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Autore: Levineisabitch_    07/04/2012    6 recensioni
La storia di due cugini portata sul grande schermo.
Ma primo di farlo... bisogna affrontare degli attori fuori di testa, una regia nervosa, aiutanti pasticcioni e un sacco di guai.
Tra amore, amicizia, litigi e casini.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Siediti e guarda la tua vita, come fosse un film.'
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Non scrivo a scopo di lucro.

Il cinema è un'arma non violenta. [M. Modine]
Ciak! Si gira!


Liza stava leggendo il copione che le era stato consegnato poche ore prima da Rick.
Più che altro lo stava spulciando cercando di capirci qualcosa. L’avrebbe studiato per bene a partire dal giorno dopo. La storia parlava di due cugini. Da quanto aveva intuito uno dei due moriva, ma non aveva capito esattamente chi.
-Liz!- gridò una voce femminile da dietro la porta della sua stanza in quel B&B.
-Chi è?- chiese incuriosita la ragazza. Nessuno sapeva che si trovava lì e aveva esplicitamente chiesto al portinaio di non farsi disturbare da nessuno.
-Sono Michela. Mi apri?- continuava ad urlare la persona fuori dalla porta.
Liza si costrinse ad alzarsi in piedi per aprire a Michela, la fidanzata.
-Cosa ci fai qui?- le chiese appena vide comparire il suo viso sull’uscio.
-Ti vengo a trovare, ovvio. Ti hanno dato il copione?- chiese la ragazza sedendosi sul letto e passando a Liza una maglia.
-Cos’è?- chiese lei, afferrandola.
-Secondo te?- rise l’altra.
-Intendo.. da dove spunta? E perché? Comunque sì, me l’hanno dato, ma non penso che lo leggerò seriamente prima di domani.- rispose calma Liza.
-Spunta da un negozietto che ho scovato stamattina. L’ho vista e ho immaginato che potesse piacerti. Mica ti piacciono i Green Day?- spiegò Michela.
-Ma non eri andata a Rodeo? Non ti aspettavo per questo.- disse mentre si provava la maglietta.
Era davvero bella, con una stampa di Nimrod sopra.
Michela alzò le spalle.
-Non ci sono andata. Non ne avevo voglia a dire il vero.- fu la spiegazione.
-Ah. Alle riprese vieni?- cambiò discorso Liza.
-Forse, non saprei. Ti dirò.- disse la ragazza alzandosi e dirigendosi verso la porta.
-Già vai?- domandò l’altra, senza nemmeno alzare lo sguardo.
-Sì.- e se ne andò.
Nel frattempo in centro città, in un capannone, si stavano svolgendo i provini per il ruolo di Christian nel film a cui avrebbe preso parte anche Liza.
Tom, il regista, Fred, lo sceneggiatore, e qualche altro addetto alla regia erano seduti dietro un tavolo a scarabocchiare pareri dopo ogni esibizione.
-Lei è?- chiese Fred quando l’ennesimo ragazzo salì sul palco messo insieme alla bell’e meglio.
-Frank.- rispose lui con semplicità.
-Reciti.- ordinò Tom, impaziente.
Il ragazzo prese a recitare alcuni dialoghi mimando le parti con le mani e spostandosi a seconda del ruolo che doveva interpretare. Era leggermente ridicolo.
-Lui. Ho scelto. Sarà il protagonista.- sussurrò Tom.
-Questo cretino?- chiese Fred sconcertato.
-Questo cretino.- confermò il regista.
-Ma non sa nemmeno recitare!- si lamentò lo sceneggiatore che venne in fretta zittito con un gesto della mano da Tom.
-Frank, penso che lei sia adatto a interpretare Christian. La assumo. Per favore si rechi da Grace per alcune informazioni. Grazie mille.- disse quindi, con un grande sorriso stampato in volto.
Fred si sbatté una mano sulla fronte, chiedendosi dov’era finito, se in una gabbia di matti o nel posto dove si sarebbero girate le riprese. Propese per la prima ipotesi.
-Grazie a te! Grace, dove seeei?- urlò Frank, dando del ‘tu’ a chiunque.
Una ragazza di venticinque anni circa, Grace, spuntò da dietro una tenda con un’espressione interrogativa.
-Chi mi chiama?- chiese.
-Io!- rispose il ragazzo sparendo insieme a lei dietro le quinte del palco.
-Sai che ci daranno un bel daffare questi attori, vero?- chiese Fred.
-Secondo te non lo so? È quello di cui abbiamo bisogno. Ne sono sicuro. Liza oltretutto è ampiamente pratica in quest’ambito. Tranquillo.- rispose Tom.
-Tranquillo proprio no.- sbuffò il ragazzo.
Dietro le quinte c’era un disordine devastante. Ogni cosa era fuori posto.
C’era un cavallo di plastica di dimensioni reali, vestiti da beduino, comparse che girovagavano chiacchierando, qualcuno che canticchiava, gente che beveva caffè mai vista prima.
Grace oramai si era abituata a quel concetto di “dietro le quinte”: era il sesto film a cui partecipava come aiutante.
Era una ragazza di ventisette anni, bionda. Nel suo animo c’era radicato il punk, ma preferiva non mostrarlo ad esterni. Suo padre le aveva procurato quel lavoro, prima di morire.
-Vieni.- intimò a Frank, sedendosi dietro un tavolo di plastica verde.
Frugò nella borsa appoggiata allo schienale di un’altra sedia tirandone fuori un sacco di fogli e qualche penna.
Il ragazzo si sedette sopra un pouf che aveva trovato da quelle parti, osservando Grace.
-Allora, io ti faccio delle domande e tu rispondi.- disse la ragazza.
Frank annuì con poca convinzione.
-Quanti anni hai?- chiese lei.
-29. Tu?- rispose con un sorrisetto lui.
-Io faccio le domande, non tu. E questo non ti deve interessare.- replicò burbera Grace, marcando sull’ ”io” per poi scarabocchiare su un foglio bianco a righe azzurrine con una penna verde.
-Hai esperienza nel mondo del cinema?- continuò l’intervista.
-No.- rispose Frank.
-Fumi? Bevi? Hai una famiglia?- fu la domanda successiva.
-Non fumo, bevo ogni tanto e no, non ho una famiglia.-
-Va bene, basta così. Ora mi compili questo modulo e per favore, in fretta. Poi me lo consegni. Sono in giro.- disse la ragazza, passando a Frank dei fogli e la penna, e andandosene a fare chissà cosa.
A Fred, intanto, arrivò una chiamata da Liza.
-Ciao, volevo sapere a che ore devo essere lì domani e se avete trovato il protagonista.- disse.
-Verso le dieci va bene, così ti presenti a tutti. Abbiamo trovato un certo Frank, ma non aspettarti grandi cose.- rispose calmo lui.
-Va bene, ci sarò. Puoi chiedere a Grace se può procurarmi dei muffin per colazione?- chiese lei, anche se era più un ordine.
-Certo.- disse Fred e chiuse la chiamata.
-Grace!- chiamò quindi, per informarla della richiesta.
-Che c’è?- chiese nervosa la ragazza. Una comparsa aveva appena fatto cadere del tè sui suoi appunti e aveva una voglia matta di ucciderlo.
-Procura dei muffin a Liza, per le dieci di domani.- comunicò lui.
-Ci mancavano solo i muffin!- strillò Grace, uscendo di corsa dallo stabilimento per andare dal panettiere e fare l’ordinazione per il mattino dopo e comprare una focaccia che mangiò subito.
-È qui per il film?- chiese un cliente, mentre lei mangiava.
L’unico risultato che ottenne fu un’occhiataccia dalla ragazza.

 

Note autrice.
Ok, mi dispiace per le due storie che ho mollato, ma non riesco a portarle avanti. Credetemi, ci ho provato.
Chiedo scusa. Scusate davvero tanto.
Anche perchè mi mancano Christian, Gloria, Eleonora e poi Paolo, Megan, Lidia... insomma, la mia vecchia fanfiction.
E quindi l'ho ripresa.
Ovviamente la storia può essere letta anche senza aver letto la vecchia.
Ma se qualcuno di voi volesse, la trova qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=917167&i=1
Un abbraccio. ♥
   
 
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