Titolo
ff: Back here
Capitoli:7/10
Genere:romantico/sentimentale
Rating: -
DISCLAIMER: I personaggi citati non
sono miei ma di proprietà di Mitsuba Takanashi.
DISCLAIMER: La canzone “Ogni volta”
che troverete nel testo è di proprietà di Vasco Rossi.
Capitolo
7. Strade diverse
Kamijo
era nella sua camera, triste e arrabbiato. Una parte
del suo cuore gli diceva di andare alla pasticceria dove lavorava Harukawa per
parlarle ancora, ma la sua parte razionale lo bloccava: era certo che non lo
avrebbe ascoltato, o forse si, ma lei non avrebbe mutato la sua scelta. Ormai
la loro storia era finita e doveva rassegnarsi. Però
Haru era stata il suo primo amore… la sua prima esperienza…e non riusciva a non
provare per lei un sentimento d’affetto profondo. Stava soffrendo molto, e non
sapeva a chi chiedere consiglio. Aveva pensato, in un primo momento, di
confidarsi con Takeru, ma nell’ultimo periodo l’aveva visto di rado e poi c’era
dell’altro: era incazzato con lui. Cioè mette nei
casini Kayano, facendola innamorare di lui e poi, quando sua madre scopre tutto
che fa? La molla. Se avesse avuto il coraggio
l’avrebbe picchiato, come quella volta in palestra… no di più…
In pasticceria
-Ma
davvero vi siete lasciati?– disse sottovoce Kayano all’amica mentre
erano nel magazzino.
-Si,
ormai andava per le lunghe- troncò il discorso Harukawa
mentre si metteva il grembiule per cominciare a lavorare.
-Haru
ma perché sei così cinica? Non ti avevo mai vista parlare in questo modo, soprattutto quando c’era di mezzo Kamijo…non gli vuoi bene?-
-Lasciami
in pace Kayano! A me dispiace per te e Takeru… davvero. Credevo che lui non ti
avrebbe mai abbandonata, però l’ha fatto e sai cosa
penso?– fece un brevissima pausa per sistemarsi i capelli – Penso che lui non
sia forte come noi avevamo creduto. Eppure non riesco ad incazzarmi, cioè…se lui non se la sente di perdere un’altra volta una
famiglia perché dobbiamo giudicarlo?- E guardando dritto negli occhi l’amica
per una manciata di secondi, si girò e andò a lavorare.
Kayano
non se lo sarebbe mai aspettato: da quando Harukawa era diventata così fredda e
insensibile? Si sentiva ancora più sola ora che aveva scoperto che la sua
migliore amica non era dalla sua parte.
Decise
che dopo il lavoro avrebbe telefonato a Kamijo per chiedergli cosa era
veramente accaduto, forse Haru era arrabbiata con lui e in un momento critico
se l’era presa con lei.
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“Pronto
Kamijo?” “Ehm…si scusami per l’orario, ho appena
finito il mio turno di lavoro. Lo so che non sono fatti miei…ehm…ma
cos’è successo tra te e Harukawa?”
Casa Edogawa
Takeru
era in sala seduto sul divano, guardava svogliatamente
un programma televisivo. Suo padre, seduto dall’altra parte, leggeva un libro.
Quando…
-Figlioccio
mio, come mai hai deciso di trasferirti in un’altra scuola? Pensi forse che
senza di me ti faranno rigare dritto quest’anno?- e scoppiò
in una risata. Tipico del Signor Edogawa!
-Ma
che cavolo dici?! Mi sono trasferito perché lì hanno
una buona squadra di pallacanestro-
-Ah
si, l’avevo sentito dire- – ma non smise di
interrogarlo – Ma Kayano cosa ne pensa?-
Brutta
domanda.
-E
che ne so!! E comunque non
dobbiamo stare appiccicati per forza!!!- sbottò lui un po’ nervoso per
quell’improvvisa domanda.
-Anzi
avrei anche deciso di restare al dormitorio, so che
quell’Istituto offre agli studenti delle camere, spese alimentari escluse…Ma io
posso trovarmi un lavoro part time-
-Ma
cosa dici Takeru…lo sai che per i soldi non c’è problema…ma
quello che mi dispiace è sapere che te ne vuoi andare di casa- Il Signor
Edogawa era stupito…vedeva suo figlio diverso…non
riusciva proprio a capirlo e di questo se ne rammaricava.
-Ho
bisogno dei miei spazi. E poi se resto al dormitorio posso allenarmi di più in
palestra senza dover perdere tempo a tornare a casa di sera- tirò corto il
figlio, che salì subito in camera sua per non dover dare ulteriori
spiegazioni inutili al padre. Ormai era deciso: si sarebbe trasferito al
dormitorio l’indomani stesso.
Quando Kayano ritornò dal lavoro, un po’ stanca, notò che la sua cena
era stata lasciata sul tavolo. Si sedette un po’ pensierosa. Avvertiva
nell’aria una strana sensazione, come se le persone che erano vissute in quella
casa fino ad allora, si fossero alienate. E quella più
esclusa era proprio lei.
Infatti sua madre e Takeru un po’ si parlavano, probabilmente Tokiko
aveva apprezzato il gesto del ragazzo di rompere con sua figlia. Il Signor Edogawa parlava con tutti, ma,
forse notando un po’ di reticenza da parte della figliastra…l’aveva lasciata in
disparte, imbarazzato da quella situazione di cui ignorava la ragione.
E
se gli avesse parlato? Avrebbe potuto cambiare le cose? Si
forse doveva dirglielo…NO, NO e poi NO.
Takeru
l’avrebbe odiata se fosse successo qualcosa a suo padre. E
sua madre? Anche. Finalmente aveva trovato la serenità
che il destino le aveva strappato una volta, con la
morte del suo primo marito, non poteva essere la causa di una tale sofferenza.
Lei le voleva bene, nonostante i suoi sguardi freddi…
No,
cancellò in un istante quell’ipotesi. Doveva cercare di andare avanti, facendo
finta di niente, soffrendo solo quando era nella sua
stanza, completamente sola. Pian piano ne sarebbe uscita?
Aveva
un sogno. E si stava aggrappando a quel sogno in modo
disperato…
Intanto
doveva concentrarsi sullo studio – ormai la scuola era iniziata – e sul lavoro
part time, che per fortuna la distraeva.
L’indomani, in pasticceria
-Ciao
Haru, sei in ritardo!- disse Kayano quando le porte
della pasticceria si aprirono e comparve l’amica.
-Eh
si scusa, è che dovevo preparare la valigia- rispose
la ragazza sicura di sé.
-Cosaaaaaaa??
La valigia? Ma perché? Parti?- Kayano interrogò Haru
tutto d’un fiato.
-Ehy
ma quante domande fai?– rise Harukawa – Si, parto
domani pomeriggio, sono venuta qui solo per salutarti. Devo seguire mio padre a
Hong Kong e stavolta ho deciso di non fare capricci e partire. Lui sta avvisando
i professori e il vice preside-
-Ma…ma e con la scuola?- chiese Kayano con la bocca aperta.
-Bè
la frequenterò lì, mi manca solo un anno…poi entrerò in una di quelle scuole
per estetiste…Lo sapevi no?-
Ma
perché Haru era così disinvolta? Non le dispiaceva trasferirsi e abbandonare i
suoi amici?
-Haru–
Kayano era visibilmente scossa – T’importa qualcosa di
me? O di Kamijo? Per te non siamo importanti?-
‘Cavolo no Haru…non te ne andare…’
-Si
che mi importa, ma voler bene non significa incatenare
una persona a sé-rispose schietta Haru mentre si riordinava per uscire dalla
pasticceria.
In
quel momento entrò un cliente.
-Se vuoi ci vediamo domani mattina, per salutarci meglio- disse
Harukawa d’improvviso affettuosa.
Ma
Kayano … -No, meglio di no-
Ci
fu un silenzio tagliente. Persino il cliente, che stava scegliendo i pasticcini
da prendere, si fermò qualche secondo, forse anche incuriosito da quella scena.
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“Pronto
Kamijo? Ciao…si sono io, scusa se ti telefono ancora,
bè ecco…Tu lo sapevi che Haruwaka aveva deciso di partire?”
A scuola
-Ciao
Kayano!- esclamò il ragazzo dandole una pacca sulla schiena.
-Ehy…Ciao-
Camminando
insieme si erano ritrovati nel giardino della scuola, tutti e
due giù di morale.
-Harukawa
è partita, ma non si è fatta ancora viva- cominciò il
ragazzo non nascondendo una certa sofferenza.
-Hmmm,
già. Io credo di essere stata anche egoista: non sono andata a salutarla
all’aeroporto…ora me ne pento. E’ anche vero però che negli ultimi tempi lei
era scostante, quasi acida e faceva dei ragionamenti molto freddi. Però…-
s’interruppe ricordando una frase che le aveva detto la sua amica
quando era ancora lì con lei.
-Però…?-
chiese premuroso Kamijo, che in qualche modo aveva sperato fin dall’inizio di parlare con Kayano
per farla sfogare. Secondo lui, Kayano aveva perso più di tutti, aveva perso
l’amore e un’amica importante.
‘Ah Kamijo… tu pensi
sempre agli altri… sei davvero una brava persona’
-Bè
lei mi ha detto che non si possono incatenare le
persone … ehm… forse aveva ragione; cioè a me non è sembrato di incatenare a me
Takeru o Haru…però forse inconsciamente l’ho fatto- Kayano era davvero triste,
ora metteva anche in dubbio quelli che erano stati i suoi sentimenti fino ad
allora. Si domandava se avesse sbagliato lei. Aveva pensato solo a se stessa?
-Secondo
me non è così Kayano- la rassicurò l’amico.
-Harukawa
nelle ultime settimane era strana, io non ho ancora capito il motivo per cui ci siamo lasciati: si era stancata così
all’improvviso del nostro rapporto? Io l’ho sempre
rispettata, come credo non abbia fatto mai nessun altro e allora perché?
Devo chiedermi anche’io se ho sbagliato con lei? L’ho incatenata? No… non penso questo, l’ho trattata sempre con molto riguardo. E credo l’abbia fatto anche tu con quel deficiente.
Semplicemente lui si è tirato indietro perché è un codardo. Scusami se parlo
così, ma voglio essere sincero con te. Lui può avere le sue ragioni, ma per me sono alquanto discutibili … a mio parare non doveva
comportarsi a quel modo. E poi si capisce benissimo
che sta scappando… un’altra volta. Ha cambiato scuola, addirittura mi hai detto che ora vive al dormitorio dell’ Istituto… ma così è
tutto più facile, no? Non deve vederti ogni giorno, non deve dare spiegazioni a
suo padre e da quanto ho potuto vedere fa contenta tua madre. A me questo
comportamento mi dà di vigliacco. E
tu non lo meriti-
Parlò
con molta maturità. Kayano restò ad ascoltarlo con molta attenzione e alla fine
pensò che Kamijo non aveva poi tutti i torti: lei
aveva rischiato mettendosi insieme al suo fratellastro, tante volte era stata
sul punto di arrendersi ma poi si era fatta forza, vedendo soprattutto che
Takeru era sicuro della sua scelta.
Sicuro?
Era tanto sicuro da abbandonarla al primo ostacolo.
Però il Signor Edogawa era stato male… lui si è preoccupato a morte
e adesso vuole proteggere la felicità del padre, anche a costo di tornare ad
essere solo…
‘Ma si sentirà triste quanto me?’
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Un mese dopo
-KAYANOOOOOOOOO- la chiamò da lontano il ragazzo.
La
raggiunse correndo.
-Coff
Coff…ehy ma dove vai così in fretta? Ho appena finito di giocare a basket e già
devo correre di nuovo- cercò di riprendere fiato.
-Vado
al lavoro Kamijo, lo sai che dopo la scuola sono di
turno in pasticceria, almeno quattro volte la settimana- rispose la ragazza
abbassandosi per guardarlo mentre Kamijo era ancora piegato col fiato corto.
-
Ah si…- si rimise dritto.
-
Ehm… volevo chiederti… sei libera sabato pomeriggio?-
era un po’ imbarazzato.
-Mhhh
si… perché?-
-Ho i biglietti per il cinema, è un film d’avventura… sai
alla 007- rise per rompere il suo stesso imbarazzo.
‘Kamijo mi sta invitando ad uscire?’
Quasi
avesse intuito le perplessità dell’amica, si affrettò a dire –Se ci vado con un
mio compagno di squadra non ci capirò niente, ne sono
certo. E siccome il film mi piace vorrei vederlo in santa
pace, godendomelo fino alla fine!- la guardò per capire la sua reazione.
Poi
continuò –e poi è un po’ triste andarci da solo? No…?-
-Ok
Kamijo, ti accompagno volentieri, anche perché non esco da un bel po’- sorrise
per la prima volta Kayano, dopo tanto tempo, un pochino più
spensierata.
-Eh
lo so…devi cercare di distrarti e uscire di più- disse
Kamijo in tono preoccupato.
‘Kamijo… mi hai invitata per farmi distrarre, vero?’
…
‘Sei un vero amico’
Mancavano
cinque giorni all’appuntamento.
E ogni volta che viene giorno
ogni volta che ritorno
ogni volta che cammino e
mi sembra di averti vicino
ogni volta che mi guardo intorno
ogni volta che non me ne accorgo
ogni volta che viene giorno
E ogni volta che mi sveglio
ogni volta che mi sbaglio
ogni volta che sono sicuro e
ogni volta che mi sento solo
ogni volta che mi viene in mente
qualche cosa che non c'entra niente
ogni volta
E ogni volta che non sono coerente
e ogni volta che non è importante
ogni volta che qualcuno si preoccupa per me
ogni volta che non c'è
proprio quanto la stavo cercando
ogni volta
ogni volta quando....
E ogni volta che torna sera
mi prende la paura
e ogni volta che torna sera
mi prende la paura
E ogni volta che non c'entro
ogni volta che non sono stato
ogni volta che non guardo in faccia a niente
e ogni volta che dopo piango
ogni volta che rimango
con la testa tra le mani
e rimando tutto a domani
Fine
capitolo.7
1 Novembre 2006
Ciao! Ebbene…
sono tornata! Volevo ringraziare innanzitutto coloro
che hanno lasciato commenti sul sito e coloro che mi hanno inviato un messaggio
per avere notizie della fanfiction. Come vedete è
tornata! Sonya è tornata, hihihihihi! In questo periodo sono abbastanza in
forma e ho l’intenzione di terminare questa storia che, ahimè, si è protratta
per le lunghe a causa delle mie indecisioni.
Quando ho iniziato questa fanfiction, stava terminando una storia per
me molto importante. Non voglio scendere nei particolari, anche perché al
momento sono inutili, ma senza accorgermene in quel periodo stavo
perdendo, e solo per causa della sottoscritta (datemi della deficiente) la cosa
più importante per me: l’amore. Un amore speciale, che arriva solo una volta
nella vita… solo una.
Io avevo avuto la fortuna
di incontrarlo, anche in maniera molto speciale. Poi, giustificata dal fatto
che non avessi fiducia nel prossimo, che volevo
risolvere i miei problemi psicologici e famigliari da sola … ho allontanato da
me un sogno…
Ho cominciato a stare sulle
mie gambe e a fare dei sacrifici, ma coinvolgendo un’altra persona, che, ahimè,
non amavo. Forse per dimenticare il mio vero amore?
Non lo so… adesso è facile dire ‘si’ ma in quei mesi
ero davvero confusa.
Questa nuova persona era uguale
alla “me” del passato: vittima di se stessa e sempre sfiduciata.
Eppure ho trascinato questa semi storia per alcuni mesi… poi non ce l’ho più
fatta e abbiamo rotto definitivamente. Ed è stato un bene, dato
che rischiavo di rendere la mia vita molto depressa.
Dovevo o no
risalire con le mie sole forze?
Se ce l’ho
fatta?
Si.
E ho avuto anche il più bel
regalo che il destino mi abbia mai fatto: ho ritrovato
l’amore. Amore con la A maiuscola, insomma io e il ragazzo che avevo
allontanato ci siamo ritrovati, anche se all’inizio è stata dura per lui
perdonarmi, e adesso non lo lascio più!!! (^_^)
Quindi, se questa fanfiction continua è anche grazie a lui!
Mi raccomando, lasciatemi
dei commenti e ditemi se c’è qualche errore… Ad esempio ho riveduto e corretto
i precedenti capitoli perché, appunto, ho riscontrato degli errori >.<
Quindi correggetemi! (^_-)