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Autore: Pineapple__    07/04/2012    2 recensioni
Stavo per fare il fatidico passo quando sentì una voce. Una voce bellissima. Una voce che mi aveva rubato il cuore "No! Aspetta! Non farlo!"
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciaoo! Lo so, lo so, doveri essere a scrivere il terzo capitolo di 'My beautiful Hampishire' ma mi è venuta un'idea balorda per un piccola One-Shot incentrata tutta su Louis e su un nuovo personaggio. BUONA LETTURA!! ^^

GRAZIE, LOUIS... 

La Vigilia di Natale.

Camminavo per le affollate strade di Londra con le mani nelle tasche del giaccone. Vedevo tutta la gente indaffarata che avanzava, senza curarsi di niente e di nessuno, in cerca del regalo perfetto. Cosa cercavo io?

Cercavo la pace, ecco cosa cercavo. Ero uscita per non sentire più i miei che litigavano. Ogni giorno, ogni notte loro avevano battibecchi su battibecchi che finivano sempre con mia madre presa a schiaffi da mio padre.

Ma, mi chiedo io, perchè vi siete sposati se continuate a litigare? More than This era a palla nel mio Ipod. Si, gli One Direction erano davvero i miei cantanti preferiti. Riuscivano a farmi provare delle emozioni che, fino ad allora, non sapevo neanche esistessero. Eccolo. L'assolo di quell'angelo sceso in terra di Louis Tomlinson. Avrò anche quattordici anni ma mi sono invaghita di quel ragazzo così dolce, così adorabile, così simpatico.

Finalmente avevo trovato un ponte apparentemente deserto. Il Tamigi scorreva impetuoso sotto di me. Le sue acque grigiastre sarebbero state una tomba perfetta. Mi arrampicai sul parapetto e ci salì in cima. Finalmente tutto si sarebbe risolto. Finalmente avrei trovato la pace che da tanto tempo cercavo.

Stavo per fare il fatidico passo quando sentii una voce. Una voce bellissima. Una voce che mi aveva rubato il cuore "No! Aspetta! Non farlo!" gridò. Un ragazzo su vent'anni mi raggiunse correndo. I suoi splendidi occhi azzurri sbarrati dalla paura "Ti prego, non fare cavolate! Prendi la mia mano, su!" mi pregò "Perfavore, Louis, lasciami fare... non voglio più vivere in questo modo..." sentii le lacrime sgorgare copiose dai miei occhi "No! Eddai, non vedi che stai per fare la più grande cazzata della tua vita? Se hai un problema questo è il sistema peggiore per risolverlo!" affermò disperato. Si leggeva su quel bel faccino che voleva a tutti i costi salvarmi la vita. Non dovette ripetermelo un'altra volta; strinsi la sua mano e scesi dal parapetto. "Non provarci mai più, hai capito?" mi rimproverò stringendomi a sè con quel maledettissimo sorriso dipinto sul suo volto "Che cosa stavo per fare..." sussurrai, aggrappandomi con disperazione al suo giubbotto. Le sue braccia erano intorno alle mie spalle con fare fraterno. Che giornata strana; un minuto prima cerco di suicidarmi buttandomi da un ponte e un minuto dopo piango tra le braccia del mio cantante preferito. 

Ci sedemmo al tavolino di un bar e ordinammo due cioccolate. "Ne vuoi parlare?" mi chiese portandosi la tazza alle labbra "Prima di tutto, io mi chiamo Alice (letto Elis ndIo). Allora... avevo deciso di buttarmi dal ponte perchè non riesco a far smettere i miei di litigare... credo che sia io la causa di tutti i loro mali quindi..." "È triste che tu pensi questa cosa" mi interruppe "i figli non sono mai la causa dei mali dei genitori" asserì ricominciando a fissarmi con i suoi bellissimi occhi azzurri 'Uffa, non guardarmi così sennò arriva lo sclerotime e sono cavoli amari!" pensai atterrita. Feci scorrere lo sguardo sul telefonino; erano le sei e mezza. "Ehm, io dovrei andare..." dissi finendo di bere "Ok, ti accompagno" trillò. Pagammo e ci incamminammo verso casa. Ancora non ci potevo credere; stavo avanzando per le strade di Londra con Louis William Tomlinson al mio fianco. Arrivammo poco dopo sotto casa mia "Alice, è arrivato il momento di salutarci" fece con fare solenne "Mi raccomando, non fare più gesti del genere. La vita è il dono più bello e non va assolutamente sprecato. Buon Natale!" finì abbracciandomi di nuovo e schioccandomi un dolce bacetto sulla fronte, per poi ricominciare a camminare spedito sul marciapiede.

Grazie Louis, davvero. Mi hai fatto capire un sacco di cose quel giorno e mi hai impartito una lezione che non scorderò mai... Grazie.

  
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