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Autore: damnhudson    06/04/2012    3 recensioni
Settimana Finntana. Dedicata a Finn Hudson e Santana Lopez, va dal 2 Aprile fino all'8.
Day 1 (April 2): Movie/TV AU
Day 2 (April 3): kid!Finntana
Day 3 (April 4): Personality Swap
Day 4 (April 5): Pregnancy/Babies/Family
Day 5 (April 6): Angst
Day 6 (April 7): Wedding Planning/Wedding
Day 7 (April 8): Deleted Scenes
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Che io ho ovviamente iniziato in ritardo, ma ci tenevo a farla, quindi, niente, eccola. :) Enjoy.
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Dalla prima settimana :
“Puoi dire qualcosa, per favore?” Chiese, in maniera supplicante, quasi.
“Dovresti saperlo Santana. Se tu ti avvicinassi io non ti lascerei mai più andare via.”
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Finn Hudson, Santana Lopez
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Day 1 : Movie/TV AU.

 

 They want sex. I want sex, ehy, do you want sex?

 

Santana e Finn si erano ritrovati accoppiati per fare quel compito settimanale al Glee Club.

Ovviamente per conto di Santana Lopez, questo era tutto inutile. Come la preparazione di uno show televisivo gli avrebbe insegnato qualcosa, e questo a cosa sarebbe servito nella vita? Shuester aveva solo risposto che l’organizzazione nella vita è tutto.

Finn dal canto suo, non voleva lavorare con una persona che trovava antipatica, che lo prendeva in giro, ma il fato aveva parlato. Cosa poteva farci lui?

Quindi, quel pomeriggio si trovarono sotto accordo di Santana in biblioteca – luogo che ancora oggi lasciava Finn sbigottito – per provare a fare qualcosa per quella settimana.

 

“Possiamo chiedere ad Artie di aiutarci con le riprese.”

Propose il ragazzo alto, guardando gli appunti della ragazza. Esattamente bianchi, un foglio bianco che non aveva nemmeno il segno di una cancellatura. Finn ci provava, ma a Santana non andava bene niente di quello che lui le proponeva. Almeno lui ci stava provando, mentre lei teneva solo a mettere bene i capelli, in quello che era l'unico boccolo nella coda perfettamente tirata all’indietro imposta dalla Sylvester.

“Questa è una buona idea, Hudson.”

Disse lei, rivolgendogli un sorriso veloce, mentre con la mano leggera andava a scrivere ‘Artie Abrams’ sul foglietto ormai non più bianco.

La calligrafia perfetta di Santana, si sposava perfettamente con la figura della ragazza, slanciata e meravigliosa.

Finn non si era mai soffermato più di tanto a notare quanto il sorriso di Santana fosse luminoso o a quanto le sue ciglia erano lunghe e nere. E i suoi occhi, erano qualcosa di veramente ipnotico.

Di tutta risposta, Santana sollevò lo sguardo e fece un movimento tipicamente afro-americano.

“Cosa c’è, Frankenteen? Ti si è impallato il disco?”

Chiese, seriamente, mentre lui faceva finta di niente, cercando di guardare altrove.

“Wow, ci sono un sacco di libri.”

Che stupido Finn Hudson.

 

“Hai pensato a cosa potremo fare, genio?”

Chiese Santana, guardando il ragazzo. Nemmeno lei si era mai soffermata a guardare, quando i lineamenti di Finn fossero leggeri e giovanili. Nemmeno quando lo sguardo dei due s’incontrò lei smise di analizzarlo. Finn, abbassando il suo, riprese a leggere un libro che aveva trovato nello scomparto dei ‘libri sullo showbusiness’. Secondo Santana avrebbe trovato qualcosa che avrebbe potuto aiutarli, quindi lui si stava impegnando nella difficile lettura di quel libro.

Che poi non era difficile, solo che Finn non era abituato a leggere. Una volta, per leggere un fumetto di cento pagine, ci aveva messo quattro mesi. Non si sa con quanta frequenza leggesse, ma questa volta si stava davvero impegnando.

“TROVATO!”

Esclamò poi Frankenteen, guardando Santana sussultare. La bibliotecaria, con un’occhiataccia, gli intimò di abbassare subito la voce, e lui, si lasciò scivolare sulla sedia. Gli metteva paura quella signora. Aveva una faccia da topo, e secondo Finn non parlava. Con tutto quel tempo speso in un luogo di silenzio – nemmeno fosse una chiesa – doveva aver perso l’uso della parola, la poverina.

“Spara, e non in senso letterale, ma in senso lato.”

Aggiunse Santana, subito.

“In ogni caso non avevo niente con cui spararti, anche se avrei potuto inventare una cerbottana su due piedi.”

“Il primo principio della fisica quantistica?”

Chiese, Santana, sorridendogli in modo aspro.

“Garibaldi.”

Disse allora Finn, finendo per ridere e facendo scivolare la latina in una risata con lui.

“Comunque, sesso! Diamo ai giovani quello che voglio vedere. Una scena di sesso. Auguriamo a tutti di usare il preservativo e tutti gli altri adeguati rimedi.”

Santa sbarrò gli occhi, guardando il ragazzo. Una scena di sesso, loro due?

“Ci sto.” Disse lei, ridendo. “Casa mia, alle otto.”

“ Santana. “ La richiamò lui. Lei si girò curiosa. “ Se è una scena di sesso, Artie non può esserci.”

 

Non sopportava più l’attesa Finn.

Si precipitò a casa di Santana mezz’ora prima. Aveva disdetto l’appuntamento con Artie e i era messo bene le sopracciglia con la saliva. Obiettivamente sì, faceva un po’ schifo, ma erano da mettere apposto e andava fatto in una maniera o in un’altra.

Si era preparato con cura, aveva preso una mentina per l’alito ed era uscito, pronto per girare quella scena di sesso, finta per passare un messaggio a tutti gli adolescenti. Certo, girare un messaggio del genere con Santana Lopez era un po’ utopico, ma avrebbe reso alla perfezione l’idea di come ci si doveva comportare. Della serie: Santana Lopez non approva i bambini.

Era quello che aveva detto lei stessa alla sua amica, quando tempo fa, era rimasta incinta di Noah Puckerman, il che era tutto dire. Nonostante Quinn non glielo avesse mai raccontato, lei poteva metterci la mano sul fuoco che aveva utilizzato la scusa del ‘come sei magra oggi!’ o ‘I tuoi occhi sono così belli oggi.’ Lo sapeva bene, perché aveva usato quelle stupidissime scuse anche con lei. Non che ne avesse bisogno, ma comunque era sempre bello sentirsi dire certe cose, soprattutto da uno come Noah Puckerman. Si stava giusto domandando Santana, appena uscita dalla doccia, mentre sistemava i capelli, se per lei fosse solo un video.

Beh, dopotutto Finn.. oh, beh, lei era stata qualcosa di importante per Finn, e lei si era sentita importante quando Finn scelse di perdere la sua  verginità con lei, ma niente di più. Forse.

 

Quando Finn suonò al campanello, si mise bene nella felpa e sentenziò brevemente su come presentarsi se qualcuno diverso da Santana gli avesse aperto la porta. Quando poi l’ispanica gli aprì, sospirò, stampandosi un sorriso sulla faccia.

“Entra e togliti i vestiti, orsetto del cuore. Ti sei dimenticato come si fanno certe cose? – sospirò guardandolo, mentre appariva confuso. – Scusa, Finn. Sono nervosa.”

Nervosa per cosa? Era solo un compito.

Certo, solo un compito. Infatti si era appostato fuori casa sua mezz’ora prima perché era solo un compito.

 

Si stesero sul letto di Santana, lei sotto, lui sopra come di comune accordo. Lui aveva comunque i pantaloni e lei la gonna. E non seppero bene quando fu il momento in cui smisero di fare finta, ma ad un certo punto tutto diventò dannatamente reale. I baci sul collo, le carezze, le paroline sussurrate all’orecchio di Santana e viceversa. Quello non era più solo un compito, per nessuno dei due, che apparivano tutto fuorché imbarazzati. Sembrava qualcosa che entrambi attendevano da tempo. Una volta che ebbero lanciato il messaggio con tanto di sorrisini finali, Santana si alzò. Finn rimase un po’ sbigottito, sembrava che le cose stessero andando bene, non solo per lui, per entrambi.

“Che cosa è successo?”

Domandò lui, schiarendosi la voce, cercando di risultare il meno affannato del solito.

“Ti aspettavi le coccole? Il nostro lavoro assieme è finito, ragazzino. A breve torna mio padre, se non vuoi che ti trovi, beh, sai dove è la porta.”
Lui si alzò, infilò di nuovo la felpa marcata McKinley e si lasciò la mora alle spalle, come se nulla fosse. Come se non gli importasse niente, a nessuno dei due forse. Santana si era tolta un sassolino dalla scarpa, e Finn c’era rimasto male, ovviamente.

 

Tre giorni dopo, i due continuavano ad ignorarsi, non si conoscevano, estranei. Anche quando il professore gli richiamò per presentare il loro progetto, rimasero distanti.

“Il nostro progetto è ricordarvi di non fare la fine di Quinn Fabray... - Disse Finn, guardando la classe. Brittany alzò la mano. – No, non in carrozzella.”

Disse subito, capendo le intenzioni della bionda con la manina alzata che sventolava quasi stesse salutando la coppia davanti a lei.

“Incinta!”

Aggiunse Santana, sentendo grugnire Quinn. Ancora non aveva perdonato Puck per aver reso il suo corpo in quelle condizioni, ma a pensarci bene, al momento era molto messa peggio. Perciò, si lasciò scivolare per quanto potesse nella carrozzella e continuò a guardare il video. Ci fosse stato Jessie St.James avrebbe detto che quel video andava proibito per il crimine di fare schifo, ma ai due piaceva particolarmente, anche se non si erano ancora guardati in faccia. Ma evidentemente al professor Shue piacque, dato che si alzò per applaudire con foga.

“Capito ragazzi? Sempre, sempre, sempre il preservativo!”

Il Glee Club emise uno strano rantolio, come se facesse impressione parlare di questo con Will Shuester. Alla fine lui era come loro padre, e nessuno voleva parlare con un genitore di sesso.

 

“Che fai dopo la scuola?” Chiese Santana avvicinandosi all’armadietto di Finn, una volta che le lezioni si furono concluse. Finn, la guardò con un sopracciglio alzato, cercando di intuire ogni plausibile proposta da parte della ragazza.

Scrollò le spalle, e sorrise. “Niente, avrei passato il mio tempo ad allenare da solo. Se hai di meglio da proporre.”

Lei sorrise, avvicinandosi ancora di più al ragazzo.

“Possiamo andare a mangiare qualcosa, e passare del tempo assieme.”

Finn la fissò “Per poi mandarmi via, Santana? Okay, ci sono delle cose che devi sapere su di me. Non solo tu hai un orgoglio, non solo tu stai combattendo contro qualcosa. Tutti noi stiamo combattendo per il nostro futuro, per avere qualcosa che ci mantenga in vita, un lavoro, forse. Credimi quando ti dico che anche io vorrei passare questo ultimo anno senza che nessuno mi rompa le scatole. Ma sembra che tu voglia farlo per forza.”

Santana rimase pietrificata. Non credeva che Finn Hudson provasse tanto... odio? No, quello era qualcosa di più e lei lo sapeva bene. Era la sessa cosa che anche lei provava quando... oddio!

“Sai perché faccio certe cose, Hudson?” Chiese lei, vedendo che il ragazzo faceva un cenno negativo con la testa sorrise. “Perché mi piace averti intorno. Mi piace vederti sorridere, vedere i tuoi dentini così bianchi, lasciare lo spazio ad una smorfia, quando capisci che ti sto prendendo in giro. Sono innamorata di te, Finn. Completamente innamorata di te. E te lo dico lo stesso, anche se è troppo tardi, anche se sei innamorato di qualche bella e dolce biondina, o moretta che non sia io. Rachel Berry? Okay, mi andrà bene lo stesso. Sarà una bella batosta, ma prometto di non farle del male.” Disse lei, lasciandosi andare. Maledicendosi perché aveva promesso che non l’avrebbe mai detto a nessuno, tanto meno a Finn. “Puoi dire qualcosa, per favore?” Chiese, in maniera supplicante, quasi.
“Dovresti saperlo Santana. Se tu ti avvicinassi io non ti lascerei mai più andare via.”

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Ecco, questa è la mia prima esperienza con li week, spero di beccarne qualcuno che mi interessi, anche la volta prossima, come è andata con la Finntana. Siccome non so bene come funzionino, ne se devo aggiornare ogni giorno, vedrò di farcela.
So che ho iniziato in ritardo, ma prometto di portarla a termine, quindi chiunque si metta a segurla, non abbia paura, la concludero. :)
Fatemi sapere cosa ne pensate, allora. :)
Bacini.

   
 
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