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Autore: Klaineinlove    06/04/2012    15 recensioni
Questo potrebbe definirsi un seguito di “On The Road e Perché non invitiamo Kurt a cena?”
Ma anche se non le avete lette, non c’è nessun collegamento che potrebbe confondervi.
Sappiate solo che sono due dementi ed è una storia del tutto demente e che Kurt ha un gatto che prima era un mingherlino ed ora è obeso.
Buona lettura, spero di poter leggere i vostri pareri.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questo potrebbe definirsi un seguito di “On The Road e Perché non invitiamo Kurt a cena?”
Ma anche se non le avete lette, non c’è nessun collegamento che potrebbe confondervi.
Sappiate solo che sono due dementi ed è una storia del tutto demente e che Kurt ha un gatto che prima era un mingherlino ed ora è obeso.
Buona lettura, spero di poter leggere i vostri pareri.
Questa storia è una mini-long, potrebbe avere un altro capitolo o due
Capitolo non betato perchè è una pubblicazione improvvisa per augurarvi Buona Pasqua.



Era successo tutto in modo improvviso. Kurt lo aveva ingannato, ecco perché si era ritrovato a dire “si”
Ma chi persona mentalmente sana si fosse azzardata a dire quel “si?”
Blaine sapeva di essere fuori dal normale, sapeva che ormai era sotto il costante potere di Kurt e ormai nonostante le sue forze e un buon psicologo non era riuscito a concludere nulla.
Quindi ora si ritrovava in una macchina piena di scatoloni sotto ad una piccola palazzina di tre piani, senza ascensore per giunta.
Blaine era meravigliato della sua stessa stupidità, insomma dopo un anno di fidanzamento con Kurt avrebbe dovuto imparare tutte le sue tecniche, i trucchi e inganni che il suo ragazzo gli riservava.
Invece ancora una volta si era trovato impreparato.
Era successo una sera, Kurt lo aveva invitato a cena cucinandogli la pizza, la sua preferita, preparata con le sue stesse mani. E se ve lo state chiedendo, si, Blaine aveva controllato più volte che non fosse stata avvelenata.
Ma aveva un buon motivo.                             
Un giorno aveva detto a Kurt, in modo affettuoso e amorevole, che se avesse mangiato ancora un po’ di quella torta sarebbe finito a rotolare a terra come il suo gatto dalle dimensioni stratosferiche. E quando Blaine disse quelle parole(neanche avesse nominato Voldemort) si ritrovò cacciato fuori casa Hummel con solo i boxer addosso.
Burt Hummel tornò da lavoro trovando un Blaine assiderato fuori la porta con un Kurt che guardava la sua telenovela preferita sul divano di casa con una coperta e il suo gatto vicino che gli faceva le fusa.
Quindi ora che Kurt era intento a prendere le bevande dal frigo, Blaine odorò la pizza sperando che non fosse stata avvelenata. Si sarebbe soffermato a fissare il sedere di Kurt mentre era mezzo piegato nel frigo ma la sua vita valeva giusto un pizzico in più.
 
Oh giusto ma voi volete sapere cosa è successo a Blaine e al suo “si”
Dopo cena, i due ragazzi si infilarono in camera e fecero l’amore così tante volte che Blaine credeva di morire d’infarto nel letto e fu quel momento che accadde tutto: Blaine fu preso in contropiede perché era in quella fase in cui non capiva nulla e i suoi arti non erano capaci di muoversi, la pelle sudata e il fiato corto. Fu in quel momento che Kurt disse:
“Perché non andiamo a vivere insieme?”
E Blaine non ci pensò due volte, in realtà non aveva sentito nemmeno la domanda. Così disse quel fatidico “Si” e no, non è quel SI di quando ti sposi, quello per Blaine sarebbe stato suicidio assicurato.
Kurt cominciò a saltellare allegramente sul letto sotto gli occhi confusi di Blaine, poi cominciò a telefonare alle sue amiche e parlava,parlava,parlava così tanto che Blaine si addormentò.
Al suo risveglio Kurt era di fronte all’armadio incazzato per chissà quale motivo.
“Blaine abbiamo un problema. Se prenderemo un armadio a due ante i miei vestiti con i tuoi non ci entreranno e tu sarai costretto a mettere i tuoi vestiti nel mobiletto del bagno per far spazio ai miei.”
Il moro si alzò dal letto rivestendosi senza dire una parola.
“In più dovremmo trovare una casa con almeno con una stanzetta in più perché Nemo con noi non può dormire, o se dormisse con noi tu sarai costretto a dormire sul divano, non ti dispiace vero? In tre, con lui, non riusciamo ad entrare nel letto”
Blaine alzò un sopracciglio cercando di comprendere che lingua stesse parlando Kurt.
“I vestiti, letto, divano ma cosa sta succedendo?”
Fu in quel momento che Kurt con un dei suoi miglior sorrisi si avvicinò a Blaine e si sedette sulle sue gambe.
“Amore prima ti ho chiesto se volessimo andare a vivere insieme e tu mi hai risposto: non immaginavo che mi avresti fatto una proposta del genere Kurt, certo che voglio vivere con te e voglio regalarti tutto quello che ti serve. In più voglio che tu scelga tutto: appartamento, condominio e mobili per la casa. Sono parole tue non mie!” si giustificò Kurt leggendo sul volto di Blaine la paura, il panico, il terrore e tanti altri aggettivi che gli indicavano: sono fottuto.
“Ho veramente detto tutte queste cose?” domandò perplesso.
“No, in realtà hai detto solo si, ma sono certo che tutto il resto era sottointeso”
“Quindi stiamo andando a vivere insieme?”
“Esattamente!” disse soddisfatto Kurt “Ho chiamato un’agenzia per trovare un appartamento, non prendiamo nulla di costoso. Spenderemo tutto per i mobili ovviamente”
Kurt si alzò e tornò alla sua armadio mentre Blaine cadde di nuovo sul letto.
 
Cercare una casa fu tremendo. A Kurt non andava bene nessuna e inoltre dovevano adattarsi con i loro piccoli stipendi. La donna dell’agenzia immobiliare stava per avere un leggero collasso. Avevano visitato circa dieci case, in più anche qualche villetta,tutte che si adattavano ai loro standard.
“Amore cosa c’è in questa che non va?” domando Blaine stremato scambiandosi uno sguardo di sconforto con la donna dell’agenzia.
“Blaine non la sento mia!” esclamò Kurt osservandola.
“Mi sembra ovvio, pensa a quando metteremo tutti i mobili che desideri come sarà fantastica.”
“Devo parlarne con Nemo!”
Gli occhi di Blaine si staccarono dalle orbite.
“Nemo?” domandò sconvolto.
“Si, Nemo”
“Nemo Kurt?”
“Si, Blaine….N-E-M-O”
“Scusate chi è questo Nemo? Chiamiamolo e la discussione è chiusa.” Disse seccata la donna.
“No lei non può capire…” fece Blaine cercando in fondo di difenderla, poverina era stato un brutto colpo per lei ritrovarsi Kurt fuori l’agenzia quel giorno.
“E’ il mio gatto! Non l’ha notato in macchina nei sedili posteriori?” fece sconvolto Kurt.
La donna sbatté le palpebre “Io credevo che ci fosse un sacco dell’imm-”
“NO!” Urlò Blaine tappando la bocca alla donna. “Non lo dica” gli sussurrò ad un orecchio. In fondo lei poteva ancora essere salvata.
 
Infine tutti e tre dovettero scendere a riprendere il gatto. E mentre la donna dell’agenzia dava a bere a Blaine per farlo riprendere dopo aver trascinato il piccolo cucciolo di bisonte, Kurt e Nemo decisero che la casa si, era quella giusta.
I cori dell’alleluia e le campane suonarono in festa, perché ormai era fatta: Kurt e Blaine sarebbero andati a vivere insieme.
 
Ed ora Blaine era sotto casa con gli scatoloni non sapendo se quella fosse stata realmente la scelta giusta. Telefonò a Kurt sperando che quest’ultimo rispondesse per sapere dove si trovava.
“Il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile.”
“Kurt smettila di fare lo stupido” fece Blaine riconoscendo la voce del suo ragazzo.
“Signore non capis-”
“Kurt!”
“Ma non sono stato credibile?” si lamentò il ragazzo dall’altro lato del telefono.
“no tesoro, ma ora voglio sapere dove sei, così ci organizziamo con gli scatoloni”
Improvvisamente Blaine si sentì picchiettare sul vetro dell’auto trovandosi un Kurt che lo salutava con una mano mentre con l’altra reggeva il telefono.
Blaine con un sospiro staccò la chiamata e uscì dall’auto aprendo il cofano posteriore.
“Siamo pronti?” domandò allegro a Kurt e il suo ragazzo di risposta si rimboccò le maniche pronto a salire gli scatoloni….nella testa di Blaine ovviamente.
 
 
“Oddio quanto pesano queste scatole!” disse con fiato corto Blaine mentre saliva le scalinate che lo avrebbero portato a casa sua.
“Non dirlo a me!” esclamò Kurt dietro di lui. Fu in quel momento che Blaine si girò lanciandogli un’occhiataccia.
“Kurt ma tu stai portando il tuo gatto! Gli scatoloni li ho portati tutti io!”
Kurt gli rispose con aria vaga “Beh, posso immaginare che pesano. Scusami Blaine ma sono così stressato…attento allo scatolone Blaine, un po’ di forza, ci sono i miei vestiti lì”
“Sei fortunato che ti ami Kurt, sei davvero fortunato”
 
Le prime ore nella nuova casa non fu tragico come Blaine lo aveva immaginato. In realtà aveva pensato che dopo dieci minuti dal loro ingresso avrebbe gettato Kurt dal balcone ma non perché lo stressava, voleva vedere solo l’altezza della palazzina; così si sarebbe giustificato di fronte alla polizia.
Invece Kurt fu tremendamente silenzioso per tutto il tempo, cosa che fece preoccupare ancora di più il suo ragazzo.
“Kurt ordiniamo qualcosa per cena? La cucina è agibile ma sinceramente non ho voglia di…Kurt che stai facendo?”
Blaine notò che il ragazzo stava con un orecchio attaccato al muro.
“Sento delle voci Blaine”
“I vicini?”
“No Blaine è un’altra presenza. E’ come se fosse un rumore, un respiro soffocato”
Blaine alzò un sopracciglio “Kurt è Nemo che si sta grattando la pancia…o almeno ci prova.”
“Oh” Kurt guardò il suo cucciolo prima di accarezzarlo.
“Sai che l’altro giorno ho provato a fargli fare il tapis roulant? Solo che non riusciva a camminare e quindi continuava a rotolare e cadere, avresti dovuto vederlo!”
Blaine rise solo immaginandosi il gatto che rotolava a terra, poi però il suo stomaco chiamò la sua attenzione così andò ad ordinare la cena.
Dopo aver mangiato e fatto una serie di coccole sul divano i due ragazzi andarono a lavarsi per poi infilarsi nel loro letto. Blaine era già pronto e si mise sotto le coperte aspettando un Kurt che non arrivava.
“Kurt, che fine hai fatto?” urlò non avendo il coraggio di alzarsi per controllare.
“sto facendo pipì Blaine!”
“E ti ci vuole tutto questo tempo?” Più volte Blaine aveva discusso con Kurt, chiedendogli anzi pregandogli di dire sono in bagno, ma niente, era ottuso il ragazzo.
Kurt uscì e si infilò sotto le coperte abbracciando Blaine e ficcandogli i piedi congelati tra le gambe.
“Ma no Kurt, mi geli!”
“Daiii riscaldami”
I due ragazzi cominciarono una serie di baci e toccatine poco caste fino a che Kurt non gli passarono per mente idee che lo spaventarono. Staccò Blaine dalle sue labbra con fiato corto.
“E se vengono a rapinarci?”
“Kurt adesso? Con il sesso che faremo i ladri si spaventeranno e scapperanno via”
Kurt diede una spinta a Blaine facendolo rotolare sul letto. “Sono serio Blaine!”
Il moro non poté far a meno di scoppiare a ridere “Scusami Kurt, ma tu che dici di essere serio è….” Il ragazzo notò l’aria arrabbiata del suo fidanzato “Okay sto zitto. Comunque tesoro non è possibile: si stancherebbero fino a salire a casa nostra, hai visto quante scale?”
Blaine si avvicinò al ragazzo rassicurandolo che però scese dal letto e si ritirò con Nemo tra le mani.
“Non.Ti.Azzardare.”
“Ma Blaine lui…i ladri potrebbero scambiarlo per un tappeto e schiacciarlo”
“O per un tacchino ripieno e mangiarlo”
Kurt si avvicinò al letto poggiandoci Nemo sopra che rotolò vicino a Blaine.
“No Kurt non può restare è inammissibile. E’ la nostra prima notte insieme ufficialmente e non voglio passarla con un gatto che crede che le mie parti intime siano giocattoli con cui divertirsi.”
Kurt lo guardò allibito “non so di cosa parli”
“Oh certo che lo sai, non fare il solito tonto. La notte che dormii da te, mi tirava i miei gingilli facendoci le fusa. Diamine abbiamo un gatto gay! Siamo un allegra famiglia gay con un gatto gay!”
Kurt ascoltò in silenzio accarezzando il micio “Dici che dovremmo fare uno show?Tipo il Grande Fratello? Potremmo chiamarlo il Grande Gay Show oppure 3 gay in famiglia, o…”
“Kurt smettila. Comunque il gatto non dorme con noi. Ha cercato di castrarmi!” urlò incavolato Blaine.
“E perché ci ha provato, Blaine?Perchè?” domandò Kurt con un tono leggero ma di rimprovero.
Blaine borbottò qualcosa prima di dirgli: “credo che sia geloso di te”
“Esatto tesoro,ma non aver paura gli spiegheremo tutto con calma.”
Blaine si agitò tra le lenzuola  “Ora decidi: preferisci tenerti un micio peloso che ti graffia e ti schiaccia con i suoi quintali di peso oppure vuoi che nel letto resti il tuo bel adorabile ragazzo pronto a coccolarti tutta la notte e riscaldare i tuoi piedini freddi e tenerti lontano dai ladri?”
Kurt sbruffò “Hai ragione, scusami Blaine.” Si sistemò sotto le coperte con Nemo accanto a se.
“La coperta è nell’armadio, dormi sul divano” gli disse prima di spegnere la luce per addormentarsi.
 
Il mattino seguente Blaine venne svegliato bruscamente dai rumori che Kurt stava creando in cucina. Si alzò da quel divano dove aveva passato la notte e sistemò le ossa rotte. Uscì in cucina trovando un Kurt con i capelli arruffati, le occhiaie e uno sguardo che poteva fulminarti.
“Amore che succede? Stavo facendo un sogno meraviglioso” fece Blaine avvicinandosi a lui e dandogli un bacio sulla fronte, improvvisamente Kurt si calmò sotto il tocco del suo ragazzo. Blaine sapeva che questa tecnica funzionava.
“Cosa sognavi? Io che ballo la conga nudo?”
“In realtà sognavo me che facevo ingozzare Nemo per poi assistere alla sua esplosione, ma te che balli la conga nudo….Perchè sei arrabbiato?”
Kurt sospirò “Con tutte le cose che abbiamo portato qui, manca lo zucchero!”
“Chiedilo ai vicini. E’ un buon modo per presentarci.” Suggerì con tranquillità Blaine.
Kurt sorrise “Ecco perché ho bisogno di te. Mi trovi sempre la soluzione. Grazie amore mio”
Si diedero un bacio profondo, poi Kurt uscì di casa per bussare ai vicini.
Blaine si sedette sulla sedia soddisfatto. Aveva risolto il piccolo problema in pochi minuti. Questo gli dava la forza di pensare che si, vivere insieme sarebbe stato grandioso.
Fino a quando però Kurt non rientrò in casa sbattendo violentemente la porta e ci si spiaccicò sopra allargando braccia e gambe.
“Io ti ammazzo Blaine Anderson!”
“Che ho fatto? E che stai facendo?”
Blaine vide Kurt spostare un mobile per metterlo davanti alla porta d’uscita come se volesse impedire qualcuno di entrarci.
“E’ lei Blaine. Mi ha trovato. Sono fottuto”

   
 
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