Dovete sapere che anticamente l’abito di Babbo Natale era bianco, perché si mimetizzava nella neve e si intonava con la sua barba. Babbo Natale amava gli abiti che si intonavano con la sua barba. Come ogni anno, quel 23 dicembre Babbo Natale preparava la slitta e l’unico esemplare di abito natalizio tessuto da una razza di folletti estinta da molto tempo. Era proprio quell’abito che gli dava i suoi poteri. Finito di preparare la slitta, Babbo Natale indossò il suo costume candido come la neve per fare le prove di volo. Le prove andarono benissimo. Senza nemmeno togliersi l’abito bianco, Babbo Natale si concesse un bicchierino di vino rosso per festeggiare. In men che non si dica bevve una bottiglia, poi due, quattro,  otto, sedici, trentadue, sessantaquattro bottiglie di rosso. Poi, ubriaco fradicio, impugnò un coltellaccio e si mise a torturare i poveri elfi aiutanti. Poi cadde in un sonno profondo. Dopo diverse ore, smaltita la sbornia, Babbo Natale si risvegliò, e vide il macello che aveva fatto con gli elfi: molti erano morti, molti altri in fin di vita. E non era tutto: il magico abito era macchiato di vino rosso e di sangue di elfo. Babbo Natale, il simbolo della bontà, portava sul suo abito i segni di un ubriacone assassino. Tentò di lavarlo, ma le macchie erano indelebili. Era stato marchiato come cattivo per sempre. Doveva fare qualcosa. Acquistò della tintura rossa e ritinteggiò l’abito. Ora  le macchie non si notavano più. Ma ora l’abito non si intonava più con la barba. Ecco perché sull’abito rosso ci sono anche dei dettagli bianchi.