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Autore: JinxxedOutlawGirl    07/04/2012    2 recensioni
Ps: questa shortfic è frutto della mia fantasia 'estrema'.. sopratutto frutto di un periodo non bello,purtroppo scrivere ormai è l'unica cosa che mi è rimasta,e devo dire che riesco praticamente a sfogarmi e ad esprimere tutto ciò che provo,spero che vi piaccia,perchè per la prima volta ho raccontato di uno Strify afflitto da un dolore gigantesco,e sopratutto ho raccontato della sua difficoltà a ritornare sul palco. Chiaramente,lui ancora non è sposato e non ha nemmeno figli..spero però che abbia tutto l'amore che merita di avere!
Mi raccomando recensite,ho voglia di sapere cosa ne pensate e se vi piace..!!
BloodlyJane.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Strify, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ero affacciato alla finestra dell'hotel,la finestra più grande della suite dove alloggiavo,che mi permetteva di avere un'intera panoramica di tutta la piazza,gremita di persone. Io non avevo voglia di scendere sotto,ho perso la voglia di cantare,da quando lei,Lucy,mia moglie è morta. Era appena passato un anno dalla sua morte,e ancora sentivo tremendamente la sua mancanza. Immediatamente,mentre stavo li a pensare ad ogni cosa,riaffiorarono nella mia mente i ricordi di quel giorno che la sposai,mi ricordo come se fosse stato ieri. Era bella,radiosa,e splendida come un fiore di primavera. Dopo due anni di matrimonio,nacque Christopher,nostro figlio,il frutto del nostro amore,l'unica persona che mi è rimasta e che mi ricorda lei. E' un bambino sempre sorridente,come se non sapesse della realtà della vita. Ormai era il mio punto di riferimento,la mia forza vitale.
Molto probabilmente se non ci fosse stato lui,a quest'ora mi sarei lasciato andare a me stesso,mi sarei lasciato morire.
Mi strinsi nel mio cardigan,continuando a guardare giu,la piazza attimo dopo attimo continuava a riempirsi di persone che aspettavano il mio tanto atteso ritorno sul palco.
Se solo potessero sapere quello che sto passando...
In preda all'ansia e al nervosismo,cominciai a giocherellare con la mia fede nuziale,un anello  d'oro bianco,che ancora indossavo al dito,dal giorno del matrimonio,precisamente il 31 maggio del 2009,e che ancora non ho mai tolto. E' l'anello dove c'e inciso il suo nome,l'anello che segnava la promessa d'amore eterno con lei.
Anche se,non era certamente un anello a dire che l'avrei amata per tutta la vita,vabbè..
"Andreas,che fai non scendi?Ti stiamo aspettando.."
"Si certo,arrivo" -risposi ancora singhiozzando-
"Guarda che non puoi continuare così,non puoi continuare a chiuderti,devi reagire,devi uscire,fallo almeno per tuo figlio.."
"Lo sto gia facendo,cosa credi?ti sembra una cosa facile?Ma tu lo sai cos'è oggi,lo sai?"
Mi accorsi di aver esagerato con la voce,per fortuna che ero anche dotato di automoderazione,quindi mi ripresi e continuai a parlare sotto lo sguardo impietrito di colui che mi stava guardando..del mio chitarrista.
"Oggi è esattamente passato un anno dalla sua morte,e ancora non mi do pace,Christopher è l'unico che mi è rimasto,e che in un certo senso mi fa ricordare lei..Vorrei poter donare il mondo a mio foglio,ma in questo momento mi sento incapace..Non ho intenzione di farlo soffrire,non voglio fargli mancare nulla Han.."
In quel momento,le lacrime si facevano ancora più incessanti,le lacrime non perdonano,le lacrime appartengono al mondo,non vogliono essere parte di me. 
Improvvisamente sentii mentre io mi ero girato nuovamente a guardare fuori dalla finestra che Han mi appoggiò le mani sulle spalle..
"Andreas,tu sei un padre meraviglioso e dai molto a tuo figlio,non devi darti nessuna colpa,non è colpa tua se Lucy è morta,è colpa di un fottuto maledetto stronzo pirata della strada..."
Mi diede un bacio leggerissimo sulla testa,guardandomi poi dritto in viso..
"Ora vado,ti aspettiamo giu,sul palco,scendi quando sei pronto ok?"
Gli annuii semplicemente ,perchè in quel momento non ero in grado di fare altro,perchè il dolore era così grande,che mi stava letteralmente devastando..
Dopo pochi minuti,sentii qualcuno che entrò nella mia camera,qualcuno che mi portò il bambino,perchè riconobbi la sua risata,quella che ancora mi teneva in vita..
Era la mia domestica,colei che da un anno a questa parte mi seguiva anche nei tour,per badare il bambino e per non farmi stare lontano da lui. E' una santa quella donna,non saprei davvero cosa fare se non avessi lei..
Mi sorrise e mi porse fra le braccia il mio bambino,che strinsi forte a me,e che riempii di baci,continuando a ripetergli per un ennesima volta quanto potessi amarlo..
Ormai la mia vita si incentrava tutta su di lui,sul mio bambino.
Ringraziai Annette e uscii dalla camera deciso a scendere giu,mi asciugai gli occhi,sistemai il colletto della camicia,indossai l'anello di mia moglie,che ormai ritenevo come un portafortuna e mi allacciai il cardigan.
Si,quel cardigan,che l'amore mio,l'unica donna della mia vita mi regalò all'ultimo natale da fidanzati..
Mentre attraversavo quel corridoio,mi sentivo osservato,sentivo che ogni sguardo era puntato su di me,come se fossi stato lontano dal resto del mondo da chissà quanto tempo..
Rifiutai il trucco delle mie personali make-up Artists e accettai le bodyguard che mi avrebbero fatto da scorta fino al palco..sentivo a tratti che mi sentivo mancare..
Riuscii ad arrivare dientro il palco e salii le scale dove incontrai i tecnici che mi avrebbero dovuto sistemare il microfono e che me ne avrebbero dovuto dare un altro per parlare,o eventualmente cantare..
Già,perchè tutti si aspettavano che io cantassi...e chi lo dice che io ce l'avrei fatta?!
Entrai in scena,vidi i ragazzi posizionati ai loro strumenti che mi sorridevano,fissai poi il pubblico e notai due sedie al centro del palco,una per me e una per Han,che avrebbe dovuto suonare una canzone delle due che avrei cantato quella serata in versione acustica.
Improvvisamente scoppiò un boato immenso di applausi,di gente che era venuta a vedermi e di gente che mi sosteneva da sempre,sin dalla cosiddetta 'Notte dei Tempi'.
Anche i miei di ragazzi contribuivano agli applausi,il che mi faceva ancora più coraggio..
Continuai a sorridere,a stento,perchè le lacrime e l'amarezza ormai ritornarono ad impossessarsi di me,del mio corpo.
Presi quel fottuto coraggio e cominciai a parlare al microfono.
"Eccomi,sono tornato qui a distanza di un anno,grazie a mio figlio Christopher,ai miei amici e grazie anche a voi...Con oggi è esattamente passato un anno dall'evento,tragico,che mi ha portato via da questo mondo,da più di un anno..per me è stato un impatto terribile..Inialmente pensavo addirittura che non sarei mai più salito su un palco,che non avrei mai più cantato..
Credetemi è un dolore che mi sta letteralmente devastando,un dolore gigantesco,contro il quale sto combattendo,perchè credetemi,perdere chi si ama è dura..Stasera voglio cantare due canzoni,My Obsession versione acustica che dedico a mia moglie ed Escape to the stars in versione normale concerto che dedico a voi,che mi siete vicini anche da lontanto,che dedico a loro..i miei compagni di viaggio.. e per ultimo,ma non meno importante a mio figlio che amo da morire.."
Incominciai a cantare,come se fosse la mia ultima speranza,come se fosse l'unico mezzo per combattere contro il mio dolore...
La musica e la voce andavano a disperdersi nell'aria,ed io ero così sicuro che lei mi avrebbe sentito..
   
 
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