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Autore: ElyTheStrange    07/04/2012    3 recensioni
La mia prima Fred/Hermione rivista e corretta sia nella forma che ne layout di pagina.
La prima parte è già pubblicata, inizialmente doveva essere una long di tre mini capitoli, alla fine è diventata una serie di long a minicapitoli e così, visto che mancherebbe ancora un'intera long ho deciso di ripubblicare tutto insieme per semplificare la vita a tutti coloro che cominceranno a leggerla solo ora. Ho raggruppato le long in uno o pochi più capitoli che risulteranno più lunghi. Beh è tutto, buona lettura.
PS: ho cercato di mantenere lIC, ma visto che non sono mamma Row per sicurezza metto OOC negli avvertimenti
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Ginny Weasley, Hermione Granger, Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Buonsalve a tutti voi nuovi e vecchi lettori di questo mi insano parto mentale! Come avrete letto dalla presentazione questa ff era nata inizialmente come una long a tre mini capitoli che poi mi è leggermente sfuggita di mano trasformandosi in una seri di long -sempre a mini capitoli-.

Visto che molti hanno fatto fatica a rintracciare tutti i pezzetti della ff ho deciso di ripubblicarla tutta insieme trasformandola in un'unica long a capitoli lunghi in modo che anche per i nuovi avventori fosse semplice leggerla tutta :)

Qualche avvertenza: il mio stile è un po' particolare, come leggerete di seguito. Uso un sacco di punti fermi, li amo e non riesco a separarmene e inoltre capiterà a volte che il POV passi da Hermione a Fred anche in un unico capitolo, in quel caso ve ne accorgerete perchè dividerò le due parti con dei dolci e puffosi asterischi variopinti <3

Ecco tutto, se avete domande non esitate a chiedere.

Buona lettura ;)

 

 

 

 

30 ottobre 1995

Ore 0:00

Clank. Il letto cigola pigramente sotto il mio ennesimo movimento: non riesco a dormire. Quell’idiota ha osato copiare il mio tema. Perché sono certa che l’abbia fatto, nonostante lui abbia negato. Era uguale al mio. Non so come, né quando sia riuscito ad impossessarsene e poco mi importa: domani la McGranitt mi ucciderà. Pensare che lui abbia anche avuto il coraggio di farmelo leggere per correggerlo, mi fa infuriare. Mi crede una stupida? Evidentemente sì, visto che pensava che non me ne sarei accorta, Ron non è così bravo in trasfigurazione. Non lo è mai stato e non lo sarà mai. Senza offesa, ovviamente. Ha un sacco di qualità ma trasfigurazione non è il suo forte, ecco tutto.

Mi muovo ancora nervosamente, i miei occhi ormai si sono adattati al buio e posso distinguere quasi ogni particolare della stanza, non che m'importi, ma potermi guardare attorno è... rassicurante. Le mie compagne di stanza dormono profondamente e non posso che invidiarle. A volte vorrei avere un tasto stand-by e spegnere il mio cervello, almeno di notte, così potrei dormire beatamente come queste quattro. Mi rigiro di nuovo mentre i miei pensieri ritornano alla sfuriata che ho fatto per la storia del tema. Forse ho esagerato, infondo è solo un tema. Inoltre lui è Ron: il mio Ron. Lo stesso Ron che al primo anno si è preoccupato quando non mi ha visto in Sala Grande, a Halloween, lo stesso Ron che al secondo anno mi ha stretto la mano quando avevo paura, lo stesso Ron che il terzo anno mi ha distrattamente appuntato una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Lo stesso Ron che l’anno scorso non mi ha invitata al ballo. Ron che nonostante tutto ci ha messo quattro anni per capire che io sono una ragazza. Ron… quello di cui sono innamorata da... sempre. Mi mordo un labbro e mi rigiro nuovamente. Ron… Ron… Ron. Ron. Ron. Ron. Ron. Ron. Ron. Ron. Ron. Ron. Ron. Ron… ok, ho capito: questa notte non riuscirò a dormire.

Ore 1:00 AM

È passata un’ora e sono ancora qui, sveglissima. Mi sento come se avessi bevuto otto tazze di caffè ed io odio il caffè. Decido di alzarmi, anche perché, all’ennesimo cigolio, la mia vicina di letto ha mugugnato infastidita. Mi metto a sedere, scosto le coperte e il freddo mi trafigge pungente. Non ci bado e poggio le punte dei piedi sul pavimento ghiacciato cercando tentoni le pantofole, le trovo, me le infilo. Raccolgo la vestaglia ai piedi del letto e mettendola mi dirigo silenziosamente alla porta, esco. Scendo lentamente le scale assaporando il silenzio, ma quando giungo nella sala Comune, mi accorgo di non essere l’unica insonne: seduto sul divano c’è uno dei gemelli Weasley, ma da dietro non riconosco quale dei due. Mi avvicino di qualche passo e mi accorgo che sta scrivendo, sembra molto concentrato. Mi siedo in poltrona, poco distante da lui e ora lo identifico: è Fred. Sentendo la mia presenza alza gli occhi dal suo impegno.

"Ciao Hermione, che ci fai qui?" Mi chiede incuriosito. Mi acciglio.

"Beh potrei farti la stessa domanda, sai benissimo che non è permesso stare nella sala Comune dopo il coprifuoco." Ribatto stizzita, lui inarca un sopracciglio.

"Davvero? E allora tu che ci fai qui?"

Stingo le labbra, adirata.

"Io sono un Prefetto, è mio compito controllare che tutti siano nei loro letti." Denocciolo tranquilla, cercando di darmi un tono, nonostante la vestaglia rosa che indosso. Lui intanto sta rileggendo quello che ha scritto e annuisce distrattamente, mi muovo nervosamente. Odio essere ignorata. È davvero, davvero irritante. Torna a guardarmi.

"Sai Hermione, sai essere davvero petulante, a volte."

Mi mordo l’interno della guancia per non insultarlo. Lui sorride sornione, poi si alza.

"Mi piacerebbe rimanere qui a chiacchierare con te, davvero, ma devo spedire questa lettera, quindi, se non ti dispiace... ".

Mi alzo si scatto e in un attimo lo fronteggio.

"Tu non vai da nessuna parte, non è permesso uscire dopo il coprifuoco."

I miei occhi mandano fuoco e fiamme, ma lui pare non badarci molto.

"Sappiamo entrambi che uscirò da qui, quindi risparmia il fiato e lasciami passare."

Non mi muovo.

"Ho detto di no, Fred."

Incrocio le braccia al petto, lui ghigna.

"Vuoi togliermi dei punti? Beh fai in fretta, ho una questione piuttosto urgente da risolvere."

La mia sicurezza vacilla quel tanto che basta per farlo ghignare di nuovo.

"Come pensavo, e ora... ".

Mi supera di un passo.

"Dieci punti in meno a Grifondoro" le parole mi escono meno decise di quanto vorrei. Si ferma e mi guarda, non troppo sorpreso.

"Tutto qui? Direi che mi è andata bene: domani ne recupereremo il doppio solo grazie alle tue risposte in classe. Buonanotte, Hermione."

Raggiunge il ritratto della signora grassa e lo apre.

"Lo dirò alla McGranitt" Minaccio, infuriata. Lui fa spallucce ed esce.

Non so perché l’ho seguito. Ora finirò nei guai anch'io. La famiglia Weasley sta volontariamente distruggendo la mia carriera scolastica, ma me la pagheranno, oh sì, vedranno di che cosa sono capace. Incespico nei miei piedi e quasi cado, devo praticamente correre poiché, nonostante sia soltanto pochi centimetri più alto di me, fatico a stargli dietro.

"Vuoi rallentare il passo?" Borbotto a bassa voce.

"No, sei tu che devi muoverti, non è una gita di piacere."

Arrivati in guferia richiama un grosso barbagianni e gli lega la pergamena arrotolata alla zampetta. L’animale vola via e mi fermo un istante a fissarlo. Chissà com'è volare senza una scopa. Lo sento schiarirsi la voce e solo ora mi accorgo di averlo accanto. Ci fissiamo in silenzio per qualche secondo. Sento lo stomaco contorcersi. Mi sento a disagio. Mi sento molto a disagio. Da che conosco Fred, cioè da ben cinque anni, non siamo mai rimasti soli, nello stesso posto, nello stesso momento. Mi mordo leggermente il labbro inferiore e punto lo sguardo oltre la sua spalla.

"Andiamo?" Chiedo, ansiosa di togliermi da questa situazione. Annuisce e si avvia, lo seguo, ma questa volta tiene un’andatura più lenta e riesco ad affiancarlo.

Ore 2:00 AM

Sto camminando per i corridoi deserti, a notte fonda, con Fred Weasley. Se me l’avessero detto qualche ora fa, mi sarei messa a ridere. Beh non c’è nulla da ridere. Sono terrorizzata alla sola idea che qualche professore ci trovi in giro, ho un freddo tremendo e mi sento mortalmente imbarazzata e priva di argomenti di conversazione. Osservo Fred di sottecchi, sembra rilassato, a suo agio. Cammina a passo sicuro guardando dritto davanti a sé e prestando attenzione a ogni minimo rumore. È totalmente diverso da Ron. Che strano. Sono fratelli eppure sono agli opposti, è come se io avessi una sorella molto, molto stupida. Mi mordo l’interno del labbro. Che pensiero orribile da fare. Ron non è uno stupido, è un ragazzo molto... semplice.

Svoltiamo l’ultimo angolo prima di giungere alla sala comune e mi ritrovo la punta illuminata di una bacchetta a pochi centimetri dal naso.

"Bene, bene, bene... chi abbiamo qui? Weasley e Granger."

Riconoscerei questa voce tra mille. Piton. Deglutisco a fatica e punto lo sguardo sulla punta delle mie pantofole.

"Buonasera professore, bella serata, vero?" Esclama Fred giulivo. Vorrei tirargli una gomitata, ma la paura mi paralizza.

"Serata magnifica per decurtare cinquanta punti a Grifondoro, in effetti. E siccome girovagare per il castello dopo il coprifuoco, la diverte tanto, aggiungerei una settimana di punizione." Ribatte Piton tranquillo. Alzo lo sguardo quel tanto che basta per vederlo ghignare.

"Da domani fino a sabato lei e la signorina Granger verrete nel mio ufficio dopo le lezioni... oh vedo che non le va più di scherzare ora... che peccato."

Bene: una settimana di punizione, a un mese dall'inizio dell'anno scolastico. La mia vita è rovinata. Fred sta per dire qualcosa, ma questa volta gli pesto un piede, intimandogli silenziosamente di tacere. Piton ghigna, di nuovo.

"Molto saggio da parte sua Granger."

Sorrido di sbieco mentre ci fa cenno di seguirlo. Arriviamo davanti al ritratto della Signora Grassa, ci congediamo e rientrammo nella sala comune.

"Maledetto Piton! Perché non va a lavarsi i capelli invece che girare per il castello?" Borbotta irritato.

"Piton è un professore, siamo noi che non dovremmo uscire in piena notte!" Ribatto sdegnata, Fred mi guarda inarcando un sopracciglio.

"Certo che sei proprio strana Hermione Granger!"

Scuote il capo rassegnato e sparisce su per le scale.

Rimango un attimo a fissare il vuoto e poi pianto i miei pugni chiusi sui fianchi.

"Non sono per niente strana!" Sbotto stizzita: nessuna risposta. Sbuffo e decido che ora è proprio il caso di andarmene a letto.

Ore 8:45 AM

Lo sapevo: sapevo che alla fine sarei rimasta addormentata. Corro a perdifiato verso l’aula di pozioni. Non ho nemmeno fatto colazione e i miei capelli sono notevolmente più crespi e ribelli del solito, arrivo all’aula respirando affannosamente e tenendomi un fianco dolorante.

"Lieto che abbia voluto onorarci con la sua presenza signorina Granger." La voce di Piton mi accoglie più gelida e sibilante del solito. Purtroppo oggi ha uno strano scintillio negli occhi e la cosa mi preoccupa parecchio.

"Mi... mi scusi professore io... " Tento di giustificarmi mentre occupo posto accanto a Ron, che mi lancia uno sguardo accigliato. Che sia ancora arrabbiato per la sfuriata di ieri?

"Non cerchi inutili giustificazioni, sappiamo entrambi perché è arrivata in ritardo, non è vero? Forse la prossima volta ci penserà seriamente prima di girovagare per il castello dopo il coprifuoco"

Distolgo velocemente lo sguardo dalla nuca di Ron e lo fisso negli occhi di Piton sconcertata, mentre sento gli occhi di tutti puntarsi su di me e delle irritanti risatine provenire dai banchi dei Serpeverde.

"Non ha raccontato ai suoi amici la piccola avventura di stanotte? Quando ho scoperto lei e il signor Weasley a passeggiare tranquillamente per i corridoi della scuola?"

Sbianco di colpo, soprattutto nel momento in cui Ron si volta a fissarmi interrogativamente.

Ore 10:30 AM

Il suono della campanella mi giunge come un bicchier d'acqua dopo un'intera giornata nel deserto. Sto infilando i libri nella borsa, non vedo l'ora di uscire da quest'aula.

"Non così in fretta, signorina Granger. Dobbiamo definire alcuni dettagli della sua punizione."

Perfetto. Davvero perfetto. Degna conclusione di due ore infinite in cui tutti, ma proprio tutti, mi lanciavano occhiate come se al mio posto ci fosse seduto un troll di montagna. Sospiro.

"Certo, professor Piton."

Mi avvicino alla cattedra mentre Harry mi fa cenno per dirmi che mi aspetteranno fuori.

"Da questo pomeriggio alle cinque inizierà la punizione per lei e il signor Weasley, è pregata di comunicarlo anche al suo compagno di avventure... "

Mi rivolge uno sguardo divertito. Lo odio.

" ... non giustificherò ritardi di nessun genere, né da parte sua, né da parte del signor Weasley, sono stato chiaro?"

Annuisco

"Sì, professor Piton, posso andare?" Domando, forse con troppa enfasi. Mi rivolge uno sguardo irritato, ma per mia fortuna non aggiunge altro e mi accorda il permesso di uscire.

Fuori dalla porta trovo Harry, da solo.

"Ron?"

Per un attimo lo sguardo del mio migliore amico si fa preoccupato. Mi sorride di sbieco.

"È andato avanti... sì, ehm, per tenerci il posto... "

Inarco entrambe le sopraciglia.

"Certo, ed io passerò il Natale a casa Malfoy."

Harry mi sorride e il suo sorriso contagia anche me.

"Sai com'è fatto Ron... "

Già, lo so fin troppo bene. Deve esserci un gene difettoso nei maschi di casa Weasley. Ci incamminiamo verso l'aula di trasfigurazione chiacchierando e ne approfitto per spiegargli l'accaduto.

"Per questo ero in quel corridoio, per questo Piton mi ha messo in punizione."

Harry annuisce.

"Ho sempre sostenuto che prendi il tuo compito da prefetto troppo seriamente." Ribatte mentre ci sediamo ai nostri posti. Ron mi dedica uno sguardo offeso prima di rivolgere la sua attenzione alla professoressa Mc Granitt.

Ore 12:30 AM

Esco dalla classe più veloce che posso. Credo di poter catalogare questa come la giornata peggiore della mia vita e non ho ancora pranzato: la professoressa mi ha ripresa davanti a tutta la classe per l'uscita di questa notte, poi ha tolto dieci punti a Grifondoro per il mio "pessimo comportamento" giustificandosi dicendo che essendo io un prefetto dovrei dare il buon esempio; ha aggiunto, inoltre, che è rimasta molto delusa da me. Ho chinato il capo e ho chiesto scusa, di nuovo. Potrei giurare di aver visto Ron gongolare. Gli ficcherei volentieri la bacchetta in gola se non la ritenessi più utile per la mia carriera scolastica. A peggiorare la situazione è stato il risultato del tema. Ho preso un'A. io ho preso una A. E Ron, il ladro di temi, ha ottenuto un'O. Dico io, potrebbe esserci giornata peggiore?

Quando arrivo in Sala Grande, mi rispondo che sì, potrebbe esserci. Giunta al Tavolo di Grifondoro vedo Fred chiacchierare amabilmente con George e Lee, come se niente fosse. Come se non avesse quasi mandato in fumo i miei ultimi quattro anni di studi.

"Fred."

Non mi ha sentita, alzo un po' il tono di voce.

"Fred."

Niente mi sta deliberatamente ignorando.

"FRED!"

Mi guarda con una faccia da schiaffi.

"Buongiorno Hermione, dormito bene?"

Lo fulmino con lo sguardo. George gli dà una leggera gomitata ed entrambi cominciano a ridere.

"Lo trovi divertente? Eh? Mi hai fatto mettere in punizione, a causa tua ho subito due prediche di fronte a tutta la classe e hai fatto perdere sessanta punti a Grifondoro, tutto questo solo nelle ultime dodici ore... che accidenti hai da ridere?"

Sto urlando come una pazza. Devo essere rossa per la rabbia, poiché mi sento il viso in fiamme. D'improvviso si fa serio.

"Hai ragione Hermione, ti chiedo scusa, però ora dovresti proprio calmarti... non vorrei aggiungere l'esplosione della tua testa alle mie malefatte."

Sta ridendo come un matto. E George con lui. E anche Lee. Solo Merlino sa quanto vorrei tirargli un pugno sul naso. Inspiro profondamente.

"Oggi alle cinque davanti all'ufficio di Piton, cerca di arrivare puntuale." Denocciolo tranquilla, fingendo che metà della mia Casa NON stia ridendo di me. Mi volto di scatto e raggiungo Ginny seduta poco più in là.

"Non te la prendere Hermione, Fred è un vero idiota quando vuole."

Cerca di tranquillizzarmi, assicurandosi che la parolaccia giunga al destinatario. Inarco un sopraciglio.

"In pratica lo è sempre, quindi?"

Ginny ride brevemente e annuisce.

Non riesco nemmeno a mangiare, ho fame, ma la rabbia mi chiude lo stomaco. Sbocconcello il pollo che ho nel piatto, senza mai smettere di fissare con puro odio l'idiota dai capelli rossi. Idiota dai capelli rossi sarebbe un soprannome perfetto se non ce ne fossero tre a meno di un metro da me, di persone dai capelli rossi, non d'idioti, ovviamente. I miei occhi lanciano fuoco e fiamme ma Fred pare non accorgersi nemmeno della mia presenza al tavolo, ride e scherza amabilmente con i suoi amici, come se io non esistessi e come se non mi avesse appena reso ridicola pubblicamente, decretando questa la peggiore giornata della mia vita.

Ore 4:45 PM

Inciampo e cado, di nuovo. Mi è successo tre volte negli ultimi quindici minuti, giusto per sottolineare quanto questa giornata stia andando storta. Raggiungo la mia stanza zoppicando, appoggio la borsa con i libri nel baule e mi rimetto in marcia, alla volta dei sotterranei. Mi soffermo solo qualche secondo davanti allo specchio, giusto per quantificare i danni che queste ultime ore hanno lasciato su di me. In testa non ho più i capelli, ma ho la criniera di un leone spettinato. Due segni violacei piuttosto evidenti contornano i miei occhi e la divisa tutta è sgualcita, la mia parte frivola e femminile urla a gran voce di non mettere piede fuori da questa stanza, ma ho una punizione da scontare; volto le spalle a me stessa ed esco. Mentre scendo lentamente le scale, ripenso alle due ore d'incantesimi che abbiamo avuto questo pomeriggio e quasi mi metto a piangere. Dire che sono state un disastro è dire poco, Vitious appena sono entrata mi ha guardato sconsolato, ho faticato a concentrarmi e ho bruciato la pergamena che dovevo incantare, su cui, tra l'altro, avevo scritto il tema di pozioni. Le ultime due ore, invece, le ho passate fissando il muro attraverso il professor Rüf, ovviamente non ho preso appunti e questo graverà sicuramente sul mio andamento scolastico. E di chi è la colpa di tutto questo? Di quel fannullone che ora sta mollemente appoggiato al muro, accanto alla porta dell'ufficio del professor Piton, ovviamente.

Ore 5:15 PM

Credo che la ultima mezz'ora sia stata la più lunga della mia vita: trenta interminabili minuti di silenzio, con tanto di Serpeverde che passano ridacchiando e facendo battute, alle quali Fred non può fare a meno di rispondere, anche se con un'ironia degna di nota, devo ammetterlo. È riuscito perfino a strapparmi una risata involontaria, magistralmente coperta da un attacco di tosse falsissimo.

"Granger, Weasley, nel mio ufficio."

La voce di Piton mi fa sussultare dallo spavento, ma da dove è spuntato? Entra facendo svolazzare il mantello, in quel modo che lo fa somigliare tanto a un pipistrello gigante, mentre lo seguo sconfortata. Si siede alla scrivania e ci fissa congiungendo le mani a piramide come un vero genio del male.

"Signorina Granger."

Mi avvicino di un passo.

"Sì, professore?"

Mi studia qualche secondo.

"Ho saputo che da qualche tempo si è attivata per i diritti degli Elfi domestici, mi sembra che l'associazione si chiami C.R.E.P.A. sono in errore forse?"

Sorrido compiaciuta.

"No signore, in effetti, conta già alcuni membri..."

M'interrompe alzando una mano. Ammutolisco.

"Sono molto colpito, signorina Granger. È una nobile causa, la sua, e mi sento in dovere di perorarla."  

Spalanco gli occhi, incredula: allora in fondo al suo cuore c'è ancora della bontà, lo sapevo! Harry e Ron mi sentiranno questa sera!

"Ho riflettuto molto sul come, ma la vostra punizione mi ha dato un'idea brillante."

Lo fisso confusa, cosa centra ora la punizione?

"Il C.R.E.P.A si batte perché gli Elfi Domestici abbiano pari diritti dei maghi, giusto?"

"Sì, signore."

"E anche perché vengano riconosciuti dalla comunità magica come elementi importanti, essenziali, oserei dire, e che la loro dignità venga salvaguardata, vero?"

Mi viene quasi da piangere per l'emozione, annuisco convinta.

"Molto bene, quindi conviene con me che i maghi dovrebbero sobbarcarsi, almeno in parte, i doveri di questi nostri generosi aiutanti?"

Dove vuole arrivare?

"Sì... certo signore..."

Sorride e questo mi fa provare uno strano solletico dietro la nuca.

"Ne sono lieto, signorina Granger. In questa settimana di punizione lei e il signor Weasley pulirete tutti i bagni della scuola, ovviamente senza magia, così che i nostri cari Elfi si possano riposare un po', non è una meravigliosa idea?"

Il mio sorriso si spegne con queste ultime parole. È davvero un mostro senza cuore, utilizzare la mia splendida associazione come scusa per una punizione crudele è proprio una meschinità. Con la coda dell'occhio vedo Fred fare un passo avanti, sicuramente gliene dirà quattro.

"Ehm... professore?"

"Sì, signor Weasley?"

"Siccome a me non interessa nulla degli Elfi domestici, anzi a dirla tutta mi fanno anche un po' impressione, con quegli occhi sporgenti e le orecchie enormi, potrei avere un altro tipo di punizione?"

Mi volto di scatto verso di lui, fissandolo sconvolta.

"Non sarebbe molto galante da parte sua se la signorina si sobbarcasse tutto il lavoro."

Fred fa una piccola smorfia e alza le spalle.

"Non sono mai stato un galantuomo."

Piton inarca un sopracciglio.

"Questa volta dovrà esserlo, comincerete dal bagno al primo piano" Fa apparire due vecchi catini e due grosse spazzole per pavimenti."Ora sparite, mi avete fatto perdere già troppo tempo."

Ore 6:45 PM

È un'ora che gratto questo stupido pavimento con tutte le mie energie, ma sembra tutto inutile.

"Hermione datti una calmata, non ti ci devi specchiare in quel pavimento!" Sbotta Fred, osservandomi attraverso lo specchio e mangiucchiando una Cioccorana. Inclino il capo di lato e lo fulmino con lo sguardo.

"Tu dovresti aiutarmi, non mangiare cioccolato mentre mi guardi lavorare!"

Si volta a guardarmi crucciato.

"Ho pulito tutti gli specchi, come vedi!"

Faccio una smorfia osservando i grossi aloni sui vetri.

"Tutto qui? Io ho dovuto pulire i gabinetti, Fred, i gabinetti! Ho ancora il voltastomaco!"

Mi alzo a fatica, stare chinata a pulire mi ha indolenzita parecchio.

"Ti riesce così difficile darmi una mano a pulire questo maledetto pavimento? Infondo è colpa tua se sono qui! In questo momento dovrei essere in biblioteca a riscrivere il tema di Pozioni che ho bruciato durante la lezione d'Incantesimi a causa tua!" Mi guarda sconcertato.

"A causa mia? Se non ero nemmeno con te!"

Mi scosto nervosamente una ciocca di capelli dalla fronte.

"Tutta quest'orribile giornata è colpa tua! Se non ti avessi dovuto seguire in guferia, non avrei incontrato Piton, non sarei mai stata messa in punizione, non mi sarei presa una lavata di capo della Mc Granitt, non mi sarei distratta a Incantesimi bruciando il tema per Pozioni e ora Ron mi parlerebbe ancora!" Inveisco ansimando dalla rabbia, Fred cruccia la fronte.

"Ti correggo, Hermione, TU hai deciso di seguirmi, è stata solo una TUA scelta quindi non puoi farmi una colpa della punizione, la Mc Granitt si dimenticherà questa storia alla velocità della luce, il tema di Pozioni lo riscriverai in pochi minuti con quel cervello che ti ritrovi e Ron... beh lui se la prende per qualsiasi cosa, ma gli passa altrettanto velocemente." Conclude pacato.

Sbuffo irritata, nonostante la coltre di collera, so che ha perfettamente ragione. Sto per ribattere quando fa qualcosa che mi spiazza terribilmente: si avvicina a me fissandomi, allunga una mano e la posa delicatamente accanto al mio orecchio, poi con il pollice mi carezza la guancia. Sento il calore salirmi dal collo e irradiarsi nelle mie gote, devo essere rossa come un peperone. Sono paralizzata dall'imbarazzo e sento il mio cuore battere due volte più forte del normale. Raccolgo le forze per sostenere il suo sguardo che, a dirla tutta, in questo momento mi sembra dannatamente affascinante. Sorride.

"Accidenti Hermione, sapevo di avere fascino, ma non credevo di farti questo effetto."

Sbarro gli occhi, sbigottita. Lui fa un passo indietro e sghignazza divertito.

"Avevi dello sporco sulla guancia."

Spiega tranquillo addentando un'altra Cioccorana. Ho il viso in fiamme, mi sento mortalmente imbarazzata e umiliata, ma a che accidenti stavo pensando? Gli volto le spalle e mi rimetto a grattare il pavimento sudicio di questo bagno, fantasticando sul trasformare questa spazzola in una Passaporta che mi porti il più lontano possibile da qui.

Ore 7:30 PM

Non gli ho più rivolto la parola. In realtà non so nemmeno se riuscirò più a guardarlo in faccia.

"Ho fame." Sentenzia sbuffando.

"Beh tanto dobbiamo rimanere qui finché il Professor Piton non verrà a dirci di andare in Sala Grande, quindi rassegnati." Ribatto freddamente senza voltarmi. Sbuffa, di nuovo.

"Col cavolo! Io vado a mangiare, tu vieni?"

Scuoto il capo e poco dopo lo sento uscire.

ORE 8:30 PM

Mi ha davvero lasciata qui come un'idiota a finire il nostro lavoro. È la peggior specie di essere umano con cui abbia mai avuto il dispiacere di parlare. Dopo Malfoy. È meschino ed egoista e...

"Granger che diavolo ci fai ancora qui?"

Mi alzo di scatto per lo spavento.

"P... professor Piton... io stavo aspettando che lei..."

Inarca un sopracciglio azzittendomi.

"Credevo che fosse scontato che la punizione finisse all'ora di cena, ci è arrivata quella testa di legno di Weasley... la facevo più sveglia, devo averla sopravvalutata."

Mi mordo l'interno di una guancia.

"Fili in dormitorio..."

Lo guardo preoccupata.

"Ma professore io non ho ancora cenato..." Rispondo a mezza voce. Mi rivolge uno sguardo disinteressato.

"Questo non è certo un mio problema, fuori di qui ORA!"

Annuisco velocemente ed esco.

Ore 8:45 PM

Sono esausta, frustrata e ho anche la netta sensazione di puzzare quanto un Bundimun*. Raggiungo stancamente il ritratto della Signora Grassa che mi guarda sconcertata.

"Merlino! Che cosa ti è capitato, mia cara?"

Sospiro stancamente.

"Mimbulus Mimbletonia" Borbotto, senza degnare il quadro di una risposta.

La Signora Grassa mi fissa accigliata per qualche istante ma grazie a Merlino mi lascia passare senza aggiungere altro. La ringrazio mentalmente ed entro nella Sala Comune. Al solito tavolino all'angolo vedo George che confabula con quello che oramai è il mio arcinemico numero uno. Dean e Seamus chiacchierano amabilmente poco più in là, mentre un gruppetto di ragazzini del primo anno rumoreggia attorno a chissà quale stramberia. Mi avvio verso le scale con tutta l'intenzione di filare sotto la doccia e poi a letto, ma mi blocco quando vedo i miei due migliori amici seduti di fronte al camino che sorridono nella mia direzione. Davanti a loro, sul tavolo basso, c'è un piccolo vassoio con pasticcio di carne, patate al forno, torta di zucca e un bicchiere colmo di succo di zucca. Inclino il capo leggermente e non posso fare a meno di sorridere a mia volta.

"Ron ha pensato che potessi essere affamata..." Mi dice Harry sorridendo di sbieco e accennando al nostro amico. Mi mordo leggermente il labbro e sorrido a Ron che arrossisce di poco. È semplicemente delizioso.

"Ti adoro!"  

Le parole mi escono dalla bocca contro il mio volere mentre gli butto le braccia al collo; Almeno non mi vedrà arrossire. Mi allontano e sorrido ancora ai mie migliori amici, che farei senza di loro?

Mi congedo un momento e vado verso il dormitorio, ho davvero bisogno di lavarmi! Passando accanto al tavolino dove Fred e George stanno confabulando, però, noto una delle loro strambe invenzioni e un sorriso maligno mi storpia le labbra mentre un luccichio quasi sadico mi attraversa gli occhi, se il fato mi regala la vendetta: che vendetta sia!

Mi avvicino di soppiatto e più veloce che posso afferro lo strano aggeggio, intenzionata a consegnarlo alla Mc Granitt, ma a quanto pare non sono abbastanza lesta. La mano di Fred si chiude rapida attorno al mio polso e basta questo perché le mie guance diventino color porpora.

"Eh no, mia cara!" Sbotta sorridendomi divertito, mentre cerco invano di sciogliermi dalla sua presa leggera, ma ferma.

"Lasciami Fred!" Borbotto infuriata evitando il suo sguardo.

"Che cosa credevi di fare signorina? La mamma non ti ha insegnato che non si ruba?"

Lo fisso indignata e subito mi rendo conto di aver fatto un errore madornale. Quell'idiota del mio muscolo cardiaco decide di raddoppiare la sua corsa mentre le mie budella si contorcono in modo assolutamente innaturale. Che accidenti mi sta succedendo?

"Io... "

Maledizione Hermione! Una stramaledetta frase di senso compiuto non riesci a formularla? Stupido cervello! Da te non mi aspettata un simile tradimento!

"Hermione?"

Com'è possibile che il mio nome scivoli così maledettamente bene fuori dalle sue labbra? La pelle del mio polso sotto quella della sua mano è rovente, così come le mie guance. Respira Hermione, respira. Accidenti a me! Dovevo dar retta a mia madre e frequentare le lezioni di yoga con lei!

"Hermione ti senti bene?"

Oh sta zitto George! Ti sembra che io stia bene?

"Io... devo andare!"

Approfitto di un secondo di distrazione e, scivolando via dalla presa di Fred, corro veloce nel mio dormitorio.

Mi appoggio contro il legno della porta e mi lascio scivolare lentamente fino a ritrovarmi seduta sul pavimento.

Inspiro profondamente. No, non sta succedendo. Io non mi sto assolutamente innamorando di Fred. Rido amaramente. Non è possibile, io sono innamorata di Ron. Di Ron. Non di Fred. Di Ron. Magari c'entra il fatto che hanno entrambi capelli rossi e lentiggini. Sì, deve essere per questo. Inoltre ho avuto una giornata molto pesante. Non mi sto giustificando, però potrebbe avere inciso. È una cosa assolutamente ridicola. Io, brillante studentessa innamorarmi di uno scansafatiche? Impossibile.

Mi trascino verso il bagno e mi concedo dieci meravigliosi minuti di relax sotto il getto dell'acqua calda.

Esco dalla doccia rinvigorita e una volta vestita mi sento notevolmente più in forma.

H 9:10 PM

Quando torno in sala comune, noto con sollievo che Fred non c'è e sorridendo mi siedo accanto a Ron e Harry cominciando a mangiare con gusto.

"Non so come ringraziarvi, stavo morendo di fame." Biascico masticando una patata deliziosamente croccante.

"Tutto bene Hermione?" Mi chiede Harry, mentre Ron mi fissa leggermente accigliato. Annuisco.

"Certo, perché?" Domando addentando il pasticcio di carne.

"Sembravi piuttosto strana... sai prima, con Fred..."

Quasi mi strozzo. Bevo un enorme sorso di succo cercando di inventare una scusa plausibile che giustifichi il mio strano comportamento, ma a quanto pare il mio cervello è entrato in sciopero.

"Io? Strana? Prima? Fred? No, non mi sembra."

Il cane morde la coda al gatto. Il cane morde la coda al gatto. Sì, le funzioni cerebrali ci sono ancora.

Harry inarca entrambe le sopracciglia, ed io lo odio per questo. Perché significa che non lascerà cadere l'argomento tanto presto. Accidenti! Non ha cose più importanti cui pensare? per esempio... il ritorno di Voldemort? Il tema sulla pietra lunare? I suoi dannati ormoni in subbuglio a causa di Cho Chang?

"Smettetela di fissarmi come se avessi appena mangiato un Vermicolo!" Sbotto frustrata. I due si lanciano uno sguardo d'intesa.

"Hermione non ti arrabbiare era solo una domanda! Sembravi davvero in difficoltà prima... " Bofonchia Harry.

"Già... c'è qualche novità?" Domanda Ron con voce leggermente acuta. Poso la forchetta con poca delicatezza e lo fisso negli occhi.

"Certo Ron: tuo fratello è un vero idiota!" Rispondo sicura. Lui sorride di sbieco.

"Questa non è certo una novità."

Le mie labbra dapprima tirate dalla frustrazione si stendono in un sorriso sincero e prorompo in una risata liberatoria.

Finisco di mangiare e continuo a chiacchierare amabilmente con i miei due migliori amici. Mi sento dannatamente bene ora. Sono a mio agio e serena, parlo con scioltezza e rido di gusto quando Ron mi racconta di come Harry abbia tentato invano di avvicinarsi a Cho. Come posso aver anche solo pensato di amare qualcun altro? I suoi occhi brillano quando parla con me. Sto davvero bene con lui.

H 10:30 PM

Nemmeno mi sono resa conto del tempo che è trascorso, mi stiracchio. Sono davvero stravolta.

"Ancora cinque minuti, poi vado a dormire." Mugugno sbadigliando.

"Che peccato Hermione, speravo mi avresti fatto compagnia per un'altra passeggiatina notturna."

Mi volto di scatto e mi ritrovo la faccia gongolante di Fred a pochi centimetri dal naso. Le mie guance prendono diciottomila sfumature di rosso mentre cerco di distogliere lo sguardo dai suoi occhi.

"Smettila Fred! Le hai fatto già passare abbastanza guai non credi? Lasciala stare!"

Oh Ron, il mio cavaliere dall'armatura scintillante. Credo di non averlo mai amato come in questo momento.

"Non mi sembra di aver parlato con te Ronnie - Ronnie." Sibila malignamente in direzione del fratello minore che ora ha le orecchie più rosse dei capelli.

"Hermione, dovresti sentirti offesa, Ronald a quanto pare pensa che tu non sia più in grado di rispondermi per le rime, non lo trovi assolutamente irritante?"

I miei occhi si riducono a fessure. Ora ha notevolmente passato il segno.

"Sai Fred, sinceramente trovo molto più irritante la tua presenza, questione di punti di vista, non credi?" Rispondo sprezzante. I suoi occhi si spalancano di stupore per un microsecondo, poi sorride divertito. Sorrido a mia volta. Si avvicina ancor di più al mio viso fino a far sfiorare i nostri nasi.

"Meglio che tu non sappia a cosa sto pensando in questo momento... " Bisbiglia maliziosamente. Poi si allontana di scatto. "Beh, sono molto stanco... buonanotte!"

E così dicendo se ne va, lasciandomi assolutamente allibita. George lo segue ridacchiando sotto i baffi.

Ma che accidenti è successo? Che cosa voleva dire? È forse pazzo? È sotto l'effetto di qualche strana pozione? Vuole vedermi morta?  Credo di non essermi mai fatta tante domande come in questa giornata. Sento lo sguardo interrogativo di Ron e Harry pizzicarmi il volto, ma non trovo il coraggio di alzare lo sguardo. Per dire cosa poi? Sono la prima a non aver capito nulla di quello che è successo.

Simulo uno sbadiglio notevolmente esagerato e borbottando un "è tardi, buonanotte" mi fiondo nel mio dormitorio. Lascerò ogni spiegazione a domani, quando sarò a mente lucida.

H 11:55

Non riesco a dormire, di nuovo, eppure sono stravolta. Ho la testa talmente piena di pensieri che pare pronta a scoppiare da un minuto con l'altro.

È stata una giornata pesante e infinita, voglio solo chiudere gli occhi e dormire.

Niente. Che accidenti voleva dire Fred? A cosa stava pensando? No, non m'interessa.

Forse stava pensando che me la farà pagare per la mia risposta acida? Devo avere paura? Infondo non è mai stato molto normale Fred. Potremmo quasi definirlo uno psicopatico.

Hermione: ora basta. Dormi. È tardi e domani avrai il compito di Storia della magia.

E se stesse pensando a come farmi fuori? Magari quell'aggeggio cui lavoravano stasera era la sua arma. Potrei aver tenuto in mano l'arma del delitto. Tutti penseranno che mi sia suicidata e lui continuerebbe la sua carriera da serial killer totalmente indisturbato.

Basta. Tutto questo è assurdo. Fred non mi ucciderebbe mai. Ora dormo.

Forse domani dovrei scrivere alla signora Weasley, così, gusto per precauzione. "Salve signora Weasley, credo che suo figlio Fred stia pensando di uccidermi".

Sto impazzendo. Inspiro profondamente. Calma, ora mi calmo e dormo.

E se invece stesse pensando a qualcos'altro? Tipo... che so... a baciarmi?

Mi muovo nervosamente. Il mio cuore accelera e arrossisco. Questo pensiero è anche peggiore di quello dell'omicidio.

Dormo. Dormo. No, sono sveglia come un licantropo in una notte di luna piena.

Fred potrebbe davvero aver pensato di baciarmi? Di baciarmi sul serio? Sulle labbra? Mi copro il volto con le mani. Non può aver pensato una cosa tanto orribile.

E se non fosse una cosa tanto orribile alla fine?

NO! Ora basta, dico sul serio. Devo pensare a Ron. Chiudo gli occhi e lo vedo. Ron che mi sorride. Ron che mi stringe la mano per infondermi coraggio. Ron che mi fa ridere con una battuta. Ron che mi si avvicina. Ron che sta per baciarmi... ehi! Un momento: quello non è Ron!

Spalanco gli occhi nel buio della stanza. Sarà un'altra lunga, lunghissima notte.

 

 

 

 

 

 

 

 

* Il Bundimun è una creatura magica simile a una macchia di funghi o muffe verdastri costellata di occhi. La sua presenza è riconoscibile dall'odore di marciume che esala. Vive infestando negli zoccoli delle pareti e nelle fondamenta delle case, dove con i suoi liquami rischia il crollo delle case stesse. Per tale motivo viene classificato XXX. (Fonte: Wikipedia)

 

   
 
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