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Autore: Unbreakable_Vow    05/04/2012    6 recensioni
Draco gli lancia un ghigno furbo, occhieggiando le varie uova di cioccolata. "Che mi hai dato un'ottima idea."
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
- Questa storia fa parte della serie 'Andiamo per fasi...'
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Yaaa, dopo la prima e la seconda, ecco qui la terza fase! In pura atmosfera pasquale, in un mondo (quello magico) in cui la Pasqua viene considerata poco e nulla.
Stavolta, oltre al prompt di Nefene (che è sempre Draco/Harry, che tiene conto dell'epilogo), si aggiunge quello del contest "Let's ship again" (potete trovarlo qui): uova di cioccolata.
Spero che vi piaccia ;)



Titolo: Terza fase
Autore: Unbreakable_Vow
Beta: Cabiria Minerva
Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, James Sirius Potter
Pairing: Draco/Harry
Ambientazione: Post-saga
Frase-chiave:
Draco gli lancia un ghigno furbo, occhieggiando le varie uova di cioccolata. "Che mi hai dato un'ottima idea."
Genere: Introspettivo, moderatamente Comico e Romantico
Rating: Verde
Avvertimenti:  Pre-slash, One-shot, What if?




"Perché ancora mi stupisco della tua imbecillità? E dire che ormai dovrei esserci abituato."
Harry sbuffa, in modo alquanto teatrale, poi si concede una risata leggera. L'aria primaverile gli accarezza la pelle delle guance e lui si gode il calore del sole che attraversa lieve l'Inghilterra. Marzo sta passando e, fra giornate di lavoro, lettere ai bambini, chiarimenti faticosi con i Weasley e i suoi incontri settimanali con Draco, non sa esattamente come definire quel periodo. È troppo confuso per essere riassunto in una sola parola.
"Cos'ho fatto, stavolta, di tanto imbecille?" chiede divertito, mentre un gruppo di ragazzi dai capelli più variopinti di Teddy - oltretutto Babbani - attraversa il marciapiede parlando a voce un po' troppo alta.
"Questo," risponde Draco con voce gelida, indicando le persone che hanno appena incrociato. Il disgusto sul suo volto è più che evidente. "Seriamente, Potter. La Londra Babbana?"
È da quasi tre mesi, ormai, che lui e Draco hanno intrapreso quella sorta di pseudo-amicizia su richiesta dei loro figli. Se all'inizio erano entrambi tesi e anche un po' imbarazzati durante i loro incontri, la stessa cosa non si può dire per il rapporto che hanno adesso. Cosa sia di preciso, però, per Harry è ancora un mistero. L'unica cosa che può affermare con certezza è che stanno cominciando a doversi sempre di meno tollerare a vicenda e a gradire l'uno la compagnia dell'altro. Riescono a parlare e a non scannarsi ogni venti secondi, anche se i loro discorsi non hanno mai toccato tasti troppo profondi o dolorosi. Solo una volta Harry si è permesso di indagare sulla vita matrimoniale di Draco (il quale non ha mancato di ricordargli quanto fosse inopportuno pur rispondendo alle sue domande) e ha scoperto che fra lui e Astoria non c'è mai stato niente che non fosse un placido benestare l'uno della compagnia dell'altro. Niente amore, solo un'unione che avvantaggiava entrambi e che si è trasformata in un buon rapporto di amicizia. Se all'inizio ha trovato il tutto incredibilmente triste, una vocina al suo interno ha ben pensato di dirgli: Meglio per te.
L'ha messa subita a tacere. Niente illusioni, grazie.
"Non ci eravamo mai stati," risponde tranquillo, svoltando l'angolo seguito subito da Draco. "E poi te l'ho detto, devo fare un acquisto."
"Ah già, dimenticavo, il tuo famoso acquisto segreto," replica Draco con sarcasmo. "Che si può trovare solo nella Londra Babbana, presumo."
"Esattamente," si mette a ridere.
Camminano in silenzio, il rumore della frenetica vita londinese che scorre in sottofondo. Caotico, multiforme, un po' disturbante. È completamente diverso dal rumore di Diagon Alley in fermento. Questo gli sembra in qualche modo più... artificiale. Si chiede se per Draco sia lo stesso e si gira per dare un'occhiata alla sua espressione. È tesa, come se stesse facendo un grande sforzo per controllarsi.
Sospira, riflettendo che forse, spiegandogli il motivo di quell'itinerario insolito, potrebbe riuscire a metterlo un po' di più a suo agio.
"Devo fare un regalo ai bambini," inizia.
Draco, che non si aspettava evidentemente quell'affermazione, gli lancia uno sguardo stranito. Harry intuisce che la sua mente da mago ci metterà un po' ad afferrare il motivo, ma vede il suo sguardo schiarirsi quando finalmente comprende. "Pasqua?"
"Esatto," replica a quel punto. "Ogni anno ho sempre comprato delle uova ai miei figli."
Draco ci riflette un attimo. "Anche nel mondo magico esistono le uova di Pasqua."
"Lo so," concorda, "ma fin da quando erano piccoli Arthur ha insistito affinché gli regalassimo quelle Babbane. Dice che sono più buone, ed effettivamente ha ragione. Noi maghi non diamo molta importanza a questa festività."
Draco annuisce, e poi aggiunge "In effetti io non l'ho mai festeggiata."
Ritornano a camminare in silenzio, guardando distrattamente edifici e strade tutt'intorno a loro. Harry si accorge che Draco è pensieroso, ma lo lascia riflettere senza proferire parola. E' Draco stesso a rompere il silenzio, poco dopo.
"Potter -"
"Harry."
Draco lo fissa confuso. "Come?"
"Avanti, Draco," dice Harry spazientito. "Sono mesi ormai che ci vediamo una volta a settimana, ti ho lasciato pure le mie chiavi di casa. Non credi sia il caso che tu cominci a chiamarmi per nome?"
Draco gli lancia uno sguardo torvo, non esattamente un buon segno. "No,Potter," è tutto ciò che risponde.
Harry alza gli occhi al cielo ma non replica, pensando, con un po' di amarezza, che forse sia meglio così. Si sono già avvicinati troppo e la sua salute mentale ne sta risentendo parecchio. Le immagini mentali di lui e Draco in ben altre situazioni rispetto a come stanno le cose fra loro - situazioni che nella sua mente si ripresentano di continuo, che hanno reso quel qualcosa che non sapeva spiegarsi fin troppo chiaro - sono diventate molto più frequenti. Continuando in questo modo, come diavolo riuscirà a dimenticarsi di lui?
Quando arrivano di fronte al negozio Harry fa cenno a Draco di fermarsi. Lo osserva guardare la vetrina e rimanerne stupito. Ride di sottecchi: il tripudio di colori e tipi di cioccolato che si può vedere all'interno del negozio è strabiliante. Harry stesso, tanti anni fa, ne è rimasto affascinato.
Spinge la porta di vetro del negozio che smuove un piccolo campanellino, e Draco lo segue subito dopo. Ricorda d'improvviso che, prima di interromperlo, Draco gli stava comunicando qualcosa.
"Cosa volevi dirmi, prima?" gli chiede girandosi verso di lui.
Draco gli lancia un ghigno furbo, occhieggiando le varie uova di cioccolata. "Che mi hai dato un'ottima idea."

***

Quella domenica la Sala Grande è pressoché deserta e Lily, Albus e James sono seduti insieme al tavolo dei Grifondoro. Chiacchierano distrattamente e bevono un po' di succo di zucca e tè, aspettando che i loro gufi portino le uova che sicuramente il padre avrà comprato loro. Come previsto queste arrivano poco dopo, avvolte nelle loro confezioni personalizzate: rossa dal nastro d'oro per James, verde dal nastro argento per Albus, e blu dal nastro bronzo per Lily. I tre scartano subito le uova e si mettono a mangiarle, e mentre Albus addenta il suo cioccolato bianco e Lily quello nero fondente, James, fra un morso di cioccolato al latte e l'altro, si perde in racconti di quando tutti e tre erano piccoli e passavano le vacane di Pasqua a casa di nonno Arthur e nonna Molly, insieme a Rose e Hugo - che dormono, i fortunati, perché riceveranno le loro uova soltanto domani.
All'improvviso Albus vede planare una civetta scura, che riconosce essere quella di Scorpius. Porta con sé un pacco piuttosto voluminoso e, quando vede Albus, si fionda a depositarlo vicino a lui, rischiando di rompere completamente il suo uovo.
"Piano, Ninì!"  grida inutilmente Albus, in quanto la civetta è già volata via. Meglio così, pensa Albus distrattamente: quel soprannome lo odia, lo becca sempre ogni volta che la chiama in quel modo.
"Perché la civetta di Scorpius ti ha consegnato un pacco?" indaga James curioso, mentre Lily assottiglia lo sguardo verso il fratello.
"Onestamente non lo so," risponde Albus sincero, prima di scorgere un biglietto attaccato al lato destro della scatola. Incuriosito, si avvicina per leggerlo.
 
Severus,
ti prego di consegnare questo regalo a mio figlio. E' un uovo di pasqua, sono andato con tuo padre a prenderlo. Visto il tono brusco con cui Scorpius mi ha scritto l'ultima volta, immagino che sia meglio che tu faccia da intermediario in questa situazione.
Ti ringrazio,

Draco Malfoy

 
Albus guarda quel biglietto per un minuto buono, prima di accorgersi che Lily glielo sta strappando dalle mani e leggendo in dieci secondi netti. "Lily!" dice piccato, ma questa lo ha già passato a James e sta fissando il fratello con uno sguardo attento.
"Papà e il signor Malfoy sono andati insieme a prenderci le uova," asserisce. Quel tono non promette nulla di buono. "Direi che il piano sta andando bene, non credi?"
"Cosa? Ma..." ma James lo guarda tranquillo, e Albus capisce. "James sa del piano?"
"Naturalmente," risponde Lily, proprio mentre James afferma "Già, Albus, grazie per avermene informato!"
"Ma... Lily! Come hai potuto! E tu, James, pensavo, beh, non te l'ho detto perché pensavo non fossi d'accordo!"
"Non hai posto nessun vincolo di segretezza sulla faccenda, mi pare," risponde Lily tranquilla. "E James è d'accordo. Ma non credo sia questo il luogo adatto per parlarne, vi pare?"
James e Albus annuiscono, quest'ultimo a malincuore. Si è fatto palesemente fregare, che razza di Serpeverde è? L'altro Severus gliene direbbe di tutti i colori.
"In ogni caso," continua Lily, addentando un pezzo di cioccolata, "la situazione procede bene. E ho un piano per quando ritorneremo a casa. Quindi, Albus, dì a Scorpius di fare meno la ragazzina capricciosa con il padre e di farci la pace, perché ho bisogno della vostra collaborazione."
Come pietrificato, Albus sbianca di colpo.
   
 
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