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Autore: MalocchioRose    06/04/2012    2 recensioni
Ribatte l'altro, annullando l'irrisoria distanza tra le loro labbra, incollandole insieme in un bacio che sapeva già di sesso. Atteso per troppi anni perchè potesse esser consumato in un solo minuto, e forse è per quello fino all'alba i due sono riamasti lì, incollati l'uno alle labbra dell'altro, lasciandosi a volte sfuggire un sospiro esasperato, dicendosi a labbra incollate e bocche mute quello che non erano riusciti a dirsi in sei anni.
Au!Hogwart universe!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Salve beneamati e suppongo non molti lettori, se potessi rivolgermi come il Manzoni a venticinque sarei già contena!
Ok, la smetto di sparare cazzate. 
La fic è ovviamente Larry, come avrete potuto dedurre dai personaggi, scritta per la settimana su HP (Per chi vivesse sotto un masso, Harry Potter.) Indette da #THEGAYSHAVEGAYEDAGAIN, a cui proclamo tutto il mio amore prima di queste poche righe. 
Che altro, spero vi piaccia e anche se dovesse farvi schifo lasciate una recensioncina? 
Grazie mille in anticipo. 





Ovviamente



 Parlava, parlava, parlava, quel uomo parlava e le palpebre di ogni singolo studente cominciavano ad abbassarsi. Anche i più dediti corvonero iniziavano a vacillare. Ma, chiunque, dopo due ore,  quarantasette minuti e decisamente troppi secondi ancora di storia della magia viene abbacinato dall'invitante e insolitamente comodo banco,  le piume sporche d' inchiostro potevano addirittura sembrare un cuscino invitante e il testo ammuffito recuperato al ghirigoro un letto a baldacchino degno di un re. 
  Su uno di quei testi ammuffiti, scarabocchiati da generazioni e generazioni di giovani maghi e streghe si riposava tranquilla una testa castana, un po' spettinata, i cangianti occhi celesti quasi nascosti dalle palpebre a mezz'asta. Il cercatore, non che capitano della squadra di quidditch di Grifondoro, non che ragazzo più ambito della scuola subito dopo La serpe, non che ragazzo più intelligente della scuola subito dopo La serpe, non che Louis William Tomlinson, stato mezzosangue nato babbano, era perso nei suoi pensieri, impegnato nel non farsi venire un'erezione nel bel mezzo dell' ora di storia della magia (visto che le rivolte dei troll non erano proprio la cosa più eccitante del mondo) perché per l'ennesima volta si era immaginato la bocca Della Serpe intorno al suo sesso. Quella bocca assurdamente perfetta e irrisoriamente grande, come se  i geni dei suoi deprecabili genitori purosangue avessero deciso di produrre un paradosso al posto di un figlio. Sangue puro e mente sporca. Perché, dentro il castello, chiunque sa che La serpe, quella Serpe, oltre a non farsi problemi se quello nel suo letto è un ragazzo o una ragazza, non si fa nemmeno problemi sulle voci che girano per la scuola, che lo ritraggono come la macchina del sesso più allenata di tutto il regno unito e d' Irlanda. Evitando accuratamente di smentirle con una nuova performance ogni settimana, ogni volta che gli andava e mai e poi mai con la stessa persona. 
  Perso tra un boccolo e l'altro di quella creatura divina quasi si lascia scappare un gridolino, non troppo virile, quando un elegante origami a forma di rondine Plana delicatamente sul suo banco intagliato da un certo R.W. La pergamena è strappata frettolosamente da un quaderno, la grana sottile e la scrittura ordinata.

Tomlinson, voglio fare una scommessa con te, ci stai? 
                                                                            H.S.

 Adesso, ogni persona sana di mente avrebbe ovviamente risposto di no, primo perché era la scommessa di una serpe, secondo perché era una scommessa Della Serpe. 

Illuminami Styles, cosa passa per quel tuo cervello bacato? 
                                                                                      L.T.

 Il foglio se ne ritorna al mittente con la stessa eleganza, accompagnato da un lieve colpo di bacchetta e una mezza rotazione del polso. I gesti del ragazzo sono meccanici mentre si volta verso la cattedra, facendo ben attenzione a non incontrare nemmeno per mezzo millesimo di secondo gli occhi della serpe. Occhi assurdamente verdi, capaci di far bagnare una ragazza con un solo sguardo, gli occhi di Harold Edward Styles, per gli amici Harry, per tutti La Serpe, per pochi eletti Hazza, oppure il suo cuore avrebbe smesso di battere.
  Non ci avrebbe mai fatto l'abitudine a quegli occhi, a quel corpo, a quella voce. Anche se ogni santissimo giorno si mandavano frecciatine velenose. Ogni santissimo giorno insultavano i rispettivi genitori. Ogni santissimo giorno era identico all'altro, ogni stramaledettissimo giorno non poteva smettere di amarlo sempre di più. Harry Maledetto Styles e i suoi ricci, maledetto lui e la sua famiglia, maledetto io che mi sono innamorato di un coglione, continuava a ripetersi nella speranza di calmarsi. 

Una delle regole della scommessa è che non puoi sapere tutto della scommessa. Accetti grifondiota? 
                                                                                                                                                            H

 Ovviamente.
                   L

 Ecco, con una sola parola, è riuscito a segnare tutta la sua esistenza. 

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  Da bravo grifondiota il capitano ha agito, senza pensare, senza nemmeno collegare le mani al cervello per scrivere quel dannatissimo 'ovviamente' e in quel momento se ne sta pentendo.  Se ne sta pentendo perché non ha pensato che la sua vittoria era fin troppo semplice, scontata, sicura e che Harry non l'avrebbe mai lasciato vincere così facilmente. 

  Grifondoro contro Tassorosso, terza partita del torneo. 
  I Tassorosso che da cinquant'anni contro i gryff non arrivavano ai sessanta punti. 
  Ora, visto che la scommessa era, "scommetto che i tassi riescono a raggiungere i cento punti", perché non accettare? Non aveva nemmeno scommesso sulla loro dipartita, solo che se la sarebbero giocata alla pari.
  Il piccolo, riccioluto, figlio di mangiamorte, aveva ragione. Anche se sospettava che il loro portiere fosse stato confuso aveva dovuto tener fede alla scommessa, dandola vinta al suo orgoglio e ignorando quella lagna di Liam che continuava a ripetergli che lo avrebbero cruciato a morte appena avesse messo piede nella serra. Decisamente tragico per essere un Tassorosso, sì.

  Per quel motivo ora se ne stava in piedi, nel mezzo della serra di erbologia, le orecchie tese, la bacchetta stretta nel pungo nascosto nella tasca della divisa. Troppo teso anche per respirare e fermamente convinto che il signorino non si sarebbe scomodato per un sudicio mezzosangue come lui, come si divertivano a chiamarlo, convinto che avrebbe semplicemente mandato i suoi deprecabili tirapiedi.
  Però Louis non lo sa che Harold ha organizzato tutto per riuscire a vederlo di nascosto, lontano da tutti gli occhi indiscreti del castello, dalle mille orecchie che ti possono spiare, dalle troppe facce familiari che potrebbero riconoscerti. 
  Non è lì per umiliarlo, o peggio, per cruciarlo, e molto probabilmente non potrebbe mai farlo. Non potrebbe mai far sfigurare quel viso, così perfetto, in una maschera di dolore, non potrebbe mai colpirlo, al massimo accarezzarlo. Quello che covava dentro il petto non era odio, ma amore. Il passare di ragazzo in ragazza era solo un modo per sopperire alla sua insoddisfazione cronica, insoddisfazione derivata dal non riuscire a farsi scopare da Louis Tomlinson, troppo convinto del suo essere etero.
  E allora perché provarci proprio ora, dopo il coprifuoco, nella serra del professor Paciock? 
  Semplice, perché a una delle ultime feste dei corvonero, gentilmente organizzata da uno dei pochi eletti che poteva chiamarlo Hazza, niente popò di meno che Zayn Malik, lo aveva visto, ubriaco, nei bagni della scuola più vicini al dormitorio, annovantare un ragazzo qualunque, uno di quelli che la mattina dopo già sanno che saranno dimenticati e non potrebbero chiedere di meglio.
  Però, lui, La Serpe, il nome del ragazzo se lo ricordava, perché era strano, si chiamava Niall, ma Tomlinson, imperterrito, continuava a chiamarlo Harry, continuava a chiamarlo col suo nome, continuava a fingere di scoparsi La Serpe, e suddetta serpe non si perdeva nemmeno una frazione di secondo di quella scena irripetibile, nascosto in uno dei cubicoli, mentre silenziosamente si masturbava fissando Louis Tomlinson che fingeva di scoparlo.
 Ogni tanto si trovava a domandarsi perché, perché doveva amare proprio di un grifondiota, quel grifondiota. Capitano impeccabile, pozionista provetto, abile in ogni tipo di incantesimo, assurdamente bello e completamente fuori di testa. 
 Di recente aveva trovato la risposta, a quel' interrogativo così complicato. Lo ha amato Dal momento in cui l' ha visto salire sul treno rosso diretto a Hogwarts, sul binario nove e tre quarti, il primo settembre dei suoi undici anni. All'inizio non aveva realizzato, veramente non ha realizzato fino al suo quinto anno, di amarlo. Anzi, era convinto che il suo fosse odio, che quella fissazione maniacale che aveva per quel ragazzo fosse odio, perché era nato babbano, no? Era convinto di detestarlo, per quello continuava con i suoi stupidi scherzi, le offese, le umiliazioni, perché non riusciva a metabolizzare che quell'assurda sensazione che provava nel guardarlo negli occhi fosse amore.

  La porta della serra si apre dolcemente e Lou sobbalza, voltandosi di scatto verso la fonte del rumore, la bacchetta sguainata, lumos al massimo. Harry Styles in tutta la sua perfezione che cercava di coprirsi gli occhi chiari dalla luce troppo forte. 
  -Hai intenzione di accecarmi o vuoi abbassare quell'affare?-
  Domanda appena stizzito. Certo, lui era stizzito e l'altro stava per avere una sincope lì sul posto. In primis perché era da solo con la sua fantasia sessuale in una stanza lontano da occhi, orecchie, nasi, bocche e tutto quello che può essere indiscreto. Secondo di poi, perché adesso aveva ancora più paura delle conseguenze.
 -Per le mutande a boa constrictor di Salazar Serpeverde, potresti dirmi perchè diamine siamo qui?!-
 Domanda, no occhei, forse è meglio dire minaccia l'altro, abbassando però la bacchetta.
 -Che c'è, fifa Tomlinson?-
 -Oh, stai zitto Styles!-
 Esclama, veramente troppo vicino all'esasperazione per poter ragionare, per poter rispondere con una delle sue solite battutine al vetriolo, troppo sessualmente frustrato per non sentire il bisogno fisico di saltare addosso a quel ragazzino. Merlino, quanto poteva sembrare tenero, quando non metteva su quella faccia da schiaffi molto Serpeverde? Merlino solo sa quanto. 
 A tentoni cerca uno degli sgabelli un po' scassati, quelli scomodi, troppo alti, da cui cadi veramente troppo facilmente, della serra, sgonfiandocisi sopra. Anche solo respirare normalmente, in quel momento, era un dramma, specialmente perchè l'altro aveva deciso che avvicinarsi decisamente troppo fosse una buona idea e oh, trovava intelligente anche piantarsi in mezzo alle sue gambe, i volti a non più di venti centimetri di distanza. Perchè?
 -Che diamine stai facendo?-
 Borbotta leggermente sconvolto il povero Louis, costretto ad inghiottire a vuoto. Era odore di mele quello? Perchè se mai Liam ne fosse mai venuto a conoscenza l'avrebbe preso per il culo vitam eterna, visto che nell' amortentia lui ci sentiva solo odore di mele, delle torta che faceva sua madre, e tè dello Yorkshire. 
 -L'altra sera alla festa dei Corvonero sei sparito nel bagno con un ragazzo... E sono certo di averti sentito gridare il mio nome.-
 Merda. Merda. Merda. Era fottuto, in tutti i sensi possibili e immaginabili della parola. Adesso sapeva che era irrimediabilmente gay, e irrimediabilmente perso per lui, tanto da scoparsi il primo ragazzo carino e dichiaratamente gay che gli era passato sottomano a quella festa perchè non poteva sopportare di vederlo abbarbicato a una megera qualunque. 
 Il suo cervello non riusciva nemmeno a immaginare i piani malefici che quella mente distorta poteva aver prodotto per umiliarlo. Però, momento. Anche il cervello abbastanza scollegato e fuori fase di Louis Tomlinson riusciva a vedere la malizia in quello sguardo verde. Quelle labbra, assurdamente perfette, fatte apposta per stare intorno al suo sesso, erano tese in un mezzo sorriso, decisamente troppo complice, che non faceva minimamente pensare a sputtanamenti all'orizzonte. 
 Forse per questi motivi, o forse perchè la distanza tra le loro bocche era decisamente troppo poca perchè potesse pensare di allontanarsi, piano, lentamente, si avvicina alla bocca dell'altro, sussurrandoci sopra, sfiorando appena quelle labbra vermiglie a ogni lettera.
 -Avresti voluto essere al suo posto. Ammettilo.-
 No, non ha propriamente idea da dove gli siano venute fuori quelle parole, sa solo che il coraggio Gryff ha aiutato e la stupidità Tomlinson ha fatto il resto. 
 -Ovviamente.-
 Ribatte l'altro, annullando l'irrisoria distanza tra le loro labbra, incollandole insieme in un bacio che sapeva già di sesso. Atteso per troppi anni perchè potesse esser consumato in un solo minuto, per quello fino all'alba i due sono riamasti lì, incollati l'uno alle labbra dell'altro, lasciandosi a volte sfuggire un sospiro esasperato, dicendosi a labbra incollate e bocche mute quello che non erano riusciti a dirsi in sei anni.


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Peace&Stylinson.




Cordiali saluti,
MalocchioRose.
  
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