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Autore: Silvereye    02/11/2006    10 recensioni
Hermione viene invitata ad una festa da Ginny,che si è appena fidanzata con un ragazzo misterioso. Draco è nelle medesime condizioni. Blaise vaneggia su una sua ipotetica fidanzata e su una sua amica da fargli conoscere al concerto!
Genere: Triste, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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EVERYBODY’S FOOL

EVERYBODY’S FOOL

Il sotterraneo dei Slytherin era ghiacciato.

Una sottile brina composta d’acqua ricopriva le mensole e le pareti verde smeraldo.

Il camino affannava una debole fiammella, davanti ad esso tre ragazzi sfregavano le loro regali mani, inguantate.

“Ma che abbiamo fatto di male, per restarcene qui?” si lagnò Blaise Zabini, cercando di scaldarsi sorseggiando un Firewhisky.

“Siamo stati troppo fortunati a nascere purosangue quindi adesso hanno deciso di punirci!” ipotizzò Pansy Parkinson, sognando una calda isola tropicale.

Draco Malfoy osservava il fuoco, desiderando di ballarci dentro, bruciando tra le fiamme dell’ inferno, ma almeno sarebbe stato al caldo…

“E se ci spostassimo ai piani superiori?” propose Blaise, spostando lo sguardo su Pansy.

“E mescolarci tra al gente comune, ma che hai fumato?!” ripose la mora, guardandolo indignata.

“Fate come volete, io salgo! Non voglio congelarmi, perché voi due volete fare i piccoli borghesi! Adios!” asserì il moretto convinto. Senza dire una parola, Draco, lo raggiunse.

All’esterno il paesaggio era completamente diverso.

Un bel sole spiccava alto tra sferzate nuvolette leggermente grigie.

Le altre casate giocherellavano all’aperto. Alcuni portavano, addirittura, la divisa estiva.

Draco e Blaise si limitarono a guardarsi ironicamente.

“Che vuoi fare, adesso?” chiese il moro, sorridendo all’amico.

“Infastidiamo qualcuno… Mi pare ovvio…” Blaise fece spallucce e si diresse verso il solito albero di pesco in riva al lago Nero.

Una pungente brezza carezzava i capelli dei due ragazzi.

Il loro profumo si disperdeva tra le foglie rosate del pesco.

“Da chi cominciamo?”

“Dal nostro trio preferito…” disse Draco, tormentandosi le dita.

“Dove sono?” domandò il moro, guardandosi intorno.

Sdraiati sotto un faggio, sulla riva del lago, vi erano Harry Potter, Ronald Weasley ed Hermione Granger.

La ragazza leggeva un libro, con una strana calma. Aveva la testa poggiata sulle ginocchia del rosso, Ron.

Uno strano silenzio circondava la scuola di Magia di Hogwarts, immersa nella quiete novembrina.

“Che leggi, Herm?” chiese Harry, il bambino sopravvissuto all’Avada Kedrava di Lord Voldemort.

“Un trattato sulla protezione degli elfi domestici. E’ molto interessante. Finalmente qualcuno che ha le mie stesse idee…” sospirò la riccia, lisciandosi la gonna a pieghe.

Harry e Ron si lanciarono un occhiata significativa che fece sbuffare Hermione.

“Un altro malato con le stesse idee della Granger! Faremo meglio a emigrare Blaise, un altro pazzo viene alla carica!” ironizzò Draco, che si trovava alle spalle dei tre amici.

Blaise sogghignò e si accese una sigaretta.

Hermione si alzò e guardando Malfoy negli occhi disse “E’ arrivato il furetto rimbalzante a giudicare gli altri!” Ron trattenne una risata.

“Non ti permettere Granger…”

“Perché se no cosa mi fai?”

Draco si avvicinò alla ragazza e le sussurrò all’orecchio.

“Purtroppo, non posso dirtelo, sono presenti dei bambini…” sorrise alludendo a Harry e Ron.

Hermione lo prese a pugni sul petto, allontanandolo.

“Non vantarti troppo, Malfoy! Non sei nessuno!”

“Io sono il primogenito e unico ereditiere della nobile casata dei Malfoy.”

“Che sta andando in malora…” aggiunse la riccia, sfoderando un sorrisetto falso, che fece ribollire il sangue al biondo.

“Ed ora vattene Malferret! A meno che tu non voglia che ti riduca come al terzo anno… Te lo ricordi il pugno sul naso, vero?” sogghignò la riccia, ostentando due pugni sospesi a mezz’aria.

Draco le sussurrò un “Per ora me ne vado, ma questa me la paghi Mezzosangue…” che le ghiacciò il cuore.

I due Slytherin se ne andarono.

Malfoy jr teneva le braccia incrociate al muscoloso petto, un espressione rabbiosa dominava il suo viso.

“Incazzato?” domandò il moro, all’amico.

“Quella stupida mezzosangue! Ma con chi crede di parlare?!”

Blaise rimase in silenzio, sapeva che era l’unico modo di farlo sfogare.

“Non si era mai comportata in quel modo con me… Aveva sempre avuto un minimo di paura! Devo scoprire che ha!!” si ripromise il biondo, battendosi un pugno sulla mano.

“Ma perché ti interessa, scusa?”

“NON TOLLERO CHE LA GENTE MI TRATTI COME UN COGLIONE!! E la Granger mi ha appena trattato in quel modo!”

“Questo orgoglio ti ucciderà, Draco.”

“Ne varrà la pena…” sorrise il biondo, con un barlume sadico negli occhi.

“Ma che ti è preso, Herm?!” domandò Ron con sorriso stampato in volto.

“Sono un po’ arrabbiata questa mattina…Con Malfoy riesco sempre a sfogarmi, un giorno dovrò ringraziarlo…” sibilò persa la riccia.

“Spero che tu scherzi…” si intromise Harry facendo sorride Hermione.

I tre si diressero verso il loro dormitorio.

I Gryffindor erano tutti ammassati dentro la stanzetta di svago al pian terreno.

Il dolce strepitare del fuoco contornava la stanza arredata in rosso elegante ed oro puro.

I tre riuscirono a trovare posto sul divano davanti al tavolino degli scacchi magici.

“Volete un po’ di Firewhisky?” chiese Harry sporgendosi verso il tavolino dei cocktail.

Hermione annuì, invece Ron negò con la sua zazzera rossa al vento.

“Ragazzi!!” la voce squillante di Ginevra Weasley incantò tutta la Sala.

Facendo oscillare i suoi morbidi e flessuosi capelli rosso fuoco, tenuti saldi in una coda, si avviò a salutare Hermione, la sua migliore amica.

Ron salutò sua sorella con un gesto della mano. Harry arrossì senza dare troppo nell’occhio.

La rossa si sedette accanto a Hermione, con un sorriso perenne stampato sulle labbra.

“Ginny, che hai?” domandò la riccia, con un sorriso malizioso stampato sul volto pulito.

“Mi sono fidanzata!” esclamò senza peli sulla lingua.

Harry sputò tutto il Firewhisky Dean Thomas e Ron enfatizzò un “COSA?” che fece voltare tutte le tavolate.

Hermione le sorrise le chiese, stringendo gli occhi.

“Con chi?”

“Lo vedrai…” disse vaga.

“Quando?”

“Stasera. C’è un concerto alla piazzetta davanti alla Stamberga ad Hogsmeade.” Affermò come se fossero spie russe al tempo di guerra.

Harry fissava, la rossa, allarmato, si aspettava che da un momento all’altro esplodesse davanti alla sua faccia rossa e gonfia.

Ron aveva ripreso giocare a scacchi, si stava autoconvincendo che non fosse la realtà…

Hermione annuì.

“Ok. Non ho voglia di rimanere al dormitorio stasera…”

“Allora è deciso, a dopo!” salutò la rossa, stirandosi la gonnellina, dopo essersi alzata.

Hermione si voltò verso Harry…

“Come stai?”

“Come uno che è stato appena investito da un camion…”

La riccia spostò lo sguardo su Ron, che giocava contro se stesso.

“E tu?”

“Perché, che è successo?”

Hermione sorrise. Sapeva che avrebbe fatto così…

“Ora devo andare a prepararmi, scusate…” si congedò la ragazza, lasciando soli gli amici.

La Gryffindor salì i gradini a due a due.

La temperatura, in camera delle ragazze, era un tantino scesa. La riccia cominciò a tremare…

Hermione stava scegliendo che cosa indossare quando una losca figura emerse dall’oscurità: Lavanda Brown…

“Dove devi andare?!” disse esibendo la sua nocetta gracchiante, poco adatta ai suoi capelli biondi ossigenati.

“Fatti miei, Lav. Ora, scusa, ma potresti lasciarmi in pace?”

“No! Finché non mi dici dove vai!”

Hermione sbuffò. Anche la pazza psicolabile!

“Vado al concerto ad Hogsmeade, contenta ora?”

“Si! Anche io devo andarci!” Hermione si sforzò di sorridere, ma infine, la sua espressione sembrò quella di una ragazza in crisi…

“Davvero?! Sono contenta…” disse convincendo se stessa.

Lavanda sorrise graziosa e si congedò.

“MUORI BRUTTA SOSIA DI PARIS HILTON!!” sbraitò contro una porta chiusa la riccia.

Le mancava il fiato, ma si diede da fare per trovare qualcosa che trovasse perlomeno accettabile…

Infine optò per un maglioncino a collo alto, rigorosamente nero. Abbinato a dei pantaloni lunghi e soffici.

Si sistemò i capelli, come meglio poteva. Ed uscì.

In incognito, dietro ad un cespuglio frondoso, nel giardino della scuola, la attendeva Ginny. Portava un minigonna, fin troppo mini.

Ed una maglietta scollata sul davanti.

Ginny osservò per qualche secondo il look di Hermione, arricciando il naso.

“Possibile che devi comportarti da suora anche quando esci di sera?!” esclamò la rossa, dopo un attento esame.

Hermione si osservò e disse “Io non ci trovo nulla di sbagliato…”

“Fortuna che avevo previsto tutto!” sospirò felice Ginny, tornado fuori dalla borsa, una gonna di riserva e un top scollato.

“Dovrei mettermi quella roba?!” strepitò la riccia, indicando il vestiario, inorridita.

“In poche parole: si!”

Hermione boccheggiò per un po’, ma infine si decise.

Infilò la gonna che le sfiorava il ginocchio, ed indossò la magliettina.

“Ora si che stai bene…” soffiò incredula la rossa, incamminandosi verso Hogsmeade.

“Draco! Sei pronto?” sbuffò Blaise, dando colpi secchi alla porta del bagno, dove si trovava rinchiuso il principe delle Serpi.

“Quasi!” confermò scocciato.

Dopo qualche minuto, il biondo uscì dalla toilette, trascinandosi dietro una scia indistinta di vari profumi.

“Che tanfo! Ma che ti sei spruzzato?!” asserì il moro tappandosi il naso.

“E’ un profumo importato dalla Francia! Ed un odore buonissimo! Sei tu che non capisci niente!” si difese Malfoy, stringendosi nella sua camicia bianca.

Blaise fece spallucce ed entrò in bagno.

Draco rimase fuori dalla porta ad allacciarsi i mocassini.

“Come mai ti interessa tanto partecipare a quella festa?!” gridò il biondo, sperando che l’amico dall’altra parte lo sentisse.

“Perché voglio presentarti la mia nuova fidanzata!”

“Chi è?!”

“Sorpresa! Però ha detto che porterà un amica per te!”

Draco annuì, soddisfatto.

“Spero per te che sia carina!”

“Non ho idea di chi sia! Lo posso intuire ma non sono in grado di giurartelo!” finì emblematico il moro.

“Quanti misteri… L’importante è che non sia un cesso!”

“Se è chi penso io, puoi stare certo di no!”

“Va bene… Mi fido… Però dobbiamo andare! Si sta facendo tardi!” lo incalzò il biondo.

Blaise annuì ed uscì dal bagno.

Erano pronti per la festa…

FINE CAPITOLO 1

SONO TORNATA ALLE ORIGINI!!! LE DRACO/HERMIONE RIMARRANNO SEMRPE LE MIE PREFERITE, NON POSSO FARCI NULLA…

SPERO CHE VI PIACCIA!!!! KISS SILVER

  
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