togliesse da lì. Il bimbo incurante dei fulmini che uscivano dai suoi occhi, poiché in fondo c’era abituato, gli sorrise scese dalla sedia e la riportò di corsa in cucina, in modo da poter stare al passo di suo padre. Gli si mise di fianco e lo seguì senza dire una parola fino in bagno; a quel punto Vegeta, spazientito oltre ogni dire, si voltò verso di lui:
- Hai intenzione di seguirmi anche in bagno? Fuori di qui- disse sgarbato chiudendosi dietro la porta e lasciando il piccolo deluso.
Così andò in laboratorio da sua madre con un espressione triste che lei notò subito.
- Amore che cos’è quell’espressione eh? Sei triste?-
- Shi-
- Come mai?-
- Pecchè papà è shempe abbabbiato com me?-
- No tesoro papà è fatto così, non ce l’ha mica con te-
- E allora pecchè non shta mai com me? Pecchè non mi palla mai?-
- Bhe vedi amore tuo padre è un tipo un po’ introverso, chiuso, non è abituato a fare le coccole come me e i tuoi nonni- Trunks la guardò non molto convinto
- Io peò non lo capishco- Disse il piccolo un po’ affranto.
Bulma lo guardò con aria intenerita; voleva bene a suo figlio, anzi era la luce dei suoi occhi, non poteva vederlo così triste e abbattuto e così prese una decisione. Era piccolo, è vero, ma in fondo era sempre un saiyan per cui poteva essere pronto per diventare il giovane forte e coraggioso che aveva avuto la fortuna di conoscere.
- Trunks adesso però la mamma ha un po’ da fare perché non vai nella tua cameretta a giocare?-
Lui di mandò sospirò e uscì dal laboratorio con la testa china al suolo
“Che tenero, sembra già un ometto in miniatura. Devo andare a parlare con Vegeta”

   
 
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