Storie originali > Nonsense
Ricorda la storia  |      
Autore: Mary Sue    07/04/2012    2 recensioni
Questa non è una vera e propria storia, è uno dei tanti sogni assurdi che faccio la notte. Una specie di incubo.
Genere: Horror, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Abito accanto a un parco. Una deliziosa casetta verniciata di rosso, ai margini di un grande parco giochi. Tipo la casetta della nonna di Cappuccetto Rosso. Mi piace appoggiare i gomiti al davanzale della cucina e guardare i bambini che si inseguono tra le collinette, che saltano la corda, che vanno sui giochi.

I "veterani" del parco, ovvero i bambini che abitano qui da sempre, sanno che non devono avvicinarsi troppo alla cima della collinetta più a ovest. Lì c'è una bambina, una bambina minuta, pallida, dai lunghi capelli neri. Passa la sua vita in cima alla sua collina, incurante della pioggia, della neve, del vento. E' sempre lì a dondolare sulla sua altalena invisibile e a cantare le sue tristi canzoni. Nessuno capisce mai quello che canta, perchè le parole non appartengono a nessuna lingua conosciuta. I genitori dicono che si inventa parole al momento; invece, i bambini sostengono che parli nella lingua di Pingu.

Spesso, mentre mi affaccio dalla finestra, mi ritrovo a fissare la bambina, a seguire il suo incessante dondolio con le palline degli occhi, ad ascoltare le sue canzoncine.

Nessuno sa come si chiami la bambina.

Come ho già detto, i bambini del posto sanno che non devono avvicinarsi a lei. Ma spesso arrivano dei bambini nuovi. Alcuni di loro sono saggi e cercano di tenersi a distanza dalla bambina, perchè incute loro timore; altre volte sono le mamme che impediscono ai figli di avvicinarsi a lei.

Però, ogni tanto qualcuno si avvicina a lei. Di solito capita coi bambini più piccoli. Quando entrano nel suo raggio d'azione, la bambina urla, salta giù dall'altalena, afferra il bambino, corre verso casa mia e lo fa spiacciccare contro il muro. Le ossa si sbriciolano, il sangue schizza sul muro, il cuore cessa di battere. Nessuno è mai sopravvissuto all'impatto.

Ecco perchè ho verniciato la casa di rosso. 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Nonsense / Vai alla pagina dell'autore: Mary Sue