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Autore: Black Ice    07/04/2012    3 recensioni
Quando Jimmy morì, capii che non c'era spazio per la mia tristezza in quel gruppo di scalmanati dei suoi amici. Erano tutti troppo occupati a sembrare credibili bagnando di lacrime i loro tatuaggi per occuparsi della sofferenza della fidanzata del loro migliore amico. Avevano già troppi problemi da affrontare - non per ultimo quello che ne sarebbe stato degli Avenged Sevenfold - per far risalire dal baratro anche me, una ragazza illusa di essere stata importante per Jimmy.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Johnny Christ, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: gli Avenged Sevenfold e le persone realmente esistenti citate in questa ff non sono di mia proprietà, non le conosco e di conseguenza il loro carattere non corrisponde a quello reale; non voglio offendere nessuno e non scrivo con fine lucrativo; l'intera storia è stata inventata.

 

Quando Jimmy morì, capii che non c'era spazio per la mia tristezza in quel gruppo di scalmanati dei suoi amici. Erano tutti troppo occupati a sembrare credibili bagnando di lacrime i loro tatuaggi per occuparsi della sofferenza della fidanzata del loro migliore amico. Avevano già troppi problemi da affrontare - non per ultimo quello che ne sarebbe stato degli Avenged Sevenfold - per far risalire dal baratro anche me, una ragazza illusa di essere stata importante per Jimmy.
Fui obbligata ad andarmene da Huntington Beach e ripromisi a me stessa di non rimetterci mai più piede. Loro - Matt, Brian, Johnny e Zacky - non mi lasciarono altra scelta, perchè mi chiusero in un angolo, quasi facendomi sentire in colpa del dolore che provavo, come se davanti al loro, il mio non contasse nulla. Non avevano ancora capito che io amavo veramente Jimmy perchè erano tutti dei fottuti egocentrici che non sapevano come manifestare e gestire il loro dolore e che si ritrovavano la sera al pub di turno per ubriacarsi e fare qualcosa che escludesse loro la capacità di pensare.
Nemmeno le ragazze mi furono di aiuto. Nei primi tempi dopo la morte di Jimmy alternavano il tempo a casa con i loro mariti e fidanzati alle visite frettolose che mi rivolgevano, quasi sempre accompagnate con un'espressione indagatrice sul volto, pronte a stanare qualsiasi smorfia che mi avrebbe fatto cadere in fallo. Dopo qualche settimana capirono che io non valevo tanto quanto la felicità dei loro compagni, e rinunciarono a me per loro. Era giusto, avrei fatto anche io la stessa cosa; non dovevano avere un'altra persona ridotta uno schifo a cui badare, erano già a posto così.
Ho sempre pensato che furono proprio loro a risollevare ciò che restava degli Avenged Sevenfold dalla merda, e scommetto che andò proprio così.
A dispetto del loro aspetto fisico, in fondo gli Avenged Sevenfold erano tutti deboli. Non avevano mai sperimentato perdite di quel genere e quel fatto li portava a cercare consolazione gli uni con gli altri e sorreggersi a vicenda. Se fossero stati soli sarebbero brancolati nel buio ancora per quel tanto che bastava per cui più nessuno si sarebbe ricordato chi caspita fossero gli Avenged Sevenfold. Grazie al cielo non successe, e una volta ritornati in pista approfittarono della morte del loro batterisa per scriverci sù canzoni. Era così che andavano le cose, no?
Mi ritrovai sola, così com'ero prima di conoscere Jimmy: era lui che mi aveva raccolto, ripulita e rimessa in piedi più forte di prima, ed ora, senza la sua luce intorno, non sarei riuscita a guardare più in là di quanto avrei voluto.
Loro erano un gruppo e io non ne facevo parte. Loro potevano sostenersi a vicenda, io ero sola contro il mondo.
"Leana?"
L'ultima cosa che mi sarei immaginata di vedere era Zacky lì di fronte a me, con le nocche ancora appoggiate al legno della porta. Abbandonai la valigia sul letto per rivolgergli un'espressione stupita.
"Zacky? Che ci fai qua?"
"Niente, volevo solo...", fece un gesto vago con le mani, guardandosi intorno. 'Volevi solo rivedere un po' di Jimmy.'
"Cosa stai facendo tu, piuttosto?"
"Me ne vado. Ritorno dai miei per un po'."
"Perchè?"
Lo guardai per capire se stava scherzando: era serio, quasi incazzato. Lo fulminai con lo sguardo e ripresi a fare la valigia più veloce di prima. Passi essere un gruppo di stronzi menefreghisti, ma addirittura essere così egocentrici da non accorgersi di quanto tutto e tutti fossero nella loro stessa condizione no.
"Perchè te ne vai, Leana?"
"Non ho più nessun motivo valido per restare."
"Te ne vai a scopare qualcun'altro, mh?"
Da quel giorno avevo imparato a proteggere me stessa con l'apatia, e in quel momento, quando Zacky mi disse quelle parole intrise nel veleno, non mi fece né caldo né freddo. Semplicemente non me ne importava niente.
Quando qualcuno muore si pensa al passato, e io quel passato lo volevo dimenticare. Posai lo sguardo sul mio anulare: il primo passo sarebbe incominciato proprio da quel punto.
"Te ne vai perchè di Jimmy non te ne è mai fregato un cazzo. Ora che se ne è andato non hai appigli a cui aggrapparti e ritornerai a fare la puttanella di sempre. Scommetto qualunque cosa che appena uscirai da questa casa lascerai tutto dietro le tue spalle come se non fosse successo niente, come se Jimmy e questi anni insieme non fossero mai esistiti. E sai una cosa, Leana? Tu James non lo meritavi."
Se avesse potuto e se non sarebbe suonato tanto inverosimile anche alle sue orecchie, probabilmente mi avrebbe incolpato anche della sua morte, ed è altrettanto probabile che io gli avrei creduto.
Invece Zacky si limitò a quello, additandomi minaccioso con un dito e lanciandomi un'occhiata di fuoco. Poi girò i tacchi e ritornò da dove era venuto; sentii la porta dell'ingresso sbattere e dopo poco il rombo di una macchina che partiva.


"Sei un coglione, Zacky."
"Avanti, Johnny! Lo pensi anche tu che quello che le ho detto è la fottuta verità!"
"È la tua verità e non per questo hai diritto di dirgliela tu. Chi sei, la sua coscienza?"
"Cazzo, Johnny, Zacky ha fatto benissimo e smettila di fare il santarellino! L'hai mai vista qua intorno a preoccuparsi di qualcosa? Ti è sempre stata sul culo, a tutti è sempre stata sul culo, e adesso solo perchè Jimmy è morto deve cambiare il nostro rapporto con lei? No grazie."
"Che cazzo stai dicendo, Brian? Sei mai andato, tu, a vedere come stava?"
"Come cazzo deve stare? Dev'essere felice come una pasqua ora che se lo è tolto dai piedi, no? Nel giro di un mese troverà qualcun'altro e si dimenticherà tutto, te lo garantisco. E in ogni caso ora se ne va, problema risolto, no?"
Mi guardai intorno alla ricerca di aiuto. L'unica persona che forse mi avrebbe sostenuto era Matt che però se ne stava zitto ad osservare il suo boccale di birra come un idiota.
Ormai l'orario per ubriacarsi non era più limitato alla notte, qualunque momento andava bene per dimenticare un po' il mondo reale, e nessuno lo sapeva bene quanto loro.
"Ma che cazzo avete tutti? Siamo tutti nella stessa merda, sapete? Stiamo tutti uno schifo e voi vi ostinate a scavarvi da soli la fossa stando in questo pub tutto il giorno."
"Vai a casa, Johnny. Mi stai facendo girare i coglioni."
Matt aveva parlato, finalmente. Forse Johnny si era aspettato il suo appoggio, ma cosa si poteva pretendere in una situazione come quella?
"Certo che me ne vado a casa, cazzo. Voi continuate pure a comportarvi da stronzi."
Mi alzai, presi la giacca di pelle e uscii velocemente dal locale, scazzato con i miei amici come non lo ero mai stato. Era da quasi due settimane che passavano tutto il loro tempo in qualche bar a bere, guardarsi negli occhi e ricordarsi quanto fossero belli i tempi andati. Non era così che si doveva fare, non era così che dovevano reagire.
Michelle era incazzata con Brian perchè non la degnava di uno sguardo. Gena e Valary capivano la condizione di Zacky e Matt e facevano comparse sporadiche nelle loro giornate giusto quando c'era assoluto bisogno di loro. Lacey stava accanto a Johnny in ogni momento possibile, ed era così che lui aveva capito - straziato dal dolore della perdita di Jimmy -, che anche le ragazze soffrivano e che erano cento volte più forti di loro quattro messi insieme, che non sapevano dove sbattere la testa. Quando gli Avenged Sevenfold erano fuori di casa, le ragazze si riunivano per sorreggersi a vicenda; avevano tutte uomini straziati dal dolore a cui badare e la loro tristezza personale da tenere sotto controllo, non ce l'avrebbero mai fatta da sole.
L'unica persona a cui nessuno aveva pensato era stata proprio Leana.
La prima domanda che si erano fatti sul suo conto non era stata "Quanto starà soffrendo Leana?" ma "Dov'era lei quando Jimmy è morto?"
Nessun dubbio che Leana non stesse tradendo Jimmy, a parer loro, e quella convinzione era stata sempre più confermata dalla sua costante assenza in quel letamaio nel quale si trovavano tutti. A nessuno era venuto in mente la possibilità che lei soffrisse, e, addirittura, più di chiunque altro.
Nemmeno una situazione come quella aveva fatto aprire gli occhi a nessuno.
Non mi accorsi di aver camminato fino a casa di Jimmy fino a quando non vidi una figura minuscola maneggiare con delle valigie, cercando di metterle nel bagagliaio dell'auto.
"Leana."
Lei si voltò con lo sguardo spento: la faccia di qualcuno che non vedeva la luce del giorno da troppo tempo e che non vede l'ora di chiudere gli occhi e mettersi a dormire. Non c'era più l'ombra di un sorriso sul suo volto, non una punta di ordine nei suoi capelli.
"Johnny, ciao."
"Vuoi una mano?"
Difficile come cosa, dato che superava Leana di appena qualche centimetro.
"No, grazie.", rispose scuotendo la testa e continuando a caricare le valigie.
Leana era sempre stata troppo iperattiva, troppo bambina per andare a genio al gruppo tranne che, ovviamente, a Jimmy. Dal canto suo, lui non parlava molto della loro relazione dando l'impressione di essere una cosa troppo intima da divulgare ai suoi amici.
La verità è che noi non abbiamo mai capito quanto ci fosse di reale nella loro storia.
"Me ne andrei anche io se potessi."
Leana si bloccò e si girò a guardarmi con la testa leggermente inclinata, "Nessuno ti vieta di farlo."
"E chi bada a quei cazzoni quando io non ci sono?", scossi la testa, "No, devo restare."
Lei fece un sorriso tirato e guardando oltre me, dietro le mie spalle, si irrigidì.
Lo sentivo gridare, accidenti. Doveva essere più o meno a cinquanta metri da dove ci trovavamo io e Leana, ma sentivo chiaramente le urla di Brian.
"È meglio che tu vada, ora, Leana."
Non sembrò sentirmi oppure lo mascherò molto bene. Non mosse un muscolo, e guardandola bene mi sembrò di vedere una persona completamente svuotata di tutto. In quel momento mi ritrovai a pensare che eravamo tutti dei coglioni menereghisti, primo tra tutti Brian.
'Che cazzo, Leana. Muoviti, per l'amor di Dio.'
"Dove credi di andare, stupida puttana?"
Per l'appunto. Troppo tardi.
Brian era incazzato nero e anche ubriaco, probabilmente. Si avvicinava velocemente e sapevo che non avrei potuto rallentarlo in nessun modo. Andiamo, cosa pretendevo di fare?
Guardandolo in faccia pensai che... Oh, Gesù, l'avrebbe pestata a sangue, se solo l'avesse raggiunta. L'avrebbe potuta persino uccidere.
"Dove cazzo credi di andare? Lasci questa merda pronta a rifarti una vita, vero? Ti ricorderai di Jimmy? Ti ricorderai di Jimmy?!"
Gli corsi incontro pronto a ricevere qualche pugno, "Brian, fermati."
Mi spinse via con rabbia, "Non dirmi cosa cazzo fare, Johnny! Tu hai parlato con quella, non hai il diritto di dire niente, quindi vedi di levarti dai coglioni."
"Smettila di ragionare come fai di solito, Brian! Non stai soffrendo solo te!"
"Lo so Johnny, stanno soffrendo tutti, cazzo! Tutti tranne lei!"
Si avvicinò a Leana che lo guardava apatica: era quella la cosa che mi faceva più paura, perchè forse era felice di farsi picchiare, di riceverle di santa ragione mentre il migliore amico del suo fidanzato le rinfacciava ogni singola cosa. Non le importava più niente.
"Sei un coglione. Siete tutti quanti dei coglioni.", dissi.
Brian si voltò, e un sorriso di scherno gli comparve sulla bocca di fronte ai miei pugni stretti lungo i fianchi, "Cosa pensi di fare, Johnny? menarmi?"
"Solo se è necessario. Lo è, Brian?"
"Non sono venuto per fare a botte con te, nano. Sono venuto per sentirmi dire da lei che non gliene è mai fregato niente di Jimmy."
"Piantala."
Mi ignorò, "Sai cos'altro mi ha detto Zacky? Mi ha detto che lei ha un altro."
"Che cazzo state facendo?"
Benedii mentalmente la voce - acuta, troppo acuta - di Michelle che ci guardava dal marciapiede opposto. C'era anche Valary con lei, ma era corsa verso Leana e stava attualmente guardando Brian in cagnesco.
"Stanne fuori, Michelle."
"Col cazzo, Haner, ora basta. Sono stanca di vederti perennemente ubriaco. Ti stavi per picchiare con Johnny, cazzo!"
"Non era a Johnny che volevo dare una lezione."
Michelle guardò prima lui, poi me, poi sua sorella e poi di nuovo Brian. Si accorse solo in quel momento che protetta dal corpo di Val c'era anche Leana, e sgranò gli occhi quando la vide; non disse niente ma si vedeva dalla faccia che aveva molta voglia di strangolare il grande Brian Haner con le sue stesse mani.
A Brian comunque sembrava essere passato lo scazzo - gli effetti degli alcolici gli avevano dato un attimo di tregua, probabilmente - e ora aveva l'aria di stare per mettersi a piangere. Non l'avrebbe fatto, ovvio, ma ci andava spesso vicino, e quello era il segnale che stava per crollare, che Synyster Gates stava per essere chiuso in cassaforte per un po'.
"Andiamo a casa, Brian. Per favore."
Forse fu il tono di Michelle, forse fu che anche Brian non ne poteva più, fatto stava che lui si rilassò e lanciò a Michelle un'occhiata di puro amore. Probabilmente capiva, nonostante tutto, quello che lei stava facendo per lui e per tutti, e quindi abbassò la testa sconfitto e permise a tutti di rilassarsi. Lanciò un'occhiata di sbieco a Leana che non si era mossa per tutto il tempo, poi andò verso Michelle e quando la raggiunse l'abbracciò. Sentii lei sospirare stremata e la vidi carezzargli i capelli con le lacrime agli occhi, poi lo prese per mano e se ne andarono verso casa sorreggendosi l'uno con l'altro.
Sospirai. Quello era davvero troppo anche per me.
Val mi guardò dubbiosa e quando io le feci cenno che era tutto sotto controllo lei lasciò Leana dandole un bacio sulla tempia e corse ad aiutare sua sorella.
"Tutto okay?"
Certo che non era tutto okay. Dopo un evento del genere Leana avrebbe potuto facilmente pensare di cambiare identità e non mi stupii che avesse deciso di andarsene da Huntington Beach. Avevo il presentimento che non l'avremmo rivista per un bel po' di tempo, forse mai più. In ogni caso, con la sua partenza si portava dietro anche un pezzo di Jimmy, forse proprio quella parte che nessuno di noi aveva mai capito.
Era proprio quello che aveva fatto incazzare così tanto Zacky e Brian. Con Leana se ne andava anche l'opportunità di capire fino in fondo che Jimmy non era solo il batterista degli Avenged Sevenfold, un amico a cui confidare tutto e un compagno di bevute. Era anche qualcosa di più che noi non avremmo mai capito al cento per cento.
Leana mi guardò e annuì con la testa. Era terribilmente stanca e i capelli disordinati raccolti in una coda alta non avevano niente a che fare con la persona che era prima del 28 Dicembre.
"Ti accompagno.", le dissi indicandole con un cenno della testa la macchina.
"Grazie, ma lascia stare. Non devo fare molta strada."
"Perchè non parti domani, Leana? Sinceramente non hai una bella faccia, sai?"
Spuntò l'ombra di un sorriso, "Nessuno qui ha una bella faccia, Johnny."
'No, infatti.'
"... Brian era ubriaco.", le dissi grattandomi una guancia. Stavo veramente cercando giustificare le sue azioni con quella cazzo di scusa?
Lei roteò gli occhi, "Andiamo, il fatto di essere ubriaco gli ha solo dato il coraggio necessario per gridarmi in mezzo ad una strada le cose che già pensava. Lo so che non vi sono mai piaciuta e lo so che siete tutti incazzati. Non sono così stupida come credete voi."
Mi scrutò per un attimo - cosa potevo dirle? - poi fece il giro della macchina e aprì la portiera, "Beh... ci vediamo Johnny."
Annuii nonostante non lo credessi per niente. Lei fece un sorriso triste prima di sparire all'interno della macchina.
Non la rividi più.


Quello che Zacky aveva detto a Brian non era vero. Non avrei mai tradito Jimmy con un altro, come avrei potuto?
In ogni caso, quello che successe dopo aver lasciato Huntington Beach era dettato unicamente dal meccanismo di sopravvivenza: non avevo la forza per continuare da sola dopo quello che era successo e in breve mi fidanzai con un'altro.
Per quanto possa risultare meschino, io avevo solo bisogno di dimenticare e seppellire tutto quanto sotto un cumulo di terra che nessuno sarebbe mai riuscito a smuovere. Non credo di esserci ancora riuscita del tutto, con tutta probabilità non ci riuscirò mai: il nome di Jimmy è sempre al mio anulare pronto a ricordarmi un volto per il quale avrei fatto di tutto, e non ho intenzione di rimuovere quel tatuaggio. O almeno non completamente.
Alla fine James non è stato l'unico, non è stato neanche il più importante, a dirla tutta.
Jimmy è stato, probabilmente e semplicemente, una delle persone più fondamentali nella mia vita, e questo nessuno è mai riuscito a capirlo.
 

  
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