Titolo:
Another World.
Autore: braver
than
nana
Rating: verde
Conteggio
Parole: 110 ognuna, sono precise!
Riassunto: È
la promessa, fatta scherzando, ridendo. Se
prendo il boccino prima di te, ti bacio davanti a tutti.
Note: AU!Larry.
Hogwarts world. Vanno dall’angst, al fluff, no sense e chi
più ne ha più ne
metta (?) randommmmmissime da fare paura.. Naturalmente per esse.
#1.
Promise
È
talmente facile, è come respirare. Sono le labbra morbide,
sono i tuoi denti
leggermente sporgenti. È la lingua calda, è il
palato ruvido. Sono le persone
che guardano, sono i professori che arrossiscono. È la coppa
di Quidditch che
qualcuno vorrebbe metterti tra le mani, è la scopa che
è l’unica cosa che ci
impedisce di crollare a terra, esausti. Sono i rumori bagnati, sono le
mani che
sfiorano la divisa verde argento. È il sole che ha baciato
la finale della
sfida tra case, è la tua bocca sulla mia.
È la
promessa, fatta scherzando, ridendo. Se
prendo il boccino prima di te, ti bacio davanti a tutti.
#2.
Scale
Era
in quella scuola da cinque anni e ancora litigava con
quelle maledette scale. Ed era in un ritardo madornale, correva come un
matto,
finendo di infilarsi i pantaloni a metà della sala comune
con piccole serpi che
lo guardavano stranito, e arrivato alla scalinata che pensava lo
avrebbero
portato al settimo piano si era ritrovato davanti al ritratto della
signora
grassa.
Louis
uscì in quell’istante, trafelato almeno quanto lui
e
gli scoppiò a ridere in faccia. Poi gli aveva teso la mano
destra e, dopo
essersi guardato attorno, la prese nascondendo un sorriso poco
Slytherin.
Sai
come si dice?
Hogwarts ti porta sempre dove il tuo cuore vuole andare.
#3.
Come and go room
Bastava
fare tre volte avanti e dietro davanti a quel pezzo
di muro al settimo piano, bastava pensare intensamente e aspettare. La
porta
appariva dal nulla, ed dietro c’era una stanza tutta tua.
Louis la conosceva
perché il suo professore di erbologia, durante una punizione
scontata per aver
cercato di forzare il dormitorio Slytherin, gli aveva raccontato di un
aneddoto
di quando andava a scuola.
Allora
aveva fatto tre volte avanti e indietro, immaginando
la più sontuosa delle camere da letto, e un camino, e
tendaggi verde e argento,
e grandi cuscini rossi e oro e aveva sorriso soddisfatto alla visione.
Questa
volta Styles non avrebbe potuto lamentarsi, di nulla.
#4.
This
is war.
Expellirmus! gridò,
il lampo rosso mancò di poco la mano del suo
avversario, i ricci ribelli e un sorriso bastardo sulla bocca. Avevano
il
fiatone, correvano da una parte all’altra e non erano ancora
riusciti ad andare
a segno, neanche una maledetta volta.
Levicorpus! provò,
con la bacchetta tenuta dritta davanti a lui e un cipiglio
così poco Louis
-così concentrato e
serio- lo guardò sapendo che era il momento
adatto. Aveva quel Crucio sulla
punta della lingua, e l’altro
era un Slytherin, e quella era la guerra, e avrebbe veramente dovuto
colpirlo.
Ma abbassò il braccio, non
posso farlo, pensò
incatenandosi agli sguardi sofferenti che si mandavano. Non
potevano.
#5.
Invasione.
La
notte era rumorosa, per quanto gli impellenti esami avrebbero dovuto
sedare gli animi dei Gryffindor, la vittoria della coppa impediva al
buon senso
di non fare festa fino all’alba, era quasi d’obbligo.
Il capitano non si sorprese quando dal tunnel entrarono nel
dormitorio i loro avversari storici, con in viso smorfie schifate
mentre si
guardavano attorno.
Tomlinson
ci ha invitato,
furono le parole del prefetto
Slytherin, una volta uscito dalla massa dei suoi compagni di squadra,
sulle
labbra il sorriso più bastardo del repertorio.
Qualcuno
porti della Burrobirra a
queste serpi,
rispose l’interpellato, prendendolo per il collo e baciandolo
contro i tendaggi
della sua casa che ruggivano per l’affronto.