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Autore: _Graysoul    08/04/2012    7 recensioni
E glielo dissi, un soffio. "Ti amo". Ma non ebbi il tempo di riguardarlo negli occhi, che il riccio mi aveva preso per i fianchi, buttandomi su di lui. Le nostre lingue si cercarono ancora e ancora, mai abbastanza sodisfatte.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Centinaia e centinaia di voci urlanti mi riecheggiavano nelle orecchie, intasandomi il cervello. Ci chiamavano. Ci acclamavano.
Eravamo entrati in quel salone da nemmeno un minuto e già tutte quelle fan, bloccate da delle transenne a una decina di metri da noi, erano nello stato più confusionale. Molte erano carine, da quello che potevo vedere, ma non me ne fregava niente. Non mi interessava di quelle fan. Non mi interessava nemmeno più della band, di quel tour, dell’America. Di niente.
E ogni volta che ci pensavo, un moto di insofferenza, malinconia, rabbia e chissà quale altra emozione incomprensibile, si insinuava dentro di me, soffocandomi. Ogni volta che ci pensavo, senza accorgermene, assumevo un’espressione degna di un funerale. E lui se ne accorgeva. Sempre.
Anche quella volta. Anche in quella situazione. Non attesi trenta secondi e il suo profumo –dolce quasi come lo zucchero filato, altrettanto morbido- mi avvolse, e la sua figura mi apparve davanti assieme a tutto quel profumo. "Boo Bear?" Alzai lo sguardo e lo posai delicatamente sul suo. Quegli occhi, quei maledettissimi occhi! Ogni volta che li incontravo sentivo un brivido che mi percorreva tutta la schiena, accompagnato da un vortice di emozioni incontrollabili che mi mandavano sempre in confusione, paralizzandomi il cervello. E lui se ne accorgeva. Sempre. "Si può sapere che hai? Sono giorni che vai avanti con quella espressione… io non…"
"Non è il momento migliore per parlarne. E’ meglio rimandare questa conversazione a più tardi…" O forse dimenticarla proprio.
"E invece è il momento perfetto per parlarne!"
"Harry…" ma non feci tempo di dare alla frase un senso, che venimmo interrotti da Zayn. "Ragazzi, se proprio dovete.. parlare di…- e cercò la parola giusta. -…voi… andate un momento nella stanza sul retro. Questo non mi sembra il luogo adeguato…"
Perché lui sapeva. Loro sapevano. Persino le fan sapevano. Insomma, tutti sapevano ciò che stava realmente succedendo a me e a Harry, tranne i legittimi sottoscritti.
O forse lo sapevamo anche noi, ma non volevamo crederci. Non volevo credere che tutti quegli sguardi significassero qualcosa. Non volevo credere che tutti quei bluff nelle interviste, foto e cazzate varie sul famoso “Larry Stylinson” fossero veri. Non volevo credere a quei baci rubati tra un tour e l’altro significassero qualcosa. Non volevo credere che ogni volta che lui mi chiamava “Boo Bear” il mio stomaco facesse un triplo salto mortale per lui. Ma erano troppi i dettagli, tutti molto evidenti, che mi impedivano di non crederci. C’era qualcosa. Lo si capiva. Tutti lo capivano! Era estenuante.
Così, di malavoglia, mi trascinai verso la stanzetta nel retro, seguito da Harry. Nel brevissimo tragitto provai a pensare a quale sarebbe stato l’argomento che avremmo trattato, ma non ebbi il tempo di trovarne uno, dato che eravamo già arrivati. La stanzetta era piccola, disordinata, con un divanetto marrone in mezzo. "Beh?" Non volevo tirarla troppo per le lunghe. Le fan aspettavano e io volevo tornare a casa presto. "Beh? Louis! Insomma, sono giorni che stai a fissare il vuoto a pensare chissà quale diavoleria! Si può sapere che ti prende? Non posso vederti così.. io non… io.." non finì la frase. Non sapeva come finirla.
"Tu? Tu cosa, Harry? –feci una pausa, cercando le parole- Io sono troppo stanco di questa situazione. Non ne posso veramente più. Cosa stiamo facendo Harry? Cosa significano tutti questi bacetti, carezzine e stronzate varie?" Avevo un tono di voce disperato. Lo ero.
Harry non rispose. Si limitò a guardarmi. Ma non era uno dei soliti sguardi che mi lanciava nelle interviste. Malizioso. Pieno di complicità. No. Questo era.. diverso. Era intenso, quasi sofferente. Faceva contrasto con quel viso da ragazzino birichino che si ritrovava. Anche lui era confuso; lo si vedeva. O forse lo vedevo solo io. Non lo sapevo. Non sapevo più niente. Stavo andando sempre più in confusione e non mi accorsi che Harry mi si era avvicinato. C’era un soffio a separarci. Di sottofondo c’era un rumore ovattato di urli isterici provenienti dalle fan. Ma io non sentivo niente. Harry nemmeno. Sentivo solo il suo cuore e il mio battere all’unisono. Senza distogliere il mio sguardo dal suo, le mie mani cercarono i suoi ricci. Quei ricci che tutti –dalle fan ai parenti- definivano sexy. Forse lo erano.
Non so quanto tempo passammo in quella situazione di trance, ma alla fine accadde. Le sue labbra si avvicinarono alle mie. Si cercavano. Si desideravano. E le sue labbra, tanto dolci, tanto calde, tanto perfette, sembravano combaciare con le mie. Ma quel bacio non era come gli altri, senza né capo né coda. No.
Questa volta era… diverso. Era perfetto. Qualcosa che entrambi avevamo desiderato. E mano a mano che andavamo avanti, quel bacio tanto atteso si faceva sempre più intenso, passionale. Le nostre lingue si cercavano, freneticamente. Non ne avevamo mai abbastanza. E dopo chissà quanto tempo ci staccammo, ancora un po’ scossi. Harry si sedette sul divanetto –anzi, ci si sdraiò sopra- sorridendomi, sfacciato. Beh?
"Non lo so. Neppure io ci capisco più niente, sai?" Ci misi qualche secondo in più del dovuto per capire che si riferiva alla domanda che gli avevo fatto prima. "Però so una cosa…" e qua comparve quel sorrisetto stronzo che tanto amavo. Inarcai un sopracciglio, per spronarlo a continuare. Mi fece gesto di avvicinarmi, come per rivelare un qualche segreto di importanza nazionale. Mi avvicinai, curioso.
Avvicinò la sua bocca al mio orecchio, facendomi attorcigliare le budella e mi sussurrò qualcosa che assomigliava tanto a un –Ti amo-. Alzai lo sguardo, posandolo sul suo. Sorrideva ancora, sfacciato.
Mi riavvicinai a lui, facendogli gesto che anche io dovevo rivelargli un segreto. E glielo dissi, un soffio. "Ti amo". Ma non ebbi il tempo di riguardarlo negli occhi, che il riccio mi aveva preso per i fianchi, buttandomi su di lui. Le nostre lingue si cercarono ancora e ancora, mai abbastanza sodisfatte. E in quella stanzetta tanto piccola e disordinata, mettemmo in ordine tutti i nostri pensieri, paure, incomprensioni e dubbi.
Perché ora che i nostri corpi aderivano uno all’altro, i nostri battiti si rincorrevano, e le nostre bocche combaciavano, in quella stanzetta c’erano solo Harry e Boo Bear.


Salve gente! Ora, non chiedetemi il perché/come/cosa io abbia scritto. Perché vi risponderei con un NON LO SO.
Dedico questa merdina a tre persone: Merdina Alessia, Merdina Veronica e Merdina Sofia;
Queste tre sono le mie uniche amiche *foreveralone*
I love you, bitches.
Anyway, ho scritto questa OS tipo in un momento "tagliatemi le vene e andate tutti a quel paese" (?)
Spero davvero che vi piaccia, e spero anche in una vostra recensione! *u*
A presto!

  
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