Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Emma Wright    07/04/2012    9 recensioni
[Settima classificata al contest "Di carta e di inchiostro" di May_Z]
[Vincitrice del premio speciale Meilleure Femme]
Dal testo:
“Fotografie.
Erano sparse ovunque, per tutta la stanza buia. Solo una lama di flebile luce lunare rischiarava quelle tenebre, passando da un’apertura non più grande di una decina di centimetri.
Solo un frammento di cielo stellato era visibile alla ragazza stesa sul letto, adagiata tra quei ricordi così dolorosi.
Le stelle sono sempre le stesse, non cambiano mai.
Questo pensava Cho.
Da bambina aveva amato quegli astri. La facevano sentire immensamente piccola, era una sensazione tutto sommato piacevole.”
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cho Chang | Coppie: Cho/Harry
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 


Nome: Emma Wright (EFP)
Titolo: Fuori c’è l’aurora boreale
Pacchetto: Ricordati di guardare la luna. Combinazioni scelte: Cho/Harry, prompt fotografie, citazioni 1 e 2
Personaggi: Cho Chang, Cho/Harry
Rating: verde
Genere: angst, malinconico, missing moments
Avvertimenti: oneshot (846 parole),
Introduzione: dal testo.
Fotografie.
Erano sparse ovunque, per tutta la stanza buia. Solo una lama di flebile luce lunare rischiarava quelle tenebre, passando da un’apertura non più grande di una decina di centimetri.
Solo un frammento di cielo stellato era visibile alla ragazza stesa sul letto, adagiata tra quei ricordi così dolorosi.
Le stelle sono sempre le stesse, non cambiano mai.
Questo pensava Cho.
Da bambina aveva amato quegli astri. La facevano sentire immensamente piccola, era una sensazione tutto sommato piacevole.”
NdA: innanzitutto, il titolo è totalmente figurato, nel senso che l’alba di cui parlo non è quella identificata come “boreale”, tipica dei Paesi nordici dalle temperature sottozero, ma di una qualunque. Tuttavia, ho usato quello specifico aggettivo per maggiore musicalità. Chiarisco anche che “Fuori c’è l’Aurora Boreale” è anche il titolo di un romanzo, ma nel contesto mi sembrava il più adatto. Inoltre, ci tengo ad aggiungere che la coppia è poco presente, sì. Non l’ho mai amata e ho preferito sviluppare la storia attraverso vari flashback, vedi un po’ tu.

 
 
 

Fuori c’è l’Aurora Boreale

Fotografie.
Erano sparse ovunque, per tutta la stanza buia. Solo una lama di flebile luce lunare rischiarava quelle tenebre, passando da un’apertura non più grande di una decina di centimetri.
Un piccolo frammento di cielo stellato era visibile alla ragazza stesa sul letto, adagiata tra quei ricordi così dolorosi.
Le stelle sono sempre le stesse, non cambiano mai.
Questo pensava Cho.
Da bambina aveva amato quegli astri. La facevano sentire immensamente piccola, era una sensazione tutto sommato piacevole.
Lumos” sussurrò, con appena un fremito nella voce, mentre l’estremità della bacchetta si illuminava, garantendole una visione più ampia di ciò che la circondava.
Alzò lo sguardo in direzione della finestra, poi lo posò su una foto che risaltava ai suoi occhi più delle altre.
 
Una bambina dagli occhi a mandorla rideva, giocherellando con fili d’erba e steli di fiori, proprio in un prato verde, all’ombra di un grosso salice alle sue spalle. Poi un sorriso radioso si fece strada sul suo volto sottile e corse via, inseguendo una farfalla bianca.
 
Cho rigirò il sottile pezzo di carta magica tra le dita.
Altri pensieri si accavallarono, collegati a quei ricordi che ora le apparivano così lontani e inaccessibili.
Sono stata anche questo? È esistito davvero un tempo in cui possedevo un briciolo di innocenza?
 
Scosse la testa, lentamente, tirandosi su, la bacchetta ancora in mano.
Era seduta e doveva sembrare una visione tremenda, in quello stato, i capelli solitamente lisci e in ordine arruffati, gli occhi gonfi di lacrime.
Un’altra fotografia. Vista talmente tante volte, rimpianta per anni e anni.
 
Stavolta era una sé stessa ragazza a restituirle lo sguardo.
Una persona con la divisa di Corvonero e un’amica, rivelatasi poi traditrice, proprio accanto, insieme ad altri membri del gruppo che frequentava per ribellione alla Umbridge e al suo regime.
Reclinò la testa di lato, Cho, mentre di nuovo altri ricordi affioravano.
 
Colin Canon era nervosissimo. Gironzolava da un pezzo per tutta la Stanza delle Necessità, portandosi di continuo la mano alla cartella di cuoio, come per controllare che qualcosa fosse ancora lì al suo posto. Cho e Marietta lo stavano guardando distrattamente, bisbigliando qualcosa, mentre nell’aria risuonavano prove di incantesimi difensivi e d’attacco.
La lezione era quasi terminata, quando la ragazza si rese conto che il piccolo Canon sembrava aver trovato sufficiente coraggio per mettere in atto ciò che sembrava  macchinava da tempo.
-Una foto?- gli stava giusto chiedendo Harry con aria sorpresa, in risposta  –Vorresti davvero scattare una foto a tutto l’ES?
-Esatto- disse Colin, entusiasta, con voce squillante, attirando l’attenzione generale.
-E va bene.- sospirò l’altro rassegnato.
I ragazzi, un po’ sconcertati, si affrettarono ad accontentarlo, giusto per liberarsi velocemente di quell’ulteriore peso, nella speranza di non ritardare troppo.
Cho era stata spintonata in lungo e in largo, fino a giungere al centro della stanza, al fianco di Harry. Stava per dirgli qualcosa, ma lui la anticipò.
-So... sorridi. Mi piace quando lo fai- sussurrò con semplicità, prima che il flash della macchina fotografica accecasse tutti i presenti.
 
Le venne da ridere a quel ricordo. Aveva creduto davvero in quell’amore così dolce e da ragazzi, prima che le fosse strappata anche quella parte di lei.
 
Un’altra foto, un altro momento.
Ed eccole, loro due, Marietta e Cho, grandi amiche a suo tempo.
Ricordava di essersi fidata di lei. Aveva preferito rinnegare l’unica consolazione dopo la morte di Cedric, il suo Harry, pur di non rassegnarsi alla verità, accettandola.
Marietta l’aveva tradita, per niente.
Per pura vigliaccheria.
Aveva ceduto a inutili ricatti.
Eppure, Cho non si era sentita in grado di condannarla per il suo gesto. Si somigliavano troppo, loro due, entrambe così fragili. Forse si sarebbe comportata allo stesso modo.
Però non tutto poteva essere dimenticato. Tutte le confidenze che le aveva affidato, era stato come mettere la propria vita nelle mani di qualcun altro. Quel qualcuno aveva preferito le proprie esigenze a un’amicizia sincera.
Era stata dura, sì, affrontare la realtà.
Cho aveva capito che quei ricordi erano soltanto suoi e aveva imparato che certe cose è meglio tenerle segrete.
 
 
Un’altra giornata era trascorsa, tra il rimpianto. Anche la notte e quelle magnifiche stelle la stavano abbandonando.
Il sole sorgeva piano oltre l’orizzonte, tingendo il cielo di rosa e giallo, come accadeva da tempi immemori.
Cho si alzò e spalancò del tutto la finestra.
I raggi trasmettevano un lieve calore. Non era bello quanto il pizzicore della luce della luna sulla pelle, ma le piaceva.
Si affacciò, per guardare meglio l’aurora, scoprendosi triste per la mancanza di quella notte che l’aveva sempre custodita e protetta. Il passato era come quella farfalla. Lei ancora lo inseguiva.
Focalizzò meglio ciò che vedeva.
Ma l’alba non era il simbolo della fine. Stava per rinascita.
Che fosse arrivato il tempo di risorgere, proprio come il sole?
 
 
Gliene erano successe tante. Poteva essere chiunque, ma si era trasformata in nessuno.
Fare la cosa giusta non era mai stato facile. Ancora oggi aveva la sensazione che mancasse qualcosa per rendere la sua vita completa.
Eppure, guardandosi allo specchio in un’alba come quella, sentiva che non avrebbe cambiato proprio niente.




Salve, sono tornata con questa oneshot su Cho Chang... personaggio che personalmente non mi piace molto, ma che considero comunque molto interessante da diversi punti di vista. E' ancora in revisione, dato che devo sistemare per bene ciò che mi è stato più che giustamente detto C:
La storia in questione è stata scritta per il contest Di carta e di inchiostro, indetto da May_Z sul forum di EFP.
Si è classificata, con mia grandissima sorpresa,  settima su diciassette partecipanti, vincendo anche il Premio Meilleure Femme per il miglior personaggio femminile.
Ringarzio ancora una volta la giudicia per lo splendido lavoro che ha fatto, ecco la sua valutazione ♥


SETTIMO CLASSIFICATO
Emma Wright - Fuori c'è l'Aurora Boreale

 

 


Correttezza grammaticale 8,9/10 
Stile 8,85/10 
Originalità 9,5/10 
Caratterizzazione dei personaggi e IC 8,5/10 
Utilizzo frase 4/5 
Gradimento personale 5/5 
Bonus 2/2 
TOTALE 46,75/52 
 
Correttezza grammaticale 8,9/10 
Non ho trovato molti errori nel tuo scritto; quelli che ho riscontrato possono essere sostanzialmente divisi in due gruppi: errori di battitura e/o di distrazione, ed errori di punteggiatura. Per entrambi i due tipi penso sarebbe sufficiente una rilettura più attenta per eliminarli completamente (anche gli errori di punteggiatura, infatti, non sono gravi: io parlerei, più che altro, di imperfezioni). 
Qui sotto ti elenco gli errori che ho trovato nella tua storia: 
- “... in un orato verde...”: errore di battitura: prato 
- “... sul suo folto sottile...”: errore di battitura: volto 
- “... una visione tremenda, in quello stato, i capelli...”: al posto della virgola dopo 'stato', io metterei i due punti 
- “... ciò che sembrava macchinava da tempo.”: il verbo 'macchinare' dovrebbe essere lasciato all'infinito, senza essere coniugato 
- “Eppure, Cho non si era sentita...”: la virgola dopo 'eppure' va tolta 
- “Quel qualcuno aveva preferito...”: prima di 'quel' io inserirei la congiunzione 'e', così da sottolineare maggiormente la continuità delle due frasi 
- “Un’altra giornata era trascorsa, tra il rimpianto.”: la virgola va tolta 
- “... come accadeva da tempi immemori.”: manca un 'non' dopo il 'come' 
- “Poteva essere chiunque...”: il tempo verbale è errato: sarebbe stato più corretto scrivere 'avrebbe potuto' 
Stile 8,85/10 
Il tuo stile mi piace: lo trovo molto armonioso e evocativo. Armonioso perché, leggendo la storia, mi sembra quasi di percepire una melodia, come se le parole si trasformassero in note musicali: è una sensazione insolita, ma è ciò che mi è parso dalla lettura del tuo scritto; e non è una cosa che se ne va: anche dopo la terza, la quarta, la quinta rilettura, la sensazione è sempre la stessa. Ed è davvero piacevole, brava! Inoltre ho aggiunto che il tuo stile è anche evocativo: non so, sarà che le stelle e la notte mi sono spesso d'ispirazione, sarà che sono convinta che siano in grado di creare un'atmosfera magica e quasi sospesa... Fatto sta che la storia mi ha coinvolta, trasportandomi accanto a Cho, a guardare le stesse foto e rivivendo gli stessi momenti. 
Nonostante questo, ci sono alcune cosine che mi sento di segnalarti; innanzitutto l'utilizzo di alcune espressioni colloquiali che, in un racconto come il tuo, spezzano l'atmosfera di cui ti parlavo in precedenza. Certo, non si può dire che siano espressioni errate o di difficile comprensione, ma penso che, semplicemente, non si sposino bene con il resto della narrazione. Ti faccio qualche esempio, in modo che tu possa capire esattamente a che tipo di espressione faccio riferimento: un briciolo di innocenza, gironzolava da un pezzo per... , stava per rinascita ecc. 
Inoltre ho riscontrato un notevole utilizzo delle virgole, a volte anche quando non sono necessarie: penso che, sostituendole con altri segni di punteggiatura o eliminandole per mezzo di una costruzione leggermente differente della frase, la forma possa risultare migliore. 
Infine una frase che mi è apparsa poco chiara: 
- “-Una foto?- gli stava giusto chiedendo Harry con aria sorpresa, in risposta.”: qui c'è una cosa che mi è poco chiara: Harry pone quella domanda a Colin, e questo l'ho capito. Ma 'in risposta' a che cosa? Ai gesti del ragazzino? Alla sua apparente decisione di scattare una foto? 
Originalità 9,5/10 
Le storie nelle quali è presente un personaggio che ripensa al suo passato sono tante (ed è per questo che ho dovuto toglierti qualche punto), ma la scelta del personaggio e, soprattutto, dei momenti ricordati... Be', a mio parere è davvero originale. 
Un piccolo sprazzo di infanzia, l'amicizia con Marietta, la foto scattata da Colin... Chi ci avrebbe pensato? Io, personalmente, mi sarei aspettata un ricordo lacrimoso della sua storia con Cedric ed uno altrettanto triste dei suoi brevi momenti con Harry; e invece no, Cedric è appena nominato e la rappresentazione dei suoi istanti con Harry (descritti per mezzo di quella frase che il ragazzo le dice) è un'immagine serena, un ricordo piacevole. 
Anche il modo in cui Cho affronta il suo passato mi è parso davvero originale: non rimpiange nulla di ciò che ha fatto, non si perde tra i ricordi, rifiutandosi di andare avanti. Certo, è consapevole che, con scelte diverse, le cose sarebbero forse andate in modo migliora... Ma lo accetta: ora è solo tempo di ricominciare. 
Inoltre anche la caratterizzazione di Cho mi è apparsa originale: ne hai dato una visione tutta tua, distaccandoti dai solito cliché che, spesso, sono attribuiti a questo personaggio (ma questo aspetto lo approfondirò meglio tra poco). 
Caratterizzazione dei personaggi e IC 8,5/10 
Tu nemmeno immagini quanto mi sia dispiaciuto abbassare questo punteggio: la tua storia, infatti, è una di quelle che ho maggiormente apprezzato. Tuttavia ho dovuto farlo perché non solo Harry non è presente nella narrazione (il che mi rende impossibile valutarne la caratterizzazione), ma anche perché la loro storia ricopre un ruolo piuttosto marginale all'interno della fanfictions. 
Ora, però, passiamo alle note positive: Cho. 
La Cho che hai descritto è straordinaria e l'introspezione che ne dai è semplicemente perfetta. Come già accennato in precedenza, sei riuscita ad evitare alcuni diffusi cliché che molto spesso sono attribuiti a questo personaggio: nella tua storia Cho è triste e malinconica, certo, ma non piange, e questo è un elemento che ho davvero apprezzato. Inoltre non è una giovane donna stupida e superficiale, ma è perfettamente in grado di provare sensazioni autentiche e intense, rendendosi, tra l'altro, conto che ormai il passato è passato e che inutile vivere di rimpianti e rimorsi. 
Infine, oltre ad evitare un buon numero di cliché, l'hai dotata di caratteristiche proprie che la rendono un personaggio migliore di come, solitamente, viene vista dai più: l'hai rappresentata come una donna forte, convinta delle sue scelte e consapevole che ora deve solo andare avanti; è una donna che ha sofferto e che si è trovata in difficoltà, ma che ha anche avuto la prontezza d'animo per uscirne. 
Insomma, questa sì che è una Caratterizzazione con la “C” maiuscola! Davvero brava. 
Utilizzo frase 4/5 
Il significato che hai voluto attribuire alla prima frase mi piace, è adatto alla situazione; tuttavia il suo posizionamento non mi convince completamente: sembra, come dire, un po' “staccata” da ciò che viene detto nella frase precedente. 
L'utilizzo della seconda frase, invece, è perfetto: racchiude in sé tutte le difficoltà che Cho ha dovuto superare ed i dubbi che, talvolta, ancora la tormentano. Forse, ancora di più, mi è piaciuto come viene in un certo senso “ribaltata” nella frase successiva, quella che conclude la tua storia: nonostante tutto, Cho non rimpiange nulla. 
Gradimento personale 5/5 
Come testimoniato dal punteggio, la tua storia mi è piaciuta tantissimo. 
È una storia che crea un'atmosfera particolare, un'atmosfera che ti avvolge completamente, trascinandoti direttamente tra le parole. E questa è una capacità ammirevole. È una storia ricca di tante belle frasi che ti entrano dentro, trasmettendoti tante piccole verità. 
Infine, come se non l'avessi già capito, ho amato la tua storia per il magnifico lavoro di caratterizzazione che hai svolto: e questo è un elemento che sempre viene apprezzato, credimi. 
Bonus 2/2 
Il prompt è stato utilizzato davvero bene: costituisce una sorta di “spina dorsale” della storia, non so come spiegarmi; è ciò che sta a fondamento di tutta la situazione, accompagnando l'intero svolgimento della narrazione, ma, allo stesso, tempo, riesce anche a non apparire insistente e esagerato, rendendo il racconto più naturale. 
TOTALE 46,75/52 

Ditemi pure che ne pensate, ora vado a riguardarmela cento volte per correggere gli errori v.v
Emma Wright
 

 

 


[Questa storia partecipa alla The One Hundred Prompt Challenge di BlackIceCrystal. 01. Alba]

   
 
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Emma Wright