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Autore: Marco1989    07/04/2012    4 recensioni
[Alien]
"Credevano che fosse tutto finito. Credevano di essere al sicuro. Si sbagliavano."
Fanfiction sulla saga di Alien, seguito alternativo di Alien 3.
Genere: Azione, Drammatico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Questa è la prima volta che mi cimento in una fanfiction tratta da un film, e ho voluto scegliere, per questo esordio, la mia saga preferita, cioè quella di “Alien”. Questa fiction sarà un sequel  di “Alien 3” alternativo ad “Alien: Resurrection”, e inizia quattro anni dopo gli eventi narrati nel terzo film.
Avverto chi leggerà questa storia che, pur avendo messo rating arancione poiché il rosso mi sembrava eccessivo, vi sarà qualche scena abbastanza pesante, quindi se non apprezzate l’horror vi consiglio di non leggerla (non scappate tutti per favore!).
Non voglio dare altre anticipazioni, quindi vi dirò solo…buona lettura!
 
 
 
 
EXTINCION?
 
Il maggiore John Redder, del dipartimento scientifico delle Forze Armate degli Stati Uniti, si tolse gli occhiali e si passò una mano sugli occhi; era stanco, incredibilmente stanco: erano quattro giorni che lui e la sua squadra  lavoravano quasi ininterrottamente, con pochissime pause per mangiare e dormire.

Era un ritmo forsennato, al quale non erano abituati. Facevano barte della sezione “XENOBIOLOGIA”, si occupavano di studiare l’anatomia degli organismi viventi extraterrestri. Era un compito importante, ma normalmente non prevedeva scadenze. In quel caso, però, le cose erano diverse: era stato ordinato loro di mettere ordine in un confuso insieme di dati, sequestrati nei computer della Weyland-Yutani, la compagnia che costruiva e gestiva le colonie umane sui pianeti abitabili. Quei dati erano stati utilizzati nel Grande Processo, iniziato quattro anni prima e conclusosi da pochi giorni, che aveva portato alla condanna e al fallimento della compagnia.

Redder da una parte era dispiaciuto: la compagnia aveva fatto molto per favorire la colonizzazione umana dello spazio, e moltissime persone, sia sulla terra che su altri pianeti, erano rimaste senza lavoro dopo la sua chiusura. In ogni caso, però, tutti, fin dall’inizio del processo, avevano avuto chiero che, pur con tutti gli appoggi politici di cui disponeva, la condanna della Compagnia era inevitabile, e lo stesso Redder, pensando ai crimini che avevano portato a quel processo, non poteva fare a meno di avvertire una fitta di rabbia.

Quattro anni prima, nel 2179, una compagnia di Marines Coloniali era stata inviata, su richiesta della Weyland-Yutani, a controllare cosa fosse accaduto in una loro colonia su un piccolo pianeta orbitante intorno alla stella Zeta 2 Reticuli, chiamato semplicemente LV-426, o “Acheron”. Nessuno di quegli uomini era tornato: erano scomparsi nel nulla. La spedizione di soccorso aveva trovato il pianeta devastato da una esplosione nucleare, e nessuna traccia che permettesse di capire cosa fosse successo. La nave che aveva trasportato i Marines, la U.S.S. Sulaco, era a sua volta scomparsa, ma seguendo il segnale automatico di soccorso emesso dal suo computer, ne era stato ritrovato il relitto alla deriva. Era vuota, ma nella memoria del computer erano stati ritrovati ati sufficienti per capire ciò che la Compagnia aveva fatto. Altri dati erano stati ritrovati nella da poco chiusa prigione situata sul pianeta Fiorina "Fury" 161, dove, secondo il computer della Sulaco, era stata sganciata automaticamente una navetta di salvataggio con quattro superstiti. Non c'era traccia di sopravvissuti, ma nella colonia penale erano stati trovati indizi inequivocabili, che dimostravano che in quel luogo doveva essere accaduto qualcosa di orribile, ai quali si aggiungevano i filmati delle poche telecamere di sorveglianza ancora funzionanti. Conferme ulteriori erano state estratte dalla memoria di un malandato droide modello “Bishop” trovato nel deposito rottami e identificato come l’automa di bordo della Sulaco.

Tutti quei dati portavano ad una sola conclusione: la Compagnia aveva manipolato con l’inganno e il tradimento l’esercito, aveva mandato a morire oltre una ventina di militari e i quasi centosessanta civili della colonia Hadley’s Hope su LV-426, tutto per recuperare un esemplare di una letale razza aliena parassita. Una volta incriminata la Weyland-Yutani, era stato scoperto che questa era a conoscenza dell’esistenza di quella terribile specie fin da quasi sessant’anni prima, quando aveva sacrificato l’equipaggio di un suo mercantile nel tentativo di catturare un esemplare. Era stato inoltre possibile interrogare l’unico prigioniero sopravvissuto della colonia penale di Fiorina 161, che aveva dato conferme alla ricostruzione della storia, e aveva, soprattutto, fornito una particolareggiata descrizione della creatura per la quale la Compagnia aveva commesso tanti reati.

Ridder aveva quarantadue anni, era nell’esercito da ventidue, si era laureato da militare in xenobiologia e biologia evolutiva, aveva studiato dozzine di razze aliene scoperte su vari pianeti; tra queste vi erano diversi predatori, anche molto feroci. Nulla però poteva essere paragonato a quegli esseri. In quel momento aveva davanti a sé le poche immagini rimaste di quella razza: alcune provenivano dai computer della Sulaco, e semravano essere state riprese dalle headcam dei soldati, le altre erano state estratte dai video di sorveglianza di Fiorina 161. Erano sfocate, di bassa qualità, ma mostravano abbastanza da far rizzare i capelli a Ridder: creature nere, vagamente umanoidi, dalla testa allungata priva di occhi e armata di terribili mascelle, dotati di inquietanti protuberanze sulla schiena e di una lunga coda terminante in una lama. Sembravano un incrocio tra un insetto e un demonio. Creature che, stando ai dati confiscati alla Compagnia, erano dotate di una ferocia indescrivibile, erano capaci di camminare sui muri, arrampicarsi su pareti verticali, sfonare porte d’acciaio. Avevano in bocca una lingua munita di un secondo paio di mascelle, che potevano scagliare in avanti con la violenza di un colpo di fucile, e nelle loro vene scorreva un sangue corrosivo come l’acido molecolare.

Ridder non poté reprimere un brivido: vedere quelle creature faceva pensare che, se esisteva un Dio, dovessere avere un lato sadico piuttosto pronunciato per maledire la sua creazione con un simile flagello. E il sistema con il quale sembrava si riproducessero…non voleva neanche pensarci. Un essere orrendo dalla forma di un grosso ragno usciva da un uovo e si attaccava al volto o al muso di qualsiasi creatura vivente di dimensioni sufficienti che si trovasse nelle sue vicinanze, mettendola in coma e inserendo nel suo corpo un embrione, per poi staccarsi e morire. La creatura si sviluppava nel corpo dell’ospite, che ignaro di tutto usciva dal coma e tornava alla sua vita. Ridder aveva visto una radiografia, recuperata dal computer della navetta di salvataggio della Sulaco. Aveva visto la forma larvale di quegli esseri, annidata nel torace di un essere umano, quasi pronta a sfondarlo per uscire. Nel giro di veniquattro ore dalla morte dell’ospite, l’alieno cresceva fino a diventare alto oltre due metri e pericoloso come cento leoni.

Mostruoso era la sola parola che gli veniva in mente per descrivere quelle cose. E la compagnia avrebbe voluto portarle sulla Terra…follia allo stato puro! L’ergastolo a cui era stato condannato il suo presidente, Michael Bishop, e i cinquanta miliardi di dollari che aveva dovuto pagare tra multe e rimborsi alle famiglie dei morti, gli sembravano persino troppo poco. Se quegli esseri fossero giunti sulla Terra avrebbero potuto estinguere l’intera razza umana.

Per fortuna, analizzando i dati della Compagnia, Ridder e la sua squadra erano giunti ad una conclusione: la specie sembrava estinta. Il misterioso relitto alieno pieno di uova presente su Acheron era stato distrutto dall’esplosione nucleare, e il tenente Ellen Ripley, unica sopravvissuta alla spedizione sul pianeta, accortasi di essere stata infettata, aveva scelto di suicidarsi per steminare la specie. Le era stata assegnata una medaglia, e Ridder riteneva che se la fosse meritiata per aver eliminato dall’universo una simile pestilenza.
Tutti i sistemi conosciuti erano stati scandagliati attentamente in cerca di tracce di quella razza, ma non ne erano state trovate. Probabilmente non c’era più nessun pericolo.

Ridder si accinse a concludere: salvò i dati, li inviò alla banca dati centrale del Nuovo Pentagono e fece per alzarsi dalla sua scrivania; prima però, come colto da una ultima, morbosa curiosità, tornò alla prima pagina del suo rapporto, al centro della quale faceva mostra di se la foto sbiadita di un incubo. Sotto l’immagine, vi era la stringata e incompleta classificazione della specie, incluso il nome che lui stesso le aveva assegnato:

NOME SCIENTIFICO: Linguafoeda Acheronensis (Ridder, 2183)

REGNO: Animalia

PHYLUM: sconosciuto

CLASSE: sconosciuta

ORDINE: sconosciuto

FAMIGLIA: sconosciuta

STATUS DELLA SPECIE: Estinta f.p.c. (fino a prova contraria)

Ridder sperava che quella prova non fosse mai trovata.










So che questo primo capitolo può sembrare noioso, ma era una indispensabile introduzione. Dal prossimo inizierà l'azione.

Commentate per favore! A presto!
  
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