Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: AriannaBonucci    07/04/2012    1 recensioni
Quando Niall si toglie l'apparecchio.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Misto di collutorio e disinfettante”.
Il primo odore che stuzzica le narici di Niall quella mattina alle 11:45 in uno dei tanti studi dentistici della Gran Bretagna . Seduto nella sala d’attesa, apparentemente calmo ed in posizione rilassata. Si guarda in torno per non “sprecare” tempo e osserva i cartelloni che pubblicizzano i dentifrici (i cui slogan sa a memoria), i giornali vecchi ammucchiati sullo sgabello e qualche fumetto di Topolino per bambini. Una vecchietta davanti a lui (totalmente ignara della sua popolarità) lo guarda e sorride come fosse suo nipote , Niall ricambia il gesto e pensa che sarebbe tutto più facile se le fans fossero calme come lei nel vederlo . L’assistente si affaccia dalla porta e lo chiama per cognome invitandolo a sistemarsi in studio.  Si distende sulla poltrona reclinabile (che reputa abbastanza scomoda)  ed osserva il soffitto verde mela , per l’ultima volta . “Allora come andiamo oggi? Emozionato immagino!” chiede il dottore mentre si infila i guanti entrando nella stanza. “ Molto! È un gran giorno” _ “Cominciamo allora!” conclude il dottore spostando la lampada e indirizzando la luce sulla bocca di Niall.
Ecco che il dentista taglia il filo metallico e lo rimuove sopra e sotto, piastrina per piastrina. Acqua fredda per pulire, raschietto per rimuovere la colla e strumento che aspira la saliva. Non è spaventato, è talmente concentrato sul risultato da non provare il minimo dolore. Ormai è abituato. L’apparecchio è rimosso in 10 minuti. “E pensare che per metterlo ci è voluta mezzora” afferma Niall esaltato . L’assistente gli porge educatamente uno specchio e lui lo afferra immediatamente, stringendolo come avesse paura di farlo scivolare. Ora però è impaurito…”E se il risultato non fosse quello sperato?” “E se i denti fossero ancora storti?”. Ma decide di non pensarci troppo e osserva spavaldo il suo riflesso sul vetro.
E’ Meraviglioso.
“S-sono io? Sono i miei denti quelli?!” farfuglia lui incredulo dell’immagine che sta osservando. “Certo! Bel lavoro non trovi?” risponde il dottore ridendo. “Stupendo! Grazie Mille, non ci credo. E’ fantastico!” Niall sorride come un bambino che ha trovato le chiavi per una fabbrica di cioccolato.  Per la prima volta nella sua vita si sente un bel ragazzo.
Esce dallo studio e gli sembra di toccare il cielo con un dito. Ha avuto molte soddisfazioni con la Band,  ma nessuna può essere paragonata a questa, non perché non siano all’altezza, sono proprio due sensazioni diverse.
“Come festeggiare un evento del genere?” …”Spaghetti!” Niall conosce un ristorante italiano nei dintorni che cucina un’ottima pasta, e dato che con l’apparecchio trovava faticoso e difficile mangiare gli Spaghetti pensa sia un’ottima idea inaugurare in questo modo il suo nuovo sorriso.
“Il Vicoletto”.
La prima parola che stuzzica la vista di Niall quella mattina alle 12:30 sul marciapiede davanti al ristorante. “Buon Giorno signore , è passato molto tempo dalla sua ultima visita” afferma il maître con aria altezzosa. “Ho avuto molto da fare con … il lavoro” risponde Niall con una smorfia. “Può accomodarsi al solito tavolo signore, quello in fondo alla sala riparato dalle piante” conclude il maître sorridendo (conosce perfettamente il suo lavoro e trova ammirevole l’umiltà del ragazzo nel voler nascondere la sua popolarità). “Ecco il menù del giorno, le consiglio di provare l’arista è molto tenera” _ “Oh grazie, ma penso che oggi mi butterò sugli spaghetti alla bolognese” conclude Niall restituendo il menù. “Qualcosa da bere?” _ ”Solo acqua grazie!” . Il maître si dirige a passo svelto e con una postura eccellente verso la cucina a riferire l’ordinazione.
Niall mordicchia nervosamente un grissino trovato nel cesto del pane , non vuole rovinarsi il pranzo ma la fame ha il sopravvento e finisce col mangiarsi tutti i grissini. Ecco che il cameriere esce dalla cucina con un piatto enorme di spaghetti fumanti affogati nella marea di sugo. I suoi occhi iniziano a luccicare come gli occhi di un cagnolino che vede  arrivare la ciotola piena di ossi da rosicchiare. Afferra la forchetta e inizia a cimentarsi con i lunghi fili rossi e filanti di formaggio intrigati tra di loro,  è un pò impacciato nel mangiarli (come qualsiasi straniero).  Conclusa la scorpacciata si pulisce la bocca col tovagliolo, paga con carta di credito e si avvia verso l’albergo.
Appena fuori dal ristorante sente qualcosa di fresco sulla fronte. “Sta per piovere!” pensa tra se e se. Alza la mano per asciugare la goccia ma al contatto con la fronte sente qualcosa. Come una piccola foglia. Non  era acqua ma un quadrifoglio. Niall sorride e stacca un petalo alla piantina fortunata caduta dal cielo. “Meglio un trifoglio” pensa ridendo.
All’improvviso una ragazza dal passo svelto che stava percorrendo il marciapiede batte una spalla contro la sua. Lui assorto fino a qualche secondo prima nei suoi pensieri si gira di scatto e guarda la ragazza in viso, che con una rapidità impressionante si avvicina alla sua bocca e lo bacia audacemente.  Profumo di camomilla e miele, occhi color sottobosco capelli lunghi color nocciola dorata. Sensazione di libertà assoluta. Le labbra schioccano, la ragazza sorride e scatta una foto al volto confuso e tenero di Niall. Scappa via.
Il nostro eroe rimane immobile con la bocca aperta per qualche minuto. Osserva la ragazza scappare fino a quando non è più visibile la sua figura lontana. “Ma che Cavolo?!” Stranito da quella vicenda continua a camminare anche se non riesce a convincersi “che può capitare ! “.
Gira a sinistra all’incrocio e nota la straordinaria assenza di traffico.  Di solito a quell’ora ci sono talmente tante macchine da non vedere neanche la strada. In giro non c’è un’anima .
“Rimbombo lontano”
Il rumore che stuzzica il suo udito alle 15:30. Nel silenzio più totale sente l’accrescere di un boato. Il suolo tremola leggermente e i sassolini  vacillano sull’asfalto. “Una mandria di tori impazziti”. Il primo pensiero del fantasioso ragazzo. Si gira di scatto e vede correre contro di lui un centinaio di persone che scaraventano bottiglie d’acqua mezze piene per terra e che urlano per farsi forza. “O mio Dio.”
Niall comincia a correre (le fughe dalle fans in deliro lo hanno reso un grande corridore). Corre come non hai mai corso. Si sente molto Forrest Gump, e questa sensazione gli da una scarica di adrenalina. Accelera ulteriormente  , non sa neanche più dove sta andando . Chiude gli occhi per un secondo e l’istante dopo si ritrova in un quartiere mai visto prima.  Come ha fatto a smarrirsi in così poco tempo. “Devo aver corso davvero molto!”. Un residuo dell’eccitazione non gli fa comprendere la situazione, ma poi capisce di essersi Perso. “E adesso come torno all’albergo?” Conosce perfettamente queste zone eppure in quel luogo non ci era mai stato.  Comincia a camminare per cercare un passante a cui chiedere indicazioni.  
Vede due ragazzi che barcollano al di là della strada e gli va in contro. “Hey! Scusate mi sono perso dove siamo?”. I due non rispondono sono evidentemente ubriachi, ridono blaterano parole senza senso. Niall vede un vicolo con l’insegna di un Pub, decide di entrare per chiedere informazioni. All’interno del locale c’è una musica irlandese a volume molto alto, uomini enormi seduti ad un tavolo con enormi boccali di birra. “l’ufficio della sanità deve aver dimenticato di controllare qua” sussurra tra se e se ridendo. Ma l’oste al bancone sente il commento ironico del ragazzo e lo guardia con aria minacciosa. Sputa in un bicchiere e sfrega l’interno con uno straccio. “Pivello cosa fai da queste parti? Sei qui per criticare hem? A noi non piacciono gli stranieri in cerca di guai” grugnisce l’oste fissandolo. La musica si interrompe, tutti nel locale si girano e osservano il povero Niall spaventato. “I-io mi sono per..” non riesce neanche a concludere la frase che un gigantesco omaccione si alza da un tavolo, sbatte il boccale che aveva in mano e si avvicina. “ Cerchi rogna eh?!”. L’omaccione si scrocchia le nocche e torce il collo.  Niall si prepara psicologicamente a ricevere un pugno enorme, strizza gli occhi e stringe denti.
Ma niente è mai come sembra.
Due uomini si interpongono tra Niall e l’omaccione e poggiano due sedie ed un tavolo di legno, l’oste porta due enormi boccali di birra e la gente si raduna intorno. “Vediamo quando crolli mezza cartuccia”.
“Birra Guinness”
La squisita birra scura piena di schiuma e bollicine che stuzzica il gusto di Niall alle 16:00 . I due cominciano a trangugiare un boccale dietro l’altro. La gente applaude e batte forte le mani, la musica ricomincia a suonare. E’ una sfida interminabile. L’omaccione lo osserva incredulo, “Ma come fai ragazzo?” Niall sorride. Al quindicesimo boccale le labbra dell’avversario tremolano e mentre piega il gomito per bere si rovescia la birra addosso e casca all’indietro ribaltandosi con la sedia. Tutti i clienti del pub acclamano Niall ed una schiera di uomini un pò ubriachi un pò allegri lo prendono di peso e lo trasportano fuori per un chilometro di strada gridando “il vincitore, il vincitore! “.
Alla fine della strada passa una macchina nera dai vetri oscurati ed esce una guarda del corpo che fa cenno a Niall di scendere dal corteo e di salire in macchina. Il ragazzo è sempre più confuso e anche un po’”brillo” ma ubbidisce.
Dentro l’auto Harry, Liam, Zayn e Louis lo guardano ridendo. ”Che hai fatto? Dovevi toglierti l’apparecchio e hai festeggiato con l’alcool ?!” urla Louis con “molta discrezione”. “Ti abbiamo rintracciato col GPS , eravamo in pensiero !” dice Liam.  Tutti sorridono ma Niall ha un gran mal di testa e afferma che spiegherà tutto dopo.
Appena tornati in albergo il nostro stanco avventuriero si butta letteralmente sul letto e dorme fino alle 20:00 di sera. Appena sveglio si affaccia sul balcone e si siede sulla sdraio a prendere una boccata d’aria. Liam bussa alla porta-finestra _“Hey ti sei rilassato? Ora puoi finalmente raccontarmi l’accaduto?” . Niall abbozza un sorriso e passa mezzora a narrare all’amico le incredibili vicende della giornata. “Togliermi questo apparecchio ha portato fortuna! E’ proprio vero che quando si è belli non si ha problemi. La società si basa sull’aspetto esteriore, e anche se con la Band sono diventato famoso non c’era spazio tra voi quattro ragazzi perfetti per un nanerottolo dal sorriso storto come me” . Liam si morde il labbro e mette la mano sulla spalla dell’amico. “Vedi Niall… non è questione di bellezza. Questa giornata è stato un puro caso. In realtà tu sei una persona meravigliosa, e lo eri anche con l’apparecchio. Oggi eri solo più sicuro di te. Sei sempre stata una persona meritevole di affetto e di fortuna, anche il tuo vecchio sorriso”. I due si abbracciano e si preparano per la cena.
 
“Pagina ruvida di Giornale”
La carta che stuzzica il tatto d Niall il giorno seguente alle 8:30 nella sala per la colazione. La prima pagina riporta: “Misterioso ragazzo biondo vince l’annuale corsa campestre ma non si ferma a ritirare il premio”. 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: AriannaBonucci