Tiepida sera
che soffi di maggio
Brezza leggere
Alla noia oltraggio.
Spandi,diffondi
il profumo del fiore
Gusto nell'anima,
il mellifluo sapore.
Sapore,non sbaglio,
non è solo odore
è zucchero e zenzero
che allevia il dolore
abbraccia il mio seno
il suo caldo tepore.
Verde,Rosa,Arancio e Azzurro
Nel cielo,tra i rami,
nel cuore un sussurro
udire il ricordo è quello che
resta
a un'anima nera
che il tempo fa mesta.
Notte di Maggio
che fresca mi parli
fa che la parola che in alto si
invola
Ritorni al poeta dicendo:
consola.
Poeta non sono
Ma solo pennelliere
che con i colori
ricerca il piacere:
non ninfe,non draghi,
non glorie d'eroi
ma templi di gioia che avrai
se tu vuoi.
Tu notte,compagna,
scherzosa,d'amori
di calde passioni
e piccanti sapori
Nel petto riposa la pena
che celo
Ritorna domani:
Vieni,ti aspetto.