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Autore: leryass    07/04/2012    5 recensioni
Una notte in hotel che accende nuovi amori; il primo bacio tanto atteso circondato da una situazione quasi surreale.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3 gennaio 2013, 01:32.
Succedeva tutto così velocemente; un minuto prima eravamo seduti sugli sgabelli dello squallidissimo bar dell'hotel al piano terra, intenti a brindare a niente di realmente concreto, mentre il minuto dopo eravamo avvinghiati l'uno all'altra appoggiati alla porta della sua stanza, al secondo piano; le mie gambe intrecciate con le sue, le sue unghie che premevano sulla mia maglia, così tanto da raggiungere la mia schiena che, inarcandosi, quasi chiedeva pietà. Non riuscivo a pensare a niente di preciso, era tutto confuso e sfocato, ma non a causa degli alcolici buttati giù poco prima, no, per qualcosa di ancora più forte e inebriante: il suo profumo. Dio, la sua pelle chiara aveva un odore naturale irresistibile; più lasciavo che mi corrodesse le pareti delle narici insipirandolo, più la voglia di strofinare le mie mani lungo il suo corpo per imprimerlcelo era incontrollabile. 
Avvicinai le mie labbra al suo collo e lo baciai; due, tre volte. Non vedevo il suo viso, ma sapevo che stava sorridendo; lo percepivo. Era felice.. per merito mio, e non c'è soddisfazione più grande, più gratificante. Avrei fatto qualsiasi cosa per rendere quegli attimi infiniti, viverli ancora e ancora. Poter essere la causa del suo sorriso altre cento volte.
Continuavo a stringerla tra le mie braccia e la sentivo così piccola, così meravigliosamente piccola che il mio nuovo compito, l'obbiettivo per la vita, era quello di proteggerla; tenerla al sicuro da qualsiasi cosa, tutto e tutti. Non passava attimo che io non pensassi a lei, ai suoi occhi, ai suoi capelli lunghi, al suo sorriso; per qualche tempo mi ridussi addirittura a contare i minuti che mi separavano dal momento in cui l'avrei finalmente rivista. 
Appena staccai le mie labbra dalla sua pelle lei mi prese il viso tra le mani, avvicinandolo pericolosamente al suo. La lasciai fare, sperando che si spicciasse a darmi quel maledetto bacio che aspettavo da tanto, troppo tempo. In quel momento, viso contro viso, i suoi occhi mi sembrarono per assurdo ancora più grandi e luminosi di quanto già in realtà fossero. Mi feci di un centimetro più avanti, per accorciare i tempi, in preda a quella voglia irrefrenabile che mi faceva tremare le mani. Lei, però, andò ad urtare con i gomiti contro la porta dietro di noi, nel tentativo di appoggiarcisi, e toccò la maniglia involontariamente facendo scattare il meccanismo d'apertura. Carambolammo sul pavimento e ci ritrovammo stesi in terra quasi con le lacrime agli occhi per quanto stavamo ridendo; il mio braccio fortunatamente aveva attutito la sua caduta. Mi fece velocemente segno di star zitto con l'indice della mano destra, appoggiandolo al naso, per poi indicare il letto in cui dormiva Harry e successivamente il corpo di Sarah abbandonato sul letto matrimoniale dall'altra parte; annuii per farle intendere di aver capito. Con una gamba riuscii a chiudere la porta dietro di noi, sopprimendo un ultima risata.
Sospirai, togliendole un ciuffo di capelli dal viso. Lerya circondò il mio collo con un braccio e mi sorrise dolcemente. Ricordai, tutt'un tratto, di essere ancora steso sopra di lei; per evitare di farle male feci peso sulle braccia e rotolai sulla moquette per permetterle di sistemarsi su di me; lo fece, sedendosi a cavalcioni all'altezza dei miei fianchi. Avvicinò le sue labbra alle mie, ancora allargate in un sorriso.
- 'ciao!' - soffiò ad un centimetro dalla mia bocca, mentre con una mano mi accarezzava la guancia, con quella sua tipica dolcezza disarmante.
- 'ciao piccola.' - sibillai, sovrapponendo la mia mano alla sua, calda e morbida.
- 'oh, Malik..' - sussurrò, scuotendo la testa divertita.
Sapevo che le piaceva quando la chiamavo così, vedevo le sue pupille dilatarsi e gli angoli della bocca farsi lentamente sempre più larghi fino a riempire tutta la faccia di quel sorriso meraviglioso. Finalmente, allora, decise di annullare le distanze tra di noi; le sue labbra soffici si posarono sulle mie, lasciando che il suo profumo di miele si confondesse al mio di tabacco. Non riuscii a frenare la voglia di andare più a fondo; strinsi la sua schiena contro il mio petto, cingendola con un braccio, e con la mano libera le accarezzai i capelli che le scendevano candidi lungo le spalle. Intrufolai la mia lingua timidamente in quello che era il bacio più delicato della storia, sperando vivamente di essere ricambiato; non volevo correre troppo, non volevo violarla, ma non approfondire quel bacio sarebbe stato come bestemmiare in chiesa, non potevo fare altrimenti. Con quasi più enfasi di me, ricambiò, e mi sentii l'uomo (se mi vien concesso il termine) più fortunato della terra. Piccoli fuochi d'artificio esplosero dentro il mio stomaco, all'interno della mia gola, del mio cervello. Ero tutto un fuoco d'artificio. Mai sensazione fù più inspiegabile di quella.
Affondò entrambe le mani nei miei capelli scuri, fortunatamente ancora al loro posto; adoravo da impazzire quando lo faceva. Rotolai nuovamente sul pavimento, cercando di alleggerire il più possibile il mio peso, senza staccare mai le mie labbra dalle sue. Aveva un sapore così unico e elettrizzante allo stesso tempo che avrei potuto star lì a baciarla anche tutta la notte e il giorno a seguire, senza fermarmi mai.
- 'cosa stiamo facendo?' -disse, col fiato corto e la voce ancora impastata, mettendomi una mano sul petto.
- 'quello che avremmo dovuto fare molto tempo fà.' - la guardai dritta negli occhi, cercando disperatamente un espressione acconsensiente.
Semplicemente sorrise, ancora. Si mosse sotto di me facendo leva sui gomiti, lasciandomi capire che voleva alzarsi; M'alzai io per primo e l'aiutai a fare lo stesso tendendole una mano; la afferrò e si tirò su con un balzo, gettandosi meticolosamente tra le mie braccia. Mi baciò di nuovo, e fù ancora come una scarica di adrenalina. Cosa sta succedendo, ragazzo? Zayn Jawaad Malik che rabbrividisce dopo un bacio? esatto. Non ero più nessuno quando c'era lei con me. Non esisteva più il cantante famoso e intoccabile, quello misterioso e corteggiatore che non si lascia spaventare da niente; solo ad ammetterlo mi bruciavano le guance, ma quando lei era presente io diventavo il più vulnerabile degli esseri viventi. 
Fece qualche passo verso il suo letto, senza distogliere lo sguardo da me, che pendevo vistosamente dalle sue labbra. Si sedette, sistemandosi alla meglio sulle coperte sgualcite incrociando le ginocchia. La osservai in silenzio, cercando di capire a cose volesse arrivare, ma mai come quella sera i suoi pensieri erano inpenetrabili.
- 'lo stai facendo di nuovo.' - biascicai, con la voce che un pò mi tremò in gola; mi maledissi subito dopo.
- 'cosa?' - chiese orgogliosa, appoggiando il mento sulla mano chiusa a pungo. 
Sapeva a cosa mi riferivo, lo sapeva perfettamente, voleva solo sentirlo uscire dalla mia bocca. Lei sapeva che impazzivo quando mi chiama per cognome, sapeva che adoravo quando mi passa le mani tra i capelli, ma più di tutto sapeva che effetto avevano i suoi stra-maledettissimi occhi sul mio corpo indifeso. Il mio scudo magico d'oro andava a farsi fottere ogni qual volta che quegli occhi da cerbiatto si posavano su di me. Mi immobilizzavano, totalmente, spogliandomi di qualsiasi convinzione e certezza.
- 'quella cosa con gli occhi..' - spiegai, sperando che smettesse di torturarmi e si facesse bastare quelle cinque parole.
Rise, prestando attenzione a non svegliare i due coinquilini, coprendosi con una mano la bocca. 
- 'dormi con me questa notte?' - le sue parole arrivarono alle mie orecchie come tuoni.
- 'non aspettavo altro, piccola mia.' -
  
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