Yukio

Black envy.

L'invidia è un peccato, mentre lui è un bravo ragazzo.
Ognuno ha le proprie capacità, Yukio, non bisogna desiderare quelle altrui, lo ammoniva dolcemente suo padre, triste nel constatare che era inutile.
Da bambino aveva tanto ammirato il gemello, capace di arrampicarsi dovunque e far sbocciare un sorriso intenerito su ogni volto. Forte, tenace, intrepido e agile.
Un eroe, per il piccolo Yukio Okumura, un ragazzino troppo minuto ed esile sempre con il naso nei libri, nascosto nell'ombra del fratello. Voleva essere come lui.
Più avanti, scoprì dei poteri. I poteri d'un padre spaventoso, d'un mostro finora esistito solo nei suoi peggiori incubi, poteri straordinari ed incredibili.
Che, ovviamente, erano spettati a Rin. Ovviamente.
Ma non era colpa sua, in fondo, no? Povero, povero Rin. Yukio non doveva essere invidioso.
Amava il ragazzo dalla chioma corvina e scompigliata con cui era cresciuto. Voleva proteggerlo, con tutte le sue forze. Dedicava la sua vita a questo.
Spesso però era Rin, a salvare lui. Era Rin quello potente. Era Rin il maggiore, il migliore. Lo era sempre stato.
Doloroso, irritante, imbarazzante. Ma sopportabile.
Sopportava, Yukio il bravo ragazzo, Yukio dallo sguardo dolce e pacato, Yukio che non alzava mai la voce, Yukio stanco di essere gentile.
E poi
Rin glie l'aveva detto e
aveva rovinato tutto.

Ci aveva messo poco tempo, Yukio, a capirlo.
Gli era bastato osservare il modo in cui il gemello cingeva le spalle di lei con il braccio. Protettivo. Fermo. Ne rivendicava il possesso.
I loro sorrisi, raggianti, felici. Una piccola fedina dorata al suo dito.
No, no, no, aveva pensato inorridito. Non anche lei.
Invece sì, anche lei.
Rin gli aveva sottratto anche Shiemi.
Inevitabilmente prevedibile. Scioccante e tremendo.
Aveva sorriso, Yukio, il fratello perfetto.
Sorriso, mordendosi le labbra fino a sanguinare, stringendo i denti fino a consumarli.
-Spero sarete felici.- Quanta falsità, in quelle misere tre parole.
Quanta falsità, Yukio. Che crudele sei, con il povero Rin. Cosa ti ha fatto?, sibilava la voce carezzevole del demone in lui.
Yukio taceva. Taceva la rabbia, taceva la sofferenza, taceva e basta. L'aveva sempre fatto.
Non pianse. Avrebbe dovuto essere felice, si ripetè. Felice per lui.
Ma non lo era. Non poteva esserlo, questa volta.

Yukio sorrideva. Un sorriso vero, questa volta. Reale. Niente di falso, solo adrenalina nelle vene.
-Visto, nii-san?- sussurrò all'orecchio di Rin, accasciato a terra. -Non sono un bravo ragazzo, dopotutto. Solo un maledetto invidioso.-
Si avviò, lontano da quel cadavere pregno di sangue. Rin gli aveva rubato tutto.
E lui ora non aveva più niente.

Note dell'Autrice: Aehm... sì. E' un po' macabro. Me ne rendo conto! ^-^"
Premetto che Yukio mi piace molto, è tanto buono. Sia lui che Rin sono due splendidi personaggi. Ma non sono riuscita a trattenere la voglia di scrivere questa storia!
Mi è sembrato più volte che Yukio, durante le puntate, si sentisse un po' inferiore a Rin e ne soffrisse. E, magari, insieme all'amore fraterno prova per lui un po' d'invidia.
Comunque no, non penso affatto che Yukio potrebbe arrivare a fare una cosa simile, per carità! E' così dolce e tenero! *-* Solo che l'idea di Yukio-Killer era troppo divertente.
Grazie mille per avere letto, una recensione mi farebbe molto piacere!
Lucy