Principessa
ti ricordi di me?
A soli vent’anni con pochissima esperienza ma tantissima
bravura io Rachel
Berry ero già diventata la nuova regina della musica, quasi
brava come la
Streisand. Abitavo in un attico a New York piuttosto modesto, solo una
piscina
in salone e qualche cameriera a pulire la mia adorabile casa che
condividevo
con Kurt e Blaine le uniche persone vere che mi circondavano ormai.
Già con il
successo non arrivano solo i soldi, i bei figoni e i party; no
arrivavano anche
le delusioni per ogni singolo che non superava il milione di vendite in
cinque
minuti, le persone false, già, persone talmente false da
fingersi persino tua
zia pur di ricevere qualche soldo o un po’ della tua
popolarità, ma non sono
mai stata fregata.
“Signorina Berry è pronta?” Chiese la
giornalista di tvStar, dove dovevo
fornire un documentario della mia vita, il quale per il mio manager
sembrava di
vitale importanza. Infine per la serata sarebbe finita con le riprese
del
videoclip di loveless il mio singolo con più successo.
“Iniziamo col dire che lei ora è la star
più in voga del momento, ma cosa ci
dice veramente di lei? Cosa ne dice di raccontarci delle sue
origini?” Tzè.
Patetico, davvero una sconosciuta vestita anche male per altro pensava
che le
avrei raccontato tutti i miei segreti più nascosti solo per
farla avere più
odiens?Giornalisti, patetici.
“Sono nata in un amabile paesino, ho frequentato la scuola e
sono sempre stata
molto, ma molto ambiziosa! Ed è questo il segreto del
successo essere ambiziosi
e saper cogliere le occasioni che ogni giorno ci offre la
vita.” Usavo sempre
frasi ad effetto poiché sconvolgevano chiunque sentisse le
mie parole e mi
facevano apparire come una ragazza per bene, ciò che ero.
“Fantastico, ma hai vent’anno e nessun ragazzo?
Perché? Infondo non sei per
niente brutta no?” La solita domanda impertinente, se sei
giovane e carina
perché non hai un ragazzo? Perchédovrei averne?
“Ragazzi uguale distrazione. Tenga conto delle mie parole
perché magari un
giorno le saranno utili.” Sfacciata e diretta,
così era la nuova Rach dopo aver
abbandonato tutti i miei vestiti con i gufi, già per la casa
discografica non
erano per niente “glamour” così dovetti
disfarmene.
“Tieni molto alla tua carriera a quanto pare. Ma dicci di
Kurt e Blaine, stanno
insieme giusto?”
Lo sapeva tutto il mondo che i miei due migliori amici stavano insieme
eppure
nessuno ci credeva, forse per la bellezza mascolina di Blaine.
“Esatto.” Annui continuando a sorridere alla
telecamera, quella stupida
intervista mi stava davvero annoiando.
“Ma c’è un vecchio amore che ha sempre
rimpianto? Che magari vorrebbe rivedere?
Non so una qualche pazzia mai fatta?” Domanda insolita e che
entrava troppo nel
privato. Una pazzia non fatta? Forse quella di non amare il
più bel ragazzo del
McKinley, forse un po’ pazzo e senza un futuro certo, ma di
certo l’unica
persona con cui io abbia mai provato delle vere emozioni.
“No, ho sempre fatto tutto ciò che
desideravo.” Mentii, d’altronde era
inevitabile non volevo che il mio singolo
“loveless” fosse associato a Noah,
perché non era così. No, no, no. Forse solo un
po’.
“Benissimo, ora può andare ciao e grazie mille per
l’intervista.” Sorrisi e
salutai, finalmente libera. O meglio quasi libera siccome dovevo
fingere
qualche altro sorriso prima di potermi rintanare nel Klarry
nascondiglio. La
mia casa.
“Berry in anticipo come sempre.” Costatò
Luke il mio produttore facendomi un
enorme sorriso, era un uomo sulla quarantina con un principio di
calvizia e un
enorme pancione.
“Allora iniziamo?” Ero terribilmente seccata, avevo
bisogno di una dormita o di
un super caffè che mi restituisca tutte le energie, ma ormai
di caffè non me ne
facevano effetto neanche sei.
“Certo, solo per un miglior aspetto musicale ci
sarà un altro al posto di Jack
che suonerà la chitarra, ok?” Cauto, mi
informò lui, sapeva quanto odiavo non
esser avvertita minimo quarantotto ore prima di qualsiasi decisione.
Non parlai
annui solamente, in segno della mia scocciatura che mi provocava
ciò. “Ah, mi
chiedevo se potessi ospitarlo in casa siccome la tua è
grande e non ha soldi
per un appartamento.” Bisbigliò qualche secondo
dopo abbassando lo sguardo, ma
dico scherziamo?
“Sei pazzo dico?! E perché dovrei far lavorare uno
straccione nel mio video?”
Urlai in preda all’isteria gesticolando in malo modo.
“E’ mio nipote!” Cercò di
giustificarsi iniziando ad annaspare.
“E perché dovrei portare uno sconosciuto in casa
mia?” Urlavo come una belva
inferocita, tutto ciò non era neanche lontanamente
concepibile, per una cosa
del genere ci sarebbe voluto minimo un anno di preavviso e una profonda
conoscenza dell’individuo in questione.
“Ma non sono uno sconosciuto, principessa.” Una
voce abbastanza familiare fece
capolinea mostrando una sottospecie di barbone con una cresta non
troppo
curata, dei jeans completamente malandati e stracciati, converse nere,
e una
chitarra in spalla. Dove credeva di andare ad un convegno per barboni?
“Cosa c’è? Vuoi un euro, non ho
soldi.” Risposi acida alla vista del
barbone-ragazzo.
“Rach!” Era allibito forse, lo deducevo dalla bocca
spalancata.
“Si sono la grandissima Rachel Berry, niente foto e
autografi.” Volevo mandarlo
via, era così barbone, forse stavo usando troppe volte quel
termine.
“Rachel, sono io non ti ricordi di me?” Mi
cercò con lo sguardo che finalmente
si intrecciò col mio, quegli occhi, solo quegli occhi erano
sempre riusciti a
capire il mio vero stato d’animo; quelle labbra le uniche che
mi avevano
regalato emozioni, lui, il solito stronzo; ma cosa gli era successo?
Sembrava
molto più cresciuto dall’ultimo anno di scuola,
anche se di viso era sempre lo
stesso aveva solo il fisico più tonico e vestiti
più brutti. La giacca di pelle
però non
era cambiata.
“Noah.” Sussurrai, ora ero io ad avere la bocca
aperta. Lui, era Noah quel Noah
a cui avevo quasi dedicato la mia canzone di più successo,
quel Noah che nei
cinque anni più brutti della mia vita –le
superiori- mi aveva sempre aiutato e
supportato, forse non proprio i primi anni, quel Noah che sapevo
d’aver sempre
amato; solo a scuola però. Ora erano tempi diversi e io e
lui eravamo cose
completamente diverse.
“Principessa.” Fece un sottospecie di inchino e poi
mi sorrise, che sorriso
perdifiato.
“Allora è un si? Iniziate a cantare su.”
Urlò Luke spezzando l’atmosfera, Noah
prese la sua chitarra classica e si sedette su una sedia in mezzo alla
stanza,
mentre io indossai i costumi di scena.
Without love I wake up in the morning,
without love I am lost in dreams,
I lead my life without love, always looking for
you.
Please come back to me and give me a bit 'of
your love
so i no longer the girl loveless.
Pronunciare quelle
parole con lui così vicino diventava sempre più
difficile,
sempre più imbarazzante, e per complicare le cose lui non
faceva altro che
sogghignare ogni volta che aprivo bocca.
“Perfetto
ragazzi, avete concluso. Noah le tue valige le ho già
mandate a casa
Klarry, arrivederci.” Ci buttò fuori dallo studio
Luke, per sfuggire alla mia
sfuriata. Quando uscimmo era già notte inoltrata e faceva
pure freddo, stupido
videoclip.
“Casa
Klarry?” Chiese lui mentre andavamo verso la macchina,
ovviamente lui non
l’aveva.
“Dove
abitiamo io, Kart e Blaine.” Spiegai mantenendo sempre una
certa
distanza.
“Oh, una
relazione a tre.” Costatò prima di scoppiare a
ridere, gli diedi una
leggera spinta prima di ridere anch’io.
“Dai
sali.” Lo invitai aprendogli la portiera della mia magnifica
porche
metallizzata.
“Questa
è macchina tua?” Allibito, e di nuovo con la bocca
aperta.
“Sai io non
ho le chiavi delle macchine dei sconosciuti.” Risposi
cercando di
star attenta alla strada.
“Wow, la mia
moto si è distrutta in incidente.”
Continuò lui sereno, incidente?
Chissà se lui si era fatto male.
“Prevedibile
da uno come te.” Sussurrai pensando tra me e me,
“siamo acide
e principè?!” Costatò ghignando, di
nuovo.
“Non mi
piaceva due anni fa, cosa ti fa pensare che mi piaccia ora?”
Sibilai
alludendo all’orribile nomignolo che da sempre mi aveva
innervosito.
“Scusa,
principessa.” Finì scendendo dalla macchina dopo
aver capito d’esser
arrivato, al mio enorme attico. Ed ora come lo spiegavo a Kurt e
Blaine?
“Buongiorno,
signorina.” Scherzò Blaine indicando
l’orologio, le undici e mezza,
sorrisi, Kurt già dormiva. Non si stupì
all’entrata in scena di Noah.
“Già
ci hanno detto tutto.” Menomale.
Me: Ok, forse non è
proprio
verosimile ma cosa ne pensate?
Rachel forse è diventata un po’ troppo frivola, ma
da lei me lo sarei aspettata.
E, oh addio vestiti con i gufi! Hhahha
Il ritornello della canzone “loveless”
l’ho inventato al momento perciò per
favore non criticatelo >_< Hhhaha, la traduzione
è
Senza amore mi sveglio la mattina,
senza amore mi
perdo nei sogni,
senza amore
conduco la mia vita
sempre in cerca di te.
Ti prego torna
da me, e donami un po'
del tuo amore
Una sciocchezza, niente di più >-<
Grazie a chiunque sia arrivato fin qui!
Alla prossima,
Lisa ☮
☮