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Autore: _Ash    07/04/2012    7 recensioni
un sogno che ho fatto qualche notte fa..
Il nostro piccolo detective ha un momento di grande sconforto. ma averrà furtuito incontro casuale con un personaggio...
Genere: Dark, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La città di Tokyo era addormentata poiché era all’incirca l’una di notte. Tutto era silenzioso e buio, le strade deserte, i pochi lampioni bastavano ad illuminare pochi pezzi di strada. Luce e buio si alternavano.
Il cielo era plumbeo, coperto da nuvole grigie, minacciose, come se da un momento all’altro si dovesse mettere a piovere.
Dei passi.
Qualcuno stava correndo e interrompendo quel silenzio inumano.
Un bambino.

Ancora non poteva credere alle Sue parole. Eppure, aveva ragione. Lui non faceva altro che portare disgrazie ovunque si trovava. Ma non era colpa sua,accidenti!
Sfortuna? Un caso? Coincidenze? Destino?
Conan non lo sapeva.
Sapeva solo che voleva correre, lontano, lontano da chi gli aveva urlato cattiverie a più non posso e i suoi amici, Heiji, a cercare di fermarlo…ma lui non gli aveva dato retta, aveva cominciato a correre, voleva andare lontano per stare da solo, per riflettere in santa pace.
Eppure, credeva di farle del bene. Lui amava Ran con tutto se stesso, ma non poteva dirglielo finche era ridotto così. l’unica cosa che poteva fare per lei, era chiamarla…vivere nella menzogna…proteggerla dai pericoli mettendo a repentaglio la propria vita per Lei.
E Goro questo non lo sapeva. Al contrario, lo riteneva la causa di tutti i guai.
Arrivò di fronte al tetto dell’albergo Hido City, un luogo pieno di ricordi. Non sapeva come mai era giunto fin lì. Un caso anche quello? Mha…
Entrò e prese l’ascensore per arrivare all’ultimissimo piano, il tetto. Lì non doveva esserci nessuno a quell’ora e poco importava.
Spalancò la porta e si mise in ginocchio a riprendere fiato.
Si sedette,schiena al muro. Il fiatone iniziò a scomparire e il respiro divenne regolare; ogni tanto tirava qualche folata di vento, che portava con se odore di pioggia.
Passarono due minuti e Conan rimase lì, a fissare il cielo che sembrava capirlo, accompagnarlo nel dolore che provava, insieme alla rabbia. Provava rabbia verso se stesso, perché viveva nella menzogna, aveva mentito a tutti.
‘sono un pessimo detective…’
un fruscio.
Poi, un ‘toc’ come di qualcosa che si posa delicatamente a terra.
“Bè, direi che da quassù solo al sicuro…di sicuro Nakamori…” ma quella voce familiare al bambino s’interrupe e il volto del ladro passò dal sorpreso allo spavento.
-“Ah…Co-Conan?? Che…come facevi a sapere…”
-“Hmp…puoi anche scappare…Kaito Kid…” lo interruppe Conan.
Un'altra folata di vento, che portò alcune gocce di pioggia si abbatté sul piccolo detective e sul ladro bianco. Il suo mantello si librò in aria e cominciò a muoversi impetuosamente con il vento. Kid lo fissava attentamente, pronto a cogliere qualsiasi atteggiamento, o movimento sospetto di quel bambino che ora, sembrava davvero un piccolo bambino come gli altri. Il suo sguardo era perso, spento, non una piccola della solita scintilla che vedeva baluginare negli occhi del grande detective, quando si incontravano.
-“Avanti…và, prima che ti capiti qualcosa a causa mia..” Conan aveva un sorsetto amaro, che il ladro notò subito. Era un po’ preoccupato per il suo comportamento e di sicuro non avrebbe cercato di acciuffarlo con un trucco simile. La pioggia cominciava a cadere più fitta e sul tetto si poteva sentire il ticchettio della pioggia aumentare.
Si avvicinò lentamente e si appoggiò al muro, vicino al suo più grande rivale.
-“Hey, che ti prende, Piccolo Detective? Hai cambiato idea e hai deciso di arrenderti?”
-“Io?Mai!” urlò quasi il bambino e la sua voce ,il suo sguardo riacquistarono un po’ di colore,per poi spegnersi subito.
-“Sai, non è divertente senza un degno avversario…ma dimmi, sono curioso..” disse Kid con un sorriso e con voce molto curiosa, sperando di ricavarne una risposta
“Perchè mai dovrebbe capitarmi qualcosa per causa tua? In fondo io sono ladro Kid!riesco sempre a cavarmela!” disse, facendogli l’occhiolino.
“Lasciamo stare…” e così dicendo Conan si alzò e fece qualche passo avanti.
-“Tu non sei solo il piccolo Detective che conosco…” anche Kaito si era fatto serio.
“Sei un Grande detective, che riesce a tenermi testa…noi siamo rivali predestinati..” lo guardò.
“Non è forse così…Shinici Kudo?”
A quelle parole Conan si immobilizzò.
Un'altra folata di vento li colpì.
“Come fai a sapere…?”
“Oh be…sai, potrei essere un grande detective sai?” scherzò Kaito.
“Bene…ora sei in pericolo anche tu…”
Kid lo guardò con fare interrogativo.
“E’ stata un organizzazione a ridurmi così…”
questa volta fu Kaito ad avere una reazione alla parola ‘organizzazione’
“Cosa? Che organizzazione è?” chiese con molta foga, e Conan quasi si spaventò.
“Non lo so…si vestono tutti di nero e sono senza cuore.” Disse, pieno di rabbia.
‘potrebbe essere la stessa che uccise mio padre ben otto anni fa…’ pensò Kid. Voleva saperne di più, ma rischiava di chiedere troppo, anche Conan si sarebbe insospettito e avrebbe capito chi fosse in realtà. Anche la sua identità doveva stare nell’ombra.
“Senti…anche io sto cercando un’organizzazione…facciamo un patto. Io ti aiuterò a trovarla…però in cambio…dovrai farmi parlare con il loro capo…” Kaito assunse di nuovo un’espressione molto seria e Conan ora era pieno di domande in testa. Come mai anche lui era alla ricerca di un organizzazione? Voleva forse unirsi a loro? Si poteva fidare?
“Come mai la stai cercando?” chiese. “diciamo che…ho un certo conto in sospeso..” rispose lui. In un certo senso era così.
Kid si guardò in giro e sorrise.
“Bene, patto fatto. Ora devo andare piccolo detective…e tu, dovresti tornare dalla tua cara Ran e dai tuoi amici. Saranno in pensiero.”
Il piccolo detective non rispose.
La pioggia smise di cadere e le nuvole cominciarono a muoversi.
“Sei un grande detective Shinici. Hai risolto molti casi, hai sbattuto in prigione molti criminali che avrebbero colpito ancora se non fosse stato per te.
Sei riuscito a tenermi testa e…molte persone non sarebbero qui grazie a te. Capisci cosa intendo?” Kid parlò come se avesse capito cosa lo turbava e Conan ne era quasi felice e imbarazzato.
“Anche tu sei un grande Ladro, molto astuto e…esibizionista” disse lui scherzando, poi tornò serio e riprese
“Anche se sei un ladro, devo ammettere la tua grande abilità di trasformista e dei tuoi show se così possiamo chiamarli. Ma molta gente ti ama perché crede nella magia che tu usi nei tuoi colpi. Sei un degno avversario e riuscirò a catturarti e a scoprire la tua vera identità…”
Kid si avvinò al bambino, si fermò, si inginocchiò di fronte a lui e gli disse:
“Sarebbe un grande onore se fossi tu, piccolo detective..”
Poi si alzò, guardò l’ora e…aprì il suo deltaplano.
“Credi sempre in te, grande detective, perché ho intenzione di scontrarmi ancora con te.”
“Contaci!” gli disse e di nuovo gli occhi del bambino si accesero di quella luce solita e assunse la sua solita aria sicura di se. Ora sapeva cosa doveva fare.
“Bene…alla prossima grande detective! Ha e…non preoccuparti, il tuo segreto è al sicuro…”
“Davvero?” Chiese Conan.
“Hey, sono un ladro…non un bugiardo” gli fece l’occhiolino, poi spiccò un salto e volò via con il suo deltaplano.
Il ladro dalle ali bianche sparì a poco a poco nel cielo pieno di nubi. Il bambino lo guardò volare via e continuò a fissare il punto dov’era sparito per qualche minuto.
D’improvvisò, la porta del tetto si aprì.
“Conan!!” un ragazzo sui diciassette anni, con un berretto un testa, fece il suo ingresso.
“Heiji…” Conan lo guardò, mentre lui riprendeva fiato.
“Shinici…ti abbiamo cercato dappertutto.” Una bambina dai capelli ramati seguì il ragazzo.
“Kudo…ti prego, torna a casa…quando Ran ha saputo cosa ti ha detto suo padre, è saltata su tutte le furie e…insieme l’abbiamo fatto ragionare per bene…”
“Pensa che ha spaccato il muro della sala” disse la piccola Ai con tono quasi divertito.
“Scusate ma…come avete fatto a trovarmi?”
Heiji fece un sorrisetto e disse “credo che dobbiamo ringraziare il tuo amico…”
“Chi?” ma forse sapeva già la risposta.
“Deve averci visto che ti cercavamo, così si è fatto vedere di proposito credo…e tadaan!”
Conan sorrise, lo ringraziò e si avviò verso la porta, pronto ad andare via insieme al suo amico Heiji e alla piccola scienziatina, verso nuovi casi da risolvere, nuove sfide, e…più determinato che mai a tornare il liceale che era e…a proteggere tutti coloro che gli stanno attorno, coloro a cui vuole bene…soprattutto Lei, la sua Ran…un giorno finalmente gli avrebbe rivelato i suoi sentimenti ma fino ad allora lui doveva essere Conan Edogawa, il bambino che abita all’agenzia investigativa, sotto le mentite spoglie di Shinici Kudo.
Un giorno tutto questo finirà, lui tornerà Shinici e tutto tornerà alla normalità.
   
 
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